(AGENPARL) – mar 18 aprile 2023
C’è tanto di Alyssa D’Incà nell’importantissimo successo dell’Italia sull’Irlanda nella terza giornata del Sei Nazioni. Al di là delle due mete, l’ala del Villorba ha tirato fuori una grande prestazione a 360 gradi, con 9 placcaggi rotti, 100% di placcaggi riusciti in difesa e un finale di partita giocato anche in un ruolo non suo, quello di estremo. Una prestazione che però, come dice lei stessa, nasce da “un gruppo in grado di mettermi sempre a mio agio e a sostenermi anche nei momenti più difficili”.
Alyssa, ti aspettavi tutto questo?
“A livello di squadra sì, sapevo che da una squadra come la nostra sarebbe potuto venire fuori qualcosa di bello. Personalmente invece non mi sarei aspettata nulla di tutto questo. Sapevo di stare bene e il lavoro fatto con i preparatori mi aveva fatto capire che fisicamente ero pronta, ma le mie aspettative personali non sono mai proiettate verso l’alto, tendo ad essere sempre molto autocritica e ad avere grandi pretese su me stessa. Quello che ho fatto sabato è frutto del lavoro di tutto il gruppo, mi sento molto forte all’interno del gruppo perché è il gruppo stesso a darmi la forza”.
Nel primo tempo è stata un po’ la classica partita con l’Irlanda, dura, rognosa, con pochi spazi. Poi cos’è cambiato?
Sicuramente aver segnato per prime ci ha dato grande consapevolezza, così come l’aver difeso per 5 minuti di fila nei nostri 22 senza concedere punti all’Irlanda ci ha fatto capire che eravamo davvero in partita. Quando poi siamo ritornate in campo avevamo soltanto voglia di completare il lavoro, non tanto per dimostrare qualcosa agli altri ma a noi stesse”
Le due partite con Francia e Inghilterra avevano minato le vostre certezze?
“Sia a livello mentale che fisico due partite contro Francia e Inghilterra ti mettono in difficoltà. Sapere di aver avuto la possibilità di battere la Francia e non averla pienamente sfruttata nuoce un po’ al morale, così come è stato difficile poi tenere duro senza mai mollare contro un’Inghilterra capace di fare 70 punti. Soprattutto a livello fisico la partita di Northampton ci ha distrutte. Dovevamo però ripartire da lì e ci siamo riuscite, perché per noi l’Irlanda doveva essere una conferma e lo è stata”
Adesso qual è l’obiettivo per queste ultime due partite?
“L’obiettivo non è mai cambiato dall’inizio del Sei Nazioni: scendere in campo, fare il nostro gioco e portare a casa la partita. Questa vittoria ci dà una consapevolezza che però non ci deve far ‘sedere’ sugli allori, c’è tanto lavoro da fare e bisogna rendere ancora più precisi quei dettagli che contro l’Irlanda sono venuti meno, per disputare altre due partite di grande livello contro Scozia e Galles. L’obiettivo è vincerle, per poterci ritenere soddisfatte di questo torneo”.
Nel finale di partita ti abbiamo vista in un ruolo non propriamente tuo, come quello di estremo…
“È stata una grande responsabilità, anche perché si tratta di un ruolo che è stato ricoperto da grandi giocatrici. Per me ogni occasione è quella della vita, quindi l’ho presa come una bella sfida. È stato difficile gestire la parte difensiva, perché è un ruolo molto ostico a livello di movimenti, copertura del campo e tempistiche delle salite difensive, ma ancora una volta con l’aiuto delle mie compagne sono riuscita a sentirmi a mio agio. Alla fine è il gruppo che fa la differenza: c’è sempre stata grande comunicazione tra noi, sapevo di poter contare sull’aiuto delle mie compagne e sono riuscita a sentirmi abbastanza a mio agio anche in questo ruolo”.
E i tuoi obiettivi quali sono?
“La sfida più grande è riconfermarsi e alzare ancora di più l’asticella. Da me stessa mi aspetto di continuare a giocare così e credo di poter fare ancora di più, non si finisce mai di migliorarsi e questo deve essere il mio obiettivo. La volontà c’è, voglio continuare così”.
Hai mai pensato a un’esperienza all’estero?
“L’idea c’è sempre stata nella mia mente, ho sempre avuto molta curiosità nei confronti del campionato francese e inglese, perché fino ad ora ne ho solo sentito parlare tramite i racconti delle mie compagne che hanno giocato lì. Non so quando, non so come, ma credo che il momento di approdare all’estero arriverà. Non voglio chiudermi nessuna porta, il mio obiettivo è sempre quello di migliorarmi”.
Fonte/Source: https://www.federugby.it/index.php?option=com_content&view=article&id=17293%3A2023-04-17-12-58-57&catid=111%3Aitalia-femminile&Itemid=1024&lang=it