
(AGENPARL) – ven 26 maggio 2023 Gli orsi Jj4 e Mj5 non saranno abbattuti, Tar di Trento sospende la decisione fino al 27 giugno Legambiente: “Una buona notizia per la vita dell’orso Jj4 e per MJ5. In attesa del nuovo pronunciamento del Tar di Trento, si lavori intanto concretamente per una nuova gestione dell’orso e la coesistenza con l’uomo rendendo operativo il Tavolo Tecnico promosso dal MASE con l’attuazione di un piano strategico nazionale per la gestione dell’orso sulle Alpi in coerenza a quanto prevede il PACOBACE”.
“La decisione presa oggi dal Tar di Trento di sospendere l’abbattimento degli orsi Jj4 e di Mj5 rappresenta una prima buona notizia. Il nostro auspicio – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente – è che quanto accaduto in Trentino nei mesi scorsi apra una riflessione importante, accompagnata da interventi concreti non più rimandabili, sul futuro e sul miglioramento della gestione dell’orso bruno sulle Alpi e la coesistenza con l’uomo partendo dal fatto che in natura il rischio zero non esiste. Quello che serve mettere in campo è un nuovo approccio e metodo unito al rafforzamento del PACOBACE. Serve da un lato un nuovo patto tra le istituzioni, gli enti che si occupano di conservazione, in primis le aree protette, e le comunità locali. Dall’altro lato la gestione dell’orso bruno sulle Alpi, insieme a quella degli altri animali selvatici, deve essere affrontata come una questione nazionale di ampio respiro attraverso un piano strategico che abbia un approccio scientifico e persegua l’obiettivo della coesistenza. A tal riguardo – conclude Nicoletti – auspichiamo che il tavolo tecnico promosso dal MASE, a fine aprile e che ha coinvolto associazioni ambientaliste e animaliste, diventi al più presto operativo con l’attuazione di un piano strategico nazionale per la gestione dell’orso sulle Alpi e coinvolga oltre al Trentino anche le altre Regioni e province autonome in coerenza con quanto prevede il PACOBACE”.
Per quanto riguarda il rafforzamento del PACOBACE, Legambiente indica nel suo report “Biodiversità a rischio 2023” dieci azioni preventive da mettere in campo: 1) la rimozione delle fonti di cibo di natura antropica e il controllo dell’accesso alle stesse da parte degli animali; 2) Le azioni di dissuasione verso gli animali confidenti (deterrenti, barriere fisiche ecc); 3) più campagne di informazione e sensibilizzazione tra le comunità locali, 4) più attività di monitoraggio dell’orso; 5) una comunicazione trasparente sui casi problematici, 6) il coinvolgimento della comunità locale nella gestione dei conflitti, suddividendo correttamente le responsabilità. 7) La revisione e il monitoraggio dei piani di gestione dei conflitti. 8) Il coinvolgimento dei tecnici e degli esperti della specie nella gestione delle situazioni critiche e nelle decisioni politiche. 9) Il coinvolgimento delle istituzioni, delle aree protette e delle associazioni ambientaliste di tutto il territorio alpino nella governance e nelle strategie per la conservazione dell’Orso e rendere operativo il Tavolo Tecnico promosso dal MASE in coerenza di quanto prevede il PACOBACE. 10) Il finanziamento e la realizzazione di corridoi faunistici.