
(AGENPARL) – mer 24 maggio 2023 Indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza
pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia
Audizione dell’Istituto nazionale di statistica
Dott. Giovanni Savio
Direttore della Direzione Centrale per la Contabilità Nazionale
V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione)
della Camera dei deputati
24 maggio 2023
Indice
Introduzione 5
1. Il trattamento contabile dei bonus edilizi nei conti di finanza pubblica 6
2. Alcune valutazioni sugli effetti macroeconomici degli incentivi edilizi 11
Introduzione
Le misure agevolative volte alla riqualificazione del patrimonio edilizio, introdotte
nel nostro ordinamento da più di 20 anni, hanno subito nel tempo diverse modifiche
che ne hanno ampliato le finalità e mutato le caratteristiche e le modalità di
erogazione . In questa audizione, ci concentriamo in particolare sugli is tituti del
“Superbonus 110%” e del “Bonus facciate ” che, a partire da l 2020 – e in virtù degli
specifici meccanismi di fruizione previsti – hanno inciso in misura rilevante sui saldi
di finanza pubblica.
La prima sezione di questo documento illustra i prof ili contabili de l Superbonus 110%
e del Bonus facciate sulla base delle indicazioni metodologiche contenute
ne ll’edizione 2022 del Manual on Government Deficit and Debt – Implementation of
ESA 2010 (MGDD 2022) . Come noto, a lla luce del nuovo quadro interpr etativo e a
seguito dell’esito degli approfo ndimenti metodologici condotti congiuntamente da
Istat e Eurostat, il trattamento contabi le di tali incentivi è mutato, incidendo sulle
stime del C onto delle Amministrazioni pubbliche per gli anni 2020 -2022 1.
La seconda sezione si concentra sugli effetti macroeconomici derivanti da gli incentivi
edilizi sulla base di due contributi; nel primo, sfruttando il sistema dell e Tavole Input –
Output, si analizzano le caratteristiche de gli effetti di propagazione sul sistema
produttivo di un aumento de gli investimenti in costruzio ni; ne l secondo, viene
tratta ta la questione dell’impatto macroeconomico degli incentivi edilizi sulla base
dell’analisi dei “moltiplicatori” associati agli aumenti di spesa utilizzati nel modello
ma croeconometrico dell’=stat MeM o-It. Si tratta, è bene precisare, di indicazioni
preliminari e soggette a revisione, a seguito del processo di consolidamento delle
informazioni di base dei Conti economici nazionali per il 2021 e il 2022, nonché de i
necessari raffinamenti metodologici che si renderanno necessari 2.
A comple ta mento del quadro offerto, vengono proposti due brevi approfondimenti
sull’evoluzione recente del settore del le costruzioni e su lle caratteristiche
energetiche del settore residenz iale privato nel biennio 2020 -2021 sulla base delle
1 Sullo stesso tema l’=stituto è stato audito il 15 marzo presso la VI Commissione (Finanze e tesoro) del
Senato della Repubblica (https://www.istat.it/it/archivio/282135 ) nell’ambito de ll’Indagine conoscitiva
sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare ri ferimento ai crediti di imposta . Il 2 marzo
l’=stituto ha inoltre inviato alla VI Commissione (Finanze) della Camera dei Deputati una memoria scritta
nell’ambito della discussione sulla “C onversione in legge del decreto -legge 16 febbraio 2023, n. 11,
recante misure urgenti in mat eria di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto -legge 19
maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 ”
(https://www.istat.it/it/archivio/281550 ). 2 L’=stat peraltro non dispone di informazioni a livello disaggregato riguardo i singoli progetti agevo lati, i
soggetti beneficiari e le caratteristiche degli edifici.
informazioni tratte dall’ ultima edizione dell’ =ndagine su “= consumi energetici delle
famiglie” .
1. Il trattamento contabile de i bonus edilizi nei conti di finanza pubblica
A partire dal 1998, sono state introdotte diverse misure agevolative per gli interventi
di recupero del patrimonio immobiliare che, più recentemente, si sono estese ai
miglioramenti dell’efficienza energetica degli edifici e alla riduzione del rischio
sism ico. Queste misure sono costitute da una serie di detrazioni di imposta (con
aliquote differenziate a seconda della tipologia di intervento) quantificate sulle spese
sostenute. Nel corso degli anni sono state introdotte modifiche che hanno riguardato
i div ersi aspetti dell’agevolazione: i limiti di spesa ammessi a detrazione, il limite di
validità, l’aliquota applicata, la tipologia degli interventi e la platea dei beneficiari. =n
particolare, con il Decreto Legge n.34/2020 (Decreto Rilancio) la percentuale di
detrazione massima ammessa è stata innalzata al 110% e, allo stesso tempo, è stata
introdotta come possibilità di fruizione dell’agevolazione, alternativa alla detrazione
diretta, lo sconto in fattura e/o la cessione del credito. In questo caso, il ces sionario
potrà far valere il credito acquisito in riduzione dei contributi previdenziali o di altri
tributi (“compensazione fiscale”) e, quindi, senza i limiti di capienza previsti
nell’utilizzo diretto in detrazione fiscale. Si tratta, come vedremo a segu ire, di
caratteristiche che, favorendo la piena fruizione delle agevolazioni, risultano
dirimenti nelle scelte di classificazione di queste misure nell’ambito dei conti delle
Amministrazioni pubbliche.
