
(AGENPARL) – mar 18 aprile 2023 Cordialità e saluti
INTERVENTO MINISTRO SANGIULIANO
«Da un punto di vista culturale e filosofico, ho sempre pensato che il
lavoro sia un dato essenziale di ciascuno di noi, anzi ritengo sia la
più alta proiezione dell’essere umano: ciascuno di noi realizza se
stesso ed esalta la propria personalità attraverso il lavoro».
«Si lavora per il salario, certo, ma non solo per questo. Si lavora – ha
rimarcato il ministro della Cultura – per proiettare la propria
personalità: è quel che si chiama “Umanesimo del lavoro”, una visione da
cui chi fa sindacato o chi opera all’interno delle istituzioni non può
prescindere. Bisogna, piuttosto, lavorare e impegnarsi per affermarla.
Perché chiunque lavora, sia che faccia un lavoro intellettuale o
manuale, sa che dietro c’è una missione. Questo è l’Umanesimo».
Rifacendosi, quindi, alla sua «passione per la Magna Grecia»,
Sangiuliano affonda: «Nell’antichità al centro c’era il cives, il
cittadino concepito nella sua interezza. Oggi, invece, troppo spesso il
lavoro è degradato a un codice a barre, a un numero impersonale. Ma
davanti a noi ci sono persone, non dobbiamo mai dimenticarlo».
Non a caso «il giorno di ferragosto andrò personalmente a stringere la
mano ai lavoratori che, anche quel giorno, come negli altri festivi, con
il loro lavoro garantiscono l’apertura dei musei, dei siti
archeologici», chiosa il ministro della Cultura, che cita Gino Giugni e
lo Statuto dei lavoratori. Lo ha dichiarato il ministro della Cultura,
Gennaro Sangiuliano intervenuto al decimo congresso nazionale della
Cisal in corso a Roma.
Alessio Bompasso

