
(AGENPARL) – mar 16 maggio 2023 Aprile 2023
PREZZI AL CONSUMO
Dati definitivi
Nel mese di aprile 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’8,2% su base annua, da +7,6% nel mese precedente; la stima preliminare era +8,3%.
L’accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,6%) e, in misura minore, a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,3% a +6,9%) e dei Servizi vari (da +2,5% a +2,9%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla flessione più marcata dei prezzi degli Energetici regolamentati (da -20,3% a -26,7%) e dal rallentamento di quelli degli Alimentari lavorati (da +15,3% a +14,0%), degli Alimentari non lavorati (da +9,1% a +8,4%), dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,3% a +6,0%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra un lieve rallentamento da +6,3% a +6,2%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che passa da +6,4% a +6,3%.
Si accentua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,7% a +10,4%), e in misura minore quella relativa ai servizi (da +4,5% a +4,8%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -5,6 punti percentuali, da -5,2 di marzo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +12,6% a +11,6%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +7,6% a +7,9%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,4%), degli Energetici non regolamentati (+2,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%), degli Alimentari lavorati, dei Beni non durevoli e dei Servizi vari (tutti e tre a +0,5%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dal calo dei prezzi degli Energetici regolamentati (-19,6%).
L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +4,5% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,9% su base mensile, aumento più accentuato rispetto a quello del NIC, a causa della fine dei saldi stagionali (di cui il NIC non tiene conto) prolungatisi in parte anche a marzo. L’IPCA aumenta dell’8,7% su base annua (in accelerazione da +8,1% di marzo); la stima preliminare era +8,8%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,9% su base annua.
DIFFUSIONE
31 maggio 2023
Link utilihttp://dati.istat.it/http://www.istat.it/it/congiunturahttp://rivaluta.istat.it/Rivaluta/
FIGURA 1. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC
Gennaio 2018 – aprile 2023, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
PROSPETTO 1. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC, IPCA E FOI
Aprile 2023, indici e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Indici Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
Aprile 2023 apr-23
mar-23 apr-23
apr-22
Indice nazionale per l’intera collettività NIC 119,3 +0,4 +8,2
Indice armonizzato IPCA 121,4 +0,9 +8,7
Indice per le famiglie di operai e impiegati FOI (senza tabacchi) 118,4 +0,3 +7,9
Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC)
Le divisioni di spesa
Ad aprile la variazione tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo torna a salire (da +7,6% di marzo a +8,2%), principalmente per l’accelerazione dei prezzi delle divisioni di spesa che includono i prodotti energetici, ossia di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (da +15,1% a +16,9%) e dei Trasporti (da +2,6% a +5,1%), a cui si aggiunge un’accelerazione più contenuta dei prezzi di Ricreazione, spettacoli e cultura (da +3,9% a +4,9%), dei Servizi ricettivi e di ristorazione (da +8,0% a +8,4%) e degli Altri beni e servizi (da +3,8% a +4,4%); tali dinamiche sono state solo in parte compensate dalla decelerazione dei prezzi dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (da +13,2% a +12,1%), di Mobili, articoli e servizi per la casa (da +7,8% a +7,4%) e delle Comunicazioni (da +0,9% a +0,4%) (Prospetto 2 e Figura 2).
Scomponendo il tasso tendenziale dei prezzi al consumo nella somma dei contributi delle sue sotto-componenti, l’inflazione risulta spiegata soprattutto dai prezzi di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+2,509 punti percentuali), dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,189) e, in misura minore, di Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,861) e di Trasporti (+0,755). Non si registrano contributi negativi.
