(AGENPARL) – ven 07 aprile 2023 NOTA STAMPA – LAVORO, TUCCI (M5S): GOVERNO IGNORA EMERGENZA SALARIALE
ROMA, 7 APRILE 2023 – Quella del Tribunale di Milano è “una sentenza che dà ragione ai tanti lavoratori che prendono salari da fame, che ledono la dignità umana oltreché la Costituzione, come ha ricordato il Tribunale di Milano con questa importante sentenza. Peraltro, quello della vigilanza privata e dei servizi fiduciari è un settore in cui il contratto collettivo è scaduto da anni e dove c’è una scarsa attenzione alla prevenzione da infortuni e malattie professionali. Una situazione che come M5S denunciamo da anni, più precisamente dal 2013 quando proponemmo per la prima volta di introdurre anche in Italia un salario minimo legale a 9 euro lordi l’ora. Anche in questa legislatura abbiamo ripresentato, a firma del presidente Giuseppe Conte, la nostra pdl: da un lato, questa si propone di rafforzare la contrattazione collettiva ‘sana’, mettendo fuorigioco i contratti ‘pirata’; dall’altro, intende fissare una soglia di dignità sotto cui nessun Ccnl può scendere. L’iter in commissione Lavoro alla Camera è iniziato nelle scorse settimane, vedremo alla prova dei fatti chi ci starà e chi no”. Lo ha detto il deputato del M5S Riccardo Tucci in un’intervista al quotidiano La Notizia.
“Non posso fare a meno di notare che al momento in commissione risultano depositate tre proposte di legge del Pd discordanti fra loro” ha ripreso il parlamentare 5S parlando dell’interlocuzione con le altre forze politiche sul salario minimo: “Da parte nostra c’è la disponibilità a collaborare con tutte le forze politiche che intendono perseguire l’obiettivo di combattere il lavoro povero, ma su una cosa vogliamo essere chiari da subito: non siamo disponibili a fare accordi al ribasso, utili per conquistarsi qualche titolo di giornale ma che non risolvono i problemi che quotidianamente attanagliano milioni di persone. L’emergenza salariale? Non mi pare che questa sia la priorità del governo”.
Quanto alle dichiarazioni del ministro Lollobrigida sul Rdc, “siamo davanti all’ennesimo attacco gratuito a questa misura, anche stavolta smentito dai numeri” ha affermato Tucci: “Basta leggere quelli contenuti nella relazione che l’Inps ha presentato al convegno dell’Inapp del 23 marzo scorso per scoprire che nel 2022, degli 890.652 operai agricoli assunti, 91.772 appartenevano a nuclei famigliari che avevano percepito o percepivano il Reddito. Parliamo peraltro di un settore dove il lavoro povero e lo sfruttamento dilagano: nel 2021, sono state 230mila le vittime di caporalato, un quarto dell’intera forza lavoro in agricoltura. È molto grave che un ministro non conosca queste cifre e parli come al bar, ma tant’è…” ha concluso il deputato pentastellato.
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