Per quel che attiene il profilo contabile delle agevo lazioni edilizie, l’=stat li valuta
applicando le regole del Sistema Europeo dei Conti 2010 – SEC2010 – e del Manual
on Government Deficit and Debt – MGDD . Quest’ultimo è un complemento
fondamentale del SEC2010 e fornisce indicazioni metodologiche e interp retative
sulla registrazione, all’interno del sistema delle statistiche di finanza pubblica, di
specifiche operazioni o provvedimenti attuati dalle autorità di governo. In
particolare, la recente pubblicazione della versione aggiornata del MGDD (MGDD,
2022 ) ha consentito di dirimere alcuni dubbi interpretativi connessi al trattamento
contabile delle nuove caratteristiche delle agevolazioni edilizie (utilizzo in
compensazione e cessione del credito).
La classificazione delle agevolazioni fiscali nel SEC 201 0 e nel MGDD (2022)
In generale, il SEC 2010 riconduce le agevolazioni fiscali ( tax relief ) a due tipologie
distinte: le misure agevolative che concorrono a determinare l’imponibile fiscale
(co me le deduzioni o le esenzioni) e i crediti di imposta propriam ente intesi che sono
utilizzati a riduzione dell’imposta dovuta. Per quel che attiene le agevolazioni fiscali
del tipo deduzioni e/o esenzioni, esse sono parte integrante della struttura del
tributo (determinano, infatti, la base imponibile) e concorrono i ndirettamente a
definire la dimensione dell’onere fiscale del contribuente. Tale asp etto è colto
coerentemente nei C onti nazionali dove queste agevolazioni determinano una
riduzione delle entrate tributarie e, quindi, della pressione fiscale.
I crediti d’i mposta, invece, non rilevano ai fini della definizione della struttura del
tributo e dell’onere fiscale. =n particolare, il SEC2010 distingue tra quelli cosiddetti
“pagabili” ( payable ) e quelli “non pagabili” ( non paybale )3. Un credito di imposta è
conside rato “non pagabile” se è riconosciuto solo entro i limiti del debito fiscale del
soggetto beneficiario in uno specifico anno, ed è perso se di importo maggiore
rispetto all’imposta dovuta. Nel sistema italiano è riconducibile a questa tipologia la
detrazio ne fiscale mediante cui è riconosciuta un’agevolazione al contribuente che
ne beneficia in riduzione del debito tributario dovuto nell’anno, ma solo fino a
capienza dello s tesso, salvo limitate eccezioni 4. Diversamente, nel caso di crediti
“pagabili”, even tuali eccedenze del credito rispetto al debito d’imposta del periodo
non sono comunque perse dal beneficiario, perché rimborsabili, riportabili agli anni
successivi, o ceduti a terzi. Nello specifico, la cedibilità a un soggetto terzo o lo sconto
in fattur a, caratteristiche comuni a molte delle agevolazioni edilizie introdotte negli
ultimi anni, permettono al contribuente di non rinunciare al beneficio anche in caso
di incapienza. Nel caso della cessione a terzi, il cessionario potrà far valere il credito
in riduzione dei contributi previdenziali o di altri tributi (“compensazione fiscale”),
senza quindi i limiti di capienza previsti nell’utilizzo diretto in detrazione fiscale.
Nell’ambito del periodico aggiornamento delle linee guida europee, a febbraio 202 3,
la nuova versione del MGDD ha consentito di dipanare alcune incertezze relative al
trattamento contabile dei crediti di imposta, per quel che attiene in particolare alla
trasferibilità a terzi, utilizzo differito nel tempo e utilizzo in compensazione co n altri
debiti fiscali e contributivi. Queste caratteristiche concorrono a definire la
probabilità dell’utilizzo del credito nella sua interezza e, per questo, sono da
considerarsi dirimenti per la classificazione dei crediti (pagabili vs non pagabili). Ne l
caso in cui esista una ragionevole certezza che, nel corso del tempo, il credito sarà
utilizzato nella sua interezza (e, quindi, non perso), lo stesso è da ritenersi “pagabile”
da registrarsi come spesa delle Amministrazioni pubbliche, per un ammontare p ari
all’intero importo maturato, ossia nell’anno di sostenimento della spesa agevolata.
