
(AGENPARL) – ven 26 maggio 2023 *Vittorio Tosto*, ex azzurro e talent scout, è intervenuto su *Radio Marte*
in *Forza Napoli Sempre* condotto da Gianluca Gifuni:* "Per De Laurentiis,
nel concetto di gestione tecnica, sono tutti importanti ma nessuno è
fondamentale. Sono tutti sostituibili e lo ha dimostrato nel corso della
sua gestione. Quindi per il presidente ogni tesserato del Napoli, che sia
un vincitore di scudetto, che sia capocannoniere, sono tutti sostituibili.
Lo ha dimostrato ed ha portato una mentalità vincente. Quindi sostituirà
Spalletti e Giuntoli prendendo le figure idonee in base a quello che il
mercato gli propone che, a oggi, rende difficile anche fare dei
nomi. Quando gestivo Giovanni di Lorenzo non lo facevo solo a livello
contrattuale ma anche tecnico-psicologico e gli suggerii di giocare nel
ruolo di terzino destro, dicendogli che avrebbe fatto una carriera
importante. Quando andò a Reggio Calabria propose al suo allenatore di
giocare in quel ruolo e ha fatto quello che ha fatto. Oggi con Spalletti ha
raggiunto un tasso tecnico-tattico di livello internazionale. Oggi nel
Napoli Di Lorenzo incide forse di più come mezz'ala destra; oggi può fare
qualsiasi ruolo. Secondo me prima di giugno non verrà scelto il nuovo
allenatore del Napoli. Nella lista di De Laurentiis non ci sono solo i nomi
di Enrique e Conceicao ma riceve anche i messaggini di Allegri col quale da
anni ha un rapporto cordiale e simpatico. Poi secondo me a Napoli oggi
vorrebbero venire tutti e De Laurentiis nella sua testa ha tantissime idee
dalle quali salterà fuori un nome. Io nei suoi panni non avrei dubbi e
prenderei Vincenzo Italiano che proseguirebbe il lavoro di Spalletti. Con
Enrique, per esempio, tu azzeri tutto in termini lavorativi e di idee da
proporre allo spogliatoio. Edon Zhegrova non l'ho visto dal vivo. Me lo
sono andato a vedere in alcuni video, su youtube, e mi sembra un giocatore
forte. Ma bisogna analizzare bene, capire e vedere se è un prospetto da
Napoli. Ma bisognerà aspettare che sia fatta chiarezza su direttore
sportivo e allenatore”.*
*Antonio Giordano*, giornalista del Corriere dello Sport, è
intervenuto su *Radio
Marte* in *Forza Napoli Sempre* condotto da Gianluca Gifuni*: “La fase
difensiva di Italiano non mi sembra scadente; poi tutto dipende anche dagli
interpreti. Sicuramente non si può etichettare un allenatore in base ad un
paio di episodi. Secondo me i dettagli parlano per Italiano. La
dimostrazione di coraggio della Fiorentina, per esempio, di andarsela a
giocare faccia a faccia in ogni zona del campo. A me la squadra è piaciuta.
