
(AGENPARL) – gio 11 maggio 2023 LA SODDISFAZIONE DEI CITTADINI PER LE CONDIZIONI DI VITA | ANNO 2022
Dopo la pandemia la soddisfazione per la vita cresce soprattutto tra i giovani
Nel 2022 la quota di soddisfatti è in decisa crescita tra i giovani di 14-19 anni (58,2%, +5,9 punti rispetto al 2021), mentre è sostanzialmente stabile nel complesso della popolazione.
Con il venir meno delle restrizioni nel contrasto alla pandemia, si osserva una ripresa forte e generalizzata della soddisfazione per il tempo libero trascorso e per le relazioni amicali, soprattutto tra i giovani, e cresce leggermente anche la soddisfazione per le relazioni familiari, in particolare tra le persone di 65 anni e più (dall’85,6% nel 2021 all’88,6%% nel 2022).
Continua a calare invece la soddisfazione per lo stato di salute, soprattutto tra gli anziani (dal 59,1% al 55,3% tra gli individui di 75 anni e più).
35,1%
La quota di famiglie che considera peggiorata la propria situazione economica negli ultimi 12 mesi
Al Nord la quota sale dal 29,4% del 2021 al 35,8% del 2022 46,2%
La quota di persone che dichiarano una elevata soddisfazione per la loro vita
+9,2%
La crescita della quota di persone
di 14 anni e più soddisfatte per
il tempo libero
Consistente aumento tra i giovani di 14-19 anni dal 64,5% all’80,6%
L’indagine Aspetti della Vita Quotidiana rileva la soddisfazione per le condizioni di vita dei cittadini attraverso una pluralità di indicatori.
La soddisfazione per la vita nel suo complesso è uno degli indicatori utilizzati per la valutazione del benessere soggettivo degli individui. Essa misura quanto gli individui sentano di vivere una vita conforme alle aspettative al di là delle contingenze momentanee.
Oltre che nella sua dimensione generale, la soddisfazione delle persone viene rilevata anche per alcuni ambiti fondamentali della vita quotidiana quali le relazioni familiari e amicali, la salute, il tempo libero, il lavoro e la situazione economica. Per quest’ultima si rilevano le valutazioni delle famiglie sulla loro situazione economica negli ultimi 12 mesi e il giudizio sull’adeguatezza delle risorse economiche di cui la famiglia dispone. La fiducia negli altri, invece, misura la qualità delle relazioni sociali tramite quesiti utilizzati anche a livello internazionale. L’arco temporale di osservazione di giudizi e valutazioni comprende i 12 mesi precedenti l’intervista.
L’analisi degli aspetti soggettivi del benessere individuale e delle dimensioni più rilevanti della soddisfazione fornisce importanti elementi esplicativi della reazione manifestata dai cittadini durante e dopo la pandemia.
Stabilizzata su livelli elevati la soddisfazione per la vita
Alla domanda “Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”, in base a un punteggio da 0 a 10 (dove 0 indica “per niente soddisfatto” e 10 “molto soddisfatto”), nei primi mesi del 2022 il 46,2% delle persone di 14 anni e più indica i livelli di punteggio più alti (8-10), il 40,0% giudica la propria vita mediamente soddisfacente (6-7), mentre l’11,9% la valuta con i punteggi più bassi (0-5).
Rispetto al 2021, la quota di chi esprime i punteggi più alti (tra 8 e 10) rimane sostanzialmente stabile (era il 46,0%), mentre aumenta la quota di chi assegna un punteggio sufficiente (6-7) a scapito delle valutazioni più basse (Figura 1).
LA SODDISFAZIONE NEL 2022: I NUMERI CHIAVE. Valori percentuali
INDICATORE ITALIA 2022 VARIAZIONE RISPETTO AL 2021
Soddisfazione elevata per la vita nel complesso (a) 46,2 +0,2
Soddisfazione per le relazioni familiari (b) 88,9 +1,8
Soddisfazione per le relazioni amicali (b) 79,6 +7,5
Soddisfazione per la salute (b) 79,8 -1,2
Soddisfazione per il tempo libero (b) 65,7 +9,2
Soddisfazione per il lavoro (b) 77,9 +0,4
Soddisfazione per la situazione economica (b) 57,0 -1,3
Valutazione positiva delle risorse economiche familiari (c) 67,1 -1,2
Fiducia generalizzata (d) 24,3 -1,2
(a) Punteggio 8-10 su una scala da 0 a 10
(b) Percentuale di persone di 14 anni e più che si dichiara “molto o abbastanza soddisfatto”
(c) Percentuale di famiglie che valutano le risorse economiche complessive “ottime” o “adeguate”
(d) Percentuale di persone di 14 anni e più che ritiene che “gran parte della gente è degna di fiducia”
Sempre più alta la quota di giovani fortemente soddisfatti per la vita
Il consolidamento della quota di persone fortemente soddisfatte per la vita riguarda donne e uomini indistintamente. Tra le prime la quota di forte soddisfazione passa dal 44,3% al 44,9% delle intervistate, mentre tra i secondi si stabilizza al livello del 2021 (47,7%).
Dall’analisi per gruppi di età emerge con chiarezza la crescita di soddisfazione rispetto al 2021 tra i giovani di 14-19 anni, la cui quota di molto soddisfatti per la vita sale dal 52,3% al 58,2%. Elemento, tra l’altro, che permette loro di recuperare la flessione registrata nell’anno precedente.
Il quadro dei giudizi espressi dalle persone in relazione alle loro caratteristiche socio-demografiche non si modifica in maniera sostanziale. Gli uomini rimangono più soddisfatti delle donne, anche se le differenze di genere a favore dei primi si riducono rispetto al 2021. Lo svantaggio femminile si acutizza in particolare nelle classi di età più anziane: tra le donne di 75 anni e più le molto soddisfatte sono il 36,8% rispetto al 43,9% dei coetanei maschi.
La soddisfazione diminuisce tendenzialmente con il progredire dell’età: la quota di molto soddisfatti più elevata è tra i 14-19enni (58,2%), tra i 20 e i 34 anni è minore (45,6%), è più alta tra le persone di 35-54 anni (48,2%) e si riduce nelle fasce successive, fino al valore minimo di 39,8% tra le persone con 75 anni e più.
