
(AGENPARL) – mer 22 marzo 2023 Audizione in Seconda commissione su proposta di legge Puletti (prima
firmataria) e Mancini
(Acs) Perugia, 22 marzo 2023 – La Seconda commissione consiliare,
presieduta da Valerio Mancini, ha svolto un’audizione con le associazioni
dei tartufai e tartuficoltori umbri, i rappresentanti di Confagricoltura, Cia
e Coldiretti, il difensore civico regionale Marcello Pecorari, in merito alla
proposta di legge dei consiglieri della Lega Manuela Puletti (prima
firmataria) e Valerio Mancini riguardante “Modificazioni e integrazioni
della Legge Regionale 9 Aprile 2015, n. 12 (Testo Unico in materia di
Agricoltura)”.
L’atto riguarda l’introduzione di alcune modifiche riguardante il settore
dei tartufi, a cominciare dal Piano regionale per il tartufo, con cui la
Regione promuove attività di studio, ricerca e sperimentazione applicata;
iniziative promozionali, informative, pubblicitarie e di valorizzazione dei
tartufi; attività formative e di aggiornamento dei raccoglitori e dei
tecnici degli enti competenti, del personale addetto alla vigilanza nonché
corsi di addestramento dei cani purché nel rispetto delle normative sul
benessere animale; azioni di salvaguardia e di potenziamento di tartufaie
naturali, attraverso adeguati interventi colturali, con opportuno riguardo
degli equilibri naturali preesistenti, rivolte alla difesa e al miglioramento
dell’efficienza produttiva delle aree; azioni di sviluppo, incremento,
lavorazione e commercializzazione di produzioni delle specie di tartufo
coltivabili attraverso il finanziamento di impianti di tartufaie in aree
vocate, in terreni al momento non preposti alla produzione di alcuna specie
di tartufo.
Inoltre, la Regione, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale,
promuove, presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, percorsi
didattici finalizzati alla conoscenza del tartufo e del suo ambiente
attraverso l’attività svolta dalle associazioni di tartufai
territorialmente costituite e riconosciute. L’atto prevede anche una
Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno, istituita presso
l’Assemblea legislativa dell’Umbria e composta da tre rappresentanti
delle associazioni di tartufai territorialmente costituite e riconosciute;
tre rappresentanti delle organizzazioni agricole più rappresentative a
livello nazionale; un rappresentante del Corpo forestale dello Stato; un
rappresentante dell’Associazione nazionale comuni italiani dell’Umbria;
l’amministratore unico dell’Agenzia forestale dell’Umbria; un
rappresentante della Federazione dei dottori agronomi e forestali
dell’Umbria, esperto in conservazione e mantenimento degli habitat
naturali. La Consulta formula proposte ed esprime pareri sulle iniziative di
valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale.
Fra le numerose modifiche tecniche è previsto che la superficie minima della
tartufaia controllata non possa “essere inferiore al mezzo ettaro, mentre
quella massima non può superare i tre ettari, elevabile a quindici ettari
nel caso di consorzi o altre forme associative tra aventi titolo, comunque
tra loro confinanti. L’apposizione delle tabelle di delimitazione non può
essere inferiore ad una distanza di quattro metri dagli argini e sponde dei
corsi d’acqua pubblici. Deve intercorrere tra una tartufaia controllata e
l’altra, una zona di libera cerca non inferiore ai quattrocento metri
lineari”.
L’audizione è servita a conoscere il parere delle varie associazioni
intervenute e raccogliere contributi dalle stesse. Andrea Palomba (Cia),
Cristiano Casagrande (Confagricoltura), Paola Aceto e Albano Agabiti
(Coldiretti) hanno espresso delle perplessità in merito alla proposta,
ritenuta troppo restrittiva per gli imprenditori agricoli. In particolare le
associazioni hanno evidenziato un disaccordo in merito ai corridoi di
rispetto fra una tartufaia controllata e l’altra, così come le
delimitazioni sulle sponde dei corsi d’acqua, considerate troppo
limitative.
Le associazioni di tartufai e tartuficoltori hanno sottolineato invece
l’importanza della loro attività e della risorsa tartufo nelle zone di
montagna, e hanno chiesto la predisposizione di un testo con regole più
chiare e definite per favorire anche la libera cerca, garantire la
tracciabilità del prodotto e soprattutto precisare regole più lineari per
assicurare un giusto equilibrio tra chi è produttore di una tartufaia
controllata e chi professa il principio della libera cerca. In accordo tra le
varie associazioni è emersa anche la necessità di introdurre una figura
esperta e specializzata nell’area habitat e tutela del territorio
all’interno della Consulta per creare un piano rispondente alle necessità
e alle urgenze di chi opera in questo settore e un programma anche di
salvaguardia della tartufaia controllata.
Il presidente Mancini e il consigliere Manuela Puletti, prima firmataria
dell’iniziativa, si sono detti aperti a qualsiasi tipo di proposta e
osservazione utile a migliorare la proposta di legge e arrivare quindi a una
giusta e adeguata regolamentazione che tenga conto delle considerazioni
espresse dalle associazioni di categoria e dai liberi cercatori. RED/PG
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74879