 (AGENPARL) - Roma, 1 Giugno 2023
 (AGENPARL) - Roma, 1 Giugno 2023(AGENPARL) – gio 01 giugno 2023 *Claudio Onofri*, allenatore ed opinionista, è intervenuto su *Radio Marte*
in *Forza Napoli Sempre* condotto da Gianluca Gifuni:* “La regola vorrebbe
che si scegliesse prima il direttore sportivo, perché è lui demandato a
scegliere il suo parterre per prendere giocatori bravi e poi l'allenatore
che li valorizzi. Nel calcio, però, a volte tutto funziona al contrario.
Io, onestamente, fossi il presidente mi atterrei a queste regole. Tra i
tanti nomi fatti per il prossimo allenatore e visto il rinnovamento che c'è
in Italia io andrei su un italiano perché, in teoria, ci metterebbe meno
tempo a capire chi ha a disposizione ed il modo in cui si deve rapportare
anche a livello comunicativo. Poi è chiaro che i nomi che circolano sono di
assoluto rilievo. Thiago Motta, per esempio, anche questo nome è girato,
lui applica un 4-1-4-1; vuol dire che ci sono 2 ali, 3 centrocampisti e 1
centravanti. Quindi se lo mettiamo su un 4-3-3 è praticamente identico al
Napoli di Spalletti. Nel senso che i giocatori devono fare determinati
movimenti; calciatori scelti dal direttore sportivo in relazione
all'allenatore che hai preso e che ti chiede determinati ruoli. Certo
Thiago Motta non è italiano ma possiamo dire tranquillamente che lo è.
Premesso che, per me, tutto parte da ds e allenatore. Poi è chiaro che sono
i giocatori a determinare il risultato di una gara e quindi spero che il
Napoli si tenga Osimhen. Dunque, il direttore è fondamentale perché
intuisce le capacità di alcuni giocatori, come per esempio Kvara, Kim e
Osimhen, che poi mette nelle mani dell'allenatore che te li valorizza alla
grande”*
*Michele Plastino*, giornalista, è intervenuto su *Radio Marte* in *Forza
Napoli Sempre* condotto da Gianluca Gifuni*: “Credo che la festa, il giro
dei giocatori azzurri sul pullman scoperto, non si possa fare per garantire
l'ordine pubblico. Perché, con i tempi che corrono, sono sempre di più i
pazzi che girano. Forse chi deve dare il permesso non se la sente di
assumersi questa responsabilità. Credo sia solo per questo, non per volontà
del Napoli. Sugli allenatori io non generalizzerei il discorso. I grandi
nomi non hanno fatto bene o i giovani in rampa di lancio hanno funzionato o
funzionerebbero. Credo piuttosto in aspetti caratteriali perché a Napoli
c'è un presidente tosto e particolare. Rischiando di fare una figuraccia
incredibile io dico che la storia tra Spalletti e De Laurentiis non sia
finita. Sarebbe un ideale colpo di teatro finale e potrebbe piacere molto a
De Laurentiis. Dopo questa stagione, nella quale il Napoli ha giocato il
calcio più bello, forse d'Europa, e nella quale hai vinto così bene e senza
aiuti, è difficile ripetersi. Forse questo è il motivo per il quale
Spalletti potrebbe aver lasciato. Anche questo è un atto d'amore, lasciare
un ottimo ricordo. L'identikit del prossimo allenatore potrebbe essere il
seguente: uno aperto mentalmente, deve capire come è fatto il presidente
per avere un buon rapporto, deve dare molto alla gente perché i napoletani
ti danno molto e poi tecnicamente e tatticamente devi essere un allenatore
che fa giocare bene la squadra. Ecco perché io dico che un allenatore molto
indicato sarebbe Italiano. Perché ha avuto già un'esperienza con un
presidente che non è niente male, ha una piazza, Firenze, molto delicata,
ha cercato sempre di far giocare bene la squadra – adattandosi anche a
situazioni impreviste – e come idea, secondo me, è quello che si avvicina
di più a quanto fatto dal Spalletti. Che Spalletti in passato abbia
discusso con determinati giocatori del Napoli si sa. Ma per stabilire dove
sono le ragioni o i torti lo spogliatoio lo devi vivere. Al di là della
vicenda di Totti e della Roma, a Napoli Spalletti ha trovato una squadra
che ha seguito le sue indicazioni. E quando una squadra fa questo
l'allenatore non litiga con nessuno*”.