FIGURA 1. SODDISFAZIONE PER LA VITA (a). Anni 2015-2022, per 100 persone di 14 anni e oltre
punteggio 8-10 su una scala da 0 a 10
In aumento la soddisfazione tra gli studenti, in calo tra gli operai
Rispetto alla condizione occupazionale, chi è occupato o impegnato in un’attività formativa (studenti), esprime più frequentemente giudizi positivi di soddisfazione. Il 49,9% degli occupati e il 54,7% degli studenti esprime infatti un’elevata soddisfazione.
Anche la posizione nella professione incide: dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (54,4%), insieme ai quadri e agli impiegati (51,6%) dichiarano livelli di soddisfazione più alti rispetto ai lavoratori in proprio (48,6%) e agli operai (46,6%).
Nel confronto con l’anno precedente, la categoria che ha conseguito il maggior incremento di soddisfazione è quella degli studenti (era il 49,9% nel 2021). Gli operai invece mostrano un calo dovuto sostanzialmente alla componente di sesso maschile (dal 51,0% al 47,1%).
La soddisfazione generale aumenta con il titolo di studio. La stima dei molto soddisfatti riguarda il 37,5% di chi ha al massimo la licenza elementare e il 52,1% dei laureati.
Cresce la soddisfazione al Nord-ovest, ma si riduce al Sud
Nel 2022 le differenze territoriali tornano ad ampliarsi. Il Nord rappresenta la ripartizione in cui la quota di persone che esprimono una soddisfazione elevata per la vita è maggiore (49,3%), il Mezzogiorno quella in cui è più bassa (42,4%).
Rispetto al 2021 si osserva tra i residenti nella sola parte nord-occidentale una crescita (dal 48,8% al 49,4%) a cui si contrappone un’analoga contrazione nell’Italia meridionale (dal 42,3% al 40,5%) ma non nelle Isole (Figura 2).
La regione con il più elevato livello di soddisfazione resta il Trentino-Alto Adige (61,8%), mentre quella con il livello più basso è la Campania (35,7%), dove si registra il calo più marcato rispetto al 2021. L’Umbria, al contrario, è la regione in cui la soddisfazione cresce di più (49,9%).
FIGURA 2. SODDISFAZIONE PER LA VITA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA (a)
Anni 2015-2022, per 100 persone di 14 anni e oltre della stessa ripartizione geografica
(a) punteggio 8-10 su una scala da 0 a 10
Sempre più soddisfatti per le relazioni familiari e amicali
La quota di persone soddisfatte per le proprie relazioni familiari, dopo la flessione registrata nel 2021, torna a livelli in linea con il periodo pre-pandemia. La ripresa risulta ancora più marcata per le relazioni amicali (Figura 3).
La soddisfazione per le relazioni familiari è sempre stata molto alta, superiore a quella di ogni altra dimensione considerata. La flessione registrata nel 2021, determinata dalle restrizioni imposte dalla pandemia, viene riassorbita nel 2022: sale all’88,9% la quota di persone che dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatta.
In questo ambito non risultano nel 2022 differenze significative tra gli uomini e le donne (l’88,8% i primi e l’89,0% le seconde), nel 2021 risultavano più soddisfatti gli uomini. Nel 2022 si assiste a un recupero della soddisfazione femminile che approssima quella maschile.
In relazione all’età emerge come la soddisfazione per le relazioni familiari sia più elevata tra i giovani (il 90,4% tra i 14-17enni) per poi decrescere lentamente fino agli ultra 75enni (88,3%). Rispetto al 2021 si assiste a un recupero significativo di soddisfazione per le relazioni familiari tra gli individui dai 65 anni in su, categoria più fragile nel periodo della pandemia in quanto oggetto di maggiori limitazioni nelle relazioni.
La quota maggiore di soddisfatti per le relazioni familiari risiede nel Nord (89,4%), mentre quella minore nel Mezzogiorno (88,0%). Nel Centro si registra una soddisfazione pari all’89,0%. Rispetto al 2021 la quota di soddisfatti cresce in tutte le ripartizioni, in particolare nel Mezzogiorno (Figura 3).
Nel 2022 la soddisfazione per le relazioni amicali è pari al 79,6%. In tal caso, sono presenti differenze di genere più significative: è soddisfatto l’80,9% degli uomini rispetto al 78,3% delle donne. Inoltre, la soddisfazione è maggiore tra i giovani (oltre il 90% tra i 14-19enni) e decresce con l’avanzare dell’età (65,5% tra gli individui di 75 anni e più).
Rispetto al 2021 con la fine delle restrizioni legate alla pandemia, l’analisi per gruppi di età rivela un incremento omogeneo nella quota di persone soddisfatte. In particolare gli adulti di 35-44 anni passano dal 73,7% del 2021 all’83,4% del 2022. Considerando la quota di chi si dichiara molto soddisfatto la crescita maggiore si riscontra, invece, tra i più giovani: i ragazzi tra i 14-17 anni esprimono una elevata soddisfazione che arriva al 41,2% (era il 34,1% nel 2021) e che nei maschi sale al 43,0%.
Nei confronti delle relazioni amicali l’80,5% dei residenti al Nord esprime un giudizio positivo (molto o abbastanza soddisfatto), a seguire il Centro con il 79,4% e infine il Mezzogiorno con il 78,3%. Rispetto al 2021 si registra una forte crescita in tutte le ripartizioni che, tuttavia, non determina le condizioni per un recupero dei livelli precedenti la pandemia (Figura 3).
FIGURA 3. SODDISFAZIONE PER LE RELAZIONI FAMILIARI (a) E AMICALI (b)
Anni 2015-2022, per 100 persone di 14 anni e oltre della stessa ripartizione geografica
(a) molto o abbastanza soddisfatti per le relazioni familiari
(b) molto o abbastanza soddisfatti per le relazioni amicali
In peggioramento la soddisfazione per la salute soprattutto tra gli anziani
Il 79,8% degli individui di 14 anni e più dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatto del proprio stato di salute (Figura 4).
Rispetto al 2021 si osserva una riduzione della quota di soddisfatti per la salute (era l’81,0%), in particolare tra chi ha 75 anni e più (dal 59,1% al 55,3%), specialmente se donne (dal 55,8% al 50,0%).
Gli uomini dichiarano una soddisfazione più alta (82,5%) di quanto dichiarino le donne (77,2%). Per queste ultime, peraltro, la soddisfazione registra un calo rispetto al 2021 (era il 78,8%).
La soddisfazione per lo stato di salute tende a diminuire con il progredire degli anni: dal 93,3% per la classe dei 14-17enni si scende al 55,3% per chi ha 75 anni e più.