Poi, chiaramente, ognuno il calcio lo vede a modo suo. I nomi di Enrique e
Conceicao ritornano e ricorrono. Appartengono anche ad un vissuto diretto
di De Laurentiis che è solito tornare su sé stesso. Enrique credo che
rappresenti la sintesi perfetta dei pensieri di De Laurentiis poi altre
cose andranno verificate. Credo a quello che dice Spalletti e credo che i
soldi, nel divorzio tra allenatore e società, non c'entrino. Anche sul
futuro non credo che ci siano questioni di soldi. Penso che sarà possibile
fare uno sforzo ed avvicinarsi a quelli che saranno i desideri del
prescelto. Anche perché il Napoli è una società forte, solida, credibile
dal punto di vista economico e strutturale. Non solo lo scudetto ma anche
essere arrivati ai quarti di Champions gli ha portato una forma di
benessere economico che ti consente di fare passi che forse in passato non
avresti fatto. I giornalisti raccontano quello che merita di essere
raccontato. Che ci fosse una distanza, una frizione così netta si è capito
dopo. Quindi nessuno ha nascosto niente; i giornalisti hanno un ruolo
diverso. Poi c'è stato un momento in cui le vicende calcistiche hanno
meritato molto più delle differenze caratteriali tra i due. Per quanto
riguarda il mercato, secondo me ora si andrà su giocatori di qualità; se
sono giovani tanto meglio” *
*Andrea Dossena*, allenatore ed ex azzurro, è intervenuto nel corso della
trasmissione *Marte Sport Live*, condotta da Dario Sarnataro, in onda su *Radio
Marte*:
*“Lo scudetto è anche un po’ nostro? No, assolutamente, è solo degli
straordinari azzurri di oggi. Noi abbiamo messo alcuni mattoncini nel
percorso, facendo parte dell’era De Laurentiis, magari con i campionati e
le qualificazioni europee abbiamo contribuito in minima parte alla crescita
del club ma la vittoria, straordinaria, del tricolore è solo merito del
Napoli attuale. E’ difficile lavorare con De Laurentiis? Io ho avuto un
ottimo rapporto, gli voglio ancora bene e nel Napoli in cui c’ero la
squadra aveva un buon rapporto con lui, non so se è stato merito di
Mazzarri che, rispetto a noi calciatori, ovviamente aveva un confronto
quotidiano. So che qualche gruppo prima ha avuto delle frizioni ma io mi
sono trovato bene. Chi dopo Spalletti? Luis Enrique sarebbe il colpo più
adeguato, immagino che il presidente voglia anche un “nome” oltre al grande
allenatore. Ricordo perfettamente che quando prese Ancelotti per sostituire
Sarri affermò che lo prese anche perché doveva mettersi al riparo da facili
critiche per la scelta. A maggior ragione farà adesso, perché il Napoli è
campione d’Italia. Thiago Motta? Ottimo tecnico, sta facendo molto bene,
propone un calcio piacevole, intenso, valorizza i calciatori e i giovani,
ha conoscenza del calcio in maniera importante ma affidarsi a lui forse
sarebbe un po’ rischioso. Non sarebbe una scommessa ma non darebbe le
garanzie che uno come Luis Enrique o Conte, per dire, potrebbero dare
all’attuale Napoli, per la dimensione che ha assunto. Di certo credo che
debba venire un allenatore che non stravolgerà il lavoro di Spalletti, solo
un folle lo farebbe. È chiaro che un nuovo tecnico è giusto che proponga le
sue idee, ma nel solco di quello che già c’è. Se sogno di allenare un
giorno il Napoli? È ovvio, come da calciatore speravo di arrivare in A così
da tecnico spero di dirigere un top club come il Napoli. In più ho tanti
affetti e sono stato benissimo da calciatore, quindi…”*
*Massimo Tarantino,* dirigente sportivo ed ex Bologna e Napoli, è
intervenuto nel corso della trasmissione *Marte Sport Live*, condotta da
Dario Sarnataro, in onda su *Radio Marte*: *“Gli addii di Giuntoli e
Spalletti? Innanzitutto, sono dispiaciuto, da ex azzurro, perché hanno
svolto un lavoro incredibile e i meriti per lo scudetto oltre che essere
sotto gli occhi di tutti sono assolutamente chiari ed evidenti. La qualità
del loro lavoro è stata decisiva per vincere il titolo, sono stati due dei
protagonisti assoluti della stagione. D’altro canto, il Napoli ci ha
abituati a lavorare bene, non è la prima volta che compie mezze rivoluzioni
e proprio l’ultima, della scorsa estate, ci fa capire come De Laurentiis
poi ha sempre la meglio su dubbi e perplessità che accompagnano alcune sue
scelte. Come si gestisce il post scudetto? Non è semplice, a me è capitato
di essere nel Napoli nel 1991, dopo il secondo tricolore. In generale se
vincere è complicato, confermarsi a certi livelli lo è ancora di più, anche
perchè la competitività degli altri club crescerà. Il Napoli ha dinanzi a
sé una nuova sfida e avrà una concorrenza ancora più forte che vorrà
rispondere dopo che gli azzurri hanno vinto meritamente e con ampissimo
margine sulle altre” *