
(AGENPARL) – lun 08 maggio 2023 Enrico Fedele, dirigente, è intervenuto a Radio Marte nel corso di “Forza Napoli Sempre” condotto da Gianluca Gifuni: «La festa del dopo partita è stata organizzata bene, nei minimi particolari e composta. Mi è piaciuta molto. Onore a chi l’ha organizzata e al popolo che è stato disciplinatamente al suo posto. Secondo me nel calcio bisogna lasciare quando si vince. Tutti devono fare questo passo tranne i giocatori che non possono a meno che non abbiano clausole risolutive, come Kim. Penso che il coreano possa andar via. Non so dove; io dico quello che sento dire in giro. Giuntoli viene dalla gavetta ed è uno che sa quanti tacchetti ci sono sotto una scarpa e quanto pesa un pallone. È giusto quindi se va a capitalizzare quello che ha fatto in questi anni. Spalletti, al di là di schermaglie che c’erano, ci sono e ci saranno, forse è meglio che si dia una stretta di mano col presidente ed ognuno vada per la sua strada. De Laurentiis quest’anno ha tracciato una strada maestra e la gente gli dà credito, io per primo. Diamogli credito e vediamo visto che ha sempre saputo scegliere allenatori ed attaccanti. Può essere che presidente e allenatore si incontrino ed il rapporto possa proseguire. Il presidente De Laurentiis non mente quando dice che Giuntoli sta lavorando e così anche Spalletti. Durante l’anno, infatti, non si sta con le mani in mano. Ma tutto il lavoro svolto viene conservato e quando si incontreranno, decideranno. Io non mi affeziono ai dirigenti e nemmeno agli allenatori. La strategia la fa il presidente poi se l’anno successivo il Napoli, o un’altra società, non vince allora dovremmo dire che il presidente ha fallito. A me della Juve, dell’Inter non mi interessa. È provinciale pensarla in questo modo, battere una squadra in particolare. Una metropoli come Napoli, una capitale del turismo, una capitale del tifo, ma quello sano, e con un modello di gestione della società pensiamo ad una sola squadra? Bisogna cambiare mentalità. Mi piace molto Frattesi del Sassuolo, mi ricorda il miglior Tardelli. Lo metterei in mezzo al campo e un posto lo troverebbe da solo. È un giocatore che fa benissimo le due fasi.Sul futuro non dobbiamo chiederci chi viene al posto di Spalletti ma se abbiamo fiducia in De Laurentiis»
Fabrizio Vettosi, economista, è intervenuto a Radio Marte nel corso di “Forza Napoli Sempre” condotto da Gianluca Gifuni. «Come ho detto all’emittente televisiva americana CNBC per Napoli, considerato l’impatto macroeconomico, la vittoria dello scudetto può significare anche un impatto positivo in termini percentuali sul PIL della regione perché la Campania è votata al turismo, una delle prime industrie nella classifica regionale dell’economia. Anche empiricamente c’è una fortissima riconoscibilità del marchio della città in senso positivo. I festeggiamenti dello scudetto, che sono stati disciplinati, ordinati, hanno attratto moltissimo l’attenzione di tanti turisti stranieri che guardano ora a Caserta e a Napoli come modello di successo aziendale e anche come evoluzione della città. È migliorata molto l’immagine di riconoscibilità della città all’estero negli ultimi tempi e utile potrebbe essere anche la spinta del Napoli. In genere si dice che la vittoria in una manifestazione sportiva calcistica porta circa 1 punto di PIL alla nazione. Nel caso della nostra regione, secondo me, che pesa circa il 6% sul PIL nazionale, potrebbe anche significare qualcosa in più. Il futuro? Giuntoli e Spalletti dovrebbero lasciare per trovare sempre nuove motivazioni. Io non vedo nulla di diverso da altri settori di industria dove i manager ambiziosi quando hanno raggiunto certi livelli cambiano»