La soddisfazione per la salute è più alta nel Nord che in altre ripartizioni: l’81,5% contro il 77,0% del Mezzogiorno. Il Centro presenta una quota di persone molto o abbastanza soddisfatte pari all’80,3%. Il calo rispetto al 2021 è generalizzato su tutto il territorio nazionale (Figura 4).
Torna a crescere la soddisfazione per il tempo libero, soprattutto tra i giovani
La soddisfazione per il tempo libero riguarda una porzione di popolazione molto più contenuta se confrontata con gli aspetti della vita quotidiana finora considerati. In media, si dichiara molto o abbastanza soddisfatto il 65,7% della popolazione (Figura 4). Rispetto al 2021, la quota di soddisfatti torna a crescere (era il 56,5%), anche se non ancora in linea con i livelli pre-pandemici.
La soddisfazione per il tempo libero è più diffusa tra i giovani, si riduce all’aumentare dell’età per poi riprendere tra le persone di 60 anni e più in relazione all’entità dei carichi di lavoro e delle responsabilità familiari.
Rispetto all’anno precedente si assiste a un forte recupero generalizzato, in particolare nella fascia giovanile. Tra i 18 e i 19 anni la quota dei soddisfatti cresce maggiormente e passa dal 63,0% del 2021 all’81,1% del 2022.
Il 67,7% delle persone di 14 anni e più che vive al Nord e il 66,8% nel Centro è soddisfatto di come trascorre il tempo libero. Nel Mezzogiorno la quota è pari al 62,2%. Rispetto al 2021 la ripresa si registra ovunque, ma in misura più importante al Nord (Figura 4).
FIGURA 4. SODDISFAZIONE PER LA SALUTE (a) E IL TEMPO LIBERO (b)
Anni 2015-2022, per 100 persone di 14 anni e oltre della stessa ripartizione geografica
(a) molto o abbastanza soddisfatti per la salute
(b) molto o abbastanza soddisfatti per il tempo libero
Soddisfatti per il lavoro dirigenti, imprenditori e liberi professionisti
Nel 2022, il 77,9% degli occupati dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatto per il proprio lavoro, valore che si mantiene costante rispetto al 2021. Il Mezzogiorno segna un recupero che spinge la soddisfazione al 78,2%, oltre la media nazionale, mentre il Nord e il Centro rimangono stabili rispetto allo scorso anno (rispettivamente il 78,0% e il 77,3%) (Figura 5).
Considerando la condizione professionale, si evidenzia una crescita della soddisfazione per la componente di dirigenti, imprenditori e liberi professionisti, dal 77,8% all’83,5%. Se si considerano invece le sole donne, in questa categoria l’aumento è ancora più marcato: la soddisfazione prevale per l’81,9% delle lavoratrici, contro il 74,5% del 2021, segnando un ritorno ai livelli antecedenti la pandemia.
Meno soddisfatti per la situazione economica personale, ma non tutti.
Nel 2022 la soddisfazione per la situazione economica segna una flessione rispetto al 2021 e si attesta al 57,0% (era il 58,3%) (Figura 5).
Il decremento è più evidente nelle classi di età avanzate: il 58,8% di chi ha 75 anni e più dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatto (era il 64,5% nel 2021).
In relazione alla condizione professionale la situazione si differenzia tra le diverse categorie di lavoratori. Da un lato, come per la soddisfazione lavorativa, si registra un incremento della soddisfazione economica tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (dal 64,1% al 69,2%), più marcato tra le donne (dal 61,9% al 70,3%). Aumenta, inoltre, la soddisfazione anche tra i lavoratori in proprio (dal 46,3% al 51,2%) e tra coloro che sono in cerca di nuova occupazione (dal 27,0% al 32,0%).
Segnano una battuta d’arresto, invece, categorie professionali quali: direttivi, quadri, impiegati, intermedi, operai, apprendisti, casalinghe e ritirati dal lavoro che riducono la propria soddisfazione di 3 o più punti percentuali.
Sulla situazione economica personale emerge netta la distanza tra la soddisfazione del Nord e del Mezzogiorno. Nel Nord si dichiara molto o abbastanza soddisfatto il 61,5% dei cittadini, mentre nel Mezzogiorno la percentuale scende al 50,9%. Rispetto al 2021 si rileva una flessione maggiore nel Centro che dal 58,7% passa al 56,7% (Figura 5).
FIGURA 5. SODDISFAZIONE PER IL LAVORO (a) E PER LA SITUAZIONE ECONOMICA (b)
Anni 2015-2022, per 100 persone di 14 anni e oltre della stessa ripartizione geografica.
(a) molto o abbastanza soddisfatti per il lavoro
(b) molto o abbastanza soddisfatti per la situazione economica
In peggioramento la situazione economica familiare soprattutto al Nord
I giudizi sulla percezione della situazione economica a livello familiare evidenziano segnali di peggioramento. Diminuisce la quota di famiglie che dichiara invariata la propria situazione economica rispetto all’anno precedente (il 55,7% rispetto al 61,5% del 2021), anche se tale quota rimane maggioritaria. A tale calo corrisponde un aumento della quota di famiglie che dichiara un peggioramento rispetto all’anno precedente (il 35,1% rispetto al 30,5% del 2021) (Figura 6).
I segnali di peggioramento della situazione economica familiare riguardano tutto il territorio nazionale, con una prevalenza nel Nord dove l’aumento della quota in peggioramento supera la media nazionale (35,8%) e dove, in particolare, crescono di più le famiglie che ritengono un po’ o molto peggiorata la propria situazione economica. Nel Centro dichiara un peggioramento il 34,7% delle famiglie e nel Mezzogiorno il 34,3%.
Risorse economiche adeguate per una quota più bassa di famiglie
Il giudizio delle famiglie sul livello di adeguatezza delle loro risorse economiche completa quello sulla valutazione della situazione economica. In linea con l’aumento della percezione di peggioramento rispetto all’anno precedente, diminuisce la quota di famiglie che valuta ottime o adeguate alle proprie esigenze le risorse economiche di cui dispone la famiglia: il 67,1% rispetto al 68,3% del 2021 (Figura 6). A questa riduzione corrisponde un aumento di famiglie che giudica scarse tali risorse (il 29,4% rispetto al 28,2% del 2021).
Il calo nella valutazione positiva delle risorse economiche è dovuto alla contrazione della componente di chi ritiene le risorse familiari adeguate, mentre la quota di famiglie che le giudica ottime è rimasta invariata (Figura 6).
