(AGENPARL) – ROMA ven 26 maggio 2023 Il comparto comunale è l’unico comparto in cui è stato intrapreso in modo netto il percorso di attuazione del federalismo fiscale, con il superamento del sistema di finanza derivata e l’attribuzione di una maggiore autonomia di entrata e di spesa ai comuni, ai sensi del decreto legislativo n. 23 del 2011.
Il Fondo di solidarietà comunale costituisce il fondo per il finanziamento dei comuni, alimentato con una quota del gettito IMU di spettanza dei comuni stessi, le cui risorse vengono distribuite con funzioni sia di compensazione delle risorse attribuite in passato sia di perequazione, in un’ottica di progressivo abbandono della spesa storica.
L’applicazione di criteri di riparto di tipo perequativo nella distribuzione delle risorse, basati sulla differenza tra capacità fiscali e fabbisogni standard, è iniziata nel 2015 con l’assegnazione di quote via via crescenti del Fondo, in previsione del raggiungimento del 100% della perequazione nell’anno 2030. Per il 2023, la percentuale delle risorse del Fondo da distribuire con i criteri perequativi è del 65%.
I tagli determinati dalle misure di finanza pubblica, operati nel decennio passato, hanno inciso profondamente sul funzionamento del Fondo di solidarietà comunale, la cui dotazione era divenuta del tutto orizzontale, alimentata cioè esclusivamente dai comuni attraverso il gettito dell’IMU propria. A partire dalla legge di bilancio 2020, la dotazione del Fondo è stata nuovamente incrementata con risorse statali aggiuntive, di carattere “verticale”, che rientrano nell’ambito del sistema di perequazione.
Tuttavia, la gran parte di queste risorse incrementali è vincolata allo svolgimento di alcune funzioni fondamentali in ambito sociale, quali il potenziamento dei servizi sociali, il potenziamente del servizio asili nido ed il trasporto scolastico di alunni con disabilità, da ripartirsi tra i comuni tenendo conto dei fabbisogni standard. Relativamente ai criteri posti a base della perequazione, nel corso del 2020 e del 2021 è stato avviato un processo di revisione dei fabbisogni standard, con l’obiettivo di sganciarli dal riferimento ai livelli quantitativi storicamente forniti dai singoli enti e commisurarli ai livelli di servizio standard da garantire sul tutto il territorio nazionale, al fine di sopperire al limite costituito dalla mancanza della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni.
Per assicurare che le risorse aggiuntive siano effettivamente destinate al potenziamento dei predetti servizi, le norme prevedono dunque la determinazione di specifici obiettivi di servizio per i comuni e l’attivazione di un sistema di monitoraggio e di rendicontazione dell’utilizzo delle risorse che consenta di garantire il raggiungimento di determinati livelli di servizi offerti.
Fonte/Source: https://temi.camera.it/leg19/temi/tl18_il_fondo_di_solidariet__comunale_e_la_perequazione_d