
(AGENPARL) – mer 10 maggio 2023 11 luglio 2017
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10 maggio 2023
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Ufficio Stampa
Marzo 2023
PRODUZIONE INDUSTRIALE
A marzo 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,6%
rispetto a febbraio. Nella media del primo trimestre il livello della produzione diminuisce dello 0,1% rispetto
ai tre mesi precedenti.
L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,7%);
mentre cala per i beni intermedi (-0,4%), per l’energia e per i beni di consumo (-1,4% in entrambi i settori).
Corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali
del 3,2% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 come a marzo 2022). Crescono solo i beni
strumentali (+3,9%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-4,7%), i beni intermedi (-6,0%) e, in misura
più marcata, l’energia (-11,2%).
Tra i settori di attività economica in crescita tendenziale si segnalano la fabbricazione di mezzi di trasporto
(+12,4%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,5%) e la fabbricazione
di coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,3%). Le flessioni più ampie si registrano nell’industria del legno,
della carta e della stampa (-13,4%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-12,5%) e
nell’attività estrattiva (-11,0%).
Il commento PROSSIMA
DIFFUSIONE
9 giugno 2023
Terza flessione consecutiva a marzo dell’indice destagionalizzato
della produzione industriale; in lieve calo pure il primo trimestre del
2023 rispetto ai tre mesi precedenti. La dinamica della produzione al
Link utili
netto degli effetti di calendario è negativa anche in termini
tendenziali.
http://dati.istat.it/
Tutti i principali settori di attività decrescono sia su base mensile sia
in termini annui. Fanno eccezione i beni strumentali, con variazioni http://www.istat.it/it/congiuntura
positive rispetto a febbraio e in crescita più marcata rispetto a marzo
dello scorso anno. Ampia la caduta dell’energia rispetto all’anno
precedente.
PRODUZIONE INDUSTRIALE
FIGURA 1. PRODUZIONE INDUSTRIALE, INDICE DESTAGIONALIZZATO E MEDIA MOBILE A TRE MESI
Gennaio 2018 – marzo 2023 (base 2015=100)
FIGURA 2. PRODUZIONE INDUSTRIALE, VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI
Gennaio 2019 – marzo 2023, dati corretti per gli effetti di calendario (base 2015=100)
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
PROSPETTO 1. PRODUZIONE INDUSTRIALE
Marzo 2023 (a), indice e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Variazioni Variazioni
congiunturali tendenziali
Indice
mar 23 gen23-mar23 mar 23 gen-mar 23
feb 23 ott22-dic22 mar 22 gen-mar 22
Dati destagionalizzati 103,1 -0,6 -0,1 – –
Dati corretti per gli effetti di calendario 113,8 – – -3,2 -1,5
Dati grezzi 118,0 – – -3,3 -0,6
(a) I dati di marzo 2023 sono provvisori; il prospetto 4 riporta le revisioni dei dati relativi a febbraio. Le serie complete degli indici sono disponibili nella banca dati I.Stat all’indirizzo
http://dati.istat.it/?lang=it.
PROSPETTO 2. PRODUZIONE INDUSTRIALE PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE
Marzo 2023 (a), variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Dati destagionalizzati Dati corretti per gli effetti di calendario
RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI
INDUSTRIE mar 23 gen23-mar23 mar 23 gen-mar 23
feb 23 ott22-dic22 mar 22 gen-mar 22
Beni di consumo -1,4 +0,7 -4,7 -0,8
Durevoli +0,6 +1,4 -5,3 -2,8
Non durevoli -1,9 +0,5 -4,8 -0,5
Beni strumentali +0,7 +0,3 +3,9 +4,9
Beni intermedi -0,4 -1,4 -6,0 -5,2
Energia -1,4 -0,1 -11,2 -8,7
Totale -0,6 -0,1 -3,2 -1,5
(a) Gli indici vengono corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati utilizzando il metodo diretto, ossia separatamente per ciascun settore di attività economica, raggruppamento
principale di industrie e per l’indice generale. Le serie aggregate, trattate con tale metodo, possono differire da quelle che si otterrebbero dalla sintesi degli indici corretti e destagionalizzati
dei livelli inferiori di classificazione (metodo indiretto).