Nelle diverse ripartizioni territoriali non si riscontrano variazioni significative rispetto al 2021: al Nord la quota di famiglie che valuta come ottime o adeguate le proprie risorse si attesta al 69,4%, segue il Centro con il 67,2% e infine il Mezzogiorno con il 63,6% (Figura 6).
FIGURA 6. SITUAZIONE ECONOMICA DELLE FAMIGLIE NEGLI ULTIMI 12 MESI (a) E VALUTAZIONE POSITIVA DELLE RISORSE ECONOMICHE (b). Anni 2015-2022, per 100 famiglie
(a) rispetto alla situazione economica della famiglia nell’anno precedente
(b) risorse economiche complessive della famiglia ottime o adeguate
Diminuisce la fiducia verso il prossimo soprattutto nel Mezzogiorno
Nel 2022 la cautela si conferma come atteggiamento predominante: alla domanda se ci si possa fidare della maggior parte delle persone oppure bisogna stare molto attenti, il 74,1% della popolazione di 14 anni e più, propende per un atteggiamento di prudenza, mentre solo il 24,3% mostra maggiore apertura nei confronti del prossimo. Rispetto al 2021 la fiducia peggiora.
Gli uomini mostrano un atteggiamento di apertura verso gli altri del 25,6%, più alto di quello delle donne, che è pari al 23,0%. Il calo di fiducia è pressoché simile in entrambi i sessi. In relazione all’età, sono più fiduciosi gli adulti nella classe 60-64 anni (con una quota del 27,2%), mentre un senso di maggiore diffidenza si riscontra tra gli ultra75enni (17,9%). Rispetto al 2021 sono proprio questi ultimi a registrare la flessione più marcata (era il 20,6%).
Guardando la condizione professionale, i più fiduciosi sono i dirigenti, gli imprenditori e i liberi professionisti: il 35,0% dei quali dichiara che ci si può fidare della maggior parte della gente rispetto al 19,6% di chi è in cerca di nuova occupazione. In generale, tra gli occupati è più diffuso l’atteggiamento di fiducia (27,7%) rispetto a chi è in condizione non professionale o non lavora. Anche le persone con un titolo di studio più elevato esprimono più fiducia degli altri (36,9% dei laureati, 25,9% dei diplomati, 19,0% di chi ha al massimo la licenza media e 16,1% di chi ha la sola licenza elementare).
Nel 2022 la fiducia verso gli altri è più diffusa nel Centro Italia (27,5% di residenti), segue il Nord (26,8%), mentre il Mezzogiorno (18,8%) si conferma il territorio che esprime maggiore diffidenza e che registra il maggior calo di fiducia rispetto al 2021 (era il 21,5%) (Figura 7).
Considerando la situazione ipotetica colta dal quesito sulla “restituzione del portafoglio smarrito da parte di un vicino di casa, un appartenente alle forze dell’ordine o un perfetto sconosciuto”, i rispondenti hanno dichiarato il maggior grado di fiducia verso gli esponenti delle forze dell’ordine (85,7%), seguiti dai vicini di casa (75,8%). Soltanto il 16,2% si fiderebbe degli estranei (Figura 7).
Rispetto al 2021 una quota maggiore di persone si dichiara pessimista sulla restituzione del portafoglio nel caso di un perfetto sconosciuto (era il 17,2%) e ciò dimostra la crescita significativa di un atteggiamento di diffidenza nei confronti dell’altro.
La differenza di opinione sulla possibilità di restituzione del portafoglio mostra come il Mezzogiorno, a prescindere dalla figura che restituisce l’oggetto, sia sempre il territorio in cui la sfiducia è maggiore. In particolare, rispetto al 2021 cala significativamente la probabilità di ottenere la restituzione del portafoglio da un perfetto sconosciuto, che scende al 12,3% (era il 14,3%), mentre al Nord è pari al 19,0% e al Centro al 16,2%. Anche la restituzione da parte di un vicino di casa evidenzia una discreta differenza tra Centro-nord e Mezzogiorno (il 79,3% nel Nord, il 76,2% nel Centro, il 70,6% nel Mezzogiorno). Per ciò che riguarda infine la restituzione dalle forze dell’ordine, le differenze sono più attenuate: l’86,7% al Nord, l’85,3% al Centro e l’84,5% nel Mezzogiorno.
FIGURA 7. FIDUCIA GENERALIZZATA (a) (b). Anni 2015-2022, per 100 persone di 14 anni e oltre
(b) molto probabile o abbastanza probabile che il portafoglio venga restituito con il denaro
Glossario
Età: è espressa in anni compiuti.
Titolo di studio: il titolo più elevato conseguito.
Condizione: quella dichiarata come unica o prevalente dalle persone di 15 anni e più.
Condizione professionale:
– occupato, chi possiede un’occupazione, in proprio o alle dipendenze, da cui trae un profitto o una retribuzione (utile, onorario, stipendio, salario) o chi collabora con un familiare che svolge un’attività lavorativa in conto proprio senza avere un regolare contratto di lavoro (coadiuvante);
– persona in cerca di occupazione, chi ha perduto una precedente occupazione alle dipendenze, o chi non ha mai esercitato un’attività lavorativa ed è alla ricerca attiva di un’occupazione che è in grado di accettare se gli viene offerta;
– casalingo/a, chi si dedica prevalentemente alle faccende domestiche;
– studente, chi si dedica prevalentemente allo studio;
– ritirato dal lavoro, chi ha cessato un’attività lavorativa per raggiunti limiti di età, invalidità o altra causa; non coincide necessariamente con quella del pensionato in quanto, non sempre, il ritirato dal lavoro gode di una pensione;
– in altra condizione, chi si trova in condizione diversa da quelle sopra elencate (inabile al lavoro, benestante, pensionato per motivi diversi dall’attività lavorativa, ecc.).
Posizione nella professione: quella dichiarata come unica o prevalente dagli occupati di 15 anni e più che viene aggregata nel modo seguente:
– dirigenti, imprenditori, liberi professionisti;
– direttivi, quadri, impiegati;
– operai (inclusi apprendisti, lavoratori a domicilio per conto di imprese);
– lavoratori in proprio, coadiuvanti (inclusi soci di cooperative di produzione di beni e/o prestazioni di servizio).
