
(AGENPARL) – lun 17 aprile 2023 CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATE LE ALIQUOTE E DETRAZIONI DELL’IMU PER L’ANNO 2023
Il Consiglio comunale ha approvato con 21 voti a favore, 9 contrari e un astenuto le aliquote e detrazioni per l’anno 2023 dell’Imposta Municipale Unica (Imu).
La relativa deliberazione, come spiegato dall’assessore al bilancio Cristina Bertinelli, è propedeutica al bilancio di previsione; l’efficacia è stabilita per legge dal primo gennaio 2023.
In sostanza con questo atto sono state confermate, per l’anno 2023, le aliquote e le detrazioni dell’Imu già stabilite per l’anno di imposta 2022. E’ confermata l’esenzione introdotta dall’art. 1, comma 751, della legge n. 160/2019 che così recita: “a decorrere dal 2022, sono altresì esenti dal tributo i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati”.
Nel dettaglio:
-abitazione principale: esente;
-abitazioni assimilate per legge o regolamento a quella principale: esente;
-abitazione principale se costituita da un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9 e relative pertinenze (nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abitativo): aliquota 0,6%, detrazione 200 euro;
– Fabbricati rurali strumentali: aliquota 0,1%;
– Fabbricati costruiti e destinati alla vendita dalla impresa costruttrice: esenti;
– Immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D: aliquota 1,06%;
– Immobili diversi dall’abitazione principale e dai precedenti: aliquota 1,06%;
-aree fabbricabili: aliquota 1,06%;
-terreni agricoli: esenti.
La consigliera Erika Borghesi (Pd) ha osservato che le aliquote non sono cambiate perché quelle del Comune di Perugia sono da tempo al massimo. Nell’ambito del gruppo catastale D, in base alla norma, i Comuni possono aumentare l’aliquota fino all’1,06% o riportarla a 0,76%. A Perugia è stata fissata all’1,06% senza distinguere, ad esempio, tra immobili con destinazione artigianale e commerciale e altri con destinazione diversa (ad esempio banche). Sarebbe opportuno, invece, diversificare prevedendo un’aliquota una più bassa per sostenere imprese e attività commerciali. Se il Pd ha contestato la rottamazione delle cartelle, ritiene invece che in tal modo si potrebbe offrire un aiuto concreto alle attività economiche. Pertanto Borghesi ha confermato il voto contrario del suo gruppo.
La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) dal canto suo ha ricordato che l’Imu è stata istituita nel 2011 dal governo Monti per far fronte alla pesante crisi di allora; nel 2013 le aliquote a Perugia erano già al massimo e dal 2014 a oggi le tariffe sono rimaste invariate. È condivisibile quanto dice Borghesi in linea di principio, ma le difficoltà che l’amministrazione Romizi, dal primo mandato, ha rilevato proprio sul fronte del bilancio, trovandosi a recuperare un disavanzo tecnico di 34 milioni, oltre a dover fronteggiare situazioni straordinarie negli ultimi anni, fanno sì che non si possa al momento cambiare direzione per quel che riguarda l’Imu.
Il consigliere Gino Puletti (Progetto Perugia), riguardo l’auspicio espresso da Borghesi per una differenziazione delle aliquote nell’ambito della categoria catastale D, ha specificato che una differenziazione di fatto già esiste in base al valore intrinseco del fabbricato.
CONSIGLIO COMUNALE/ RESPINTO L’ODG DI PACIOTTI E CROCE SULLA MODIFICA DEL CALENDARIO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
E’ stato respinto con 19 voti contrari e 10 a favore l’ordine del giorno presentato dal consigliere Nicola Paciotti del gruppo consiliare Partito Democratico e dal consigliere Fabrizio Croce del gruppo consiliare Gruppo Idee Persone Perugia, avente ad oggetto: “Modifica del calendario degli svuotamenti dei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta da parte del gestore GESENU S.p.A. – criticità e correttivi.
Già dall’ottobre 2019 – hanno spiegato i proponenti con Nicola Paciotti – è attiva nel territorio perugino la raccolta differenziata del vetro attraverso le campane stradali disseminate per le aree comunali con conseguente riduzione dei volumi di rifiuti della frazione multimateriale leggera (plastica e metalli) ritirati nella raccolta porta a porta.
