
(AGENPARL) – mer 05 aprile 2023 III COMMISSIONE CONSILIARE URBANISTICA/ GIOVEDÌ 6 APRILE LA SEDUTA
La III commissione si riunirà giovedì 6 aprile nella sala del Consiglio di Palazzo dei Priori, alle ore 9 in prima convocazione e alle 10 in seconda, per trattare il seguente odg:
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Paciotti e Croce avente come oggetto: modifica del calendario degli svuotamenti dei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta da parte del gestore GESENU S.p.A. – criticità e correttivi.
CONSIGLIO COMUNALE/ REVISIONE SOSTA E TRANSITO IN CENTRO STORICO: INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE CROCE (IPP) E RISPOSTA DELL’ASSESSORE MERLI
Illustrando l’interrogazione Fabrizio Croce (IPP) ha spiegato che l’introduzione delle ztl in molte aree del centro storico di Perugia rese necessaria la regolamentazione della sosta e del transito per fasce orarie, fatti salvi benefici per residenti e categorie protette e speciali, con articolazione in settori numerati e distinti, poi nel tempo modificati.
I settori più vicini alle aree a maggiore densità commerciale o limitrofe ai principali luoghi di aggregazione e di spettacolo (ad esempio il Teatro Morlacchi) sono costantemente soggetti alla coesistenza con i veicoli dei non residenti, trovando i residenti concrete difficoltà a parcheggiare i propri mezzi entro una distanza congrua nelle fasce orarie in cui i varchi non sono attivi.
Per Croce intervenendo sulla attuale regolamentazione numerica, l’esigua distanza o la oggettiva promiscuità tra alcuni settori potrebbe in molti casi soddisfare i residenti, soprattutto nel corso della stagione più calda ed in occasione dei weekend. Ciò porterebbe nello specifico un beneficio significativo ai residenti nell’attuale settore 1 che hanno nella propria zona di pertinenza molte vie pedonali o aree di parcheggio che servono costantemente anche al flusso di utenti/turisti dei principali attrattori turistico-commerciali del
Altresì, ciò agevolerebbe alcune specifiche situazioni di disagio che costringono i residenti in settori più marginali del centro (ad esempio nella zona 5) a condividere soprattutto in orario serale il flusso di utenti verso aree di parcheggio sufficientemente comode ad evitare varchi attivi ed a bypassare i parcheggi pubblici a servizio del centro storico (ad esempio Piazza Santo Spirito, Via Masi, o, nel succitato settore 2, Piazza Ansidei) oppure da anni non possono usufruire di un area di parcheggio ampia a soddisfare la loro necessità (ad esempio i residenti nei settori 1 e 2).
Ciò premesso Croce chiede:
-Se è possibile ipotizzare l’accorpamento tra i settori 1 e 2 o la condivisione di alcune vie o piazze tra i due settori (come, ad esempio, Via Pascoli, Via e Piazza San Francesco, Via Guardabassi, Via e Piazza San Paolo, Via del verzaro, Piazza Tiberi);
-Se è possibile ampliare l’utilizzo del parcheggio di Via San Prospero (a valle dell’Istituto Don Bosco), attualmente di pertinenza del Settore 13, anche al Settore 5 cui originariamente era stata destinata quell’area sulla base di uno specifico “Patto di quartiere” varato nel 2006 tra il Comune di Perugia ed il quartiere di Porta Eburnea.
L’assessore con delega alla viabilità Luca Merli ha spiegato che i settori ZTL sono stati stabiliti con l’ordinanza 830 del 2013. Dall’esame delle vie comprese nei settori 1 e 2 e dai dati a disposizione dell’ufficio permessi emerge che per il settore 1 sono stati rilasciati 412 permessi per residenti mentre per il settore 2 n. 272 permessi per residenti. Da un semplice esame del dato numerico emerge quindi che la proposta di consentire ai residenti del settore 2 di sostare anche nel settore 1 comporterebbe un pregiudizio per i residenti del settore 1, ma anche viceversa essendo i residenti del settore 1 il doppio di quelli del settore 2.
