
(AGENPARL) – gio 08 giugno 2023 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 08/06/2023, ore 12:35
Consiglio
Lavori Consiglio: Inquinamento acustico da moto (2), rielaborazione della pandemia – con VIDEO
**Mozioni di gruppo verde, Enzian**
<p><strong>Link video </strong>(Consiglio/GNews): <a href="https://we.tl/t-o6vaqoWkrr?utm_campaign=TRN_TDL_05&utm_source=sendgrid&utm_medium=email&trk=TRN_TDL_05">https://we.tl/t-o6vaqoWkrr</a></p>
<p><strong>È ripresa oggi in Consiglio provinciale la trattazione della </strong>mozione 719/23, <strong>Ora basta!</strong>, <a href="https://www.consiglio-bz.org/it/comunicati-stampa/lavori-consiglio-abitazioni-per-chi-vive-da-solo-inquinamento-acustico">avviata ieri</a>, con la quale <strong>Brigitte Foppa</strong> (Gruppo verde) proponeva di incaricare la Giunta provinciale (1) di istituire immediatamente il gruppo di lavoro “Passi”, previsto dal progetto Dolomiti Low Emission Zone, con le amministrazioni locali di Arabba, Selva Gardena, Corvara, Canazei, Badia, San Martino in Badia e Funes, affinché le misure possano avere effetto il prima possibile, (2) di vietare nei mesi estivi l'accesso di moto particolarmente rumorose (da 95 dB di rumore da ferme) a tutte le strade dolomitiche e di valico,(3) di rinunciare a campagne incentrate sull’attrarre motocicliste e motociclisti e di non concedere finanziamenti a queste campagne, (4) di potenziare fortemente i controlli della velocità e del rumore sulle strade di valico nei mesi estivi, (5) di elaborare un programma per il contingentamento del turismo (giornaliero) che prevedesse che solo un certo numero di veicoli a motore potesse entrare nelle località di maggiore interesse turistico, precisamente definite (esentando residenti e lavoratori), e (6) di elaborare un programma per contenere il turismo giornaliero con veicolo proprio, coinvolgendo il settore turistico, il marketing, il trasporto pubblico, i Comuni e le associazioni ambientaliste.</p>
<p><strong>Diego Nicolini</strong> (Movimento 5 Stelle) ha condiviso l'esclamazione del titolo, ritenendo che si fosse abdicato alla funzione di controllo, nonostante l’arrivo di migliaia di motociclisti da Austria, Lombardia, Veneto. Una giornata ogni tanto con il rumore delle moto in sottofondo, per esempio alla benedizione dei mezzi, era tollerabile, ma non si più. Bisognava anche evitare di compromettere il resto del turismo. Il problema non era limitato alle Dolomiti, ma era difficile intervenire con divieti; vero era che il livello di sopportazione era diventato molto basso, ma qui era stato superato il limite.</p>
<p><strong>Ulli Mair </strong>(Die Freiheitlichen) ha riferito che un tempo abitava in una località dove tutti i giorni si era esposti a questo rumore. Tuttavia, le era difficile sostenere la mozione, che poteva avere un senso negli anni 80-90, con mezzi più rumorosi e un altro approccio, mentre oggi i motociclisti erano per la maggior parte responsabili e sensibili a natura e ambiente. I motociclisti inoltre erano più ecologici e avevano un’impronta ecologica minore di altre categorie; i divieti non erano condivisibili e risultavano discriminanti, mentre positivi erano i controlli, che al momento mancavano non solo in Alto Adige ma anche in Tirolo, baviera ecc..</p>
<p><strong>Josef Unterholzner</strong> (Movimento 5 Stelle) ha condiviso la posizione di Mair: bisognava considerare il tutto in maniera più equilibrata, comprendendo tutte le categorie. Il problema di dani all’udito riguardava anche le discoteche: non era corretto impedire ai motociclisti di dedicarsi al proprio hobby nel tempo libero. Essi arrivavano perché in Alto Adige c’erano strade belle e pulite nella natura, ci voleva rispetto reciproco.</p>
