
(AGENPARL) – ven 26 maggio 2023 DOPO LE IDROVORE DA TUTTA ITALIA
ECCO I DRONI DELLA BONIFICA
PER FOTOGRAMMARE IL TERRITORIO
ANBI:
LA CRISI CLIMATICA SUPERA QUALSIASI STATISTICA
SENZA L’URGENTE AVVIO DI UN PIANO
DI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI
CRESCE ESPONENZIALMENTE IL RISCHIO
PER IL FRAGILE TERRITORIO ITALIANO
“Credo che l’azione di operatori e mezzi dei Consorzi di bonifica, che continuano a mobilitarsi da tutta
Italia, sia la più efficace rappresentazione di una tragedia, che sa di passato, guardando però al futuro
prossimo, che attende il nostro Paese, minacciato dalla crisi climatica”: ad invitare alla riflessione su questi
giorni particolarmente difficili è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi
per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“L’errore più grande, che dobbiamo evitare di continuare a fare, è ritenere che quanto accaduto in
Romagna, pur accentuato da precipue condizioni geomorfologiche, con la velocità assunta dai
cambiamenti climatici non possa ripetersi in tempi brevi in un Paese, dove il 94% dei comuni è ormai
toccato dal rischio idrogeologico” aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI –
Intanto, completate le manovre eccezionali di inversione del corso del Canale Emiliano Romagnolo per far
defluire le acque dalle zone allagate nell’alveo del fiume Po, il Consorzio C.E.R., punto d’eccellenza
dell’innovazione targata ANBI, prosegue nel supporto ingegneristico e pratico alla gestione dell’alluvione.
Su mandato della Prefettura di Ravenna, in collaborazione con il Consorzio di bonifica della Romagna e
Italdron, i ricercatori di Acqua Campus C.E.R.- ANBI, hanno completato, attraverso l’uso combinato di
droni con tecniche di fotogrammetria e telerilevamento, la mappatura di un’estesa area nel Ravennate,
così da stimare i volumi d’acqua ancora in circolazione e identificare le zone più sensibili dal punto di vista
geomorfologico. I dati raccolti permettono di creare un modello digitale del terreno, generando una
mappa in tre dimensioni del territorio, ora a disposizione di quanti da giorni si stanno prodigando per
allontanare le acque alluvionali.
La stessa tecnologia è utilizzata anche lungo l’asta principale del canale C.E.R. per consentire di
identificare eventuali danni, che le esondazioni dei torrenti appenninici possano aver causato sulle lastre
e nelle arginature.
“Di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici è evidente l’inadeguatezza della rete idraulica, seppur
costruita con tempi di ritorno secolari, ma secondo modelli statistici purtroppo superati dall’accentuarsi
dei fenomeni meteo – conclude il Presidente di ANBI – E’ come una roulette: le probabilità, che escano
rosso o nero, sono al 50%, ma ciò non significa che la pallina non possa fermarsi su un colore anche più
volte di seguito: purtroppo il ripetersi di eventi alluvionali sulla Romagna a distanza di pochi giorni e, per
converso, il susseguirsi di disastrosi periodi siccitosi in altre zone del Paese, sono lì a dimostrarlo.”