
(AGENPARL) – ven 14 aprile 2023 COMUNICATO STAMPA
Febbre del Nilo e virus Usutu: come prevenire l’infezione
ORISTANO, 14 APRILE 2023 – Con l’approssimarsi della stagione calda,
cresce anche il rischio di contrarre l’infezione di virus trasmessi
dalla puntura di zanzara, come la Febbre del Nilo e il virus Usutu, i
cui casi sono in continua crescita.
Da giugno 2022, in Italia sono stati confermati 588 casi di infezione da
West Nile Virus (WNV) nell’uomo, di cui 295 nella forma neuro-invasiva,
89 casi asintomatici sono stati identificati in donatori di sangue, 194
casi con febbre, 10 casi con altri sintomi. Tra i casi confermati, sono
stati notificati 37 decessi.
Nello stesso periodo sono stati segnalati 6 casi di Usutu virus di cui 4
asintomatici e 2 casi con febbre (dati estrapolati dall’ultimo
bollettino epidemiologico del 9 novembre 2022)
In Sardegna si sono verificati 8 casi di West Nile, la gran parte dei
quali hanno interessato persone residenti nella provincia di Oristano.
La sorveglianza attuata nell’Isola su uccelli stanziali e selvatici,
zanzare, cavalli e uomo, ha confermato la circolazione sia dei virus sia
della West Nile e sia dell’Usutu virus.
Per questo, il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Oristano,
diretto dal dottor Roberto Puggioni, ricorda come si trasmette la
malattia, quali sono i sintomi e come prevenire e proteggersi dalla
puntura di zanzara, insetto che veicola entrambi i virus.
Che cos’è la West Nile Disease (WND)
La West Nile Disease (WND), o Febbre del Nilo occidentale, è una
malattia causata da un virus trasmesso dai volatili infetti alle zanzare
(in particolare quelle del genere Culex) che a loro volta possono
trasmetterlo ad altri uccelli, all’uomo o agli equidi, provocando forme
asintomatiche, simil-influenzali o, nei casi più gravi, neuro-invasive.
Il virus può infettare anche cani, gatti, conigli e altri animali, ma in
queste specie non sono stati riscontrati sintomi clinici. I serbatoi
del virus sono esclusivamente gli uccelli e le zanzare.
“Né l’uomo né il cavallo infetti possono ritrasmettere l’infezione ad
altri soggetti – spiega il direttore del Servizio veterinario di Sanità
Animale della Asl di Oristano Enrico Vacca – tranne, teoricamente, nei
casi di donazioni di sangue ed emocomponenti, organi, tessuti e cellule,
donazioni che vengono però sempre sottoposte a preventivo controllo di
laboratorio”.
“Nell’uomo l’infezione da West Nile Disease non presenta sintomi
nell’80% circa dei casi. Nel 20% circa dei soggetti colpiti, si verifica
una sintomatologia simil-influenzale, nota come febbre di West Nile,
caratterizzata da un periodo di incubazione che va dai 2 ai 14 giorni e
si manifesta con febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari,
possibili eruzioni cutanee e linfonodi ingrossati – chiarisce la
direttrice del servizio di Igiene e sanità pubblica della Asl 5 Maria
Valentina Marras -. In meno dell’1% dei casi, in particolare nei
soggetti anziani o immunodepressi, la malattia si può manifestare come
forma neuro-invasiva con sintomi neurologici: febbre alta, forti mal di
testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla
vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Nei casi più
gravi il virus può causare una meningoencefalite letale. Il rischio
della forma neuro-invasiva aumenta con l’età, in particolare dopo i 60
anni. I rari casi di decessi sono legati fondamentalmente all’età
avanzata, alla concomitante presenza di altre patologie o a situazioni
di immuno-compromissione”.
Anche nei cavalli la gran parte dei casi decorre in forma asintomatica:
è stato stimato che circa il 10% degli animali infetti sviluppa la forma
clinica simil-influenzale e, in minor percentuale, la forma nervosa.