<p>L’ass. <strong>Daniel Alfreider </strong>ha annunciato voto contrario alla mozione. Il tema era difficile. Egli ha ringraziato il Commissariato del Governo, il prefetto Cusumano, Carabinieri, polizia e Guardia di Finanza, sottolineando che i controlli erano stati quadruplicati l’anno scorso, e di nuovo raddoppiati quest’anno: non era quindi vero che non si facevano. In quanto al progetto Low Emission Zone, era stato avviato per attivare una ia congiunta con le altre province – Trento e Belluno, anche grazie ai ministri Giovannini e Colao, che avevano valutato la possibilità di questo progetto pilota di essere portato anche in altre località, come la Costiera Amalfitana. Bisognava pensare alle persone che vivevano nelle zone caratterizzate dal fenomeno, sempre sotto pressione: chiudere i passi aveva conseguenze anche sulla popolazione locale e avrebbe formato un’unica coda fino alle città, per esempio già un’ora prima della riapertura. Il limite di velocità su tutti i passi è di 60 km/h, ma va rispettato e devono esserci controlli, anche sulla manomissione degli impianti: questo richiede però tanto personale, per questo nell'ambito del progetto ci si occupa anche di controlli digitali, per esempio con speed box, che ora si possono installare al di fuori dei centri abitati. Alfreider ha ricordato le dichiarazioni di Galateo relative all'impossibilità di considerare i motociclisti come categoria a sé: a livello legislativo si considerano infatti tutti i veicoli fortemente rumorosi. Ha quindi citato iniziative contro il parcheggio selvaggio sui passi e altre, per esempio a tutela dei ciclisti, e ringraziato l’AVS per proporre, in occasione di tutte le manifestazioni che propone, informazioni su come raggiungere i siti con i mezzi pubblici: questo è il modo corretto di procedere. <strong>Brigitte Foppa</strong> (Gruppo verde) ha rilevato che spesso le veniva contestato di informarsi troppo poco, individuando in queste accuse un atteggiamento di arroganza al fine di nascondere la debolezza e invitando a un confronto rispettoso. Quanto descritto dall’assessore erano proprio conseguenze dell’overtourism., e non si trattava, come detto da Tauber in precedenza, di considerare il turismo come capro espiatorio, bensì di ricordare quali sono i limiti. La discussione si era limitata ai motociclisti rumorosi, i cui effetti erano fastidiosi fisicamente. Il rispetto reciproco era assolutamente da garantire, ma questo non aveva nulla che fare con il rumore che provocava un sobbalzo sulla poltrona a chi stava tranquillamente nel suo soggiorno. Andava tutelata la libertà di tutti, considerando anche che ampliare l’offerta di mezzi pubblici non aveva effetto sulla categoria dei motociclisti. <strong>Sven Knoll </strong>ha chiesto votazione separata del punto (4). Messa in votazione, <strong>la mozione è stata respinta </strong>a maggioranza (il punto 4 con 11 sì, 18 no e 3 astensioni).</p>
<p>Con la mozione <a href="https://www.consiglio-bz.org/it/atti-politici/686057?tipoatto=MOZ&legislatura=XVI&numattodal=708&numattoal=708&action=search&page=1">708/23</a>, <strong>La pandemia e i suoi effetti,</strong> <strong>Josef Unterholzner</strong> (Enzian) ha poi invitato a una riflessione su quanto era successo durante il periodo del coronavirus per trarne insegnamenti anche per il futuro e senza tracciare una riga sopra come se nulla fosse successo. Il 2020, con l’insorgere dell’infezione virale di Covid-19 e con le successive misure antipandemia, era stato un momento molto incisivo, sia per la società altoatesina che per le popolazioni di molti Stati nel mondo intero, e fino al 2019 nessuno avrebbe potuto immaginare che a causa di un’emergenza sanitaria organizzazioni sovranazionali come l’OMS e l’Unione Europea avrebbero richiesto, e i singoli Stati