Devono quindi esistere evidenze che il credito d’imposta, a un certo punto, sarà
utilizzato o dal beneficiario originario o da chi, mediante la cessione, ne acquisisce la
titolarità (diritto). Anche se la perdita di risorse da parte del governo (quindi, la
manifestazione di cassa) potrebbe non essere immediata, ma rimandata al momento
di effettivo utilizzo del credito. Poiché la cessione a terzi, di fatto, aumenta la
pos sibilità di utilizzo del beneficio fiscale, la stessa deve intendersi come un indizio
di fruibilità completa. A maggior ragione se a questa si unisce la possibilità di utilizzo
3 Si veda SEC 2010, 4.81 e 20.167. 4 Le agevolazioni di questo tipo sono riconosciut e ai soli soggetti capienti e a differenza delle
deduzioni/esenzioni, che insistono sulla base imponibile, esse agiscono sull’imposta lorda contribuendo
a determinare l’imposta netta dovuta.
in compensazione con altri debiti tributari e contributivi. Solo nel caso emerg a una
chiara evidenza che importi non trascurabili del credito non siano/saranno utilizzati
(ossia vadano persi), la classificazione del credito c ome “pagabile” andrebbe
esclusa 5.
Al fine di evidenziarne la differente natura, il SEC2010 prevede una diversa modalità
di registrazione delle due tipologie di credito fiscale:
? un credito di imposta “non pagabile” deve essere registrato come una
riduzione del gettito fiscale nel momento dell’effetti va fruizione
dell’agevolazione;
? un credito di imposta “pagabile”, deve essere evidenziato per il suo intero
importo come maggiore spesa pubblica (sia la parte compresa nel debito
fiscale che quella eccedente). In questo caso, le imposte sono registrate al
lordo delle detrazioni e l’intero ammontare come spesa nel moment o in cui
l’agevolazione matura (ossia il momento in cui viene sostenuta la spesa
agevolata). Questi rappresentano, infatti, sostegni finanziari rivolti a platee
specifiche di beneficiari e consentono il minor versamento di imposte e/o
contributi dovuti. Un credito di imposta pagabile, quindi, sebbene “veicolato”
dal sistema fiscale, è assimilabile più a un trasferimento unilaterale che a una
misura di riduzione dell’onere fiscale. Come tale, l’effettiva natura di spesa
deve esser e coerentemente riprodotta n ei C onti nazionali e in tutti i saldi e
indicatori caratteristici di finanza pubblica.
Va sottolineato che il costo complessivo della misura agevolativa è il medesimo, sia
che la stessa sia registrata come minore entrata tributaria, sia come maggiore spes a.
=l profilo temporale in termini di impatto sull’indebitamento delle Amministrazioni
pubbliche è invece differente: quando la misura è classificata “non pagabile”,
l’impatto è distribuito negli anni di utilizzo del credito fiscale; quando è invece
classi ficata “pagabile”, l’impatto si concentra esclusivamente nell’anno di
sostenimento della spesa incentivata (quando matura il diritto all’agevolazione) o
comunque nell’anno in cui l’obbligazione della Pubblica Amministrazione è definita
con certezza. Al con trario, le due classificazioni incidono differentemente
sull’indicatore della pressione fiscale.
A fini esemplificativi, la Figura 1 nell’Allegato Statistico riporta due simulazioni che
mostrano il differente impatto sull’indebitamento netto a seconda della
classificazione dei crediti di imposta adottata (pagabile vs non pagabile) con
riferim ento ai soli Sup erbonus 110% e B onus facciate e limitatamente alle spese
sostenute negli anni 202 0-2022. Il credito pagabile corrisponde alle detrazioni
maturate per anno di sostenimento della spesa agevolata, mentre il credito non
5 Si rimanda a lla già citata Audizione dell’=stituto presso la VI Commissione (Finanze e tesoro) del Senato
del la Repubblica del 15 marzo 2023 nell’ambito de ll’“=ndagine conoscitiva sugli strumenti di
incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti di imposta”
(https://www.istat.it/it/archivio/282135 ).
pagabile è stato stimato coma somma delle diverse quote annuali fruibili in ciascun
anno (4/ 5 quote annue per il Superbon us 6, 10 quote annue per il bonus facciate), e
sotto l’ipotesi di completa f ruizione della quota dell’anno. La Figura mostra
chiaramente il differente profilo temporale dei possibili effetti s ull’indebitamento
delle due alternative di classificazione (pagab ile vs non pagabile).
L’attuale registrazione d elle agevolazioni edilizie nei C onti nazionali
Come detto, negli anni più recenti, le modalità di fruizione delle agevolazioni edilizie
sono mutate, con la possibilità di forme di utilizzo alternative a quell a diretta in
detrazione (cessione a terzi, sconto in fattura, utilizzo in compensazione fiscale). Tali
modifiche hanno comportato u na diversa classificazione nei C onti della
Amministrazioni pubbliche di alcuni bonus edilizi dall’anno 2020. =nfatti, negli a nni
precedenti al 2020, in virtù dell’esclusivo utilizzo in detrazione fiscale entro i limiti
della capienza dell’anno, tutte le agevolazioni edilizie (per interventi di
ristrutturazione edilizia, antisismici e efficienza energetica, ecc.) sono classificat e
come crediti non pagabili e, dunque, contabilmente sono registrate come minori
entrate tributarie per la quota utilizzata in detrazione dai contribuenti ciascun anno.
