(AGENPARL) – gio 27 aprile 2023 COMUNICATO STAMPA
SAN VENANZO, CIA: “ALIENAZIONI TERRENI E FABBRICATI AZIENDE AGRICOLE, INCONTRO
URGENTE CON PRESIDENTE TESEI ”
Venti i concessionari che sarebbero messi davanti ad una scelta: l’acquisto o l’abbandono forzato dell’azienda.
“A rischio attività agricole a conduzione familiare, parte integrante della comunità, che hanno contribuito a
contrastare il declino demografico di queste zone e a tutelare e valorizzare questo territorio montano.
PERUGIA – “La Regione Umbria vuole vendere una parte consistente del patrimonio immobiliare pubblico che
amministra. Come i 20 casolari, con i fondi rurali relativi, sul Monte Peglia nel comune di San Venanzo attraverso
un’asta pubblica riconoscendo un diritto di prelazione agli attuali concessionari. Ovvero attività agricole a conduzione
familiare che sono parte integrante della comunità, contribuendo a contrastare il declino demografico di queste zone e a
tutelare e valorizzare questo territorio montano. I concessionari sarebbero messi davanti ad una scelta: l’acquisto o
l’abbandono forzato dell’azienda. Quando nel secondo dopoguerra è cominciato l’abbandono delle aree rurali del Monte
Peglia, c’erano circa 140 casolari. Oggi, quelli che non sono ruderi, sono quelli abitati, custoditi e tenuti vivi dalle
attività produttive dei concessionari dei casolari. Pur di restare, questi imprenditori agricoli, negli anni hanno fatto
ricorso a rimesse familiari e a lavoro esterno, e ora non sono in condizione di esercitare il diritto di prelazione.
Viviamo in un momento critico su diversi fronti e dove l’Europa stessa ci ricorda il rischio, anche a causa dei
cambiamenti climatici, della sicurezza alimentare. Al centro del dibattito c’è la volontà di modificare la tipologia degli
allevamenti, passando da quelli intensivi, altamente inquinanti, verso quelli sostenibili. Come la tipologia di
allevamento che troviamo nei terreni del Monte Peglia e che dovrebbe essere premiata e sostenuta.
Di fronte a tutto questo e all’urgenza dettata anche dai bisogni energetici, la Regione Umbria intende privatizzare questi
terreni lasciando ampio spazio ad azioni di speculazioni da parte di coloro che nulla hanno a che fare con il presidio del
territorio, con l’agricoltura utile e sostenibile e ben inserita in una comunità locale.
A gennaio, sulla questione, abbiamo richiesto un incontro urgente con la presidente Tesei e il vicepresidente Morroni,
ma non c’è mai stata data risposta. Ora crediamo sia arrivato il momento di tornare a chiedere un incontro con chi
governa la Regione invitandoli ad ascoltare chi, per anni, ha promosso e valorizzato un progetto di sviluppo economico
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