introdotto, misure drammatiche ed estreme, che contraddicono la Costituzione, le leggi fondamentali, i diritti umani e il Codice di Norimberga. Per esempio, era stato prescritto l’uso delle mascherine nonostante fosse stato dimostrato che esse non proteggevano dal virus, ma comportavano danni se usate più di mezz’ora di seguito. Tuttavia, ogni voce critica era stata zittita. La popolazione si era ritrovata, e si ritrovava tuttora, in uno stato di costante paura con ulteriori scenari di crisi come la guerra in Europa, le carenze di approvvigionamento, gli incredibili aumenti dei prezzi dell’energia, l’inflazione, i rischi di una crisi economica e finanziaria, una terza guerra mondiale e altri ancora. Protagonisti sulla scena mondiale già durante la pandemia di Covid-19, come Bill Gates ma anche l’OMS, prevedevano ulteriori crisi sanitarie causate da “nuovi” virus nei prossimi anni. Tutte le misure contro la pandemia, introdotte d’intesa con molti Stati europei, con il senno di poi dovevano essere considerate problematiche, in molti casi eccessive e in singoli casi sbagliate. egli stesso aveva invitato consiglieri e consigliere a un confronto con esperti rinomati, ma essi non erano venuti, nonostante soprattutto il periodo da marzo 2020 in poi fosse stato caratterizzato da molte dichiarazioni false, da affermazioni non scientifiche e conflitti d’interesse da parte di responsabili politici. Senza dubbio il grave decorso della malattia nelle persone contagiate dal virus SARS-CoV-2 aveva reso immediatamente necessario un trattamento medico; d’altra parte, molte misure prescritte, ma soprattutto molte dichiarazioni in proposito, erano ora considerate superate, per esempio in merito a efficacia di test PCR, mascherine, viralità dei bambini, efficacia di misure di medicina preventiva, efficacia soltanto dei vaccini mRNA, l’assenza di effetti collaterali dello stesso, l'occupazione degli ospedali da pazienti non vaccinati, i milioni di morti per il virus – in molti Paesi l’eccesso di mortalità era stato minimo o nullo nel 2020, ma molto elevato dal 2021 in poi. egli ha quindi chiesto di impegnare la Giunta provinciale impegna la Giunta provinciale (1) a costituire un gruppo di esperti composto da medici, compresi quelli che hanno una posizione critica sui vaccini mRNA; nel migliore dei casi anche da medici colpiti in prima persona, cioè danneggiati dai vaccini o che hanno esperienza degli effetti collaterali dei vaccini; (2) a riconoscere che esistono effetti collaterali dei vaccini, da lievi a gravissimi, fino alla morte, e che per le numerose vittime dei vaccini è necessario istituire sportelli nell’Azienda sanitaria e nei diversi comprensori, coordinati a livello provinciale; (3) a realizzare un vademecum rivolto soprattutto ai medici di base, che illustri in dettaglio tutti i possibili effetti collaterali dei vaccini e proponga le procedure diagnostiche per riconoscere tali effetti; (4) a organizzare una formazione continua per i medici, affinché siano in grado di diagnosticare gli effetti collaterali dei vaccini, ma soprattutto affinché si possano raccomandare metodi terapeutici efficaci; (5) a elaborare procedure diagnostiche che consentano di non confondere la diagnosi di longCovid con gli effetti collaterali dei vaccini (perché le terapie raccomandate devono essere mirate, al fine di evitare ulteriori danni); (6) a disporre che in caso di decessi “inaspettati e improvvisi” si esegua l’autopsia per determinare o escludere eventuali nessi con la vaccinazione; (7) a prevedere ed erogare in tempi brevi aiuti finanziari per le persone rese dai vaccini parzialmente o totalmente inabili al lavoro; (8) a disporre una raccolta accurata di dati nella quale, per le diverse malattie diagnosticate, si registri se i malati erano vaccinati o meno; (9) a disporre una precisa raccolta di dati sulle diverse patologie e una rilevazione statistica che confronti gli anni dal 2021 a oggi con gli anni dal 2013 al 2021 riguardo alle malattie, alle nuove patologie e ai decessi, nelle diverse fasce di età; (10) ad adottare misure affinché i dipendenti sospesi ricevano un pagamento a compensazione delle perdite subite nel periodo di assenza forzata dal lavoro. Egli ha chiesto votazione separate e nominale della mozione.</p>