Dal 2020, invece, queste agevolazioni operano in forma ibrida, ossia nascono come
detra zioni di imposta fruibili entro i limiti della capienza del beneficiario, ma con la
possibilità di trasformazione in crediti di imposta cedibili a soggetti terzi e utilizzabili
in compensazione con l’intero debito fiscale. Queste nuove opzioni di utilizzo,
analizzate alla luce del quadro interpretativo del MGDD 2022 7, hanno reso
necessaria una verifica ulteriore sull’effettivo utilizzo/perdita del credito che ha
mut ato il trattamento contabile del Superbonus 110% e de l Bonus facciate. In
particolare, le evi denze fornite dal MEF e dall’Agenzia delle Entrate sull’utilizzo di
questi crediti negli anni 2021 e 2022 (relativi alle spese sostenute nel 2020 e 2021)
hanno mostrato che solo una quota ritenuta trascurabile dei crediti fruibili è stata
persa e non utili zzata in alcun modo. La stessa evidenza non è invece emersa per gli
altri bonus ad aliquota ordinaria (riqualificazione energetica, ristrutturazioni edilizie,
colonnine ricarica, sisma bonus, barriere architettoniche), per i quali l’utilizzo del
credito in dichiarazione da parte del beneficiario originario è risultata prevalente,
con una perdita realizzata significativa. Per questi si è, quindi, mantenuta una
registrazione di tipo “non pagabile”, con un impatto sull’indebitamento netto delle
6 La simulazione non tiene conto della recente novità normativa che ha previsto, sotto determinate
condizioni, la possibilità di utilizzare i crediti residui del Superbonus, maturati sulle spese 2022 e n on
ancora utilizzati, in dieci rate. 7 Come già ricordato, il MGDD (nell’edizione del 2019) non sviluppava adeguatamente gli aspetti connessi
alla trasferibilità e all’utilizzo in compensazione delle agevolazioni fiscali. Nel corso del 2021, l’=stat ha
richiesto all’Eurostat un parere formale ( ex ante advice ) in merito alla classificazione di due delle misure
esemplificative delle varie tipologie di crediti esistenti (Superbonus e Transizione 4.0). Per quel che
attiene al Superbonus, come esito della consu ltazione, fu mantenuta la classificazione non pagabile, in
attesa che nuove linee guida internazionali chiarissero tutti i dubbi interpretativi.
10
Pubbliche Ammin istrazioni via riduzione delle entrate (per un ammontare pari
all’effettiva fruizione del credito).
Alla luce di ciò, e a partire dall’edizione dei C onti nazionali del 1 marzo 2023, l’=stat
ha concordato con Eurostat una riclassificazione dei Superbonus e del Bonus facciate
come “pagabile”. Per gli anni 2020 -2022 so no stati quindi registrati nei C onti delle
Amministrazioni Pubbliche come spesa nel momento in cui il beneficio è maturato
(ossia, nel momento in cui si è sostenuta la spesa di investimento per s tato di
avanzamento dei lavori) e per il suo intero ammontare. Ciò ha comportato un a
considerevole revisione delle stime dell’indebitamento netto (deficit) delle
Amministrazioni Pubbliche, in ragione del fatto che nella versione precedente dei
conti, il Su perbonus e il B onus facciate incidevano sul disavanzo pubblico per la sola
quota utilizzata nell’anno (in detrazione o compensazione fiscale). Per gli anni 2020,
2021 e 2022 la spesa relativa alle due agevolazioni è rispettivamente pari all’ 0,1%,
2,0% e 2,6% del Pil. La Figura 2 nell’Allegato Statistico riporta la spesa per gli anni
2020 -2022, evidenziando la quota del Superbonus e del B onus facciate che si stima
finanziata mediante i contributi a fondo perduto ( grants ) ricevuti nell’ambito del
Piano di ripresa e resilienza (PNRR). Le risorse PNRR concorrono a coprire il 4,9%
della spesa totale del 2021 e il 13,8% della spesa del 2022.
La riclassificazione del credito da minori entrate a maggiori spese ha determinato un
aumento sulla pressione fiscale del 2022 di 0,3 punti percentuali (43,2% vs 43,5%).
Non ha invece avuto impatto evidente sul 2020 e sul 2021 in ragione della
dimensione limitata degli importi dei crediti fruiti. Si ricorda che la fruibilità del
credito è consentita dall’anno successivo al s ostenimento della spesa. Gli importi,
quindi, in termini di fruizione, cominciano ad essere significativi dall’anno 2021, in
progressione crescente per gli anni successivi per il sovrapporsi delle quote annuali
di fruibilità.