Ripartizioni geografiche: costituiscono una suddivisione geografica del territorio e sono così articolate
– Nord: Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Liguria, Lombardia (Nord-ovest); Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna (Nord-est);
– Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio;
– Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria (Sud); Sicilia, Sardegna (Isole).
Soddisfazione per la vita nel complesso: esprime la componente cognitiva del benessere soggettivo e misura quanto gli individui sentono di vivere una vita conforme alle loro aspettative al di là delle contingenze momentanee, si tratta di una valutazione personale a medio-lungo termine. È espressa in una scala di valutazione da 0 (per niente soddisfatto) a 10 (molto soddisfatto).
Soddisfazione per gli ambiti di vita quotidiana: rappresenta la soddisfazione per specifici ambiti di vita con riferimento ad un periodo definito di tempo. Riflette la misura in cui le condizioni di un particolare ambito della vita corrispondono ai rispettivi bisogni o aspirazioni delle persone. Gli ambiti indagati sono: relazioni familiari ed amicali, salute, tempo libero, situazione economica personale e lavoro.
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Fiducia generalizzata: si parla di fiducia in presenza un’aspettativa positiva che un soggetto nutre nei confronti di comportamenti futuri di un altro soggetto (individuale o collettivo). La fiducia generalizzata fa riferimento alla sfera valoriale degli individui, al senso di appartenenza ed identità e si fonda sull’idea che le persone condividano gli stessi valori morali e che ciò li induca a non approfittarsi degli altri. È ritenuto un fattore che presiede al grado di apertura verso gli altri e le istituzioni e quindi ha effetti in termini di coesione sociale.
Nota metodologica
Obiettivi conoscitivi dell’indagine
L’indagine “Aspetti della vita quotidiana” fa parte del sistema integrato di Indagini Multiscopo sulle famiglie avviato nel 1993 che ha l’obiettivo di produrre informazioni su individui e famiglie. Le informazioni statistiche raccolte, integrate con quelle desumibili da fonte amministrativa e dalle imprese, contribuiscono a determinare la base informativa del quadro sociale del Paese.
Attraverso la rilevazione sono indagate diverse aree tematiche, esplorate da un punto di vista individuale e familiare. I contenuti informativi possono essere raggruppati in quattro grandi aree: famiglia, abitazione e zona in cui si vive; condizioni di salute e stili di vita; cultura, socialità ed attività del tempo libero e interazione tra i cittadini e servizi.
Tra le informazioni raccolte inerenti alla cultura, socialità ed attività del tempo libero, ci sono quelle sul grado di soddisfazione degli individui per alcuni aspetti della vita (relazioni familiari e amicali, salute, situazione economica, tempo libero e lavoro), sul benessere soggettivo (soddisfazione per la vita nel complesso) e sul grado di fiducia generalizzata. Nella sezione dedicata alla famiglia sono invece i quesiti sulla percezione della situazione economica e i principali problemi della zona in cui si vive.
L’indagine rientra tra quelle comprese nel Programma statistico (http://www.sistan.it/index.php?id=52).
Cadenza e periodo di rilevazione
La rilevazione, di tipo campionario, è condotta con cadenza annuale nel primo trimestre dell’anno.
Popolazione di riferimento
La popolazione di interesse è costituita dalle famiglie residenti in Italia e dagli individui che le compongono, (sono escluse le persone che risiedono in istituti di convivenza). La famiglia è intesa come famiglia di fatto, ossia un insieme di persone coabitanti e legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi.
L’indagine è condotta su un campione di circa 24mila famiglie.
Strategie e strumenti di rilevazione
Fino alla rilevazione condotta nel 2016 l’indagine è stata svolta con tecnica PAPI (Paper and Pencil Interview), tramite l’uso di due modelli di rilevazione: un modello di rilevazione somministrato tramite intervista diretta con l’ausilio di un intervistatore e un modello somministrato per autocompilazione.
Il primo è il questionario base della rilevazione che viene somministrato mediante intervista faccia a faccia. Questo modello è composto: da una “Scheda Generale”, in cui si rilevano le relazioni di parentela e altre informazioni di natura socio-demografica e socio-economica relative ai componenti della famiglia; dalle “Schede Individuali”, una per ciascun componente della famiglia e da un “Questionario familiare” che contiene quesiti familiari ai quali risponde un solo componente adulto. L’altro è un modello somministrato per autocompilazione. Il modello viene consegnato dal rilevatore a ciascun componente della famiglia e contiene quesiti che possono essere agevolmente compilati in autonomia dal rispondente anche senza l’intervento diretto del rilevatore.
Nel 2017, è stata introdotta una importante innovazione che ha riguardato la tecnica di raccolta dati. Tale novità è consistita nell’adozione della tecnica mista sequenziale CAWI/PAPI. Dal 2019 la parte per intervista diretta è stata realizzata mediante tecnica assistita da computer (CAPI), mentre il questionario per autocompilazione è stato somministrato in PAPI per cui la tecnica è divenuta CAWI/CAPI-PAPI.
Le famiglie sono state in prima battuta invitate a partecipare alla rilevazione rispondendo alle domande presenti nei modelli di rilevazione tramite web (CAWI). In questa modalità i questionari vengono entrambi compilati direttamente dal rispondente. Successivamente, alle famiglie che non avevano partecipato all’indagine via web e a quelle del gruppo di controllo, è stata data la possibilità di essere intervistate tramite tecnica CAPI-PAPI, con l’ausilio di un rilevatore comunale che ha provveduto a somministrare uno dei due modelli di rilevazione per intervista diretta in tecnica CAPI, mentre l’altro modello è stato consegnato a ciascun componente delle famiglie che ha provveduto a compilarlo personalmente.
Le informazioni vengono fornite direttamente da tutti gli individui di 14 anni e più, mentre i bambini e i ragazzi al di sotto dei 14 anni vengono intervistati in modalità proxy, ciò significa che è un genitore o un componente maggiorenne a fornire le informazioni in loro vece. Taluni quesiti della rilevazione, per la sensibilità dell’argomento trattato, prevedono la facoltà di non rispondere.
Ulteriori informazioni sull’indagine Aspetti della vita quotidiana e i questionari utilizzati per la raccolta dei dati sono disponibili al seguente link: http://www.istat.it/it/archivio/91926.
