[lid]- “Ingegneria delle infrastrutture, tecnologia e innovazione: linea AV verso il Sud” è il tema del convegno in programma mercoledì 17 maggio 2023 all’Università del Salento: l’appuntamento è alle ore 15 nell’aula Y1 del corpo Y nel complesso Ecotekne (via per Monteroni, Lecce), per questo incontro promosso dal gruppo di Scienza delle costruzioni del Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione e organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce e con il Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI); parteciperanno la Rete Ferroviarie Italiane (RFI), Italferr, Pizzarotti e WeBuild.
«Nel corso del convegno verrà presentato il progetto della linea ferroviaria ad alta velocità Napoli-Bari», spiegano gli organizzatori, i professori Francesco Tornabene e Rossana Dimitri, «con una particolare attenzione agli aspetti ingegneristici e strategici, in un’ottica di rinnovamento del patrimonio infrastrutturale italiano e più in generale di rilancio del Mezzogiorno. La nuova linea ferroviaria Napoli-Bari costituisce una parte importante del programma europeo TEN-T per i trasporti sostenibili. Una volta completato, il tracciato costituirà la prima opera di collegamento veloce tra la dorsale tirrenica e la dorsale adriatica della rete ferroviaria nazionale, attraversando numerosi territori ad alto rischio spopolamento. Una tale opera creerà dunque sinergie e avrà un impatto positivo sui territori coinvolti, anche dal punto di vista dello sviluppo economico e sociale».
Nei vari interventi, saranno presentate le sfide ingegneristiche affrontate in fase di progettazione dei vari lotti e le problematiche connesse alla realizzazione effettiva del tracciato ferroviario e di tutte le opere accessorie e le interferenze con le infrastrutture esistenti di varia natura. Sarà inoltre illustrato il processo di gestione del flusso informativo mediante l’approccio Building Information Modeling (BIM): all’interno di questa metodologia, l’opera viene vista non solo come sistema strutturale realizzato in seguito all’approvazione di un progetto esecutivo, ma come un’interazione continua durante l’intera vita utile tra la fase di progettazione, realizzazione, monitoraggio e gestione, nonché tra tutti i soggetti coinvolti. Nel cantiere dell’opera, i tecnici hanno posto particolare attenzione alla sostenibilità ambientale ed è stato accuratamente studiato il Life Cycle Assessment (LCA) dell’intero progetto secondo il protocollo Envision: dall’impiego dei materiali fino allo smaltimento al termine del loro ciclo di vita, ogni aspetto è stato accuratamente analizzato in modo da garantire un’impronta climatica minima, in linea con gli obiettivi europei di sostenibilità ambientale. Dal punto di vista prettamente ingegneristico, la particolare complessità dell’opera ha richiesto l’adozione di diverse tecnologie di scavo innovative oltre a quelle tradizionali, come per esempio – per la prima volta in Italia – il metodo dell’iperbarismo in presenza di falda superficiale.
«In un periodo storico di rapida innovazione, gli ingegneri sono chiamati a rispondere prontamente a tale processo di rinnovamento», concludono i docenti UniSalento, «Ecco perché è fondamentale creare occasioni di condivisione di esperienze maturate sul campo, nell’ambito di progetti di particolare complessità e non standardizzati, come quello di cui parleremo in questa conferenza».