L’evoluzione recente del quad ro normativo
Si formulano in conclusione alcune considerazioni in merito all’evoluzione del
quadro normativo in m ateria di Superbonus 110% e ai possibili effetti sulla
classificazi one dei crediti di imposta nei C onti delle Amministrazioni pubbliche negli
anni futuri.
Come, detto, il nuovo MGDD 2022 ha chiarito alcuni dubbi interpretativi relativi alla
trasferibilità dei crediti e alla classificazione delle agevolazioni fiscali che prevedono
questa possibilità di fruizione come alternativa a quella diretta ( in detrazione fiscale).
Come illustrato, la cedibilità del credito a terzi aumenta la probabilità del suo utilizzo
completo, senza che parti rilevanti vadano perse.
11
Alla luce di ciò, il blocco delle cessioni e dello sconto in fattura previsto dal Decreto
Legge del 16 febbraio 2023 (conve rtito in Legge lo scorso aprile 8), introduce una
novità normativa di grande rilievo che potrebbe incidere significativamente sulla
modalità di fruizione del Superbonus. Infatti, la piena operatività del blocco,
renderebbe di fatto impraticabile l’opzione dell’utilizzo alternativo alla detrazione
(ossia cessione o sconto in fattura). Questa eventualità porrebbe limiti alla piena
fruibilità del bonus e renderebbe verosimile la perdita dell’agevolazione (in tutto o
in parte) da parte del beneficiario. In una tale prospettiva, verrebbero meno due
delle caratteristiche cruciali per la classificazione del credito c ome “pagabile”
nell’ambito dei C onti nazionali (ossia la trasferibilità e l’utilizzo in compensazione
fiscale). Nello sp ecifico, ciò potrebbe implicare un cambiamento di classificazione del
Superbonus e del Bonus facciate nei Conti nazionali a partire dall’anno 2023, e con
riferimento alle sole spese sostenute a valere delle nuove disposizioni normative.
Coerentemente con q uanto disposto dal nuovo MGDD 2022, l’impatto di un
cambiamento normativo di tale rilievo, dov rebbe infatti manifestarsi nei C onti delle
Amministrazioni Pubbliche nel momento della sua introduzione.
Al momento, stante le caratteristiche vigenti, per i cre diti fiscali non si rileva alcun
impatto sul debito pubblico. Infatti, le passività fiscali di cui lo Stato diviene titolare
nei confronti dei contribuenti che hanno avuto accesso a questi crediti non sono
classificabili come passività rientranti nella def inizione di debito di Maastricht. Se
dovessero successivamente intervenire modifiche inerenti le modalità di cessione
e/o il recupero dei crediti, o in generale dovesse mutare la natura di credito fiscale,
l’eventuale valutazione in termini di impatto sul debito spetta alla Banca d’=talia.
2. Alcune valutazioni su gli effetti macroeconomici degli incentivi edilizi
Questa sezione offre alcuni elementi di discussione su gli effetti macroeco nomici de l
Superbonus 110% e del Bonus Facciate, un tema particolarmente complesso sul
piano metodologico e su quello dell’integrazione delle fonti e de lle tecniche di analisi
disponibili .
Nel dettaglio, i l primo c ontributo sfrutta il sistema delle Tavole Input -Output,
coerente con gli aggregati di Con tabilità Nazionale, al fine di analizzare le
caratteristiche degli effetti di propagazione sul sistema economico dell’incremento
degli investimenti in costruzioni indotto dagli incentivi . L’esercizio, basato per sua
natura su una rappresentazione statica del sistema economico, offre una valutazione
dal lato dell’offerta della rilevanza economica delle misure e dei settori
maggiormente coinvolti .
8 Legge 11 aprile 2023, n. 38, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto -legge 16 febbraio 2023,
n. 11, recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto -legge
19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
12
Il secondo contributo tratta, invece, la questione dell’impatto macroeconomico degli
incentivi sulla base dell’an alisi dei “moltiplicatori” utilizzati nel modello
macroeconometrico dell’=stat MeM o-It. In questo caso, a differenza delle tavole
Input -Output, la s imulazione tiene conto dei comportamenti degli operatori del
sistema economico e simula, dinamicamente, gli effetti della loro interazione nel
tempo e l’impatto sulle variabili macroeconomiche e quindi sul Pil.
Si tratta, in entrambi i casi, di valutazioni preliminari e soggette a revisione, non solo
a seguito del consueto processo di consolidamento delle in formazioni di base dei
Conti economici nazionali per il 2021 e il 2022, ma anche per i necessari raffinamenti
nella metodologia e nelle ipotesi necessarie alla quantificazione dei maggiori
investimenti indotti dagli incentivi.