PROSPETTO 2. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER DIVISIONE DI SPESA,
Aprile 2023, pesi, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100) e contributi alla variazione tend. dell’indice generale
DIVISIONI DI SPESA Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Contributo alla variazione tendenziale dell’indice generale Inflazione acquisita ad aprile
apr-23
mar-23 apr-22
mar-22 apr-23
apr-22 mar-23
mar-22 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 171.025 +0,3 +1,3 +12,1 +13,2 2,189 +9,0
Bevande alcoliche e tabacchi 29.875 0,0 +0,1 +4,3 +4,3 0,140 +3,3
Abbigliamento e calzature 64.371 +0,2 +0,1 +3,3 +3,2 0,215 +2,4
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 121.287 -0,3 -1,8 +16,9 +15,1 2,509 +6,4
Mobili, articoli e servizi per la casa 76.987 +0,4 +0,8 +7,4 +7,8 0,585 +5,8
Servizi sanitari e spese per la salute 83.284 0,0 +0,1 +1,5 +1,6 0,142 +1,3
Trasporti 140.656 +1,0 -1,4 +5,1 +2,6 0,755 +3,0
Comunicazioni 23.406 -0,6 -0,1 +0,4 +0,9 0,009 +1,4
Ricreazione, spettacoli e cultura 78.807 -0,3 -1,3 +4,9 +3,9 0,341 +3,5
Istruzione 9.135 0,0 0,0 +0,9 +0,9 0,009 +0,5
Servizi ricettivi e di ristorazione 108.510 +1,7 +1,3 +8,4 +8,0 0,861 +5,4
Altri beni e servizi 92.657 +0,8 +0,3 +4,4 +3,8 0,417 +3,4
FIGURA 2. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER DIVISIONE DI SPESA
Aprile 2023, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
Le TIPOLOGIE DI PRODOTTO
Con riferimento alle tipologie di prodotto, la nuova accelerazione della dinamica tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo NIC (+8,2%) si deve sia alla crescita dei prezzi dei beni (da +9,7% a +10,4%) sia a quella, più contenuta, dei servizi (da +4,5% a +4,8%); si amplia dunque il differenziale inflazionistico tra il tasso di inflazione relativo ai servizi e quello relativo ai beni, attestandosi a -5,6 punti percentuali dai -5,2 di marzo.
L’accelerazione dei prezzi dei beni è dovuta principalmente all’andamento dei Beni energetici, la cui variazione su base annua – nonostante il sensibile calo congiunturale (-0,8%) – passa da +10,8% a +16,7%, a causa del confronto sfavorevole con lo scorso anno (-5,8% la variazione congiunturale misurata ad aprile 2022).
Più in dettaglio, in accelerazione su base tendenziale sono risultati i prezzi della componente non regolamentata (da +18,9 a +26,6%; +2,3% sul mese), mentre quelli della componente regolamentata registrano una flessione più marcata, passando da -20,3% a -26,7% (-19,6% su marzo). L’accelerazione dei prezzi degli Energetici non regolamentati è dovuta ai prezzi dell’Energia elettrica mercato libero (da +44,0% a +53,6%; +8,8% il congiunturale), del Gas di città e gas naturale mercato libero (da +42,0% a +51,5%; +8,1 su base mensile), della Benzina (che invertono la tendenza da -6,6% a +4,1%; +0,8% su marzo) e del Gasolio per mezzi di trasporto (i cui prezzi registrano una flessione meno ampia da -6,9% a -1,8%; -2,6% il congiunturale). Questa dinamica è stata solo in parte compensata dal rallentamento dei prezzi di Altri combustibili solidi (da +24,4% a +20,3%; -2,7% rispetto al mese precedente) e dalla flessione più ampia dei prezzi degli Altri carburanti (da -5,1% a -9,4%; -3,3% su base mensile) e del Gasolio per riscaldamento (da -2,7% a -11,2%; -3,0% su marzo).
PROSPETTO 3. INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO
Aprile 2023, pesi e variazioni congiunturali e tendenziali percentuali (base 2015=100)
TIPOLOGIE DI PRODOTTO Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita ad aprile
apr-23
mar-23 apr-22
mar-22 apr-23
apr-22 mar-23
mar-22 Beni alimentari, di cui: 181.442 +0,3 +1,3 +11,8 +12,9 +8,8
Alimentari lavorati 114.951 +0,5 +1,6 +14,0 +15,3 +9,9
Alimentari non lavorati 66.491 +0,2 +0,8 +8,4 +9,1 +6,9
Beni energetici, di cui: 100.949 -0,8 -5,8 +16,7 +10,8 +4,8
Energetici regolamentati 17.949 -19,6 -12,5 -26,7 -20,3 -28,5
Energetici non regolamentati 83.000 +2,3 -3,9 +26,6 +18,9 +12,2
Tabacchi 19.458 0,0 0,0 +2,5 +2,5 +2,3