<p><strong>Franz Ploner </strong>(Team K) ha detto che certe affermazioni gli facevano scuotere la testa, aggiungendo che ben conosceva uno dei colleghi citati da Unterholzner, che non sarebbe stato d'accordo su quanto detto. La pandemia era stata una situazione d’emergenza che aveva richiesto decisioni importanti con effetti importanti; una riflessione era certamente importante per imparare dagli errori fatti, e ora si disponeva anche di nuovi dati in merito. Le misure di protezione adottate avevano limitato fortemente i diritti fondamentali, anche durature, erano state chiuse le case di riposo e le scuole, c’erano stati lockdown severi: in retrospettiva, bisognava chiedersi se era opportuno; lo stesso valeva per il management dell'acquisto e immagazzinamento delle tute protettive e delle mascherine. Si trattava però di misure necessarie, che avevano salvato alcune vite. Bisognava rispettare i principi di coraggio e onestà, imparando dalle decisioni prese e anche scusandosi con la popolazione per alcune di esse. Egli non poteva sostenere la mozione.<br>
<strong>Sven Knoll </strong>(Süd-Tiroler Freiheit) ha rilevato che andava riconosciuto che gran parte delle misure adottate dalla Giunta non si basavano su dati scientifici: questo riguardava per esempio i voli di elicottero per verificare la distanza interpersonale o la sanzione di una persona anziana perché teneva la mascherina sotto il naso, o la colpevolizzazione dei bambini se i nonni morivano, o il divieto di incontrarsi a Natale, o il divieto di conferenze stampe all'aperto senza mascherina mentre si poteva frequentare un ristorante senza di essa. Gli stessi scienziati avevano detto che bastava una mascherina, poi che bastava una sola vaccinazione, poi che ne servivano due, tre o più. le misure adottate avevano separato la popolazione e impedito alle persone di fare il proprio lavoro, e il presidente non si era mai giustificato.<br>
<strong>Paula Bacher </strong>(SVP) ha ricordato che 50 anni fa alcuni genitori si erano rifiutati di vaccinare i figli contro la poliomielite, e questo aveva comportato delle disabilità che sarebbero state evitabili. Anche allora la ricerca aveva pochi dati. Una pandemia che colpisce un Paese da un giorno all’altro non è facile da gestire, e la Giunta aveva sicuramente cercato di fare il meglio: demonizzare le misure adottate non andava bene e non era corretto.</p>
<p><strong>Myriam Atz-Tammerle</strong> (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato di aver lei stessa proposto di invitare gli esperti di diversa opinione a discutere in merito in aula, venendo derisa per questo. Ha ricordato che le molte persone che avevano rifiutato di vaccinarsi erano state allontanate dal posto di lavoro e segregate, che persone erano state rinchiuse nelle case di riposo e morte in solitudine senza i propri cari: “È questo ciò che vogliamo? Noi politici dovremmo essere al servizio della popolazione, invece sono state adottate misure che l’hanno separata”. Era stato tolto il diritto al lavoro e al reddito, senza garantire nemmeno il reddito vitale, chi non si vaccinava era stato demonizzato, bandito e dimenticato, compresi i bambini. era ora di rielaborare tutto questo, considerando anche le conseguenze psichiche soprattutto sui bambini.</p>
