
(AGENPARL) – mer 07 giugno 2023 Prot. n.______ Federico Marini
PREZZIARIO OPERE PUBBLICHE – L’allarme degli artigiani
per uno strumento non adeguato. Lai e Meloni (Confartigianato
Sardegna): “Vogliamo un prezziario a misura di piccola e media impresa,
spina dorsale dell’economia sarda e italiana”.
Associazioni “La Regione sta per pubblicare il Prezziario regionale dei lavori pubblici ma
Territoriali l’aggiornamento del valore delle opere parrebbe essere del tutto incongruo
Sud Sardegna
all’andamento dell’economia, che sta già determinando chiusure di cantieri, gare deserte
Cagliari e rescissioni di contratti. Secondo nostre informazioni, dopo la revisione dei costi dei
Via Riva Villasanta 241
questo siamo molto preoccupati in un momento in cui le imprese hanno necessità di
Oristano
Via Campanelli, 41 lavorare per realizzare utili e velocizzare la ripresa, per ripartire di slancio dopo gli anni
Nuoro tutte le micro, piccole e medie imprese della Sardegna”.
Via Brig.Sassari, 37 E’ questo l’allarme, e l’appello, che lanciano Maria Amelia Lai, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna, e Giacomo Meloni, Presidente regionale degli
Sassari edili, sull’approvazione del nuovo Prezziario delle Opere Pubbliche della Sardegna,
Via Alghero, 30
Il Prezziario, fondamentale strumento di supporto alle stazioni appaltanti e agli
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 operatori del settore per la quantificazione dei costi degli interventi delle opere pubbliche,
elaborato sulla base delle rilevazioni fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, e opera sull’incidenza delle variazioni in un dato periodo.
Confartigianato Imprese Sardegna ricorda anche come il listino prezzi delle
Opere sia uno strumento indispensabile per le imprese che operano nel settore delle
costruzioni per trarre una giusta remunerazione dal lavoro effettuato, potendo altresì
rispettare senza affanno, la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e i contratti
collettivi di lavoro. Secondo l’Associazione Artigiana, infatti, il caro-materiali che negli
ultimi mesi ha fatto lievitare il prezzo mondiale dell’acciaio del 150 per cento, quello dei
polietileni del 110 per cento, quello del rame del 28,9 per cento e quello del petrolio del
45,3 per cento, rende per le imprese edili non più sostenibile realizzare opere pubbliche
progettate secondo i prezzi in vigore nei mesi passati, non più attuali e, anzi, totalmente
fuori mercato. Nel prezziario regionale, secondo le rilevazioni degli Artigiani isolani,
sarebbero numerose le voci incongrue (al ribasso) con l’andamento, sempre al rialzo, del
costo dei semilavorati: tali valori contrasterebbero con quanto deciso con il “decreto
Aiuti” del 18 maggio 2022, che ha previsto l’aggiornamento del valore contratti fino al
20% sui bandi aggiudicati, e non considererebbero il trend dei prezzi per i prossimi anni.
“Confidiamo in un riequilibrio dei costi che tenga conto delle difficoltà che stiamo
affrontando per l’inflazione innescata dalla ripresa, dai bonus edilizi e poi dalla guerra –
Confartigianato Imprese Sardegna
continuano Lai e Meloni – e non vorremmo ritrovarci uno strumento inapplicabile e
inopportuno perché, con i suoi ribassi, mortificherebbe soprattutto le piccole imprese
mettendole di fatto fuori dal mercato. Serve anche una svolta sulla rilevazione dei prezzi:
l’attuale metodo è totalmente inadeguato a una reale rivalutazione del costo dei
materiali”. “Uno strumento redatto senza che siano state prese in considerazione le
difficoltà delle realtà più piccole – sottolineano – danneggerebbe l’economia in generale
e, in particolare, le imprese sane, determinando il pericolo che il territorio venga invaso
da soggetti con più potere economico e senza scrupoli. Il nostro è un grido di allarme e
la maggior parte delle aziende sono con noi”.
Per questo, Confartigianato Sardegna ritiene imprescindibile la propria
partecipazione, in forma diretta, al Tavolo del Prezziario
“Infatti abbiamo chiesto alla Regione di convocarci per discuterne insieme e
lavorare alle modifiche per uscire da questa situazione deleteria per tutti – rimarcano i
due Presidenti – ricordiamo che tante imprese hanno dovuto rinunciare a eseguire
lavori vinti con conseguenti rescissioni di contratti e messa in cassa integrazione dei
dipendenti”. “Con il non adeguamento del Prezziario, sarebbero a rischio anche le opere
finanziate con il PNRR – concludono Lai e Meloni – le gare potrebbero andare deserte,
soprattutto quelle adatte alle piccole realtà. Ciò determinerebbe la mancata tenuta delle
aziende, che si trasformerebbe in un crollo di tutto il sistema delle costruzioni e, di
conseguenza, anche quella del Piano”.
L’Associazione Artigiana, inoltre, è anche particolarmente preoccupata dal
passaggio della gestione del Tavolo del Prezziario dall’Assessorato Regionale dei Lavori
Pubblici alle Camere di Commercio, avvenuto l’1 febbraio scorso, non comprendendone
le motivazioni e non condividendone le modalità.
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