Altri beni, di cui: 274.337 +0,2 +0,3 +5,3 +5,4 +4,0
Beni durevoli 104.401 0,0 +0,2 +6,1 +6,3 +5,0
Beni non durevoli 69.611 +0,5 +0,6 +6,7 +6,8 +5,1
Beni semidurevoli 100.325 +0,2 0,0 +3,3 +3,1 +2,3
Beni 576.186 +0,1 -0,5 +10,4 +9,7 +6,6
Servizi relativi all’abitazione 73.873 0,0 +0,3 +3,2 +3,5 +2,8
Servizi relativi alle comunicazioni 15.699 +0,2 0,0 +0,8 +0,5 +0,7
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona 155.995 +1,0 +0,5 +6,9 +6,3 +4,5
Servizi relativi ai trasporti 65.828 +2,4 +2,8 +6,0 +6,3 +3,6
Servizi vari 112.419 +0,5 +0,2 +2,9 +2,5 +2,2
Servizi 423.814 +0,9 +0,7 +4,8 +4,5 +3,3
Indice generale al netto degli energetici e alimentari freschi (Componente di fondo) 832.560 +0,6 +0,7 +6,2 +6,3 +4,5
Indice generale al netto dell’energia, degli alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi 698.151 +0,6 +0,5 +4,9 +4,8 +3,6
Indice generale al netto degli energetici 899.051 +0,6 +0,7 +6,3 +6,4 +4,7
Indice dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona 207.578 +0,4 +1,3 +11,6 +12,6 +8,5
La flessione dei prezzi degli Energetici regolamentati, più marcata rispetto al mese precedente, è imputabile all’inversione di tendenza di quelli dell’Energia elettrica mercato tutelato (da +6,1% a -26,7%; -41,0% il congiunturale), solo parzialmente attenuata dalla flessione meno ampia dei prezzi del Gas di città e gas naturale mercato tutelato (da -50,4% a -28,3%; +30,1% su base mensile).
Al contrario, nel loro insieme i prezzi dei Beni alimentari rallentano la loro crescita (da +12,9% a +11,8%; +0,3% il congiunturale), per effetto sia dei prezzi degli Alimentari lavorati (che passano da +15,3% a +14,0%; +0,5% su base mensile) sia di quelli degli Alimentari non lavorati (da +9,1% a +8,4%; +0,2% rispetto al mese precedente). In particolare, per quest’ultimo aggregato ad incidere è la decelerazione dei prezzi dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +9,0% a +7,6%; -1,6% il congiunturale), che si confronta con l’accelerazione dei prezzi di Frutta fresca o refrigerata (da +5,2% a +7,6%; +1,3% su marzo).
Tra gli Altri beni (che complessivamente mostrano una decelerazione da +5,4% a +5,3%, con un +0,2% su base mensile), attenuano la loro crescita sia i prezzi dei Beni durevoli (da +6,3% a +6,1%; nullo il congiunturale) sia quelli dei Beni non durevoli (da +6,8% a +6,7%; +0,5% rispetto al mese precedente), solo in parte compensati da un’accelerazione dei prezzi dei Beni semidurevoli (da +3,1% a +3,3%; +0,2% su marzo).
L’accelerazione dei prezzi dei servizi risente principalmente delle dinamiche dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,3% a +6,9%; +1,0% sul mese) – imputabile ai prezzi dei Pacchetti vacanza (da +12,3% a +23,3%; -4,8% il congiunturale) e a quelli degli Alberghi e motel (da +14,3% a +18,0%; +9,2% su marzo) – e dei prezzi dei Servizi vari (da +2,5% a +2,9%; +0,5% sul mese) – a causa degli Altri servizi finanziari n.a.c. (da +5,6% a +8,9%; +3,6% rispetto al mese precedente).
Per contro, rallentano i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,3% a +6,0%; +2,4% il congiunturale), a causa del Trasporto aereo passeggeri (da +61,5% a +46,6%; +29,5% su base mensile) e del Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne (da +5,7% a +1,5%; +4,9% su marzo), mentre accelerano i prezzi del Trasporto passeggeri su rotaia (da +4,9% a +6,0%; +3,4% rispetto al mese precedente) e delle Assicurazioni sui mezzi di trasporto (da +1,5% a +1,9%; +0,3% il congiunturale).
Da segnalare anche il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,2%; nulla la variazione su base mensile), imputabile a quelli dei Servizi per la riparazione e manutenzione della casa (da +3,4% a +2,1%; +0,1% il congiunturale) e agli Altri servizi per l’abitazione n.a.c. (da +2,6% +1,7%; -0,4% su marzo), a fronte dell’accelerazione dei prezzi dei Servizi per la pulizia e la manutenzione della casa (da +6,9% a +7,1%; +0,2% il congiunturale) e dei Servizi assicurativi connessi all’abitazione (da +8,4% a +9,2%; +0,7% sul mese).
