
(AGENPARL) – ven 12 maggio 2023 Comunicato stampa
I RICERCATORI DEL COEHAR SMENTISCONO I RISULTATI DI UNO STUDIO SULL’INFIAMMAZIONE POLMONARE DA VAPING
Catania, 11 Maggio 2023 – Con una lettera all’editore del prestigioso The Journal of Nuclear Medicine, i ricercatori del HYPERLINK "https://www.coehar.it/coehar-smentisce-i-risultati-di-uno-studio-sullinfiammazione-polmonare-da-vaping/"CoEHAR intervengono per chiarire i risultati di uno studio pilota che ha utilizzato un sistema di analisi radiografica per valutare il grado di infiammazione polmonare negli svapatori rispetto a fumatori e non fumatori. Secondo il team di ricerca catanese, guidato dal prof. Riccardo Polosa, l’analisi delle immagini non prova alcune nesso di causalità tra l’uso di sigarette elettroniche ed un relativo danno polmonare.
Link: HYPERLINK "https://jnm.snmjournals.org/content/early/2023/05/11/jnumed.123.265533"https://jnm.snmjournals.org/content/early/2023/05/11/jnumed.123.265533
Uno studio recentemente pubblicato da un team di ricercatori americani ha messo a confronto gli esami radiologici dei polmoni di 5 svapatori, 5 fumatori di sigarette e 5 soggetti che non avevano mai usato nessuno dei due strumenti. I dati emersi hanno suggerito che l’uso di sigarette elettroniche sembra essere correlato ad un grado di infiammazione polmonare più elevato rispetto ai fumatori di sigarette. Implicando addirittura un danno maggiore per la salute.
Secondo il prof. Polosa: “Lo studio non presenta nessun nesso di causalità tra il dato rilevato e l’ipotesi secondo la quale ci sarebbero complicazioni per la salute per gli svapatori”. Anzi, come spiega lo scienziato catanese: “La scarsa riproducibilità degli esami e il campione ristretto dello studio non permette di dare una risposta precisa e scientifica sull’infiammazione polmonare causata dal vaping proprio perché non prende in considerazione fattori fondamentali, come la pregressa abitudine tabagica degli svapatori”.
Se non si riesce a dissociare il danno causato dall’abitudine al fumo di sigaretta dal danno causato dalle sigarette elettroniche, solo il controllo a lungo termine dei vapers esclusivi che non hanno mai fumato nella loro vita sarebbe stato un progetto di studio più adatto a verificare il danno causato delle sigarette elettroniche.
Come commenta il prof. Stefano Palmucci, docente di Diagnostica per immagini e radioterapia dell’Università di Catania: "Sarebbe auspicabile avere uno studio a lungo termine con individui svapatori puri, ovvero non precedentemente esposti a sigarette convenzionali, al fine di verificare il danno da EC. Inoltre un più ampio numero di soggetti andrebbe reclutato, in modo da poter ricavare dei dati maggiormente consistenti".
La lettera oggi pubblicata riporta all’attenzione mediatica la necessità, ormai ovvia, di applicare e condividere standard di ricerca scientifica ed un maggior controllo dei processi di pubblicazione: “Ci troviamo troppo spesso a confrontarci con risultati scientifici dedotti da studi di scarsa qualità che vengono pubblicati su riviste prestigiose senza il giusto controllo. Ricerche che servono solo ad alimentare una retorica antisvapo infondata e basata su preconcetti che tentano di dissuadere i fumatori dal compiere scelte meno dannose per la propria salute” – conclude il prof. Polosa.
PRESS RELEASE
CoEHAR RESEARCHERS OPPOSES THE FINDINGS OF A STUDY ON PULMONARY INFLAMMATION CAUSED BY VAPING
With a letter sent to the editor of the prestigious The Journal of Nuclear Medicine, HYPERLINK "https://www.coehar.org/coehar-researchers-opposes-study-findings-on-pulmonary-inflammation-caused-by-vaping/"CoEHAR researchers want to clarify the results of a pilot study that used tomography to compare lung inflammation between smokers and non-smokers. According to the research team from Catania, led by prof. Riccardo Polosa, the analysis of the images does not prove any causality between the use of electronic cigarettes and related lung damage.
Link: HYPERLINK "https://jnm.snmjournals.org/content/early/2023/05/11/jnumed.123.265533"https://jnm.snmjournals.org/content/early/2023/05/11/jnumed.123.265533
A recently published study by a team of American researchers compared the scans of the lungs of 5 electronic cigarette users, 5 tobacco cigarette smokers and 5 subjects who never smoked or vaped. Data suggested preliminary evidence that e-cig users had greater pulmonary inflammation than cigarette smokers and never smoke/vape controls, implying even a greater damage to health.
According to Prof. Polosa: “The study does not present any causality between data and the hypothesis according to which there would be health complications for vapers., In fact, as the scientist explains: “The very small sample size and low reproducibility of the tests does not allow us to give a precise and scientific answer on pulmonary inflammation caused by vaping because it does not take into consideration fundamental factors, such as the prior exposure to tobacco smoking”.
As it is impossible to decouple the health impact of ecig aerosol emissions from prior tobacco smoke exposure, only long-term follow-up of exclusive vapers who have never smoked in their life would have been a better suited study design to verify potential harm caused by electronic cigarettes use.
As commented by Prof. Stefano Palmucci, professor of Diagnostic Imaging and Radiotherapy at the University of Catania: “It would be desirable to conduct long-term studies with exclusive vaping individuals, not previously exposed to conventional cigarettes smoke, in order to verify the harm from EC. Furthermore, a larger number of subjects should be recruited, to obtain more consistent data".
The letter published today brings to the media attention the need to develop and adopt shared scientific research standards and a greater control of publication processes: "We often opposes poor quality designed scientific results that are published in prestigious journals without proper scrutiny: researches that only feed an unfounded anti-vape rhetoric based on preconceptions that try to dissuade smokers from making choices that are less harmful to their health", prof. Polosa concludes.