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
PROSPETTO 3. PRODUZIONE INDUSTRIALE PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA
Marzo 2023, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Dati Dati corretti
destagionalizzati per gli effetti di calendario
SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA
mar 23 gen23-mar23 mar 23 gen-mar 23
feb 23 ott22-dic22 mar 22 gen-mar 22
B Attività estrattiva -6,2 +0,1 -11,0 -5,4
C Attività manifatturiere -0,4 -0,2 -2,2 -0,4
CA Industrie alimentari, bevande e tabacco 0,0 +1,4 -4,5 -0,6
CB Industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori -1,4 -1,7 -5,8 -2,7
CC Industria del legno, della carta e stampa -0,5 -4,2 -13,4 -12,9
Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi
CD +11,4 +1,7 +3,3 +5,9
raffinati
CE Fabbricazioni di prodotti chimici -1,5 -1,6 -9,6 -9,7
Produzione di prodotti farmaceutici di base e
CF -4,7 -0,1 +6,5 +13,2
preparati farmaceutici
Fabbricazione di articoli in gomma e materie
CG plastiche, altri prodotti della lavorazione di -2,0 -0,4 -6,1 -1,7
minerali non metalliferi
Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo
CH -0,9 -0,3 -5,4 -3,9
(esclusi macchine e impianti)
Fabbricazione di computer, prodotti di elettronica
CI e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi -0,6 +0,5 -1,2 +3,2
di misurazione e orologi
Fabbricazione di apparecchiature elettriche e
CJ apparecchiature per uso domestico non +2,4 -0,4 -1,8 -2,2
elettriche
CK Fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. +0,3 -0,8 +2,3 +3,9
CL Fabbricazione di mezzi di trasporto +5,3 +2,1 +12,4 +7,0
Altre industrie manifatturiere, riparazione e
CM +1,1 -0,6 -1,6 0,0
installazione di macchine ed apparecchiature
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed
D -1,6 +0,6 -12,5 -9,9
aria
Totale -0,6 -0,1 -3,2 -1,5
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
FIGURA 3. PRODUZIONE INDUSTRIALE, GRADUATORIA DEI SETTORI SECONDO LE VARIAZIONI TENDENZIALI
Marzo 2023, indici corretti per gli effetti di calendario (base 2015=100)
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
Il prospetto 4 riepiloga le revisioni ordinarie che sono calcolate come differenza tra i tassi di variazione
rilasciati in occasione del comunicato stampa odierno e quelli diffusi nel comunicato precedente. Per le
variazioni tendenziali, calcolate sugli indici grezzi, si tratta della revisione corrente che viene effettuata ogni
mese; per le variazioni congiunturali, calcolate sugli indici destagionalizzati, alla revisione corrente si associa
la revisione prodotta dalla procedura di destagionalizzazione all’aggiunta di una nuova osservazione.
PROSPETTO 4. PRODUZIONE INDUSTRIALE PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE, REVISIONI
Febbraio 2023, revisioni delle variazioni percentuali, differenze in punti percentuali (base 2015=100)
Indice Beni di consumo Beni di consumo Beni Beni
Energia
generale durevoli non durevoli strumentali intermedi
Cong Tend Cong Tend Cong Tend Cong Tend Cong Tend Cong Tend
(a) (b) (a) (b) (a) (b) (a) (b) (a) (b) (a) (b)
0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,2 +0,2 +0,2 0,0 0,0 0,0 -0,1
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
Beni di consumo durevoli: includono, tra gli altri, la fabbricazione di apparecchi per uso domestico, la
fabbricazione di mobili, motocicli, la fabbricazione di apparecchi per la riproduzione del suono e dell’immagine.
Beni di consumo non durevoli: includono, tra gli altri, la produzione, la lavorazione e la conservazione di prodotti
alimentari e bevande, alcune industrie tessili, la fabbricazione di prodotti farmaceutici.
Beni intermedi: includono, tra gli altri, la fabbricazione di prodotti chimici, la fabbricazione di metalli e prodotti in
metallo, la fabbricazione di apparecchi elettrici, l’industria del legno, la fabbricazione di tessuti.
Beni strumentali: includono, tra gli altri, la fabbricazione di macchine e motori, la fabbricazione di strumenti e
apparecchi di misurazione e controllo, la fabbricazione di autoveicoli.