Il ruolo delle diverse tipologie di prodotto nel determinare l’inflazione del mese di aprile è rappresentato dai contributi alla variazione dell’indice generale dei prezzi al consumo riportati nella figura 4.
FIGURA 3. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER CATEGORIE DI PRODOTTO
Gennaio 2018 – aprile 2023, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
FIGURA 4. INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO NIC, CONTRIBUTI ALLA VARIAZIONE PERCENTUALE TENDENZIALE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO. Aprile 2023, punti percentuali
I BENI E I SERVIZI REGOLAMENTATI
PROSPETTO 4. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER BENI E SERVIZI REGOLAMENTATI E NON REGOLAMENTATIAprile 2023, pesi, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali e contributi alla variazione tendenziale dell’indice generale (base 2015=100)
TIPOLOGIE DI PRODOTTO Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Contributo alla variazione tendenziale dell’indice generale Inflazione acquisita ad aprile
apr-23
mar-23 apr-22
mar-22 apr-23
apr-22 mar-23
mar-22 Beni non regolamentati 536.943 +0,6 -0,1 +11,6 +10,8 6,250 +7,6
Beni regolamentati, di cui: 39.243 -6,9 -6,2 -6,8 -6,1 -0,098 -9,0
Energetici regolamentati 17.949 -19,6 -12,5 -26,7 -20,3 -0,140 -28,5
Altri beni regolamentati 21.294 +0,2 +0,1 +1,9 +1,8 0,043 +1,8
Beni 576.186 +0,1 -0,5 +10,4 +9,7 6,153 +6,6
Servizi non regolamentati 372.279 +1,0 +0,8 +5,3 +5,1 1,968 +3,6
Servizi regolamentati 51.535 0,0 0,0 +0,9 +0,9 0,050 +0,7
Servizi 423.814 +0,9 +0,7 +4,8 +4,5 2,019 +3,3
I prodotti per frequenza di acquisto
PROSPETTO 5. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER PRODOTTI A DIVERSA FREQUENZA DI ACQUISTOAprile 2023, pesi, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali e contributi alla variazione tendenziale dell’indice generale (base 2015=100)
TIPOLOGIE DI PRODOTTO Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Contributo alla variazione tendenziale dell’indice generale Inflazione acquisita ad aprile
apr-23
mar-23 apr-22
mar-22 apr-23
apr-22 mar-23
mar-22 Alta frequenza 400.828 +0,2 -0,2 +7,9 +7,6 3,306 +5,9
Media frequenza 401.642 +0,9 0,0 +10,0 +9,1 3,972 +5,4
Bassa frequenza 197.530 +0,1 +0,3 +4,5 +4,7 0,893 +3,6
I dati del territorio
Con riferimento alle cinque ripartizioni del territorio nazionale (Figura 5), ad aprile si registra una diffusa accelerazione. L’inflazione è più alta di quella nazionale nelle Isole (da +8,4% di marzo a +8,8%) e nel Nord-Ovest (da +7,8% a +8,4%,), mentre risulta inferiore nel Centro (da +7,8% a +8,1%), al Sud (da +7,2% a +8,1%) e nel Nord-Est (da +7,3% a +7,7%).
Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluogo di regione con più di 150mila abitanti (Figura 6) l’inflazione più elevata si osserva a Genova (+9,7%), Palermo (+9,3%) e Messina (+9,1%), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Catanzaro (+6,8%) e a Potenza (+5,8%).
FIGURA 5. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER REGIONE E RIPARTIZIONE GEOGRAFICAMarzo 2023 – aprile 2023, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
FIGURA 6. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER CAPOLUOGO DI REGIONE, PROVINCIA AUTONOMA E GRANDI COMUNI (a)
Aprile 2023, graduatoria delle variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
(a) I grandi comuni presenti nel grafico sono i comuni capoluogo di provincia con più di 150.000 abitanti.
(i) Dato imputato, perché non disponibili o non utilizzabili, con una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso).
Indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA)
Le divisioni di spesa
Ad aprile l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dello 0,9% su base mensile e dell’8,7% su base annua (in accelerazione da +8,1% di marzo) (Prospetto 6).