Peraltro osservando l’elenco delle vie del settore 1 si nota che sono strade molto strette se non addirittura “impervie” dove la sosta è particolarmente difficile da effettuare e non sembra perseguibile un incremento del flusso dei veicoli da un altro settore.
Riguardo il secondo punto dell’interrogazione e cioè la possibilità di ampliare l’utilizzo del parcheggio di via San Prospero (oggi a luna sosta) anche al settore 5 oltre che al l’attuale settore 12 (e non 13 come scritto nell’interpellanza), ciò appare di difficile attuazione con parere negativo degli uffici in quanto già attualmente gli spazi a disposizione non sono sufficienti per il settore 12.
Merli ha comunque spiegato che la ztl dovrà necessariamente essere oggetto di una revisione e di valutazioni attente essendo cambiata la città.
Croce in replica ha chiesto di valutare politiche di residenzialità con la creazione di parcheggi di pertinenza. Sul secondo punto ha espresso perplessità rispetto alla risposta fornita.
CONSIGLIO COMUNALE / INTERROGAZIONE DI TIZI (M5S) SULLE COLONNINE DI RICARICA DEI MEZZI ELETTRICI E RISPOSTA DELL’ASSESSORE NUMERINI
La consigliera Francesca Tizi (M5s) ha presentato una interrogazione relativa alle colonnine di ricarica dei mezzi elettrici.
Il mercato delle due ruote – ha spiegato Tizi – chiude il 2022 con +59%. Le immatricolazioni di ciclomotori, scooter, moto e quadricicli a impatto zero in Italia continuano infatti a crescere e le due ruote elettriche si fanno strada nella mobilità urbana. Oltre alla crescita delle due ruote elettriche, cresce anche la diffusione delle auto elettriche. Quanto ai vantaggi dei veicoli elettrici, essi sprecano meno energia e possono ridurre l’inquinamento acustico, dal momento che a velocità inferiori sono meno rumorosi delle auto convenzionali. Il principale vantaggio dei mezzi di trasporto elettrici è correlato alla qualità dell’aria e dunque alla salute dei cittadini. I mezzi di trasporto elettrici rappresentano inoltre un importante soluzione ai problemi legati alla crisi energetica che il nostro Paese sta vivendo. Si deve quindi incentivare l’uso dell’auto elettrica anche a Perugia.
Da parte di chi usa il mezzo elettrico la ricarica può avvenire nella propria abitazione, utilizzando prese domestiche o industriali, ma se ci si trova in viaggio o lontano da casa le colonnine di ricarica devono essere fornite all’interno del territorio comunale.
Tizi ha quindi chiesto di conoscere la mappatura di quelle presenti a Perugia e se l’attuale quantità di colonnine sia sufficiente.
L’assessore Otello Numerini ha riferito che i punti di ricarica su aree comunali sono 33. Sono escluse da tale mappatura le colonnine installate su proprietà privata presso parcheggi, piazzali di centri commerciali e stazioni di servizio per erogazione carburanti.
Delle 33 colonnine pubbliche, 28 sono state installate da Enel nell’ambito di un progetto specifico finanziato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas AEEG, oggi ridenominata ARERA.
Altre colonnine sono state installate successivamente; in particolare 3 sono state realizzate dal Comune di Perugia rispettivamente a Ponte Felcino, Ponte San Giovanni e San Martino in Campo nell’ambito di un progetto regionale che prevedeva di servire aree esterne alla città. Sono, inoltre, state rilasciate concessioni di occupazione di suolo pubblico per ulteriori 10 colonnine, di cui 2 già installate.
Il numero delle colonnine ad oggi è ritenuto sufficiente, ma l’Amministrazione si sta attrezzando per aumentarne la dotazione.
Infatti con delibera 371 del 2018 la giunta ha delineato un percorso con l’obiettivo di installare fino a 100 colonnine di ricarica in aggiunta a quelle già previste a seguito dell’attuazione del progetto pilota della società E-distribuzione S.p.A.