Una valutazione degli effetti dello shock indotto dagli incentivi edilizi sul
sistema produttivo : un’analisi basata sulle tavole Input -Output
Al fine di valutare l’impatto sul sistema produttivo dell’aumento degli investimenti
in costruzioni indotto dagli incentivi edilizi intr odotti a partire dal 2020 (Superbonus
110% e Bonus facciate), questa sezione sfrutta le informazioni tratte dal sistema
delle Tavole Input -Output, 9 coerenti con gli aggregati di Contabilità nazionale . Le
tavole Input -Output consentono in particolare di descrivere le relazioni economiche
tra i settori produttivi, evidenziando l’origine e l’impiego della loro produzione
all’interno del sistema economico 10.
L’analisi si compone di due parti. Nella prima, u tilizzando gli strumenti della Social
Network Analysis, si identificano le principali traiettorie di trasmissione degli effetti
9 La costruzione del sistema delle Tavole Supply Use (SUT) – di cui le tavole Input Output costituiscono
una trasformazione – è un processo integrato nella stima dei C onti economici nazionali: la costruzione
dei C onti si basa, infatti, su un approccio che mette in coerenza le stime d egli aggregati di domanda e
quelli di offerta all’interno delle tavole delle risors e e degli impieghi (SUT). Ne deriva che tali tavole (e di
conseguenza le tavole Input -Output), non sono costruite a posteriori a fini analitici ma costituiscono uno
str umento per la compi lazione dei C onti nazional i e sono, pertanto, perfettamente coerenti con i conti
stessi. Si ricorda che le stime di Contabilità Nazionale per il 2020 sono definitive, mentre per gli anni
2021 e 2022, sono provvisorie perché basate su un set informativo par ziale. Più in particolare, le stime
dei conti annuali sono pubblicate due vol te l’anno, in marzo e settembre: nel mese di marzo di ogni anno
(definito qui di seguito anno t) si diffondono i dati definitivi dell’anno t -3 e i dati provvisori per gli anni
t-2 e t -1; il secondo rilascio, nel mese di settembre, risponde all’esigenza di incorporare in modo il più
possibile tempestivo le informazioni relative agli anni t -1 e t -2 che si rendono disponibili
successivamente al rilascio di marzo . 10 In particolare, per l’anno 2020 sono state utilizzate le tavole =nput -Output definitive, correntemente
prodotte da Istat a seguito della compilazione delle tavole delle risorse e degli impieghi. Per gli anni 2021
e 2022, per cui il set informativo disponibile è ancora provvi sorio e non completo, è stata invece adottata
una procedura sperimentale che consente di stimare le relazioni inter -settoriali pur in presenza di
informazioni provvisorie e non complete. Per ulteriori approfondimenti si rimanda al Rapporto sulla
competitiv ità dei settori produttivi 2023 ( https://www.istat.it/it/archivio/282020 ).
13
sul sistema produttivo di un aumento degli investimenti in costruzioni e si analizzano
le caratteristiche strutturali della sua propagazione. Nella seconda, si propone un a
quantificazione degli effetti diretti e indiretti indotti sull’economia dal l’introduzione
degli incentivi negli anni 2020, 2021 e 2022, considerando una serie di indicatori,
quali il valore aggiunto, l’occupazion e, i redditi da lavoro dipendente e l’incidenza
delle importazioni sui costi intermedi delle imprese.
La prima parte dell’analisi è dunque finalizzata a identificare le principali
caratteristiche del sistema di trasmissione degli effetti di uno stimolo ( sh ock ) agli
investimenti in costruzioni in termini di estensione, velocità e caratteristiche dei
comparti produttivi maggiormente interessati, utilizzando gli strumenti della Social
Network Analysis 11. =n generale, l’entità complessiva degli effetti di attiva zione sarà
tanto maggiore quanto più alto è il numero dei settori coinvolti e quanto più veloce 12
è la propagazione dello stimolo. Inoltre, a parità di estensione e velocità della
trasmissione, a determinare l’impatto complessivo dello shock concorrono le
caratteristiche dei settori coinvolti (in termini di rilevanza economica, grado di
dipendenza dalle importazioni, grado di integrazione verticale, produttività).
Considerando le relazioni commerciali, rappresentate nelle tavole Input -Ou tput
come una rete di connessione fra settori produttivi, è possibile definire la sotto -rete
di trasmissione primaria di uno shock isolando la porzione di sistema maggiormente
legata al settore da cui esso si propaga. Nel caso in esame, tale sotto -rete, che pu ò
essere interpretata come una filiera produttiva, include tutti i settori che sono
direttamente o indirettamente (fino al secondo livello 13) fornitori del comparto delle
costruzioni.
