
(AGENPARL) – sab 15 aprile 2023 SANITA’, LIVERANI (LEGA): “DONINI FACCIA I COMPITI A CASA. INVECE DI SCARICARE LA COLPA SUL GOVERNO PRENDA ATTO DEGLI SPRECHI DEL SUO ASSESSORATO”
BOLOGNA 15 APR – “Donini faccia i compiti a casa e la smetta di scaricare sul governo, da pochi mesi in carica, tutte le responsabilità circa le enormi problematiche che affliggono il sistema sanitario regionale”. Così il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani respinge al mittente le accuse lanciate all’esecutivo nazionale dall’assessore alla Sanità della Regione che, a seguito dell’approvazione del Documento di Economia e Finanza (Def) ha lamentato il disinteresse di Roma circa le sorti della sanità pubblica.
“Peccato che la gestione della sanità emiliano-romagnola, quella che da viale Aldo Moro presentano come un’eccellenza mondiale, faccia acqua da tutte le arti. È certo vero che la l’impoverimento derivante da periodo pandemico, prima, e dal caro energia, poi, riguarda tutte le Regioni, ma noi, nel 2022, abbiamo registrato un disavanzo sproporzionato rispetto ad altre Regioni più o meno simili alla nostra. Ciò comporta che ci stiamo ora trascinando un macigno di anno in anno” ha spiegato l’esponente del Carroccio riferendosi al disavanzo monstre che mette a rischio la tenuta del sistema sanitario regionale.
“Una voragine creatasi a causa di sprechi che, anno dopo anno, si sono accumulati creando un vortice nelle casse. Incarichi affidati ad hoc con retribuzioni faraoniche, una struttura creata per pagare profumatamente l’ex direttore generale Licia Petrapulacos, sospesa dopo aver parlato, lei stessa, di malagestione delle risorse pubbliche e poi reintegrata, senza farla lavorare un solo giorno fino alla pensione” ha spiegato il leghista.
“Ma il problema non riguarda solo il denaro investito per le “poltrone” e non per chi ogni giorno lavora in corsia: la stessa gestione del sistema sanitario porta a costi spropositati per l’incapacità di risolvere le problematiche. Si pensi solo agli accessi al pronto soccorso da parte dei cosiddetti codici bianchi, spesso costretti a rivolgersi a tali ambulatori a causa della difficoltà di accedere al pediatra o al medico di base anche questi peraltro sempre più scarsi e carichi di assistiti: il costo sostenuto dal sistema sanitario per queste prestazioni incide in maniera significativa sulle casse” ha concluso Liverani.
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