Ad oggi, ossia fino alla fine del 2022, tuttavia non sono pervenute proposte concrete di installazione di nuove colonnine. Il motivo è da ricercarsi probabilmente in cause legate alla pandemia, ai costi ancora elevati delle auto elettriche e ai costi dell’energia elettrica alle colonnine, che rendono una ricarica più onerosa di una ricarica domestica.
In replica Tizi, vista l’importanza del tema, ha invitato l’Amministrazione ad attivarsi in prima persona per trovare soggetti disponibili o per procedere ad ulteriori installazioni dirette.
CONSIGLIO COMUNALE/ BIO LABORATORIO DI LIDARNO: INTERROGAZIONE DELLA CONSIGLIERA TIZI (M5S) E RISPOSTA DELL’ASSESSORE SCOCCIA
Nel mese di novembre del 2022 – ha ricordato Francesca Tizi – il Comune di Perugia ha ceduto un’area ubicata nella zona di Lidarno all’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche. Da quanto è possibile apprendere dalla stampa locale sembrerebbe che nell’indicato sito l’Istituto Zooprofilattico voglia realizzare un «polo strategico produttivo nazionale pubblico con strutture ad elevato contenimento biologico». Si tratterebbe di polo contrassegnato dalla sigla BLS3, il che significa un bio-laboratorio con annessa officina farmaceutica finalizzato alla produzione di vaccini sugli animali; ciò, per Tizi, potrebbe presentare un elevato rischio di carattere igienico-sanitario.
Tizi segnala che in sede di istruttoria in commissione, antecedente alla deliberazione del Consiglio comunale del 27 giugno 2022 della Variante al PRG – Parte Operativa per modifiche al TUNA il cui art. 155, nulla è stato espresso da parte dei tecnici dell’amministrazione comunale in ordine all’attività che l’Istituto Zooprofilattico avrebbe svolto nel sito, se non che “nello specifico l’Istituto Zooprofilattico trasferirà a Lidarno i laboratori di ricerca ora siti in località San Costanzo nei pressi del centro storico di Perugia”.
Ciò in contrasto con quanto poi emerso nei fatti e sulla stampa.
Pertanto Tizi chiede:
Se al momento della previsione della Variante al PRG – Parte Operativa per modifiche al TUNA il cui art. 155, l’Amministrazione aveva conoscenza della destinazione del sito di Lidarno;
– Se sono state acquisite informazioni presso l’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche circa le modalità con cui di fatto si svolgerà, presso la realizzanda struttura, l’attività di laboratorio;
– Quali misure si intendono mettere in campo per salvaguardare la cittadinanza da eventuali rischi di natura igienico-sanitaria che potrebbero essere causate dal laboratorio di imminente realizzazione.
L’assessore Margherita Scoccia ha spiegato che l’Istituto Zooprofilattico nel 2021 ha manifestato l’interesse ad acquisire la proprietà del terreno edificabile ubicato in Località Lidarno, per la realizzazione di un progetto di delocalizzazione delle strutture laboratoriali (laboratori, magazzini, capannoni ed uffici), attualmente ubicate a San Costanzo, finalizzato alla creazione di un “nuovo Polo strategico officina farmaceutica e strutture ad elevato contenimento biologico”, per l’ottimale svolgimento delle proprie attività sanitarie istituzionali.
Pertanto – ha continuato l’assessore – al momento della trattazione della variante al PRG il Comune era certamente a conoscenza in questi termini della destinazione del sito di Lidarno quale nuova sede delle strutture laboratoriali dell’istituto zooprofilattico (oggi presenti a San Costanzo) ritenuta compatibile con detta localizzazione.
Ovviamente il progetto, che deve essere ancora depositato presso gli uffici comunali, dovrà avere tutte le caratteristiche necessarie per evitare rischi alla popolazione ed ai territori circostanti. Si tratta comunque di un laboratorio che già svolge attività nel Comune di Perugia e che non prevede lavorazioni specifiche; è ovvio che in ogni caso aumenterà il grado di sicurezza nei laboratori previsti.