Fabrizio Lucchesi,dirigente sportivo, è intervenuto a Radio Marte è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live, condotto da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte: «Il momento in cui ho pensato che il Napoli avrebbe vinto lo scudetto è stato dopo il Mondiale, che era un’incognita, perché in quel momento la squadra ha confermato il ritmo eccellente del 2022 ed ha reagito in maniera egregia alla sconfitta contro l’Inter. Il cammino del Napoli è stato straordinario, irripetibile, nessuno alla vigilia di questo campionato pensava che gli azzurri avrebbero avuto questo rendimento. Il futuro di Spalletti? Il Napoli deve ripartire da lui, è il mister l’insostituibile per continuare questo ciclo. Luciano sono convinto che ci penserà due volte prima di lasciare Napoli, dopo aver vinto lo scudetto andare via è difficile, è vero che la nostra è una professione ma il volano è il sentimento. Staccarsi sarà difficile, però il mister mi è parso indispettito dalla modalità di rinnovo del contratto. Lui è permaloso, però non si trattiene un allenatore con una pec, ma raccogliendo la volontà di rimanere. La differenza la faranno l’incontro con De Laurentiis e il progetto tecnico. Spalletti non è più un ragazzino, deve capitalizzare tutto che di bello ha fatto nella sua carriera. Per come si sono messe le cose non è detto che resti. Il ragionamento per Giuntoli è diverso: ha 50 anni, delle nuove leve è il direttore più bravo, la Juventus lo ha contattato, ci sta la fine di un ciclo. Il Napoli ha dimostrato quest’anno di aver creato un modello d’impresa, ha dimostrato che si può vendere, comprare meglio e addirittura vincere, in controtendenza rispetto a tutti i club europei che per farlo si indebitano. Un modello perfetto! Per questo il Napoli deve confermare innanzitutto il management, e su tutti Spalletti, che è colui che ha aggregato, valorizzato e completato il lavoro di tutti. I calciatori possono andare e venire, il management è fondamentale che resti».
Massimo Crippa,ex azzurro e vincitore dello scudetto del 1990 e dirigente sportivo, è intervenuto a Radio Marte è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live, condotto da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte: «E’ una grandissima emozione per me questo scudetto, ho vissuto come ai bei tempi la vittoria di un titolo per una città che lo aspettava da troppo tempo. Ha strameritato di vincere, sin dall’inizio è partito molto bene e ha vinto con 5 giornate di anticipo. Spalletti e i ragazzi hanno fatto una cosa fuori dal normale, in testa dall’inizio e anche alla fine, con un Mondiale in mezzo, reagendo in maniera eccezionale alla sconfitta di Milano a inizio 2023. Questo Napoli ha stradominato con una squadra giovane peraltro, nessuno si aspettava un exploit del genere dopo le cessioni della scorsa estate. C’è la benedizione di Maradona? Non è una casualità forse che ci sia la mano di Diego sulle vittorie del Boca Juniors, dell’Argentina e del Napoli. Il merito è tutto degli attuali protagonisti, però, e in questo momento il Napoli può aprire un ciclo, la squadra è giovane, se non andranno via giocatori importanti… Ma penso che il presidente voglia continuare su questa strada. Verrò presto a Napoli a godermi la città tutta azzurra»
A Radio Marte, in Marte Sport Live, è intervenuto Diego Musella, uno dei giovani tifosi che ha ideato la bandiera con il volto di Spalletti. «L’idea originaria è dei miei amici tifosi Giovanni, Giuseppe e Riccardo, con cui condivido la passione per il Napoli ed insieme ad altre decine di tifosi seguiamo tutte le partite del Napoli in casa e fuori casa. Ci sembrava giusto dare merito ad uno dei principali artefici dello scudetto. L’idea ci è venuta quando sono tornate le bandiere al “Maradona”, nella gara con la Salernitana. Ci emoziona sapere che il mister vuole la bandiera, non vediamo l’ora di regalargliela!».