Campione teorico: l’insieme delle unità sottoposte a rilevazione. Nell’ambito delle rilevazioni congiunturali viene
definito in modo ragionato in occasione del ribasamento quinquennale degli indici e mantenuto in modalità
longitudinale o panel nei periodi successivi tenendo conto degli eventi societari di trasformazione delle imprese.
Dati corretti per gli effetti di calendario: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalla variabilità
attribuibile alla composizione del calendario nei singoli periodi (mesi o trimestri), dell’anno, dovuta al diverso
numero di giorni di lavorativi o di giorni specifici della settimana in essi contenuti e alla presenza di festività
nazionali civili e religiose, fisse e mobili (festività pasquali) nonché dell’anno bisestile. Il ricorso a tale
trasformazione dei dati consente di cogliere in maniera più adeguata sia le variazioni tendenziali (calcolate rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente) sia le variazioni medie annue.
Dati destagionalizzati: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalle fluttuazioni attribuibili alla
componente stagionale (dovute a fattori metereologici, consuetudinari, legislativi, ecc.) e, se significativi, dagli
effetti calendario. Questa trasformazione dei dati è la più idonea a cogliere l’evoluzione congiunturale di un
indicatore.
Energia: include l’industria estrattiva di materie prime energetiche (petrolio, gas naturale), l’industria della
raffinazione e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria.
Giorni lavorativi di calendario: giorni di calendario del mese diminuiti dei sabati, domeniche e festività civili e
religiose nazionali.
Indice della produzione industriale: numero indice che misura la variazione nel tempo del volume fisico della
produzione effettuata dall’industria in senso stretto (ovvero dell’industria con esclusione delle costruzioni).
Raggruppamenti principali di industrie (Rpi): beni di consumo durevoli, beni di consumo non durevoli, beni
strumentali, beni intermedi ed energia. Il regolamento della Commissione europea n. 656/2007 (G.U. delle
Comunità europee del 15 giugno 2007) fissa, per tutti i paesi membri, i criteri per la definizione degli Rpi: a
ciascuno di essi vengono attribuiti, secondo il criterio della prevalenza, interi gruppi e/o divisioni di attività
economica. L’Istat provvede a pubblicare anche l’indice per i beni di consumo nel loro complesso, ottenuto come
media ponderata degli indici dei beni di consumo durevoli e quelli non durevoli.
Settori di attività economica: secondo la classificazione SNA/ISIC A38. La classificazione NACE Rev. 2 – da cui
la classificazione Ateco 2007 nasce – non prevede, nella struttura degli aggregati, le Sotto-Sezioni. Per continuità
storica con l’informazione precedentemente fornita prima del gennaio 2009, nel Prospetto 3 sono pubblicati gli
indici per settore di attività economica.
Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese o periodo precedente.
Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese o periodo dell’anno precedente.
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
PRODUZIONE INDUSTRIALE
Quadro normativo
L’indice della produzione industriale misura la variazione nel tempo del volume fisico della produzione effettuata
dall’industria in senso stretto (ovvero dell’industria con esclusione delle costruzioni).
A partire dal 1° gennaio 2021 ha effetto il Regolamento (UE) 2019/2152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27
novembre 2019 (con successivo Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197 della Commissione europea del 30 luglio
2020) che sostituisce il regolamento (CE) n. 1165/1998 del Consiglio europeo (successivamente emendato dal
regolamento (CE) n. 1158/2005) e stabilisce il livello di dettaglio, la metodologia e la cadenza con cui gli indicatori
congiunturali devono essere prodotti e trasmessi a Eurostat.
La rilevazione è prevista dal Programma statistico nazionale in vigore, consultabile sul sito internet dell’Istat all’indirizzo
https://www.istat.it/it/istituto-nazionale-di-statistica/organizzazione/normativa.
Fonti, popolazione, unità di analisi e di rilevazione
L’indice della produzione industriale si basa sui risultati di una rilevazione statistica campionaria, condotta presso le
imprese (unità di rilevazione), che misura il volume di produzione dei beni inclusi in un paniere rappresentativo di
prodotti (unità di analisi). Ciò consente di calcolare numeri indici per voci di prodotto che, a loro volta, sono sintetizzati
per attività economica secondo la formula di Laspeyres utilizzando una struttura di pesi che riflette la distribuzione
settoriale del valore aggiunto industriale nell’anno che costituisce la base di calcolo, al momento fissata al 2022.