*Antonio Floro Flores*, ex azzurro ed allenatore, è intervenuto nel corso
della trasmissione *Marte Sport Live*, condotta da Dario Sarnataro, in onda
su *Radio Marte*: *“E’ davvero un peccato che Spalletti vada via, si era
creata una sintonia, una cosa bella tra lui e il Napoli non facilmente
ripetibile. È un dispiacere grande, ma ora il Napoli dovrà scegliere un
nuovo tecnico che prosegua il lavoro di Spalletti, magari uno giovane,
motivato, che sappia continuare la metodologia di quest’anno. A me piace
molto De Zerbi, ma forse non è ingaggiabile. Italiano? Lo conosco bene, sin
dai primi tempi in cui ha iniziato ad allenare, mi piace come allena, come
persona ed è uno che vuole emergere. La fase difensiva è il suo difetto? Ma
non è vero, non è zemaniano, nel senso che i difensori scappano
all’indietro una volta attaccati, non si alzano sempre e comunque. E’
chiaro che una squadra allenata da Italiano tende a stare nella metà campo
avversaria e lascia i difensori a giocare uno contro uno. Poi dipende pure
dalla qualità dei difensori, perché se hai un Kim è tutto più facile. Il
sudcoreano mi ha impressionato, a Udine l’ho visto da vicino. A partita
finita è andato a 200 all’ora su un pallone destinato ad andare fuori. La
sua fame, la concentrazione e la voglia sono un modello da fare vedere ai
giovani e nelle scuole calcio. Un allenatore vorrebbe sempre avere uno come
lui, o come lo stesso Osimhen, che pure ha fame e non molla mai. Kim via?
Magari il Napoli riesce a trovare uno come lui. Non è facile, però. Anche
il nuovo allenatore deve arrivare a Napoli con fame di vittorie e di
lavoro”.*
*Enrico Fedele*, dirigente e opinionista, è intervenuto nel corso della
trasmissione *Marte Sport Live*, condotta da Dario Sarnataro, in onda su *Radio
Marte: **“**"Chi vorrei come prossimo allenatore del Napoli? Io prenderei
sempre un grande ottimizzatore delle risorse, come Spalletti, un
lavoratore, un allenatore di campo. Chi verrà, però, non inciderà molto:
incideranno i giocatori, quelli che resteranno. Il Napoli annuncerà il
prossimo allenatore prima ancora d'aver scelto il direttore sportivo? Spero
che non sia così: Bisogna scegliere prima il direttore sportivo, altrimenti
sarebbe indelicato e si rischierebbe di creare equilibri poco stabili.
Cristiano Giuntoli fa bene ad andare via da vincitore. Il suo erede
potrebbe essere **Igli Tare**, io punterei deciso su di lui. Lo farei per
due motivi: perché Tare ha dimostrato di saper trovare buoni talenti e
perché ha già saputo convivere con Claudio Lotito, che è il* *gemello di De
Laurentiis* *dal punto di vista comportamentale. Dopo tanti anni con lui,
sa come prendere un presidente 'presenzialista', per intenderci. La cosa da
domandarsi* *è: chi non verrà venduto? Il problema è questo".* *e vanno via
sia Kim Min-jae sia Victor Osimhen* *non sarà più lo stesso Napoli. La cosa
determinante per il futuro, per lottare ancora per lo Scudetto, è che resti
Osimhen, che rappresenta il 70% del Napoli come furore. Difficile
sostituire Kim? Il Napoli dipende dal nigeriano, non dal coreano. Senza
Tarzan, il leone chi lo uccide? Se restano entrambi, chiunque potrebbe
allenare il Napoli, perché la squadra andrebbe avanti da sola".*