La Figura 3 nell’Allegato Statistico mostra il grafo delle relazioni inte r-settoriali del
sistema produttivo italiano così come emerge dalle tavole Input -Output al 2020
(primo anno del periodo di introduzione degli incentivi), ovvero la struttura
produttiva su cui si innestano i meccanismi di agevolazione. La grandezza dei nodi è
proporzionale al valore aggiunto generato dai settori, mentre lo spessore degli archi
è associato all’ammontare economico delle transazioni che fra essi intercorrono. La
11 L’analisi delle reti sociali (o Network Analysis) rappresenta un insieme di strumenti finalizzati a
descrivere le principal i caratteristiche di una struttura di nodi e connessioni. Per un approfondimento
del significato e del calcolo dei diversi indicatori, inclusi quelli utilizzati per questa analisi, si veda
Borgatti, Everett e Johnson (2018) Analyzing Social Networks. Sage Publications, UK . 12 La velocità di trasmissione indica, per uno shock originantesi in un nodo della rete, quanti sono gli step
di connessione necessari perché lo stimolo raggiunga gli altri nodi. In questo contesto, maggiore è il
numero di relazioni attive all’interno di una rete, minore sarà la “strada” che lo stimolo deve percorrere
da un nodo all’altro e, conseguentemente, più veloce sarà la propagazione dello shock inziale. 13 Le relazioni indirette di secondo livello sono quelle con step 2 dal nodo iniz iale. Se A e il nodo iniziale e
B è direttamente legato ad A, il nodo C entra nella sotto -rete se, pur non essendo legato ad A ha una
relazione diretta con B. Il nodo D, che non è legato né ad A né a B, seppure legato a C non entra nella
sotto -rete (sarebb e uno step 3 dal nodo inziale, ovvero una relazione al terzo livello).
14
sotto -rete di trasmissione primaria delle costruzioni è individuata dai nodi di col ore
arancio, mentre le relative relazioni commerciali sono contrassegnate da archi dello
stesso colore.
Dall’analisi del grafo emergono alcuni elementi di interesse relativi all’estensione e
al posizionamento della rete di trasmissione primaria delle costr uzioni. Essa risulta
infatti ampia (comprende 16 settori sui 45 considerati) e si colloca nella porzione
centrale della rete, a indicare il coinvolgimento di comparti particolarmente connessi
all’interno del sistema produttivo (e dunque più in grado di tra smettere lo shock ).
Inoltre, molti dei settori coinvolti risultano essere fra i più importanti in termini di
generazione di valore aggiunto (nodi più grandi) ed avere le relazioni più rilevanti
(archi più spessi).
Utilizzando gli indicatori di ampiezza, de nsità e grado di gerarchia all’interno della
sotto -rete così definita, è possibile evidenziare le caratteristiche in termini di
estensione, velocità e rischio di “colli di bottiglia” nella trasmissione degli effetti.
Rispe tto a quanto avverrebbe per altri settori produttivi, la propagazione degli effetti
a partire dalle costruzioni è caratterizzata da una maggiore estensione (l’ampiezza
della sotto -rete, 16 settori, è pari a 1,2 volte la media calcolata sul complesso degli
altri comparti, ovvero rispetto al le altre sotto -reti possibili a partire da ciascun nodo),
ma da una velocità inferiore (la densità delle relazioni all’interno della sotto -rete, che
si associa alla rapidità di trasmissione, risulta essere 0,9 volte la media). Infine, la
sotto -rete delle c ostruzioni mostra una tendenza a una forte gerarchizzazione delle
relazioni (l’indicatore di betweenness, che ne rappresenta una misura, è 1,7 volte
maggiore nella sotto -rete rispetto alla media): ne segue che un numero di comparti
ristretto svolge un ruol o di intermediazione nella trasmissione. Ciò comporta un
maggiore rischio di “colli di bottiglia” qualora uno dei nodi rallenti o addirittura
interrompa la propagazione (ad esempio, per difficoltà dovute alla produzione o alla
consegna degli input produtti vi o in ragione di aumenti di prezzo che riducano i
margini dei comparti più a valle della filiera).
Complessivamente, i 16 settori inclusi nel sistema di trasmissione primario delle
costruzioni rappresentano il 42,0% del valore aggiunto del sistema produt tivo e il
45,5% del valore della produzione al 2020. All’interno della sotto -rete, l’ammontare
complessivo degli scambi commerciali fra comparti è pari a poco più di un terzo di
quello totale. I settori coinvolti, inoltre, mostrano un grado di integrazione verticale,
misurato dal rapporto fra valore aggiunto e produzione, inferiore di 3,6 punti
percentuali rispetto alla media complessiva (42,9 contro 46,5%) – il che indica una
maggiore tendenza alla frammentazione dei processi produttivi – e una produttivit à
media del lavoro leggermente inferiore alla media. Infine, il grado di penetrazione
delle importazioni per i settori coinvolti nella trasmissione primaria di un eventuale
shock è inferiore di 0,5 punti percentuali rispetto alla media (16,8 contro 17,3%).
