
(AGENPARL) – ven 26 maggio 2023 Bureau de presseUfficio stampa COMUNICATO STAMPA Aosta, venerdì 26
maggio 2023 Misure di controllo ed eradicazione
della Peste Suina Africana L’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche
sociali informa che, alla luce dell’evoluzione della situazione
epidemiologica riguardante la Peste Suina Africana a più di un
anno dal rilevamento del virus sul territorio continentale, la
malattia è presente nelle regioni Piemonte, Liguria, Lazio,
Calabria e Campania. In particolare, il fronte della malattia in
Piemonte e Liguria è in lenta, ma progressiva espansione sui
versanti est ed ovest delle zone di infezione primarie.Per mettere in sicurezza le province
limitrofe alle zone di restrizione caratterizzate da una forte
vocazione zootecnica, il commissario straordinario alla peste suina
africana, Vincenzo Caputo, ha firmato l’Ordinanza n.2/2023 che
procede alla revisione complessiva delle misure della Ordinanza
Commissariale n. 4/2022 (prorogata con successive Ordinanze).Nell’Ordinanza vengono armonizzate
le misure di eradicazione, controllo e prevenzione della malattia da
applicarsi nelle zone infette, nelle zone di restrizione e nelle zone
confinanti, istituite sul territorio nazionale e fornisce, inoltre,
nuove indicazioni di controllo in caso di conferma di Peste Suina
Africana nei suini detenuti e dispone che le Regioni provvedano
all’eradicazione della PSA nella specie cinghiale, al
completamento del censimento di tutti gli stabilimenti che detengono
suini ed immediato aggiornamento della BDN, alla verifica dei livelli
di biosicurezza degli allevamenti e al controllo virologico di tutte
le carcasse di suini selvatici ritrovati sul proprio territorio.La Valle d’Aosta è al
momento ancora indenne dalla malattia e dal 2022, anno in cui è
stato presentato il “Piano regionale di interventi urgenti
(PRIU) per la gestione, il controllo e l’eradicazione della
Peste Suina Africana (PSA) nei suini di allevamento e nella specie
cinghiale (Sus scrofa)”, sono state messe a punto delle
strategie per limitarne l’ingresso. Il Corpo Forestale della
Valle d’Aosta, con il supporto dei cacciatori formati, è
impegnato nel monitoraggio del territorio attraverso la ricerca attiva
delle carcasse di cinghiale e le operazioni di depopolamento della
specie.I Servizi Veterinari
dell’Azienda USL hanno intensificato i controlli della
biosicurezza negli allevamenti di suini e cinghiali. L’Istituto
Zooprofilattico effettua le analisi per la ricerca del virus in tutte
le carcasse di cinghiali e di suini rinvenuti morti. Tutte queste
operazioni di monitoraggio e controllo vengono effettuate anche nel
Parco naturale del Mont Avic e nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Sono inoltre stati coinvolti i comuni e la popolazione per quanto
concerne il divieto di immissione di rifiuti nell’ambiente e la
sorveglianza passiva, incentivando la segnalazione del rinvenimento di
carcasse di cinghiale.La Peste
Suina Africana può avere gravissime ripercussioni sulla salute
della popolazione animale interessata e sulla redditività del
settore zootecnico suinicolo, con possibili pesanti ripercussioni
economiche in relazione al blocco delle movimentazioni delle partite
di suini vivi e dei relativi prodotti derivati all'interno
dell'Unione e nell’export.Maiali e cinghiali sani possono contagiarsi tramite contatto
con animali infetti, compreso il contatto tra suini che pascolano
all’aperto e cinghiali selvatici, tramite ingestione di carni o
prodotti a base di carne di animali infetti, scarti di cucina, broda a
base di rifiuti alimentari e carne di cinghiale selvatico infetta
(comprese le frattaglie) oppure attraverso il contatto con qualsiasi
oggetto contaminato dal virus, come abbigliamento, veicoli e altre
attrezzature. Le attività umane sono le principali responsabili
della diffusione della malattia sulle lunghe distanze.Pertanto l’Assessorato invita la
popolazione per le ragioni sopra esposte a:segnalare alla autorità competente il rinvenimento di
esemplari di suini selvatici morti o moribondi contattando il Corpo
Forestale della Valle d’Aosta al numero telefonico 1515;non alimentare i suini domestici e
selvatici con scarti alimentari e impedirne l'accesso ai rifiuti
sia in ambiente domestico che pubblico. Non rilasciare rifiuti di
origine animale nell’ambiente.Si rammenta, infine, che vige l’obbligo di
identificare tutti i suini sia allevati che non DPA, cosiddetti
“suini da compagnia”: i suini non identificati, per i
quali sia impossibile risalire al proprietario, e i suini selvatici o
domestici detenuti illegalmente dovranno essere sequestrati
dall’Autorità Competente e ne potrà essere
disposto l’abbattimento. 0442us Fonte: Assessorato della