
(AGENPARL) – mer 26 aprile 2023 Prot. n.______ Federico Marini
EXPORT – All’estero piacciono i prodotti delle PMI sarde. Nel 2022
esportati 475 milioni di euro di beni: in testa alimentari ma crollo metalli.
Maria Amelia Lai e Daniele Serra (Confartigianato Imprese Sardegna):
“Necessario accompagnare le imprese sarde nei mercati internazionali e
lavorare per il “raffreddamento” dei costi energetici e delle materie prime”.
Associazioni Continua la corsa dell’export delle PMI sarde. Per le piccole e medie imprese
Territoriali manifatturiere della Sardegna (al netto della lavorazione del greggio e degli oli
Sud Sardegna
minerali) il 2022 si è chiuso con 475milioni di euro di vendite all’estero con una
Cagliari crescita del 7% rispetto al 2021.
Via Riva Villasanta 241
Confartigianato Imprese che, nel dossier “Trend del Made in Italy sui settori MPI:
Oristano
Via Campanelli, 41 l’export della Sardegna nel 2022”, continua a registrare una robusta attività legata alle
Nuoro l’aumento dei loro costi e dell’energia.
Via Brig.Sassari, 37 “I dati confermano come le esportazioni delle PMI manifatturiere sarde vadano
oltre il conflitto in Ucraina, il post Covid, le restrizioni e le difficoltà che le imprese
Sassari vivono da più di 3 anni – commenta la Presidente di Confartigianato Imprese
Via Alghero, 30
sistema economico regionale sia duratura. Serve finanziare le missioni all’estero,
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 iniziative innovative per accompagnare sui mercati internazionali l’artigianato e le
dell’energia e trovare una soluzione all’impennata dei costi delle materie prime e alla
loro scarsità”.
Le rilevazioni, infatti, confermano il trend di crescita delle esportazioni della
Sardegna rispetto al 2021, tranne per il settore di prodotti metalliferi che, a causa della
mancanza del materiale, ha subito una pesante battuta d’arresto.
Tra le categorie di beni che nell’anno appena concluso hanno trovato
compratori all’estero ci sono gli alimentari con 205 milioni (+14,9% rispetto al
2020), i prodotti del comparto moda con 19 milioni (+5,2%), il legno-arredo con 24
milioni (+5,1%) e altri prodotti di altre imprese manifatturiere (occhiali, gioielli,
ecc) con 14milioni (+2,9%). Crollo verticale, al contrario, per il metallifero che in
ogni caso ha esportato per 213milioni di euro ma che ha subito una contrazione del
41,6% a causa del non arrivo di materie prime o semilavorati dall’estero.
Tra le province, sempre nel 2022, su Cagliari hanno varcato il mare prodotti per
un valore di 210 milioni di euro (tra cui 18 alimentari, 11 moda, 169 metallo e 12 vari).
Dal Sud Sardegna sono partiti 51 milioni di euro di prodotti (10 alimentari, 40 metalli e
1 vari). Dal Nord Sardegna sono partiti 141 milioni di euro (106 alimentari, 7 moda, 4
metalli, 22 arredo e 2 vari). Da Oristano 45 milioni di beni piazzati (44 alimentari, 1
metalli e 1 arredi). Chiude Nuoro che ha piazzato 28milioni di euro di beni (26
Confartigianato Imprese Sardegna
alimentari, 1 metalli e 1 arredo).
“Se ora ci troviamo a commentare numeri molto positivi è perché le imprese hanno
lottato per combattere contro una situazione estrema – continua la Lai – in ogni caso è
necessario intervenire a livello nazionale perché le aziende sono molto preoccupate
perché non vedono la fine di queste gravi problematiche”.
I dati elaborati da Confartigianato Sardegna, in ogni caso, confermano anche
come l’aumento delle esportazioni, anche nei dieci anni precedenti la pandemia, sia stato
il più importante volàno di crescita delle imprese sarde. Merito della propensione
all’innovazione, che ha migliorato la capacità produttiva e la qualità dei loro prodotti. Per
questo i dati rilevati sono decisivi per capire le tendenze future di ripresa ma ancora più
importante sarà il sostegno che Stato e Regione riusciranno a offrire alle aziende.
“Per mantenere il passo, occorre per questo ricalibrare le politiche di sostegno al
sistema produttivo per rispondere alla situazione di elevata incertezza provocata dalla
recrudescenza della pandemia, dalla forte crescita dei costi energetici e dalla costante
difficoltà di approvvigionamento delle materie prime – continua la Presidente – è
fondamentale incentivare l’accesso al credito delle imprese e sostenerle nel loro bisogno
di liquidità”. “E bisogna prendere anche esempio dall’azione sinergica di imprese,
Associazioni di Categoria e Regione per portare le realtà imprenditoriali oltre confine –
continua Maria Amelia Lai – come recentemente è accaduto quando Confartigianato
Nuoro Ogliastra portò 12 imprese agroalimentari del nuorese e dell’Ogliastra alla
conquista dei mercati di Russia e Azerbaijan, facendo conoscere pane, dolci, vini e
liquori, formaggi, bottarga e conserve facendoli conoscere a buyer, ristoratori, catene di
distribuzione e giornalisti”.
In tutto questo Confartigianato Sardegna ricorda come, secondo gli ultimi dati
disponibili del 2021, siano solo 633 le aziende sarde che hanno piazzato i propri
prodotti all’estero. Infatti, appena lo 0,6% delle attività imprenditoriali isolane ha
intrapreso rapporti commerciali con l’Europa e il resto del Mondo, classificando la
Sardegna al quart’ultimo posto in Italia tra le regioni esportatrici.
“Purtroppo le aziende sarde che hanno intrapreso la via dell’export sono ancora
troppo poche – sottolinea Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato – e i
numeri posizionano l’Isola in fondo alla classifica nazionale. Auspichiamo che il sistema
imprenditoriale e le Istituzioni lavorino insieme per far crescere sia i numeri delle realtà
che vogliono puntare sui mercati esteri e accrescere il proprio giro d’affari”.
Per Confartigianato Sardegna, inoltre è necessario prevedere un fondo
esclusivamente dedicato all’export delle micro e piccole imprese e servono soprattutto
modalità operative semplificate.
“Un valido strumento è senza dubbio la figura del Digital Temporary Export
Manager, che va ulteriormente rafforzata poiché consente di non caricare costi
strutturali sulle piccole imprese e può rappresentare un’interfaccia formativo per risorse
interne all’azienda – conclude Serra – è infatti importante consentire alle MPI di
camminare sulle proprie gambe, anche al fine di poter approfittare delle occasioni
offerte dall’incremento del commercio digitale. Sarà necessario incentivare l’utilizzo di
questo strumento ed estenderlo anche alle ditte individuali e società di persona”.
Confartigianato Imprese Sardegna
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT