
(AGENPARL) – gio 18 maggio 2023 COMUNE DI CALTAGIRONE
Comunicato Stampa
“Maggio dei Libri 2023”, venerdì 19 maggio, nella Biblioteca comunale la presentazione del libro di Francesco Lepore “Il Delitto di Giarre”
Venerdì 19 maggio, alle 17,30, nei locali della Biblioteca comunale (ex Educandato San Luigi, via Santa Maria di Gesù 90), quindi al chiuso per ragioni connesse al meteo e non più, come originariamente previsto, a Villa Patti, si terrà presentazione del libro di Francesco Lepore “Il Delitto di Giarre”. Dialogheranno con l’autore Paolo Patanè e gli onorevoli Angela Bottari e Pietro Folena. L’incontro fa parte del “Maggio dei Libri 2023”, l’iniziativa promossa dagli assessorati alle Biblioteche e alle Politiche scolastiche e dal Centro per il libro e la lettura (alla presentazione di domani 19 collabora pure l’Arcigay Pegaso di Catania) con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile e di portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati nel modo giusto. Attraverso l’attenta ricostruzione del delitto Francesco Lepore racconta quattro decenni di battaglie e rivendicazioni del movimento LGBT+ italiano. Quasi abbracciati e mano nella mano, uccisi entrambi da un colpo di pistola alla testa. Furono trovati così, il 31 ottobre 1980, sotto un enorme pino marittimo nella Vigna del Principe a Giarre, i corpi del venticinquenne Giorgio Agatino Giammona e del quindicenne Antonio Galatola, detto Toni. I due erano scomparsi quattordici giorni prima. Subito, nella cittadina del Catanese, si inizia a vociferare di doppio suicidio, o di omicidio-suicidio. Per tutti, in paese, le vittime erano i ziti – «i fidanzati» – e Giorgio veniva ormai da tempo additato quale “puppu cu bullu”: un «frocio patentato», insomma, accusato di aver traviato un giovane innocente. A rendere inaccettabile quella relazione è, in realtà, solo l’orientamento sessuale dei due: a quella stessa società sembra assolutamente normale che una sorella di Toni sia andata via di casa a dodici anni, e a quindici sia già madre. Intanto, mentre i parenti delle vittime si affannano a negarne l’omosessualità, le indagini si infrangono contro un muro di silenzio e i punti da chiarire restano tanti. Com’è possibile che i cadaveri siano stati rinvenuti in una zona battuta, a poche centinaia di metri dalla caserma dei carabinieri? E come conciliare la posizione dei corpi e la traiettoria dei proiettili con l’ipotesi di suicidio-omicidio? Infatti, di lì a pochi giorni, il tredicenne Francesco Messina – nipote di Toni – confessa: i due l’hanno supplicato di ucciderli, e sono arrivati persino a minacciarlo di morte se non li avesse aiutati. Poi, però, il ragazzino ritratta, sostenendo di aver confessato dietro pressione delle forze dell’ordine. Quello che è certo è che Giorgio e Toni sono morti del pregiudizio di una intera comunità nei loro riguardi. La vicenda scosse fortemente l’opinione pubblica, che fu portata per la prima volta a riconoscere l’esistenza dell’effettiva discriminazione verso le persone omosessuali. Come diretta conseguenza, il 9 dicembre 1980, sull’onda emotiva della grande manifestazione tenutasi a Giarre, veniva fondato a Palermo il primo nucleo di Arcigay, la più importante associazione LGBT+ italiana.
Caltagirone, 18 maggio 2023