L’accelerazione dell’IPCA è spiegata prevalentemente, come per il NIC, dall’andamento dei prezzi di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (che passano da +15,0% di marzo a +16,8%), dei Trasporti (da +2,7% a +5,1%), e, in misura minore, da quelli di Ricreazione, spettacoli e cultura (da +5,1% a +6,5%), di Altri beni e servizi (da +4,1% a +4,6%) e dei Servizi ricettivi e di ristorazione (da +8,0% a +8,4%). Tali andamenti sono solo in parte compensati dalla decelerazione dei prezzi relativi ad altre divisioni di spesa, tra cui Prodotti alimentari e bevande analcoliche (da +13,2% a +12,3%), Abbigliamento e calzature (da +4,0% a +3,3%) e Mobili, articoli e servizi per la casa (da +7,4% a +7,1%).
PROSPETTO 6. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO IPCA PER DIVISIONE DI SPESAAprile 2023, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
DIVISIONI DI SPESA Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita ad aprile
apr-23
mar-23 apr-22
mar-22 apr-23
apr-22 mar-23
mar-22 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 181.443 +0,4 +1,3 +12,3 +13,2 +9,0
Bevande alcoliche e tabacchi 31.698 +0,1 0,0 +4,4 +4,3 +3,3
Abbigliamento e calzature 74.403 +4,8 +5,5 +3,3 +4,0 +7,2
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 128.704 -0,3 -1,8 +16,8 +15,0 +6,4
Mobili, articoli e servizi per la casa 81.963 +0,6 +1,0 +7,1 +7,4 +5,4
Servizi sanitari e spese per la salute 40.100 +0,1 +0,3 +2,4 +2,6 +2,1
Trasporti 148.974 +0,9 -1,4 +5,1 +2,7 +3,1
Comunicazioni 24.851 -0,8 -0,1 +0,3 +0,9 +1,4
Ricreazione, spettacoli e cultura 64.516 -0,2 -1,4 +6,5 +5,1 +4,7
Istruzione 9.691 0,0 0,0 +0,9 +0,9 +0,6
Servizi ricettivi e di ristorazione 115.117 +1,8 +1,4 +8,4 +8,0 +5,4
Altri beni e servizi 98.540 +1,0 +0,5 +4,6 +4,1 +3,6
gli aggregati speciali
Con riferimento agli aggregati speciali dell’IPCA, l’accelerazione dei prezzi dei beni (da +10,0% a +10,6%; +0,7% rispetto a marzo) è dovuta prevalentemente ai prezzi dell’Energia (che passano da +10,7% a +16,7%; -0,8% il congiunturale), a causa sia dei Combustibili liquidi, carburanti e lubrificanti (che invertono la tendenza da -6,4% a +0,6%; -0,9% rispetto al mese precedente) sia di quelli di Elettricità, gas e combustibili solidi (da +17,5% a +21,9%; -0,6% su base mensile). Di contro, i prezzi dei Beni alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi registrano una decelerazione (da +12,0% a +11,0%; +0,2% sul mese), dovuta alla dinamica sia dei prezzi degli Alimentari lavorati (incluse bevande alcoliche) e tabacchi (da +13,4% a +12,5%; +0,4% su marzo), sia di quelli degli Alimentari non lavorati (da +8,8% a +8,0%; +0,2% il congiunturale). Anche i Beni industriali non energetici evidenziano una flessione del tasso tendenziale (da +5,9% a +5,5%; +1,4% su marzo), con rallentamenti generalizzati di tutte le componenti di questo aggregato.
Come per il NIC, anche i prezzi dei servizi mostrano una tendenza in crescita su base annua (da +4,8% a +5,1%; +1,1% su base mensile), imputabile principalmente alla dinamiche dei prezzi di dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +7,0% a +7,8%; +1,3% il congiunturale) e di quelli dei Servizi vari (da +2,9% a +3,5%; +0,7% su marzo), solo in parte compensate dalle decelerazioni dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,4% a +6,0%; +2,3% sul mese) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,0% a +2,7%; nullo il congiunturale).
In decelerazione l’inflazione della componente di fondo calcolata al netto di energia e alimentari freschi (da +6,8% a +6,7%), come anche quella al netto dei soli beni energetici (da +6,9% a +6,7%); resta, invece, stabile quella al netto dell’energia, degli alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi (al +5,3%).