Nel gennaio 2023 è stato comunicato ai perugini il nuovo calendario degli svuotamenti della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, in riferimento alle frazioni multimateriale del “secco residuo”, “carta e cartone” e “plastica e metalli”. Questo sarà valido in via sperimentale dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024 e prevede un ritiro mensile per ognuna delle tre differenti frazioni. Tuttavia -sostengono Paciotti e Croce – la riduzione dei volumi conferiti nella frazione “plastica e metalli” non ha influenzato i restanti volumi, con ciò provocando cassonetti pieni di carta, cartone e rifiuti non riciclabili di svariata natura.
Tale riduzione nella frequenza di svuotamento non si è tradotta né si tradurrà in vantaggio per i nostri concittadini. Da una parte non si registra alcuna differenza tariffaria a fronte di una diminuzione del servizio, precedentemente attivo ogni tre settimane anziché quattro; dall’altra la decisione di lasciare attivo un solo ritiro al mese – specie per la frazione del secco residuo – nutre preoccupazione perché potrà provocare nei mesi più caldi disagi dovuti alle esalazioni provenienti dai cassonetti.
L’ultima preoccupazione riguarda l’impatto sull’ambiente e sui lavoratori. Circa il primo, già nelle comunicazioni ai cittadini si cita un risparmio delle emissioni conseguente alla riduzione dei passaggi del porta a porta, omettendo tuttavia sia l’aggravio di emissioni del ritiro specifico della frazione del vetro presso le campane stradali sia la quota di inquinamento dovuta agli spostamenti dei singoli cittadini per conferire i rifiuti nei punti di raccolta, azioni che minimizzano il citato risparmio. Questo avrà ricadute anche sui lavoratori, poiché i turni dello svuotamento dei cassonetti della raccolta porta a porta saranno ridotti in virtù della riduzione della frequenza. Ciò genera preoccupazioni sia per il mantenimento dell’attuale numero di lavoratori presenti sia per la quantità di lavoro disponibile: come Amministrazione – dicono i consiglieri – abbiamo l’obbligo di garantire un adeguato livello del servizio unitamente ad un adeguato trattamento occupazionale, senza ricadute negative che possono tradursi in riduzione della forza lavoro, riduzione dei turni, cassaintegrazione.
In relazione a queste premesse Paciotti e Croce nel dispositivo intendevano impegnare l’amministrazione:
-a motivare quali siano i vantaggi della modifica del calendario degli svuotamenti della raccolta differenziata porta a porta, quali benefici porterebbe ai bilanci familiari in caso sia prevista una riduzione della tassa a fronte della riduzione del servizio, quali investimenti a vantaggio della cittadinanza tutta potrebbe render possibile questa modifica;
-a rivedere, in accordo col soggetto gestore GESENU S.p.A., il calendario degli svuotamenti della raccolta differenziata porta a porta previsto in via sperimentale per il biennio 2023/2024;
-a ripristinare la precedente frequenza (svuotamento previsto ogni tre settimane) per le frazioni del “secco residuo” e di “carta e cartone” non interessate dalla riduzione di volumi dovuta dalla raccolta del vetro attraverso le campane stradali;
-a garantire che la modifica del calendario non comporti una riduzione del monte orario dei lavoratori o del numero degli stessi.
La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha spiegato che dopo l’introduzione delle campane per la raccolta del vetro e conseguente separazione del vetro da plastica metalli, si è dato vita ad una sperimentazione del calendario della raccolta passando da tre settimane a 28 giorni. Ciò ha consentito di raggiungere risultati importanti in termini di risparmio economico e di aumento della cultura del conferimento.
La consigliera ha spiegato che per il calcolo della Tari è da tempo stato introdotto il sistema Arera che prevede la copertura tramite tariffa dell’intero costo del servizio offerto dal gestore; ciò comporta la necessità di assumere iniziative che consentano di ottimizzare i costi.
Ciò è quanto avvenuto nel caso di specie tramite una sperimentazione che ha prodotto finora buoni risultati e problematiche fisiologiche, ma limitate.