
(AGENPARL) – ven 02 giugno 2023 SEGRETERIA REGIONALE
DISABILI, CGIL: “REGIONE ABRUZZO FUORI
LEGGE, IL TEMPO E’ SCADUTO”
Legge regionale, fondi per abbattimento barriere, approvazione
Peba: il sindacato illustra le priorità e chiede risposte immediate
PESCARA, 2 giugno – Una legge regionale a tutela dei cittadini disabili dell’Abruzzo; fondi
specifici per aumentare gli importi ed accorciare i tempi dei rimborsi per chi abbatte le barriere
architettoniche, sulla scorta di quanto già fatto da molte altre Regioni; approvazione del Peba (Piano
di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), che deve essere subito esecutivo; istituzione di un
registro regionale dei Peba per monitorare e promuoverne l’adozione da parte dei Comuni. Sono
alcune delle richieste che la Cgil Abruzzo e Molise avanza alla Regione Abruzzo, “inadempiente da
36 anni”, auspicando una “risposta concreta ed immediata”, perché “non è più accettabile che le
istituzioni inadempienti violino costantemente i diritti umani alle persone con disabilità”.
“Di recente – affermano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e
il responsabile regionale Cgil Ufficio politiche per la disabilità, Claudio Ferrante – il consigliere
regionale Francesco Taglieri ha posto un problema importante e serio come quello dell’accessibilità
per una piena inclusione delle persone con disabilità. Infatti la disabilità è una condizione di salute in
un ambiente sfavorevole; e sono proprio le barriere a limitare l’attività dell’individuo.
“Il 5 aprile scorso, all’incontro degli Stati Generali delle Politiche per la Disabilità e per il
Sociale davanti all’assessore Pietro Quaresimale e alla ministra per la Disabilità, Alessandra
Locatelli – aggiungono – abbiamo spiegato e denunciato la gravissima situazione che le persone
con disabilità vivono in Abruzzo, specificando come proprio la Regione sia completamente fuori
legge da 36 anni per non aver approvato il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche
previsto dalla Legge 41 del 1986. Basti pensare che l’avvocato Antonella Bosco, ex consigliere
regionale, a marzo scorso ha dovuto diffidare l’ente regionale a causa delle barriere architettoniche
esistenti all’ingresso del luogo istituzionale simbolicamente più importante, cioè la sede del
Consiglio. E’ stato infatti creato uno scivolo con una pendenza del 300% rispetto ai limiti massimi
fissati dalla legge. Inoltre, sempre nelle immediate vicinanze dell’Emiciclo sono stati creati ben
quattro servizi igienici, tutti non accessibili”.
“Un chiaro segnale – osservano Ranieri e Ferrante – di come viene affrontata la tematica
dell’accessibilità addirittura all’interno delle istituzioni. Non è un caso che l’avvocato Bosco era stata
promotrice della nascita della legge n°1 dell’11 febbraio 2008 che costringeva i Comuni abruzzesi a
costruire opere pubbliche senza barriere architettoniche. Da 15 anni, però, tutti i governi che si sono
succeduti non hanno nemmeno saputo o voluto approvare le relative commissioni di verifica per
rendere esecutiva la legge. Non è da meno la questione relativa al finanziamento per l’abbattimento
delle barriere architettoniche negli edifici privati di cui alla legge 13/89: per poter rendere accessibile
e fruibile la propria abitazione bisogna attendere almeno due anni, ottenendo solo una modesta
somma di rimborso per la spesa effettuata. Non va dimenticato che la disabilità è la prima causa di
impoverimento al mondo”.
“Per questi motivi la legge 13/89 da sola non è più sufficiente e lo abbiamo ribadito nel corso
degli anni, organizzando manifestazioni e proteste eclatanti, ma ora urge una risposta concreta ed
immediata da parte della Regione Abruzzo. Alla luce della situazione – concludono Carmine Ranieri
e Claudio Ferrante – la Cgil ha chiesto di essere ascoltata dalla Quinta Commissione del Consiglio
Regionale affinché l’impegno delle Istituzioni su questo tema diventi effettivo e conduca ad un lavoro
costante finalizzato a migliorare la condizione dei disabili abruzzesi”.