(AGENPARL) – gio 25 maggio 2023 UNA “DANZA DELLE MANI” LUNGA 7 SECOLI:
APRE DOMANI AL MUSEO CIVICO MEDIEVALE DI BOLOGNA
LA MOSTRA DEDICATA ALL’ANTICA ARTE DEL MERLETTO,
SAPER FARE CANDIDATO AL RICONOSCIMENTO UNESCO
Dal 26 al 28 maggio l’esposizione dei manufatti della Rete nazionale del merletto italiano, da inizio Novecento a oggi, nell’ambito di Bologna Portici Festival, la manifestazione del Comune di Bologna che celebra il riconoscimento dei Portici a Patrimonio dell’Umanità UNESCO con mostre, eventi, spettacoli, omaggio alla creatività fra tradizione e contemporaneo
L’esposizione presenta al pubblico una selezione di merletti dall’inizio del Novecento ad oggi, a testimonianza della varietà di tecniche e stili, strettamente connessi anche ai diversi territori italiani. L’universo di riferimento al quale si ispirano le creazioni attinge infatti dalla natura quanto dalla tradizione popolare, religiosa, culturale, artistica, così come da una simbologia strettamente connessa al contesto locale nel quale si esprime, in un’ottica di costruzione di identità e di appartenenza a una collettività legata a un luogo e alla sua evoluzione storica. Un elemento molto evidente, ad esempio, nel macramè genovese utilizzato per ornare gli asciugamani, tradizione talmente radicata da identificare con lo stesso termine, nel dialetto locale, l’oggetto e la sua decorazione. Tra i pezzi più interessanti il merletto realizzato con l’antica tecnica del puntino ad ago di Latronico (Potenza) ispirato al copricapo di Porzia nel dipinto Bruto e Porzia di Ercole De’ Roberti (1486-1490 ca.), e ancora quelli che raffigurano disegni tipici dei vari territori, come il pavone di Chioggia o il fiore del caco e la girandola tipici del puncetto valsesiano. In mostra anche le realizzazioni di Aemilia Ars, “società protettrice di arti ed industrie decorative nella regione emiliana” fondata a Bologna nel 1898, i cui prodotti raggiunsero fama internazionale a inizio Novecento, e una selezione di merletti contemporanei realizzati dalle associate de “Il Merletto di Bologna”, a testimonianza di una tradizione ancora oggi viva: tra essi, il quadro delle ”Fasi lunari” realizzato dalle merlettaie in collaborazione con l’artista Flavio Favelli e ispirato ad una antica illustrazione tratta dal manoscritto di Al-Biruni (Persia 973-1048), relativo ai primi studi della volta celeste.
Le merlettaie saranno ‘al lavoro’ nella sala del Lapidario del Museo, per mostrare dal vivo questo antico saper fare e accompagneranno i visitatori alla scoperta della mostra con visite guidate il sabato e la domenica.
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