Per Tizi in replica sarà massima l’attenzione sul tema tenuto conto delle esigenze di sicurezza e salute della cittadinanza.
CONSIGLIO COMUNALE / INTERROGAZIONE DI TIZI (M5S) SULLA RIDUZIONE DELLA RACCOLTA DI CARTA E PLASTICA E DELLO SPAZZAMENTO IN ALCUNE ZONE E RISPOSTA DELL’ASSESSORE NUMERINI
Nella seduta del 5 aprile la consigliera Francesca Tizi (M5s) ha presentato una interrogazione sulla riduzione della raccolta di carta e plastica e dello spazzamento in alcune zone della città.
L’atto riporta che a dicembre 2022, da quanto indicato nella stampa locale, la giunta comunale ha approvato il progetto presentato da Gesenu s.p.a. finalizzato a ridurre il servizio relativo essenzialmente a due ambiti: la raccolta di carta e multimateriale leggero nelle zone servite dal Tris e lo spazzamento di alcune aree della città. Al momento il servizio di raccolta porta a porta è differenziato per zone: Centro Storico, Città compatta e Frazioni. In particolare, nelle aree urbane a bassa intensità abitativa è previsto il servizio Tris, cioè il servizio di raccolta porta a porta che originariamente prevedeva una frequenza di raccolta medio-bassa una volta ogni tre settimane e raccolta di umido e vetro con cassonetti lungo le strade.
Da gennaio nelle aree servite dal Tris la frequenza di raccolta di carta, cartone, plastica e metalli è passata da una volta ogni tre settimane a una volta al mese. In tutto a essere coinvolte dalla riduzione del servizio sono circa 17mila utenze nei quartieri di San Marco, Montemalbe, La Trinità, Lacugnana, San Martino in Campo, Santa Maria Rossa, Balanzano e parte di Colonnetta, Ponte D’Oddi, Ponte Rio, parte di Montelaguardia, Villa Pitignano.
Le problematiche connesse alla diminuzione della frequenza del servizio saranno ancora più evidenti in primavera-estate, quando aumenterà la produzione di rifiuti, quali bottiglie in plastica.
Inoltre, sempre con delibera di giunta del mese di dicembre 2022, come indicato dalla stampa locale, sembrerebbe essere stata prevista anche una riduzione dello spazzamento di alcune strade, per una riduzione dal 1° gennaio di un passaggio settimanale in alcuni tratti della città; nel complesso si tratta di meno del cinque per cento delle superfici pulite nell’intero territorio comunale.
La consigliera nota che la Tari vale oltre 40 milioni di euro e si tratta di somma pagata dai cittadini per il servizio di nettezza urbana e raccolta rifiuti, mentre la novità del servizio Tris e la riduzione del servizio di spazzamento comporteranno un risparmio annuo molto esiguo a fronte di un disagio notevole dei cittadini. Ha quindi chiesto se quanto emerso sulla stampa locale sia vero e le ragioni che hanno indotto l’amministrazione ad approvare il progetto presentato da Gesenu.
L’assessore all’ambiente Otello Numerini in avvio ha ribadito che con il nuovo metodo Arera le modalità di calcolo e redazione del piano economico finanziario (PEF) e, di conseguenza, delle relative tariffe sono cambiate rispetto al passato perché il Pef deve tenere conto dei costi sostenuti dal gestore nei due anni precedenti. Le proiezioni dicono oggi che nei prossimi anni si andrà incontro ad un aumento del pef non dovuto a scelte del Comune ma ai maggior costi sostenuti dal gestore nel recente passato per energia e materiali. Ciò richiede di espletare tutti i tentativi utili per calmierare la tari senza intaccare la qualità del servizio reso.