Che cos’è il Virus Usutu
Il meno noto virus Usutu (USUV) è anch’esso capace di indurre sia
mortalità significativa tra le popolazioni di alcune specie di uccelli
sia sintomi nell’uomo, anche se la capacità di indurre forme cliniche
neuro-invasive sembra essere, ad oggi, limitata a poche e sporadiche
segnalazioni. Anche questo virus si trasmette tra uccelli e mammiferi
tramite zanzare infette (soprattutto del genere Culex), pertanto vanno
adottate le stesse misure di prevenzione.
La terapia
In campo umano non esiste un vaccino per i virus della febbre West Nile
e Usutu, così come non esiste una specifica terapia. Per i cavalli
esiste la possibilità della vaccinazione contro la West Nile, oltre alle
misure preventive mirate a limitare il contatto con gli insetti vettori
(utilizzo di zanzariere nei box, applicazione di insetto-repellenti,
interventi ambientali volti ad eliminare, per quanto possibile, i
ristagni d’acqua sede di sviluppo larvale delle zanzare).
La sorveglianza
“L’attività di sorveglianza attuata dai Servizi medici e veterinari del
Dipartimento di Prevenzione, con la collaborazione dell’Istituto
Zooprofilattico della Sardegna, dell’Ente Provincia, del Corpo Forestale
dello Stato, dell’Agenzia Forestas e dei cittadini, ha come principale
obiettivo l’individuazione precoce della circolazione virale negli
uccelli e nelle zanzare e del passaggio del virus dagli uccelli all’uomo
e ai cavalli – spiega il dottor Puggioni – Questa si attua attraverso
la sorveglianza sugli uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio
e su quelli selvatici trovati morti, sulle zanzare tramite apposite
trappole, sugli equidi e sui casi umani.
Per questo è importante che qualsiasi manifestazione di sintomatologia
nervosa nell’uomo e negli equidi venga immediatamente segnalata alla Asl
per gli opportuni esami diagnostici.
Per ciò che riguarda la sorveglianza sugli uccelli, è invece possibile
segnalazione e per le modalità di consegna di volatili morti.
L’azione più importante resta quella di prevenire il rischio delle
punture delle zanzare eliminando le raccolte d’acqua stagnante, dove si
sviluppano le larve delle zanzare, con operazioni di bonifica ambientale
e impiego di prodotti larvicidi. Oltre che nelle aree pubbliche, è
importante che i focolai di proliferazione delle larve siano eliminati
anche nelle aree private. Occorre quindi svuotare di frequente l’acqua
presente nei sottovasi dei fiori, ciotole per gli animali, secchi ed
altri contenitori; tenere i contenitori per l’acqua (comprese le
piscinette per i bambini), in posizione tal da non creare ristagni;
sistemare pneumatici, materiali di scarto o di risulta in modo da
evitare raccolte di acqua stagnante.
La prevenzione
E’ opportuno anche che le persone, in particolare se appartenenti alle
categorie a rischio, adottino misure di prevenzione individuale volte a
proteggersi dalle punture delle zanzare: utilizzare, con moderazione,
repellenti cutanei da spruzzare o spalmare sulle parti scoperte del
corpo; indossare quando si è all’aperto, soprattutto al tramonto e sino
all’alba, indumenti di colore chiaro che coprano la maggior parte del
corpo (camicie a maniche lunghe, pantaloni o gonne lunghi e calze);
applicare le zanzariere alle finestre e alle porte di ingresso; in caso
di presenza di zanzare in ambienti interni, vaporizzare spray a base di
piretro o di altri insetticidi per uso domestico, oppure utilizzare
diffusori di insetticida elettrici, areando bene i locali prima di
soggiornarvi.
Queste operazioni sono utili a prevenire anche numerose altre infezioni
virali, tra cui i virus Chikungunya, Dengue e Zika, trasmessi
principalmente dalla cosiddetta “zanzara tigre” (Aedes albopictus) e
l’infezione dal virus Toscana trasmesso da pappataci, insetti simili a
zanzare di piccole dimensioni (Phlebotomus perniciosus e Phlebotomus
perfiliewi).