<p>Una riflessione su quanto successo era necessaria, ha detto <strong>Riccardo Dello Sbarba</strong> (Gruppo verde), ricordando che le misure prese in più o meno tutti gli Stati europei avevano anche comportato conseguenze psicologiche e fisiche pesanti. Andava però detto che la rielaborazione doveva essere profonda e partire dal fatto che da 20 anni gli scienziati avevano previsto che prima o poi uno dei virus sarebbe sfuggito ai controlli, ma l’Europa si era trovata impreparata. le misure erano state pesanti tanto più i sistemi sanitari erano impreparati, e quello italiano lo era totalmente, così come quello altoatesino era inadeguato. Anche il Governo era andato in panico. In Germania il sistema sanitario era più attrezzato, quindi si poteva agire con misure più leggere: era su questo che bisognava riflettere. In quanto alla mozione, Unterholzner chiedeva una rielaborazione, ma lui l’aveva già fatta.</p>
<p><strong>Andreas Leiter Reber</strong> (Die Freiheitlichen) ha chiarito che serviva un’analisi delle decisioni politiche e dei provvedimenti scientifici. I politici erano stati pronti ad apparire, ma poi non si erano scusati per certe decisioni. Incomprensibile era l’obbligo di mascherina ancora vigente nelle strutture per la prima infanzia, dove i bambini piccoli da tre anni non vedevano un’educatrice senza mascherina; questo perché mancava una relativa lobby. La Giunta aveva puntato all'obbligo vaccinale nell’azienda sanitaria anche se lo Stato non lo voleva fare. IL tutto era trattato in maniera manichea – o si era pro o si era contro la vaccinazione, chi esponeva dubbi intermedi non veniva considerato ma subito accusato di essere contrario.<br>
<strong>Gerhard Lanz</strong> (SVP) ha ritenuto opportuna un’analisi ampia dei dati ed elementi esistenti, come veniva fatto in più Stati. Quello che mancava però era un’elaborazione della società relativamente a una situazione nuova ed emergenziale, che comportava grandi sfide. Non si era imparato un gran che, se determinati schemi erano stati ripetuti anche nelle emergenze conseguenti la pandemia: tutto si vedeva sempre bianco o nero, e si chiedeva solo denaro e aiuti. Si augurava che tutti imparassero dalla situazione: dal modo in cui si affrontavano le crisi si diventava più resilienti. ci voleva inoltre una cultura che ammettesse un errore, come attualmente non era in Alto Adige. Lanz ha quindi respinto la mozione e l’elenco che in essa veniva fatto, con risposte già date.</p>
<p><strong>Peter Faistnauer</strong> (Perspektiven Für Südtirol) ha ritenuto che nella mozione mancasse l’incarico di valutare l’efficacia delle misure, e aggiunto che il fatto di non essere potuti presenziare alla morte di una persona cara non era accettabile. <br>
<strong>Brigitte Foppa </strong>(Gruppo verde) ha annunciato che il suo gruppo non avrebbe partecipato alla votazione, ritenendo che la cosa peggiore del difficile periodo, acanto alla drammatica situazione di molti cittadini e cittadine, fosse stata la polarizzazione della società, legata ad ideologie. Questo aveva distrutto tanto. La mozione conteneva di fatto 10 punti ideologici.<br>
<strong>Helmut Tuber</strong> (SVP) si è detto contrario “a questi dieci comandamenti”, aggiungendo però che l’Europa e il mondo avevano riflettuto su quanto successo, e la riflessione sarebbe andata avanti, anche nei rapporti tra gli Stati. Ha ricordato quanto la politica avesse interagito con le banche altre istituzioni alla ricerca di soluzioni utili, e rammaricandosi di non aver potuto egli stesso salutare un’anziana zia, ha aggiunto che la politica aveva preso molte decisioni giuste. Molte cose erano state fatte bene, ora bisognava fare passi importanti per il futuro. <br>