Proprio sulla tris Numerini ha spiegato che è stato adottato dal 2019 il sistema delle campane stradali (1200 su tutto il territorio comunale) per il conferimento del vetro che hanno consentito di passare dal multimateriale pesante” (vetro, plastica e metalli) alla raccolta di tipo multimateriale “leggera” (plastica e metalli). Inoltre le utenze commerciali hanno avuto in dotazione contenitori carrellati con coperchio verde dedicati esclusivamente al conferimento del vetro monomateriale.
Così facendo si è verificato che, vista la sottrazione di volumi di rifiuto (imballaggi in vetro), oggi i contenitori per la raccolta di plastica e metalli risultano non completamente pieni; ciò ha consentito quindi di sperimentare il passaggio dello svuotamento da 3 a 4 settimane.
A seguito della sperimentazione nel tempo si valuterà se la stessa avrà avuto effetti positivi o se abbia determinato disagi.
Va ricordato comunque che già il rifiuto secco residuo ha una frequenta di raccolta ogni 28 giorni e che in altre città servite da Gesenu è in vigore un passaggio ogni quattro settimane. Si tratta, comunque, di un sistema previsto nei modelli più virtuosi in Italia anche con l’obiettivo di favorire le buone pratiche di raccolta differenziata.
Quanto al servizio di spazzamento, si è cercato semplicemente di ottimizzare le frequenze di spazzamento in alcune località a seguito di un’attenta analisi svolta dal gestore nell’intero territorio comunale. Contestualmente si è prevista l’introduzione, in via sperimentale, dello spazzamento di alcuni tratti stradali precedentemente non serviti e anche lo spazzamento presso alcune piste ciclabili e pedonali del territorio comunale prima non coperte dal servizio.
Per Tizi le zone limitrofe ai cassonetti sono oggi piene di rifiuti. Quindi l’esperimento è fallito ed il disservizio notevole.
CONSIGLIO COMUNALE/ PROGETTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL PATRIMONIO ARBOREO CITTADINO: INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE CROCE (IPP) E RISPOSTA DELL’ASSESSORE NUMERINI
Il consigliere Fabrizio Croce (Idee Persone Perugia) ha presentato una interrogazione relativa al progetto di manutenzione straordinaria del patrimonio arboreo cittadino e a questioni correlate, tra cui il rapporto con Afor.
L’estensione del verde pubblico nel territorio comunale – ricorda il consigliere – richiede una costante opera di monitoraggio e manutenzione per il cui svolgimento il Comune si affida ai propri uffici tecnici e ad Afor. Il sostanziale invecchiamento di gran parte dei fusti che costituiscono il patrimonio arboreo cittadino ha determinato negli ultimi anni numerosi interventi che rispondevano più a logiche emergenziali che non ad una reale programmazione della manutenzione. In particolare è emersa l’incompatibilità tra alcune specie arboree e infrastrutture viarie circostanti, rendendo più necessaria che mai la manutenzione. Secondo il consigliere, ciò ha orientato la priorità degli interventi posti in essere negli ultimi anni, più spesso votati alla rimozione del problema rappresentato da determinate piante, che alla prevenzione o alla cura delle stesse.
L’anno scorso il Comune di Perugia ha rinnovato la convenzione pluriennale di gestione con l’Afor, aumentando sensibilmente il suo budget annuale. Essa tra l’altro prevede in capo all’Ente l’attività di verifica periodica e controllo settimanale degli interventi effettuati e quella della verifica della stabilità ed eventuale pericolosità degli esemplari arborei. Alla fine del 2022 l’amministrazione ha deliberato un “Progetto di manutenzione straordinaria del patrimonio arboreo cittadino” consistente in un impegno di spesa pari a 94mila euro con il dichiarato scopo di colmare i “deficit manutentivi” lungo le strade e nelle aree verdi. Nel piano tecnico-economico relativo a tale impegno di spesa si nota che l’incidenza del costo della manodopera computato sulla base del tabellario regionale assume un’entità alquanto esigua rispetto agli oneri generali e ai costi per la messa in sicurezza delle aree di intervento.