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0011
La strategia campionaria e il livello di precisione delle stime
Disegno di campionamento
I domini di studio (gli ambiti di riferimento per i parametri di popolazione oggetto di stima) sono:
l’intero territorio nazionale;
le cinque ripartizioni geografiche (Italia nord-occidentale, Italia nord-orientale, Italia centrale, Italia meridionale, Italia insulare);
le regioni geografiche (a eccezione del Trentino-Alto Adige le cui stime sono prodotte separatamente per le province di Bolzano e Trento);
la tipologia comunale ottenuta suddividendo i comuni italiani in sei classi formate in base a caratteristiche socio-economiche e demografiche:
A)comuni appartenenti all’area metropolitana suddivisi in:
A1, comuni centro dell’area metropolitana: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Cagliari;
A2, comuni che gravitano intorno ai comuni centro dell’area metropolitana;
B)comuni non appartenenti all’area metropolitana suddivisi in:
B1, comuni aventi fino a 2.000 abitanti;
B2, comuni con 2.001-10.000 abitanti;
B3, comuni con 10.001-50.000 abitanti;
B4, comuni con oltre 50.000 abitanti.
Il disegno di campionamento ha una struttura generale che ricalca quella degli schemi campionari della maggior parte delle indagini sulle famiglie, ossia un disegno a più stadi comuni-famiglie, con stratificazione dei comuni.
Per l’indagine AVQ 2019 il campione è stato integrato con il disegno campionario seguito per il Master Sample del Censimento permanente. Nel caso specifico, i comuni campione per la corrente indagine sono stati individuati come sotto-campione del campione di 2850 comuni del Master Sample utilizzato per il 2018. A tale scopo, lo schema campionario classico utilizzato per le indagini sulle famiglie, di seguito descritto, è stato implementato sul sotto-universo dei comuni rilevati per il Censimento Permanente a ottobre del 2018.
Nell’ambito di ogni area ottenuta dall’incrocio delle regioni con le sei tipologie comunali di cui sopra, i comuni universo sono stati suddivisi in due sottoinsiemi: i comuni di maggiore dimensione demografica costituiscono strato a sé stante e vengono definiti Auto Rappresentativi (AR); i rimanenti comuni sono definiti Non Auto Rappresentativi (NAR) e sono suddivisi, sulla base della dimensione demografica, in strati di uguale ampiezza; da tali strati i comuni campione (due per ogni strato) sono stati selezionati con probabilità proporzionali alla loro dimensione.
Per ognuno dei comuni coinvolti nell’indagine (AR e NAR), viene effettuato un campionamento a grappoli: i grappoli – le famiglie – sono selezionati in maniera casuale dalla lista anagrafica e tutti i componenti che appartengono alla famiglia di fatto vengono sottoposti a rilevazione. La numerosità minima di famiglie campione per ciascun comune è stata posta pari a 24.
Le famiglie sono selezionate per ciascun comune campione a partire dal campione teorico selezionato per il Master Sample; per ogni famiglia inclusa nel campione vengono rilevate le caratteristiche oggetto di indagine di tutti i componenti di fatto appartenenti alla famiglia medesima.
Procedimento per il calcolo delle stime
Le stime prodotte dall’indagine sono di frequenze assolute e relative, riferite alle famiglie e agli individui o stime di totali di variabili quantitative. Sono ottenute mediante uno stimatore di ponderazione vincolata. Il principio su cui è basato ogni metodo di stima campionaria è che le unità appartenenti al campione rappresentino anche le unità della popolazione che non sono incluse nel campione. Questo principio viene realizzato attribuendo a ogni unità campionaria un peso che indica il numero di unità della popolazione rappresentata dall’unità medesima. Per esempio, se a un’unità campionaria viene attribuito un peso pari a 30, ciò indica che questa unità rappresenta se stessa e altre 29 unità della popolazione non incluse nel campione.
La procedura che consente di costruire i pesi finali da attribuire alle unità campionarie rispondenti, è articolata in generale nelle seguenti fasi:
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1) si calcolano i pesi diretti come reciproco della probabilità di inclusione delle unità;
2) si calcolano i fattori correttivi per mancata risposta totale, come l’inverso del tasso di risposta in opportuni sottoinsiemi di unità e si ottengono i pesi base, o pesi corretti per mancata risposta totale, moltiplicando i pesi diretti per i corrispondenti fattori correttivi per mancata risposta totale;
3) si costruiscono i fattori correttivi che consentono di soddisfare, a livello regionale, la condizione di uguaglianza tra i totali noti di alcune variabili ausiliarie e le corrispondenti stime campionarie;
4) si calcolano, infine, i pesi finali mediante il prodotto dei pesi base per i fattori correttivi ottenuti al passo 3.
Per l’indagine in oggetto il calcolo dei pesi diretti del passo 1 ha tenuto conto del fatto che il campione è stato selezionato come sotto-campione del campione del Master Sample del Censimento della popolazione.
I fattori correttivi del passo 3 sono ottenuti dalla risoluzione di un problema di minimo vincolato, in cui la funzione da minimizzare è una funzione di distanza (opportunamente prescelta) tra i pesi base e i pesi finali e i vincoli sono definiti dalla condizione di uguaglianza tra stime campionarie dei totali noti di popolazione e valori noti degli stessi. La funzione di distanza prescelta è la funzione logaritmica troncata; l’adozione di tale funzione garantisce che i pesi finali siano positivi e contenuti in un predeterminato intervallo di valori possibili, eliminando in tal modo i pesi positivi estremi (troppo grandi o troppo piccoli). Le variabili ausiliarie considerate a livello regionale sono: tipologia comunale, classi di età, sesso, cittadinanza (italiani/stranieri).
Valutazione del livello di precisione delle stime
Al fine di valutare l’accuratezza delle stime prodotte da un’indagine campionaria è necessario tenere conto dell’errore campionario che deriva dall’aver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione. Tale errore può essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioè l’errore assoluto diviso per la stima, che prende il nome di coefficiente di variazione, CV).
Nei prospetti B e C sono riportati gli errori relativi associati a determinati livelli di stima puntuale distinti per i vari domini di studio. Nel prospetto B ci sono gli errori relativi riferiti alle stime delle famiglie, mentre nel prospetto C quelli per le stime delle persone.
A partire dagli errori campionari relativi è possibile costruire l’intervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia, contiene al suo interno il valore vero, ma ignoto, del parametro oggetto di stima. L’intervallo di confidenza è calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto, moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia; considerando il tradizionale livello di fiducia del 95%, il coefficiente corrispondente è pari a 1,96.
In pratica, data una stima puntuale, nei prospetti B (famiglie) o C (persone) si cerca in corrispondenza del dominio territoriale di interesse (colonne) il livello di stima più vicino a quello in esame (righe) per individuare l’errore relativo percentuale associato.
