(AGENPARL) – gio 20 aprile 2023 La circolazione delle opere d’arte. Ecco le prime proposte dal convegno promosso da Sgarbi e in corso al Ministero della Cultura.
Il Sottosegretario Sgarbi: «Proposte di buon senso. Adesso si dovrà passare a una fase operativa mettendo a confronto i diversi operatori del settore con i dirigenti del Ministero per definire indicazioni chiare»
ROMA – Dal convegno sul tema «La circolazione delle opere d’arte: modelli europei» promosso dal Sottosegretario Vittorio Sgarbi e attualmente in corso al Ministero della Cultura, giungono le prime, concrete proposte.
Sono quelle illustrate dall’avvocato Francesco Salamone di Roma, particolarmente apprezzate da relatori e operatori, e che sono così riassunte: 1) limitare i casi di annullamento dell’«Attestato di libera circolazione» oltre il termine dei 12 mesi alle sole ipotesi in cui vi sia stato un accertamento giudiziale di merito da parte di un giudice penale in ordine ad una consapevole mendace o falsa rappresentazione; 2) gli «Uffici Esportazione» debbono rigorosamente attenersi al fatto che il Codice impone il vincolo/diniego all’esportazione solo in presenza di un documentato e riscontrato interesse culturale particolarmente importante/eccezionale, ponendo così fine all’attuale “inflazione” del vincolo, che viene imposto oggi anche per beni privi di un comprovato interesse culturale; 3) certezza dei tempi in tema di rilascio dei titoli per l’esportazione, anche al fine di rendere più competitivo l’operatore italiano rispetto a quello straniero; 4) istituire e rendere fruibile al pubblico il database dei beni notificati, per garantire una diffusa conoscenza del nostro patrimonio culturale; 5) al fine di agevolare l’ingresso di opere d’arte di cui sia accertata la legittima provenienza estera, estendere le ipotesi di rilascio di CAS/CAI (la certificazione di spedizione e importazione)
anche alle opere tra 50 e 70 anni di provenienza estera; 6) evitare casi di “notifiche” in corso di mostra, allo scopo di ricreare un patto di fiducia fra Amministrazione e collezionista»
Il Sottosegretario Sgarbi: «Proposte di buon senso – spiega – e per questo adesso si dovrà passare a una fase operativa mettendo a confronto i diversi operatori del settore con i dirigenti del Ministero per definire indicazioni chiare. Da queste modifiche ne trarrà giovamento il mercato dell’arte in Italia, oggi costretto a operare in altri paesi europei, con grave danno per la nostra economia e una forte perdita di posti di lavoro qualificati»
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