La lista di riferimento per l’individuazione delle imprese che entrano a far parte del campione è costituita dall’Archivio
Statistico delle Imprese Attive (Asia) mentre la selezione avviene a partire dall’analisi dei risultati dell’indagine annuale
PRODCOM1.
Disegno di rilevazione e raccolta dei dati
L’indagine mensile sulla produzione industriale viene effettuata direttamente presso un panel di quasi 5.400 imprese
che comunicano i dati relativi a poco meno di 9.800 flussi mensili di produzione, definiti generalmente in termini di
quantità fisiche. In aggiunta a tali dati, per la stima degli andamenti produttivi di specifici settori industriali, vengono
utilizzate altre fonti statistiche. Tra di esse vi sono: l’indagine sul bestiame macellato a carni rosse e bianche condotta
dall’Istat; le informazioni provenienti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT, ex Ministero dello Sviluppo
Economico) per i prodotti delle industrie estrattive2 e della distribuzione del gas; i dati della produzione di energia
elettrica rilevati da TERNA (Rete Elettrica Nazionale).
Allo scopo di mantenere la significatività dell’indice e di tenere conto dei cambiamenti di qualità dei prodotti industriali
nel corso del tempo, per una parte di essi (il 13,5%) la produzione viene rilevata tramite le ore lavorate: i relativi indici
elementari di prodotto vengono calcolati utilizzando coefficienti di produttività stimati sulla base degli aggregati
provenienti dalle statistiche congiunturali (indice di fatturato e ore lavorate). Per una quota minore (con un peso pari al
10,1%) l’attività è misurata tramite il valore della produzione, opportunamente deflazionato con un indice di prezzo alla
produzione.
Indicatori e strutture dei pesi, sistemi di classificazione utilizzati
A partire dal comunicato stampa del 9 marzo 2022 gli indici della produzione industriale sono calcolati con il metodo del
concatenamento annuale; in particolare, con la diffusione dei dati riferiti a gennaio 2022 gli indici sono elaborati in base
di calcolo 2021 e diffusi in base di riferimento 2015. Anche gli indici del 2023 sono calcolati attraverso il metodo del
concatenamento. Le innovazioni introdotte riguardano: l’aggiornamento del campione di imprese utilizzato nella rilevazione, la
revisione del sistema di ponderazione, l’aggiornamento del paniere dei beni Maggiori informazioni sono disponibili nelle due
note informative pubblicate la primail 9 marzo 2022 e quella allegata a questo comunicato. Per i periodi precedenti
(gennaio 2015 – dicembre 2021) continuano ad essere diffusi gli indici in base di riferimento 2015 elaborati secondo la
metodologia illustrata nella Nota informativa “Il nuovo indice della produzione industriale in base 2015” del 19 marzo
Rilevazione annuale della produzione industriale
Tra i fornitori di dati anche alcune regioni che inviano mensilmente i valori di alcuni prodotti (ad esempio argilla, travertino, gesso e arenaria, marna da cemento, feldspati, eccetera)
come soggetti che danno in concessione le miniere, Si ricorda che la Concessione mineraria è il provvedimento normativo finalizzato alla coltivazione di un sito estrattivo da miniera,
che ne individua l’area, ne approva il disciplinare sull’esercizio dell’attività estrattiva e sui prelievi autorizzati e ne fissa la durata. Nelle Regioni a statuto ordinario le concessioni di
coltivazione sono richieste e approvate dal MIMIT mentre nelle Regioni a statuto speciale sono demandate a competenti uffici regionali.
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
2018. L’indice viene calcolato, secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007, versione italiana della
Nace Rev. 2. L’aggiornamento al 2015 della base di riferimento dell’indicatore è coerente con quanto richiesto dal
Regolamento europeo sulle statistiche congiunturali (Regolamento n. 1165/98 del Consiglio dell’Unione europea) e si
inserisce all’interno del processo di ridefinizione delle basi di riferimento effettuato in tutti i paesi dell’Unione europea nel
corso del 2018. L’adozione delle base 2022 è stata l’occasione per rivedere il panel dei prodotti della rilevazione. Nello
specifico, sono stati eliminati 12 prodotti, mentre altri 15 sono stati accorpati determinando la nascita di cinque nuovi
prodotti e relativi macroprodotti, così da avere una maggiore omogeneità con la classificazione ProdCom. Infine sono
stati introdotti sette prodotti nuovi che confluiscono in nuovi sei macroprodotti Con il passaggio alla base di calcolo
2022, il precedente paniere di 614 voci (macroprodotti) della base 2021 si è modificato: a fronte di undici macroprodotti
inseriti ne sono stati sono stati tolti 15. Il numero di macroprodotti elementari della nuova base è dunque pari a 610.