PROSPETTO 7. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO IPCA PER AGGREGATI SPECIALIAprile 2023, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
AGGREGATI SPECIALI Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita ad aprile
apr-23
mar-23 apr-22
mar-22 apr-23
apr-22 mar-23
mar-22 Beni alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi, di cui: 213.141 +0,2 +1,2 +11,0 +12,0 +8,2
Alimentari lavorati (incluse bevande alcoliche) e tabacchi 150.656 +0,4 +1,2 +12,5 +13,4 +8,8
Alimentari non lavorati 62.485 +0,2 +0,9 +8,0 +8,8 +6,8
Energia, di cui: 106.459 -0,8 -5,9 +16,7 +10,7 +4,9
Elettricità, gas e combustibili solidi 63.842 -0,6 -4,2 +21,9 +17,5 +2,3
Combustibili liquidi, carburanti e lubrificanti 42.617 -0,9 -7,8 +0,6 -6,4 -0,5
Beni industriali non energetici, di cui: 290.408 +1,4 +1,8 +5,5 +5,9 +5,5
Beni durevoli 109.028 +0,2 +0,4 +6,4 +6,6 +5,2
Beni non durevoli 65.830 +0,5 +1,0 +8,1 +8,6 +6,1
Beni semidurevoli 115.550 +3,3 +4,0 +3,2 +3,9 +5,7
Beni 610.008 +0,7 +0,2 +10,6 +10,0 +7,2
Servizi relativi all’abitazione 78.443 0,0 +0,3 +2,7 +3,0 +2,3
Servizi relativi alle comunicazioni 16.673 +0,2 0,0 +0,8 +0,5 +0,6
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona 146.543 +1,3 +0,5 +7,8 +7,0 +5,1
Servizi relativi ai trasporti 69.587 +2,3 +2,8 +6,0 +6,4 +3,6
Servizi vari 78.746 +0,7 +0,2 +3,5 +2,9 +2,7
Servizi 389.992 +1,1 +0,8 +5,1 +4,8 +3,5
Indice generale al netto dell’energia e degli alimentari freschi (Componente di fondo) 831.056 +1,1 +1,2 +6,7 +6,8 +5,2
Indice generale al netto dell’energia, degli alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi 680.400 +1,2 +1,1 +5,3 +5,3 +4,3
Indice generale al netto dell’energia 893.541 +1,0 +1,2 +6,7 +6,9 +5,3
FIGURA 7. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO IPCA, ITALIA E UNIONE ECONOMICA E MONETARIA1Gennaio 2018 – aprile 2023, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
(1) L’indice IPCA per l’Unione Economica e Monetaria (Uem) di aprile 2023 è la stima anticipata diffusa da Eurostat martedì 2 maggio 2023.
Le stime preliminari e definitive delle variazioni congiunturali e tendenziali degli indici generali NIC e IPCA relative al mese di aprile 2023 sono messe a confronto per valutare l’eventuale revisione intercorsa e, quindi, l’accuratezza della stima preliminare (Prospetto 8).
Per un’analisi più ampia dell’accuratezza e una descrizione della metodologia della stima provvisoria dell’inflazione si rimanda alla nota metodologica allegata al comunicato.
PROSPETTO 8. REVISIONI DEGLI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO Aprile 2023, indici e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
DATI PROVVISORI DATI DEFINITIVI
indici variazioni congiunturali variazioni tendenziali indici variazioni congiunturali variazioni tendenziali
aprile
2023 apr-23
mar-23 apr-23
apr-22 aprile
2023 apr-23
mar-23 apr-23
apr-22
Indice nazionale per l’intera collettività NIC 119,4 +0,5 +8,3 119,3 +0,4 +8,2
Indice armonizzato IPCA 121,5 +1,0 +8,8 121,4 +0,9 +8,7
Altri beni: comprendono i beni di consumo ad esclusione dei beni alimentari, dei beni energetici e dei tabacchi.
Altri beni regolamentati: comprendono l’acqua potabile e i medicinali.
Beni alimentari: comprendono oltre ai generi alimentari (come, ad esempio, il pane, la carne, i formaggi), le bevande analcoliche e quelle alcoliche.
Si definiscono lavorati i beni alimentari destinati al consumo finale che sono il risultato di un processo di trasformazione industriale (come, ad esempio, i succhi di frutta, gli insaccati, i prodotti surgelati). Si dicono non lavorati i beni alimentari non trasformati (come la carne fresca, il pesce fresco, la frutta e la verdura fresca).
Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (cosiddetto “carrello della spesa”): includono, oltre ai beni alimentari, i beni per la pulizia e la manutenzione ordinaria della casa e i beni per l’igiene personale e prodotti di bellezza.
Beni durevoli: includono le autovetture, gli articoli di arredamento, gli elettrodomestici.
Beni non durevoli: comprendono i detergenti per la pulizia della casa, i prodotti per la cura della persona, i medicinali.