Il presidente della provincia<strong> Arno Kompatscher</strong> ha ritenuto importante un’analisi della pandemia e dei suoi effetti, ricordando che nonostante gli avvisi degli scienziati ci si era trovati in una situazione d’emergenza; il sistema sanitario non era preparato e questo aveva comportato misure più severe del necessario. Ora era stato rielaborato un nuovo Piano pandemico nazionale e provinciale, e questo faceva parte dell’analisi della pandemia e dei suoi effetti. nessuno aveva mai detto che non erano stati fatti errori, questo era chiaro fin dall’inizio; un’altra leggenda era che fossero state adottate senza spirito critico tutte le misure statali, sulle quali invece si era discusso a lungo, anche con riferimento a medici e studi scientifici. Anche a livello scientifico c’erano stati contrasti. La società aveva sempre reagito velocemente e questo era positivo: al posto dei lunghi decreti sarebbe bastata la fase “evitate tutti i contatti inutili”, ma questa semplice raccomandazione non bastava in quella fase. Si sta facendo una valutazione delle misure adottate e dei relativi effetti, ma non si conosce l’alternativa. Unterholzner di fatto non chiedeva un’elaborazione, ma che gli si desse ragione. Ora si dispone di informazioni migliori, che aiuteranno ad adottare misure più mirate, ma non esisterà la misura perfetta. Gli effetti sulla società c’erano, la pandemia aveva colpito soprattutto bambini e giovani, e in questo caso ci sono rilevazioni in base alle quali i disagi erano legati anche a un uso maggiore dei media digitali, accentuando un fenomeno già esistente. In quanto ai danni da vaccino, essi potevano essere segnalati a livello nazionale, ed erano raccolti fin dall’inizio; i vaccini hanno effetti secondari come tutti i medicinali, per questo c’è una legge nazionale che prevede risarcimenti: ci sono due commissioni che valutano questi dati., pertanto non è il caso di chiedere cose che già esistono. Va detto che ci sono stati momenti importanti di coesione sociale e cose che hanno funzionato molto bene. A chi si sarebbe dovuto prestare ascolto, se non agli scienziati? Il presidente si è detto consapevole che determinate misure fossero state pesanti, ma l'obiettivo era sempre stato di evitare il peggio, ora con gli scienziati si valutava cosa era stato sbagliato e dove si poteva fare meglio. <strong>Josef Unterholzner </strong>ha ringraziato per gli interventi e criticato che non si potesse dire quello che si pensava o citare altri scienziati, nonché che Kompatscher l’avesse definito “Schwurbler” (negazionista). Ha ribadito la contraddizione di obbligare alla mascherina in aula permettendo di pranzare tranquillamente al ristorante. Andava bene che fossero stati spesi ingenti fondi dei contribuenti per i vaccini, in stretti rapporti con l’Europa? Con la sua mozione aveva voluto evitare che si dimenticasse velocemente quanto successo. Si faceva un’autopsia per ogni orso o lupo abbattuto, perché non la si faceva per i decessi delle persone – tutte le morti erano state attribuite al coronavirus.</p>
<p><strong>Marco Galateo </strong>(Fratelli d’Italia) ha chiesto <strong>voto nominale</strong>, <strong>Myriam Atz Tammerle</strong> (STF) la votazione separata del punto 6 o in alternativa la sostituzione della parola "disporre" con proporre”, ma Unterholzner ha preferito la formulazione originaria. Posta in votazione, la <strong>mozione è stata respinta</strong>: le premesse con 4 sì, 25 no e 2 astensioni, il punto (1), il (2), il (3), il (4) e il (5) ciascuno con 7 sì e 24 no, il (6) con 1 si, 24 no e 6 astensioni, il (7) con 4 sì, 24 no e 3 astensioni, l’(8), il (9) e il (10) ciascuno con 7 sì e 24 no.</p>
<p>(continua)</p>
<p><br></p>
**(MC)**
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