Ciò premesso, il consigliere ha chiesto di sapere:
-che tipo di approfondimento tecnico è alla base del suddetto progetto, in mancanza di una planimetria fotografica e di una perizia oggettiva dei corpi arborei su cui intervenire;
-se si ritiene per il futuro di rivedere la convenzione annuale con il gestore (ad esempio imponendo in sede di programmazione anche il computo metrico delle attività da svolgere) e di sottoporre il suo operato ad un monitoraggio più puntuale, alla luce dei consistenti deficit manutentivi riscontrati dagli uffici tecnici a presupposto di un intervento straordinario di questa portata;
-in che modo si intende raggiungere il “pareggio di bilancio arboreo” se la differenza tra gli interventi di rimozione e quelli di reimpianto dei corpi arborei, quale risulta dagli allegati tecnici alla Convenzione stipulata con AFOR per il 2022 (120 contro 35), risulta lontana dall’obiettivo;
-se è stato avviato l’iter per regolamentare il funzionamento della Consulta del verde di imminente insediamento, anche alla luce dei numerosi episodi di contrasto tra l’amministrazione comunale e associazioni o addetti ai lavori circa i tempi e le modalità di alcuni interventi manutentivi.
L’assessore all’ambiente Otello Numerini ha anzitutto rimarcato che negli uffici comunali operano persone e competenze di assoluto rilievo che, sulla materia oggetto di discussione, lavorano con grande scrupolo.
Rispondendo al primo quesito posto ha spiegato che ogni intervento si basa su uno specifico provvedimento amministrativo. Ciascun provvedimento, poi, scaturisce da un’istruttoria tecnica compiuta dagli uffici. La normativa vigente in tema di elaborati di progetto non annovera una planimetria fotografica.
Quanto al rapporto con Afor, il servizio di manutenzione del verde pubblico da anni è affidato all’Agenzia Forestale Regionale Umbria sotto forma di delega di funzioni per le attività di cui all’art. 19, commi 2 e 3, della legge regionale n. 18 del 2011. Trattandosi di delega di funzioni e non di appalto di servizi, non è previsto che la delegata rediga un computo metrico delle attività da svolgere; ciò non toglie che gli uffici compiano un attento e puntuale monitoraggio finalizzato alla verifica del conseguimento degli obiettivi prefissati e del rispetto del disciplinare tecnico.
In merito al quesito sul pareggio del bilancio arboreo, ciascun provvedimento che autorizza l’abbattimento di un soggetto arboreo tutelato e censito o che interessi alberi ricadenti in ambito vincolato ai fini paesaggistici prevede il reimpianto di un altro esemplare.
Inoltre le cifre 120 e 35 vanno intese come 120mila euro per gli abbattimenti e 35mila euro per i reimpianti: ciò in quanto vi sono costi ben diversi per le operazioni di abbattimento rispetto a quelle di nuova piantumazione. Un abbattimento, infatti, può andare dai 400 ai 600 euro, mentre il reimpianto dai 100 ai 150 euro. Inserire dunque nel previsionale una cifra maggiore per gli abbattimenti rispetto ai reimpianti è semplicemente dovuto alla maggiore entità dell’intervento di abbattimento.
Per quanto riguarda il 2022, il bilancio arboreo comunale ha registrato i seguenti dati:
-messe a dimora: 395;
-abbattimenti: 246;
-differenza: + 149.
L’obiettivo, anche per questo anno, è stato quindi conseguito con ampio margine.
Infine sulla consulta per il verde, Numerini ha spiegato che quando l’Amministrazione si è dotata di un regolamento del verde, si era data un arco temporale per costituire la consulta. In tale ottica gli uffici stanno lavorando approfondendo anche le realtà degli altri Comuni per poter utilizzare gli aspetti migliori.
Per Croce permangono perplessità sulla natura del rapporto con l’agenzia e sul budget impiegato.