15
In sintesi, uno shock che si origina nel settore delle costruzioni, analizzato nella
prospettiva della struttura di trasmissione, tende a produrre effetti significativi sul
sistema produttivo, interessando un insieme di comparti rilevanti, sia sotto il pr ofilo
dell’attività economica (in termini di produzione e valore aggiunto), sia dal punto di
vista dell’importanza del volume degli scambi. La propagazione, benché estesa,
tende tuttavia ad essere piuttosto lenta e sottoposta a possibili colli di bottiglia in
ragione della frammentazione delle relazioni produttive primariamente coinvolte
nella trasmissione degli effetti. Dal punto di vista delle caratteristiche dei processi di
produzione, infine, i settori maggiormente interessati mostrano una maggiore
prop ensione all’utilizzo di input generati dal sistema produttivo interno, ma
presentano un livello di produttività del lavoro inferiore e una minore integrazione
verticale dei processi stessi: ciò, se da una parte contribuisce ad ampliare la
trasmissione, dal l’altra riduce, a parità di produzione, l’ammontare di valore
aggiunto generato.
A partire dal quadro appena descritto, è possibile sfruttare l’informazione contenuta
nelle tavole Input -Output per offrire, attraverso una simulazione, una prima
valutazione dell’impatto sul sistema produttivo dello shock generato
dall’introduzione degli incentivi edilizi, S uperbonus 110% e Bonus facciate . Se bbene
l’esercizio consenta un’analisi granulare ed estesa a diverse prospettive, la
simulazione ( à la Leontiev ) qui proposta soffre di alcune limitazioni, che impongono
cautela nella lettura dei risultati 14. Tale analisi non consente infatti di tenere in
considerazione il ruolo della variazione dei prezzi relativi, di eventuali mutamenti
delle tecniche di produzion e e degli effetti dovuti a possibili modifiche nei
comportamenti di utilizzo del reddito da parte degli operatori economici (consumi e
investimenti). =noltre, elemento rilevante in questo contesto, l’analisi non è in grado
di valutare gli effetti macroecon omici dovuti all’aumento del deficit della Pubblica
Amministrazione e agli eventuali tempi e strumenti di copertura . Nel valutare la
struttura di trasmissione dello shock e il relativo impatto, occorre poi tenere in
considerazione che le tavole Input -Outpu t per gli anni 2021 e 2022 hanno carattere
sperimentale poiché il set informativo a disposizione è ancora provvisorio e non
completo – e quindi insufficiente per la stima delle relazioni economiche tra i settori .
Infine, al livello di disaggregazione dell’ analisi Input -Output, non è possibile
distinguere fra attività residenziali e non residenziali ; per questo motivo, la
simulazione è stata condotta considerando le attività delle costruzioni nel loro
complesso.
14 Miller, R.E., Blair, P.D. (2009) Input -Output analysis: Foundations and extensions. Cambridge University
Press.
16
Come osservato da altre istituzioni durante il ciclo di audizioni dell’=ndagine 15,
questione particolarmente complessa nella costruzione dell’esercizio di simulazione
è la definizione dell’ammontare degli investimenti addizionali dovuti alle misure di
incentivo 16 (parte de gli investimenti sarebbe stata realizzata anche in assenza delle
nuove misure ). C oncettualmente, si è scelto di determinare l’entità dello stimolo
sulla base del confronto fra l’andamento effettivamente riscontrato negli
investimenti in costruzioni nel tri ennio considerato e uno scenario controfattuale,
ipotizzato a sintesi di due elementi: l’evoluzione ciclica del settore nel periodo 2014 –
2019 e il profilo degli investimenti realizzati utilizzando gli incentivi già in essere
prima de l 2020 17, questi ultimi caratterizzati da un forte aumento nel 2021 e u n
rallentamento nel 2022. Rispetto alle simulazioni condotte da altre istituzioni,
peraltro, l’entità dello shock tiene conto anche de gli interventi agevolati da l Bonus
Facciate (che, almeno in parte, potrebbero essere ricondotti ad investimenti non
residenziali) .18
Sulla base di tali ipotesi, la stima degli investimenti addizionali in costruzioni indotti
dagli incentivi risulterebbe pari a 758 milioni di euro per il 2020, 18, 6 miliardi per il
2021 e 3 2,0 miliardi per il 2022. 19 L’esercizio di simulazione è stato quindi effettuato
separatamente per gli anni dal 2020 al 2022, utilizzando per ciascuno di essi le
relative tavole Input -Output .
Secondo la simulazione, per l’anno 2020, lo stimolo degli incentivi edilizi al sistema
produttivo risulterebbe trascurabile sia sul valore aggiunto (poco meno di 640 milioni
di euro) sia su occupazione e redditi.
Nel 2021, gli incentivi edilizi considerati quale stimolo effettivo agli investimenti in
costruzioni, 18,6 mil iardi, sono pari al 5,4% degli investimenti complessivi e l’impatto
stimato sul valore aggiunto del sistema produttivo è di circa 15,6 miliardi di euro (pari
allo 0,9%). Di questi, poco più della metà si concentrano nel settore delle costruzioni,