Attraverso i risultati dell’indagine vengono calcolati gli indici di produzione di 610 voci di prodotto (macroprodotti) e, per
aggregazione di queste ultime, gli indici di attività economica (secondo la classificazione delle attività economiche Ateco
2007), quello generale e quelli per Raggruppamenti Principali di Industrie (Rpi), definiti dal Regolamento della
Commissione n. 656/2007 (G.U. delle Comunità europee del 14 giugno 2007). I Raggruppamenti Principali di Industrie
sono: beni di consumo durevoli, beni di consumo non durevoli, beni strumentali, beni intermedi ed energia. Il
Regolamento comunitario ha fissato, per tutti i paesi membri, i criteri per la definizione degli RPI: a ciascuno di essi
vengono attribuiti, secondo il criterio della prevalenza, interi gruppi e/o divisioni di attività economica. L’Istat provvede a
pubblicare anche l’indice per i beni di consumo nel loro complesso, ottenuto come media ponderata degli indici dei beni
di consumo durevoli e di quelli non durevoli. Il prospetto 5 riporta i pesi, assegnati all’interno del sistema di
ponderazione utilizzato per il calcolo dell’indice della produzione industriale, dei raggruppamenti principali di industrie e
dei settori di attività economica.
PROSPETTO 5. STRUTTURE DI PONDERAZIONE PER SETTORE DI ATTIVITÁ ECONOMICA, Base di calcolo 2022, valori
percentuali
Raggruppamenti Principali di Industrie Base di calcolo 2022
Beni di consumo 26,0711
Beni di consumo durevoli 3,9283
Beni di consumo non durevoli 22,1429
Beni strumentali 29,2581
Prodotti intermedi 33,1939
Energia 11,4769
Settori di attività economica
B Attività estrattiva 1,0838
C Attività manifatturiere 88,8599
CA Industrie alimentari, bevande e tabacco 9,9691
CB Industrie tessili, abbigliamento, pelli 8,0263
CC Industria del legno, carta e stampa 4,9059
CD Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati 0,8742
CE Fabbricazioni di prodotti chimici 4,1400
CF Produzione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 3,4632
Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche; altri prodotti della lavorazione di
CG 8,1315
minerali non metalliferi
CH Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) 14,3533
Fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali,
CI 2,7758
apparecchi di misurazione e orologi
Fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non
CJ 3,8657
elettriche
CK Fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. 13,5530
CL Fabbricazione di mezzi di trasporto 7,2590
CM Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature 7,5429
D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria 10,0564
Indice generale 100,0000
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
Le serie corrette per gli effetti di calendario e le serie destagionalizzate
In aggiunta agli indici originali (cosiddetti “grezzi”) vengono pubblicati gli indici corretti per gli effetti di calendario.
Conformemente alle linee guida sulla destagionalizzazione per il Sistema statistico europeo, la correzione viene operata
con il metodo di regressione (applicato utilizzando la procedura TRAMO), il quale individua l’effetto dei giorni lavorativi
(giorni di calendario del mese diminuiti dei sabati, domeniche e festività civili e religiose nazionali non coincidenti con i
sabati e le domeniche), degli anni bisestili e della Pasqua attraverso l’introduzione di un set di regressori nel modello
univariato che descrive l’andamento della serie. Va segnalato che le serie di indici corretti per gli effetti di calendario
tramite questo metodo non presenterebbero necessariamente una media pari a 100 per l’anno base di riferimento (il
2015 nel caso specifico), in quanto l’effetto dovuto ai giorni lavorativi non è a media nulla su base annuale. Al fine di
diffondere un set di indici con una base comune e permettere a Eurostat di compiere più agevolmente le operazioni
necessarie alla costruzione degli aggregati europei, le serie storiche corrette vengono riportate in base 2015=100
attraverso un riproporzionamento che ne mantiene inalterato il profilo dinamico. Inoltre, il metodo dei regressori
comporta la revisione dei dati poiché ogni informazione mensile che si aggiunge alla serie può determinare nuove stime
dei parametri di regressione.