Beni semidurevoli: comprendono i capi di abbigliamento, le calzature, i libri.
Beni energetici regolamentati: includono le tariffe per l’energia elettrica mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico.
Beni energetici non regolamentati: comprendono i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, i combustibili per uso domestico non regolamentati e l’energia elettrica mercato libero.
Beni regolamentati: includono i beni energetici regolamentati e gli altri beni regolamentati.
COICOP: classificazione dei consumi individuali secondo l’utilizzo finale.
Componente di fondo: viene calcolata escludendo i beni alimentari non lavorati e i beni energetici.
Contributo alla variazione tendenziale dell’indice generale: permette di valutare l’incidenza delle variazioni di prezzo delle singole componenti sull’aumento o sulla diminuzione dell’indice aggregato. A tal fine, il tasso di variazione tendenziale dell’indice generale viene scomposto nella somma degli effetti attribuibili a ciascuna delle variazioni delle sue componenti. Poiché si tratta di un indice concatenato, il contributo della componente i-esima alla variazione dell’indice generale è funzione della dinamica di prezzo di tale componente e della modifica del suo peso relativo nei due anni a confronto. I contributi alla variazione tendenziale dell’indice generale sono calcolati a partire dagli indici elementari di prezzo dei prodotti del paniere di riferimento. Per effetto degli arrotondamenti, la loro somma può differire dalla variazione dell’indice generale.
ECOICOP: classificazione europea dei consumi individuali secondo l’utilizzo finale, che prevede un livello di dettaglio (le sottoclassi) maggiore rispetto alla COICOP.
FOI: indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Inflazione: misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di prodotti (paniere) rappresentativo di tutti i beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie, acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie.
Inflazione acquisita: rappresenta la variazione media dell’indice nell’anno indicato, che si avrebbe ipotizzando che l’indice stesso rimanga al medesimo livello dell’ultimo dato mensile disponibile nella restante parte dell’anno.
IPCA: indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell’Unione europea.
IPCA-AS: indici armonizzati dei prezzi al consumo per aggregati speciali sono indicatori costruiti secondo uno schema classificatorio diverso dalla ECOICOP-IPCA e da quello utilizzato per gli indici NIC per tipologia di prodotto. La struttura di classificazione e le procedure di calcolo sono comuni a quelle utilizzate da Eurostat e ne condividono le innovazioni di carattere metodologico. In particolare, dalla diffusione degli indici definitivi di gennaio 2019 cambia il metodo di calcolo degli aggregati speciali dell’IPCA che sono ottenuti aggregando gli indici delle sottoclassi della ECOICOP (in precedenza, per il computo di questi indicatori erano utilizzati gli indici delle classi). Per una migliore fruibilità dei nuovi indicatori, le serie degli aggregati speciali, secondo il nuovo schema, sono state ricostruite per il periodo gennaio 2017 – dicembre 2018 e sostituiscono, per l’intervallo temporale in questione, quelle precedentemente diffuse, basate sulla vecchia metodologia di calcolo.
IPCA-TC: indice armonizzato dei prezzi al consumo a tassazione costante per i Paesi dell’Unione europea.
NIC: indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività.
Prodotti ad alta frequenza di acquisto: includono, oltre ai generi alimentari, le bevande alcoliche e analcoliche, i tabacchi, le spese per l’affitto, i beni non durevoli per la casa, i servizi per la pulizia e manutenzione della casa, i carburanti, i trasporti urbani, i giornali e i periodici, i servizi di ristorazione, le spese di assistenza.
Prodotti a media frequenza di acquisto: comprendono, tra gli altri, le spese di abbigliamento, le tariffe elettriche e quelle relative all’acqua potabile e lo smaltimento dei rifiuti, i medicinali, i servizi medici e quelli dentistici, i trasporti stradali, ferroviari marittimi e aerei, i servizi postali e telefonici, i servizi ricreativi e culturali, i pacchetti vacanze, i libri, gli alberghi e gli altri servizi di alloggio.
Prodotti a bassa frequenza di acquisto: comprendono gli elettrodomestici, i servizi ospedalieri, l’acquisto dei mezzi di trasporto, i servizi di trasloco, gli apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, gli articoli sportivi.