CONSIGLIO COMUNALE/ MANCATA RIMOZIONE PANNELLI ELETTORALI/ INTERROGAZIONE DELLA CONSIGLIERA BORGHESI (PD) E RISPOSTA DELL’ASSESSORE NUMERINI
La consigliera Erika Borghesi (Pd) ha rilevato che a più di cinque mesi dalle elezioni politiche dello scorso settembre i pannelli elettorali, installati su tutto il territorio comunale in base alla normativa sulla propaganda elettorale sono ancora presenti. Il trascorrere del tempo – sostiene la consigliera – ha degradato la condizione di tali strutture collocate peraltro in contesti di forte socialità (quali aree verdi, ad esempio), provocando disagio alla cittadinanza e impedendo la piena fruizione degli spazi occupati; non si è provveduto, anche tenuto conto della necessità di agevolare il lavoro di ordinaria manutenzione del territorio svolto dal cantiere comunale, neanche ad affidare l’incarico di rimozione delle strutture in questione a soggetti esterni al cantiere stesso. Siccome il decoro urbano è un fattore rilevante, Borghesi ha quindi chiesto se e con quali tempistiche è prevista l’attuazione dell’intervento di rimozione dei “pannelli elettorali” relativi alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 e se, a fronte di un’oggettiva impossibilità di servirsi del personale del cantiere comunale, è previsto l’affidamento di tale intervento a soggetti esterni.
Nella sua risposta, l’assessore Otello Numerini ha evidenziato che dopo le elezioni del 25 settembre scorso ci sono stati dei ritardi sulla rimozione dei pannelli dovuti ad alcune esigenze/emergenze che hanno tenuto impegnati gli operai del cantiere.
Tuttavia gli impianti elettorali sono stati attenzionati costantemente con la rimozione di quelli resi instabili dall’azione del vento. L’attività di rimozione è stata avviata e sta proseguendo in questi giorni con l’obiettivo di rimuovere tutti i pannelli entro l’estate.
CONSIGLIO COMUNALE/ OSPEDALE DI PERUGIA, CARENZE IN RADIOLOGIA INTERVENTISTICA: INTERROGAZIONE DELLA CONSIGLIERA TIZI (M5S) E RISPOSTA DEL VICE SINDACO TUTERI
Dalla cronaca giornalistica – spiega Tizi – si apprende come il servizio sanitario della radiologia interventistica dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia sia ormai ridotto a un solo medico presente in organico. Si tratta di un servizio che, oltre ad aver avuto una storia importante nella tradizione del nostro nosocomio, è anche da considerare salva-vita dal momento che si inserisce nell’attività pre-chirurgica in cui i tempi di intervento sono determinanti per salvare la vita a chi versa in stato di emergenza;
L’Ospedale di Perugia è il primo della regione ma, a causa indisponibilità di personale, non è più in grado di far fronte in autonomia alle necessità urgenti; ed infatti attualmente la copertura h24 è garantita in inter-divisionale insieme a Terni. Pertanto per le urgenze i pazienti o i medici devono fare la spola tra Perugia e Terni con gravi disagi e pericoli per i pazienti.
Essendo il sindaco massima autorità sanitaria locale Tizi chiede come si intenda intervenire in merito alla situazione che si sta verificando dal momento che, se è molto grave che una carenza strutturale di personale del genere si verifichi in qualsiasi ospedale, che accada a Perugia, presso il primo Ospedale dell’Umbria non è assolutamente accettabile.
Il vice sindaco Gianluca Tuteri nel rispondere all’interrogazione ha sostenuto che, purtroppo, in Italia si assiste ad una criticità complessiva del sistema sanitario nazionale che non riguarda, pertanto, solo quello regionale. Su questo occorre tutti insieme porre l’attenzione perché il SSN è il presidio di welfare più importante e migliore che esiste al mondo. Esso si basa su tre principi che vanno difesi, ossia universalità, uguaglianza ed equità.
Purtroppo per errori strategici e difetti di finanziamento l’Italia ha la metà di quanto dispongono i sistemi sanitari di altri paesi europei. Uno dei problemi principali riguarda le risorse umane, per il quale vi è stato un difetto di programmazione compiuto in passato e che ora stiamo pagando su tanti servizi.