Le caratteristiche delle procedure sin qui descritte rendono possibile che, a parità di numero di giorni lavorativi, emerga
una differenza nella variazione tendenziale calcolata sulla serie grezza e su quella corretta. Differenze di entità
trascurabile possono essere determinate dal riproporzionamento e dal successivo arrotondamento; differenze più
significative sono dovute, invece, all’effetto attribuito all’anno bisestile e alla Pasqua e al tipo di modello utilizzato per la
correzione degli effetti di calendario. Nel caso del modello additivo, infatti, le differenze risultano inversamente
proporzionali al livello degli indici e direttamente proporzionali al valore assoluto delle variazioni tendenziali calcolate
sulle serie grezze.
In continuità con le scelte già fatte in occasione del precedente cambio base, il periodo di stima delle serie è fissato a
gennaio 2001 e gli indici relativi al periodo 1990-2000 non saranno soggetti ad ulteriori modifiche.
Gli indici destagionalizzati, infine, sono ottenuti attraverso la procedura TRAMO-SEATS. Come le altre procedure di
destagionalizzazione, anche TRAMO-SEATS si basa sull’ipotesi che ogni serie storica a cadenza infrannuale sia
rappresentabile come una combinazione di diverse componenti, non osservabili direttamente: una componente di ciclo-
trend, che descrive la tendenza di medio e lungo periodo; una componente stagionale, costituita da movimenti periodici,
la cui influenza si esaurisce nel corso di un anno; una componente irregolare, dovuta a fattori erratici. TRAMO-SEATS,
in particolare, utilizza un approccio model-based, cioè si fonda sull’identificazione di un modello statistico
rappresentativo del comportamento della serie storica da destagionalizzare.
Per procedere all’eliminazione della stagionalità, è necessario ipotizzare una modalità di scomposizione della serie
“grezza” nelle diverse componenti prima elencate: gli indici della produzione industriale vengono destagionalizzati
utilizzando sia una scomposizione di tipo additivo (il dato osservato è costituito dalla somma delle componenti non
osservabili), sia una scomposizione di tipo moltiplicativo (il dato osservato è il prodotto delle componenti non
osservabili).
Gli indici della produzione industriale vengono corretti e destagionalizzati separatamente per ciascun settore di attività
economica, raggruppamento principale di industrie e per l’indice generale, per cui gli indici più aggregati non sono
calcolati come sintesi dei dati destagionalizzati riferiti ai livelli inferiori di classificazione. Poiché l’aggiunta di una nuova
informazione mensile consente una migliore valutazione delle diverse componenti delle serie, ogni mese i dati già
pubblicati relativi agli ultimi anni sono soggetti a revisione.
Come è pratica consolidata, i modelli statistici utilizzati per la destagionalizzazione e per la correzione, vengono rivisti,
all’inizio di ogni anno, per assicurare la capacità di rappresentare correttamente l’andamento della singola serie storica.
In corrispondenza della diffusione degli indici relativi a gennaio 2023, oltre alla rettifica delle serie grezze, è stata
operata, quindi, anche la revisione dei modelli utilizzati per la destagionalizzazione fino al livello di sottosezione di
attività economica. Nei prossimi mesi si procederà alla revisione dei modelli relativi ale divisioni, ai gruppi e alle classi di
attività economica. Si conferma inoltre, la scelta adottata nel 2021 di destagionalizzare in maniera diretta l’indice dei
beni di consumo, in passato ottenuto come aggregazione dei corrispondenti indici dei beni durevoli e di quelli non
durevoli.
Le eccezionali variazioni dei dati grezzi registrate durante l’emergenza sanitaria del 2020-21 sono state gestite secondo
le indicazioni contenute nelle linee guida diffuse da Eurostat, disponibili all’URL:
Al fine di consentire all’utente di adottare, per proprie finalità di analisi, le stesse specifiche di elaborazione utilizzate
dall’Istat nell’ambito della procedura TRAMO-SEATS, le specifiche dei modelli statistici impiegate per la
destagionalizzazione e per la correzione per gli effetti di calendario sono disponibili su richiesta.
