
(AGENPARL) – ven 14 aprile 2023 Due procedure mini-invasive sul cuore senza aprire il torace
per l’equipe della Cardiologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova
Il rischio più frequente per chi soffre di fibrillazione atriale è di andare incontro a ictus ischemici
causati dalla formazione di trombi (coaguli) all’interno del cuore.
La terapia richiede l’assunzione di farmaci anticoagulanti del sangue ma è controindicata per
coloro che presentano un rischio di sanguinamento elevato o hanno avuto un’emorragia.
In sette di questi casi l’equipe cardiologica dell’Arcispedale Santa Maria Nuova diretta da
Alessandro Navazio ha eseguito la chiusura percutanea dell’auricola sinistra, sede in cui con
maggiore frequenza si formano i trombi. L’innovativa procedura costituisce oggi una valida
alternativa per i pazienti per i quali i farmaci anticoagulanti sono controindicati.
L’equipe operatoria era composta dai cardiologi Gianluca Pignatelli e Teresa Grimaldi e sono
state eseguite nel Laboratorio di Emodinamica del quale è responsabile Vincenzo Guiducci.
“In Emilia Romagna dallo scorso mese di ottobre” spiega Navazio “la procedura di chiusura
percutanea dell’auricola può essere eseguita anche in ospedali nei quali non sia presente la
struttura di cardiochirurgia ma sia attivo un Laboratorio di Emodinamica con adeguata dotazione
di apparecchiature e personale esperto, come è il caso del Santa Maria Nuova. Si tratta di un
notevole passo avanti per la rete cardiologica reggiana, grazie al quale possiamo offrire ai
pazienti più fragili un intervento mini-invasivo di alto livello tecnologico-professionale e di
grande impatto prognostico”.
La fibrillazione atriale e il rischio di trombi
Durante la fibrillazione atriale il battito cardiaco è irregolare, spesso accelerato e le camere
chiamate atri non si contraggono; questo provoca una stasi del sangue nei soggetti più a rischio e
aumenta la probabilità di formazione di coaguli (trombi) che possono raggiungere le arterie
cerebrali. Gli ictus ischemici cerebrali sono provocati dall’ostruzione di un vaso arterioso dovuta,
appunto, a un embolo che proviene dal cuore, evento che riduce l’apporto di sangue ossigenato
in una determinata porzione di cervello.
La procedura
Le evidenze mostrano che nel 90% dei casi la formazione di coaguli avviene all’interno di
un’appendice dell’atrio sinistro del cuore, la auricola, ed è su questa che la procedura viene
eseguita.
L’intervento è svolto con tecnica percutanea, senza aprire il torace, attraverso la vena femorale
che viene punta all’inguine. Il dispositivo che viene impiantato all’interno dell’auricola la