Servizi regolamentati: tipologie di servizio i cui prezzi sono stabiliti da amministrazioni nazionali o locali e da servizi di pubblica utilità soggetti a regolamentazione da parte di specifiche Agenzie (Authority). Comprendono i certificati anagrafici, il passaporto, la tariffa per i rifiuti solidi, la tariffa per la raccolta di acque reflue, l’istruzione secondaria, le mense scolastiche, i trasporti urbani unimodali e multimodali (biglietti e abbonamenti), il trasporto extra-urbano su bus e quello extra-urbano multimodale, i taxi, i trasporti ferroviari regionali, i pedaggi autostradali, i concorsi pronostici, il canone tv, i servizi di telefonia fissa, la revisione auto, le tasse per il trasferimento della proprietà delle autovetture e dei motoveicoli e alcuni servizi postali.
Servizi relativi all’abitazione: comprendono i servizi di riparazione, la pulizia e la manutenzione della casa, la tariffa per i rifiuti solidi, la tariffa per la raccolta acque reflue, il canone d’affitto, le spese condominiali.
Servizi relativi alle comunicazioni: comprendono i servizi di telefonia e i servizi postali.
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona: comprendono i pacchetti vacanza, i servizi di alloggio, i ristoranti, bar e simili, le mense, la riparazione di apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, i servizi per l’abbigliamento, i servizi per l’igiene personale, i servizi ricreativi e culturali vari, i concorsi e le lotterie.
Servizi relativi ai trasporti: comprendono i trasporti aerei, marittimi, ferroviari, e stradali, i servizi di manutenzione e riparazione di mezzi di trasporto, le assicurazioni sui mezzi di trasporto.
Servizi vari: comprendono l’istruzione, i servizi medici, i servizi per l’assistenza, i servizi finanziari; professioni liberali; servizio funebre; assicurazioni sugli infortuni.
Variazione congiunturale: variazione rispetto al periodo precedente.
Variazione tendenziale: variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Introduzione e quadro normativo
Gli indici dei prezzi al consumo misurano le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di prodotti (paniere) rappresentativo di tutti i beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie, acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie (sono escluse le transazioni a titolo gratuito, gli autoconsumi, i fitti figurativi, ecc.). Gli indici dei prezzi al consumo sono calcolati utilizzando l’indice a catena del tipo Laspeyres, in cui sia il paniere dei prodotti sia il sistema dei pesi vengono aggiornati con cadenza annuale. In particolare, a dicembre di ogni anno, nel corso delle attività di ribasamento, si rinnova il paniere di prodotti e la struttura di ponderazione, ossia gli elementi di base per il calcolo degli indici dell’anno successivo.
Il sistema degli indici dei prezzi al consumo è articolato in tre diversi indicatori:
l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è utilizzato come misura dell’inflazione per l’intero sistema economico; in altre parole, si considera la collettività nazionale come un’unica grande famiglia di consumatori sebbene caratterizzata, al suo interno, da abitudini di spesa molto differenziate;
l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo ad un lavoratore dipendente; è l’indice usato per adeguare periodicamente valori monetari, quali i canoni di affitto o gli assegni dovuti al coniuge separato;
l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea (IPCA) assicura una misura dell’inflazione comparabile tra i diversi paesi europei, attraverso l’adozione di un impianto concettuale, metodologico e tecnico condiviso; viene quindi assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell’Unione europea; l’indice viene calcolato, pubblicato e inviato mensilmente dall’Istat a Eurostat secondo un calendario prefissato. Eurostat, a sua volta, diffonde gli indici armonizzati dei singoli paesi dell’Ue, sulla base dei quali elabora e diffonde l’indice sintetico europeo; l’indice IPCA è elaborato anche nella versione “a tassazione costante (IPCA-TC)”.
Le serie degli indici nazionali NIC e FOI hanno base di riferimento 2015=100. Anche l’indice IPCA è calcolato e diffuso con base di riferimento 2015=100, in linea con gli altri Paesi dell’Unione europea e in conformità al Regolamento (UE) n. 2016/792 del Parlamento e del Consiglio e con il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 2020/1148 della Commissione del 31 luglio 2020.
La rilevazione dei prezzi al consumo è disciplinata anche da diverse leggi e regolamenti che definiscono i soggetti coinvolti (l’Istituto nazionale di statistica e i Comuni) e le relative funzioni:
il Regio Decreto Legge n. 222/1927, che conferisce l’incarico all’Istituto centrale di statistica di promuovere la formazione di indici del costo della vita in tutti i comuni con più di 100.000 abitanti e in altri, preferibilmente scelti tra i capoluoghi di provincia o tra quelli con più di 50.000 abitanti che abbiano uffici di statistica idonei;