Nel prospetto A sono illustrate le modalità di calcolo per la costruzione dell’intervallo di confidenza delle stime puntuali riferite al numero di famiglie che dichiarano “adeguate” le proprie risorse economiche in Sicilia e al numero di persone di 14 anni e più che, in Italia, si dichiarano molto soddisfatte della propria salute.
PROSPETTO A. CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELL’INTERVALLO DI CONFIDENZA
Famiglie in Sicilia che dichiarano “adeguate” le proprie risorse economiche Persone in Italia molto soddisfatte della propria salute
Errore relativo (CV) 3,2/100=0,032 1,2/100=0,012
Stima intervallare Semi ampiezza dell’intervallo: 37.600 96.180
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0013
PROSPETTO B. VALORI INTERPOLATI DEGLI ERRORI CAMPIONARI RELATIVI PERCENTUALI DELLE STIME RIFERITE ALLE FAMIGLIE PER TOTALE ITALIA, RIPARTIZIONE GEOGRAFICA, TIPO DI COMUNE E REGIONE. Anno 2022
STIME Italia Nord Nord-
ovest Nord-
est Centro Mezzogiorno Sud Isole A1 A2 B1 B2 B3 B4
20.000 32,0 31,2 32,1 25,8 28,3 27,1 26,0 25,1 29,7 29,3 17,1 27,4 27,8 27,0
30.000 25,5 24,9 25,7 20,7 22,5 21,6 20,8 20,2 23,7 23,5 14,0 22,0 22,3 21,5
40.000 21,7 21,3 21,9 17,8 19,1 18,4 17,7 17,3 20,2 20,1 12,1 18,8 19,1 18,3
50.000 19,1 18,8 19,4 15,7 16,8 16,3 15,6 15,4 17,8 17,8 10,8 16,6 16,9 16,2
60.000 17,3 17,0 17,5 14,3 15,2 14,7 14,1 14,0 16,1 16,1 9,9 15,1 15,3 14,6
70.000 15,8 15,6 16,1 13,1 13,9 13,5 13,0 12,9 14,8 14,8 9,1 13,8 14,1 13,4
80.000 14,7 14,5 14,9 12,2 12,9 12,5 12,0 12,0 13,7 13,8 8,5 12,9 13,1 12,4
90.000 13,7 13,6 14,0 11,5 12,1 11,8 11,3 11,3 12,8 12,9 8,0 12,1 12,3 11,6
100.000 13,0 12,8 13,2 10,8 11,4 11,1 10,6 10,7 12,1 12,2 7,6 11,4 11,6 11,0
200.000 8,8 8,7 9,0 7,5 7,7 7,6 7,2 7,4 8,2 8,4 5,4 7,8 8,0 7,5
300.000 7,0 7,0 7,2 6,0 6,1 6,0 5,8 6,0 6,6 6,7 4,4 6,3 6,4 5,9
400.000 5,9 5,9 6,1 5,1 5,2 5,1 4,9 5,1 5,6 5,7 3,8 5,4 5,5 5,1
500.000 5,2 5,2 5,4 4,6 4,6 4,5 4,4 4,5 4,9 5,1 3,4 4,7 4,9 4,5
750.000 4,2 4,2 4,3 3,7 3,6 3,6 3,5 3,7 3,9 4,1 2,8 3,8 3,9 3,6
STIME Piemonte Valle d’Aosta Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia- Romagna Toscana Umbria
20.000 24,7 5,7 27,6 35,3 11,4 10,3 11,0 15,8 15,5 26,8 23,9 14,3
30.000 22,2 4,6 22,1 28,2 9,0 8,1 8,7 12,6 12,3 21,3 19,0 11,5
40.000 19,2 3,9 18,9 24,0 7,6 6,8 7,4 10,8 10,5 18,2 16,2 9,8
50.000 17,1 3,5 16,7 21,2 6,7 5,9 6,6 9,5 9,2 16,0 14,3 8,7
60.000 15,6 3,1 15,1 19,2 6,0 5,3 5,9 8,6 8,3 14,5 12,9 7,9
70.000 14,4 2,9 13,9 17,6 5,5 4,8 5,4 7,9 7,6 13,3 11,9 7,2
80.000 13,4 2,7 12,9 16,3 5,1 4,5 5,0 7,3 7,0 12,3 11,0 6,7
90.000 12,7 2,5 12,1 15,3 4,8 4,2 4,7 6,9 6,6 11,5 10,3 6,3
100.000 12,0 2,4 11,4 14,4 4,5 3,9 4,4 6,5 6,2 10,9 9,7 6,0
200.000 8,4 1,6 7,8 9,8 3,0 2,6 3,0 4,4 4,2 7,4 6,6 4,1
300.000 6,8 1,3 6,2 7,8 2,4 2,0 2,4 3,5 3,3 5,9 5,3 3,3
400.000 5,9 1,1 5,3 6,7 2,0 1,7 2,0 3,0 2,8 5,0 4,5 2,8
500.000 5,3 1,0 4,7 5,9 1,8 1,5 1,8 2,7 2,5 4,4 3,9 2,5
750.000 4,3 0,8 3,8 4,7 1,4 1,2 1,4 2,1 2,0 3,5 3,1 2,0
STIME Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
20.000 16,5 30,4 16,0 8,6 27,2 26,1 10,5 19,0 27,7 16,5
30.000 13,2 24,3 12,7 6,9 21,7 20,7 8,3 15,2 22,1 13,4
40.000 11,2 20,7 10,8 5,9 18,6 17,6 7,1 12,9 18,9 11,5
50.000 9,9 18,3 9,5 5,2 16,4 15,5 6,2 11,4 16,7 10,2
60.000 9,0 16,6 8,6 4,7 14,9 13,9 5,6 10,3 15,1 9,3
70.000 8,2 15,2 7,9 4,3 13,7 12,8 5,2 9,4 13,9 8,6
80.000 7,7 14,1 7,3 4,0 12,7 11,8 4,8 8,8 12,9 8,0
90.000 7,2 13,2 6,8 3,8 11,9 11,1 4,5 8,2 12,1 7,5