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
La revisione degli indici
Gli indici della produzione industriale relativi al mese più recente sono provvisori e sono soggetti ad una revisione che
viene effettuata nel mese successivo, sulla base di informazioni aggiuntive che pervengono dalle imprese (gli indici
rettificati sono diffusi con il relativo comunicato).
Un secondo tipo di revisione avviene a cadenza annuale e riguarda le serie storiche degli indici. Tale revisione ha lo
scopo di incorporare negli indici tre tipologie di informazioni che si rendono disponibili successivamente alla
pubblicazione della prima rettifica. Nello specifico, gli elementi considerati nel processo di revisione sono i seguenti:
le risposte pervenute dalle imprese dopo la chiusura degli indici rettificati (che avviene di regola intorno a 60 giorni
dalla fine del periodo di riferimento); si tratta di una quota di risposte molto limitata, che pesa in media per circa
l’1,5% del campione (misurato in termini di volume di produzione) ma che può determinare rettifiche di un qualche
rilievo sugli indici disaggregati;
le correzioni a posteriori di informazioni già pervenute dalle imprese e che sulla base di successive verifiche sono
risultate affette da imprecisioni nella misurazione del fenomeno. Si tratta di modifiche che hanno, in media, un
effetto contenuto sugli indici aggregati ma che, occasionalmente, possono causare revisioni significative per
specifici settori;
l’aggiornamento e la periodica revisione, delle statistiche congiunturali (indice di fatturato e ore lavorate) su cui si
basano i coefficienti annuali di produttività utilizzati, come accennato in precedenza, per i prodotti rilevati tramite i
flussi mensili di ore lavorate. Tali prodotti, il cui peso come già segnalato in precedenza è del 13,5%, risultano
concentrati in alcuni settori (in particolare, macchine e apparecchi meccanici, apparecchi elettrici e di precisione,
mezzi di trasporto, riparazioni ed installazione impianti). Ne deriva che l’effetto della revisione dei coefficienti può
risultare sensibile per quegli specifici settori.
Queste revisioni, di regola, fino all’anno 2021 avvenivano in occasione della diffusione degli indici relativi al mese di
febbraio e incorporavano sia le nuove stime delle statistiche congiunturali per i tre anni precedenti, sia le rettifiche
basate sulle risposte giunte con ritardo e sulle correzioni di informazioni già pervenute.
Quest’anno, invece, come in quello scorso, le revisioni annuali hanno riguardato solo l’anno immediatamente
precedente.
La revisione annuale è stata effettuata con il comunicato stampa del 14 marzo (dati di gennaio 2023) e ha riguardato gli
indici mensili dell’anno 2022. Per ulteriori informazioni relative alle revisioni degli indicatori congiunturali, consultare la
sezione dedicata, in particolare la scheda https://www.istat.it/it/files//2016/07/scheda-ProduzioneIndustriale.pdf
Dettaglio territoriale
Gli indici vengono calcolati e diffusi a livello nazionale.
Tempestività
La diffusione degli indici mensili della produzione industriale avviene mediante comunicati stampa e data warehouse I.Stat
entro 40 giorni dalla fine del periodo di riferimento.
Diffusione
I comunicati stampa contengono anche una descrizione dei principali aspetti metodologici della rilevazione e sono
disponibili sul sito internet http://www.istat.it.
Gli indici mensili della produzione industriale sono resi disponibili gratuitamente su I.Stat, il data warehouse dell’Istat, alla
sezione “Industria e costruzioni-Produzione-Indice della produzione industriale”. Le serie storiche relative all’indice generale
ed ai Raggruppamenti Principali di Industrie, in forma grezza, corretta per gli effetti di calendario e destagionalizzati, sono
disponibili per il periodo più recente anche nella pagina web del comunicato stampa nel file excel “Serie storiche”.
La descrizione delle modalità di esecuzione della rilevazione e delle attività svolte per garantire la qualità dell’informazione
prodotta è disponibile nel Sistema Informativo sulla Qualità (SIQual) dei processi statistici dell’Istat
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
Per chiarimenti tecnici e metodologici
Angela Golino
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