Nel merito dell’interrogazione il vice sindaco ha poi letto quanto trasmesso dal direttore sanitario, e cioè che il turno di servizio della radiologia interventistica è sempre coperto ed è attualmente garantito da personale dipendente e da personale in consulenza proveniente da altre aziende. E’ stata inoltre prevista una procedura di gestione del caso di assenza improvvisa del medico di turno, con supporto da parte dell’azienda ospedaliera di Terni. Si specifica che trattasi di soluzione transitoria, poiché l’azienda è impegnata, da tempo, nel reclutamento del personale.
Infatti, il direttore sanitario ha spiegato che la carenza di personale del servizio di radiologia interventistica è una problematica presente già da anni in azienda e che tale servizio, a far data dal 2018, era composto da 4 unità:
•1 unità universitaria poi trasferita presso altro ateneo nel 2018;
•1 unità ospedaliera poi andata in quiescenza da maggio 2021;
•1 unità ospedaliera poi andata in quiescenza da dicembre 2021;
•1 unità ospedaliera poi andata in aspettativa da febbraio 2023 poiché vincitrice di concorso.
Nell’ottica di provvedere alla sostituzione dei dirigenti medici collocati in quiescenza e per potenziare l’organico, l’azienda si è inoltre attivata espletando un concorso nel maggio del 2022, per l’assunzione di tre unità a tempo indeterminato.
La graduatoria è stata approvata nel luglio 2022 e risultavano presenti 6 medici, di cui uno specialista e 5 medici in formazione specialistica.
Lo specialista ha preso regolarmente servizio ed è tuttora in forza presso la struttura.
Il primo dei medici specializzandi ha preso servizio il 1° novembre e si è dimesso in data 1° febbraio 2023. Gli altri 4 medici specializzandi hanno rinunciato alla presa di servizio e allo stato attuale, quindi, il servizio consta di un solo dirigente medico dipendente.
Per quanto riguarda l’indizione di un nuovo concorso, si specifica che sarà nuovamente bandito in tempi brevi.
Per Tizi è fondamentale tenere alta l’attenzione su queste tematiche. Avendo il sindaco un potere di giudizio sui direttori asl, è doveroso che intervenga anche nel caso di specie perché la situazione è al limite. In ogni caso Tizi ha preannunciato l’intenzione di chiedere la convocazione di un Consiglio Grande sul tema della sanità.
CONSIGLIO COMUNALE/ CHIUSURA PASSAGGI A LIVELLO A BALANZANO E PONTE SAN GIOVANNI, INTERROGAZIONE DELLA CONSIGLIERA RANFA (PD) E RISPOSTA DELL’ASSESSORE MERLI
Nella seduta del 5 aprile del Consiglio comunale dedicata al question time, con una interrogazione sulla chiusura dei passaggi a livello a Balanzano e Ponte San Giovanni, la consigliera Elena Ranfa (Pd) ha rilevato che l’abitato di Balanzano, situato tra due zone industriali altamente urbanizzate (via dei Loggi e via Benucci), nell’ultimo decennio è stato interessato da un importante aumento di residenti.
Dallo scorso 28 gennaio è avvenuta la chiusura dei passaggi a livello di via Manzoni-via Volumnia e lungo strada Tiberina Sud. Se la chiusura del primo passaggio a livello è compensata dal sottopassaggio di via Giacomo Brodolini, quella del passaggio a livello lungo strada Tiberina Sud rende invece problematico l’accesso a Ponte San Giovanni per chi proviene da Balanzano in quanto i due percorsi alternativi (via Benucci e via dei Loggi-cavalcavia superstrada) sono interessati da traffico pesante legato alle aree industriali adiacenti.
La consigliera ha quindi chiesto se si prevedono opere compensative aggiuntive per la chiusura del passaggio a livello in località Balanzano e interventi ad hoc sulla viabilità alternativa.