100.000 6,8 12,5 6,4 3,6 11,2 10,4 4,2 7,7 11,4 7,1
200.000 4,6 8,5 4,3 2,4 7,7 7,0 2,8 5,2 7,8 5,0
300.000 3,7 6,8 3,4 1,9 6,2 5,6 2,3 4,2 6,2 4,0
400.000 3,1 5,8 2,9 1,7 5,3 4,7 1,9 3,6 5,3 3,5
500.000 2,8 5,1 2,6 1,5 4,7 4,2 1,7 3,1 4,7 3,1
750.000 2,2 4,1 2,1 1,2 3,7 3,3 1,3 2,5 3,7 2,5
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PROSPETTO C. VALORI INTERPOLATI DEGLI ERRORI CAMPIONARI RELATIVI PERCENTUALI DELLE STIME RIFERITE ALLE PERSONE PER TOTALE ITALIA, RIPARTIZIONE GEOGRAFICA, TIPO DI COMUNE E REGIONE. Anno 2022
STIME Italia Nord Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Sud Isole A1 A2 B1 B2 B3 B4
20.000 38,6 38,3 36,4 32,9 32,1 32,4 30,5 30,1 36,1 36,8 22,6 32,9 33,3 32,3
30.000 30,5 30,1 28,8 25,7 25,5 25,7 24,3 23,9 28,3 28,9 18,0 26,0 26,2 25,5
40.000 25,8 25,4 24,4 21,6 21,7 21,8 20,7 20,2 23,7 24,4 15,3 22,0 22,2 21,5
50.000 22,7 22,3 21,5 18,9 19,1 19,2 18,2 17,8 20,7 21,3 13,5 19,3 19,5 18,9
60.000 20,4 20,0 19,3 16,9 17,2 17,3 16,5 16,0 18,6 19,2 12,2 17,4 17,5 17,0
70.000 18,7 18,2 17,7 15,4 15,8 15,8 15,1 14,7 16,9 17,5 11,2 15,9 16,0 15,5
80.000 17,3 16,8 16,4 14,2 14,6 14,7 14,0 13,6 15,6 16,2 10,4 14,7 14,8 14,3
90.000 16,1 15,7 15,3 13,2 13,7 13,7 13,1 12,7 14,5 15,1 9,7 13,8 13,8 13,4
100.000 15,2 14,8 14,4 12,4 12,9 12,9 12,4 12,0 13,6 14,2 9,2 12,9 13,0 12,6
200.000 10,2 9,8 9,7 8,1 8,7 8,7 8,4 8,0 8,9 9,4 6,2 8,7 8,7 8,4
300.000 8,0 7,7 7,6 6,3 6,9 6,9 6,7 6,4 7,0 7,4 5,0 6,8 6,8 6,6
400.000 6,8 6,5 6,5 5,3 5,9 5,9 5,7 5,4 5,9 6,2 4,2 5,8 5,8 5,6
500.000 6,0 5,7 5,7 4,7 5,2 5,2 5,0 4,7 5,1 5,4 3,7 5,1 5,1 4,9
750.000 4,7 4,5 4,5 3,6 4,1 4,1 4,0 3,8 4,0 4,3 3,0 4,0 4,0 3,8
STIME Piemonte Valle d’Aosta Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia- Romagna Toscana Umbria
20.000 28,3 5,8 18,5 41,3 13,0 12,1 12,2 32,5 17,5 31,9 28,9 15,4
30.000 22,4 4,5 14,7 32,6 10,3 9,5 9,6 25,5 13,7 25,0 22,7 12,1
40.000 18,9 3,8 12,4 27,6 8,7 8,0 8,1 21,5 11,5 21,0 19,2 10,2
50.000 16,6 3,3 11,0 24,2 7,6 7,0 7,1 18,8 10,0 18,4 16,8 9,0
60.000 15,0 3,0 9,9 21,8 6,8 6,2 6,4 16,9 9,0 16,5 15,1 8,1
70.000 13,7 2,7 9,0 19,9 6,2 5,7 5,8 15,4 8,2 15,0 13,8 7,4
80.000 12,7 2,5 8,4 18,4 5,8 5,2 5,4 14,2 7,5 13,9 12,8 6,8
90.000 11,8 2,3 7,8 17,2 5,4 4,9 5,0 13,3 7,0 12,9 11,9 6,3
100.000 11,1 2,2 7,4 16,2 5,0 4,6 4,7 12,4 6,6 12,1 11,2 6,0
200.000 7,5 1,5 5,0 10,8 3,4 3,0 3,1 8,2 4,3 8,0 7,5 4,0
300.000 5,9 1,1 3,9 8,5 2,6 2,4 2,5 6,5 3,4 6,3 5,9 3,1
400.000 5,0 1,0 3,3 7,2 2,2 2,0 2,1 5,4 2,8 5,3 5,0 2,6
500.000 4,4 0,8 2,9 6,3 2,0 1,7 1,8 4,8 2,5 4,6 4,3 2,3
750.000 3,5 0,7 2,3 5,0 1,5 1,4 1,4 3,7 1,9 3,6 3,4 1,8
STIME Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
20.000 18,9 35,7 19,6 10,1 31,6 29,4 12,7 21,9 31,6 21,9
30.000 14,9 28,4 15,5 8,0 25,2 23,5 10,1 17,6 24,9 17,5
40.000 12,6 24,2 13,2 6,9 21,5 20,0 8,6 15,1 21,1 14,9
50.000 11,1 21,3 11,6 6,1 19,0 17,7 7,6 13,4 18,5 13,2
60.000 9,9 19,2 10,5 5,5 17,2 16,0 6,9 12,1 16,6 11,9
70.000 9,1 17,6 9,6 5,0 15,8 14,7 6,3 11,1 15,2 10,9
80.000 8,4 16,3 8,9 4,7 14,7 13,7 5,9 10,4 14,1 10,1
90.000 7,8 15,3 8,3 4,4 13,7 12,8 5,5 9,7 13,1 9,5
100.000 7,4 14,4 7,8 4,1 12,9 12,1 5,2 9,2 12,3 9,0
200.000 4,9 9,7 5,3 2,8 8,8 8,2 3,5 6,3 8,2 6,1
300.000 3,9 7,7 4,2 2,3 7,1 6,6 2,8 5,1 6,5 4,9
400.000 3,3 6,6 3,6 1,9 6,0 5,6 2,4 4,3 5,5 4,2
500.000 2,9 5,8 3,1 1,7 5,3 5,0 2,1 3,9 4,8 3,7
750.000 2,3 4,6 2,5 1,4 4,2 4,0 1,7 3,1 3,8 2,9
Per chiarimenti tecnici e metodologici
Isabella Latini