
(AGENPARL) – ROMA gio 16 marzo 2023
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tema
10 marzo 2023
Studi – Bilancio
Lo stato di attuazione dei Fondi strutturali del ciclo 2014-2020
L’ Accordo di partenariato tra l’UE e l’Italia, adottato il 29 ottobre 2014 e successivamente revisionato nel febbraio 2018, reca l’impianto strategico e la selezione degli obiettivi tematici su cui si concentrano gli interventi finanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento europei (Fondi SIE) 2014-2020. Si tratta, nel complesso, di circa 44,8 miliardi di risorse comunitarie assegnate all’Italia. Di questi, oltre 36 miliardi sono stati destinati specificamente alla politica di coesione, a valere sul Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) e Fondo Sociale Europeo (FSE), cui si sono aggiunte le risorse di cofinanziamento nazionale, per oltre 19 miliardi di euro, per un totale di risorse finanziarie dei Fondi strutturali 2014-2020 pari a 55,2 miliardi di euro. La gran parte è stata destinata all’Obiettivo “Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione”.
A partire dal 2020, per affrontare la crisi sanitaria pubblica conseguente all’epidemia COVID-19, a seguito di specifiche iniziative adottate dalla Commissione europea, è stata introdotta una flessibilità eccezionale nell’impiego dei Fondi Strutturali e di Investimento europei, concedendo agli Stati membri la possibilità di procedere ad una riprogrammazione dei Programmi Operativi attuativi, con l’applicazione di un tasso di cofinanziamento fino al 100 per cento a carico dei Fondi europei, per le spese destinate a contrastare gli effetti generati dall’epidemia. Inoltre, con l’iniziativa denominata “REACT-EU”, la Commissione UE ha assegnato alla politica di coesione ulteriori risorse per gli anni 2021 e 2022, oltre 14 miliardi di euro per l’Italia, destinate specificamente al superamento degli effetti della crisi sanitaria da COVID-19, che hanno portato l’importo complessivo delle risorse dei Fondi strutturali (FESR e FSE), sia comunitarie che di cofinanziamento nazionale, a oltre 64 miliardi di euro.
In merito all’attuazione finanziaria, secondo i dati più recenti forniti nel Bollettino di Monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato, alla data del 31 ottobre 2022, lo stato di utilizzo dei Fondi strutturali FESR e FSE si attesta per ciò che attiene agli impegni, ad un valore pari all’81,6% delle risorse programmate, mentre i pagamenti hanno raggiunto oltre 35,7 miliardi, corrispondenti a circa il 55,5% delle risorse programmate.
Alla data del 31 dicembre 2022 sono risultati, inoltre, pienamente raggiunti i target di spesa comunitari. Come riportato nel Comunicato dell’Agenzia per la coesione del 5 gennaio 2023, tutti i 51 Programmi Operativi cofinanziati dai fondi UE hanno raggiunto l’obiettivo fissato per l’N+3 dell’anno 2022. La spesa complessivamente certificata alla Commissione europea è risultata pari a 35,02 miliardi di euro, rispetto ai 28,6 miliardi certiicati al 31 dicembre 2021.
Con il Regolamento (UE) 2017/2305 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017 (che ha modificato il precedente regolamento (UE) n. 1303/2013), le risorse europee per la coesione economica, sociale e territoriale disponibili per gli impegni di bilancio per il periodo 2014-2020 sono pari a 329,978 miliardi di euro, a prezzi 2011, di cui 325,9 miliardi destinati ai fondi strutturali (FESR, FSE e Fondo di coesione, quest’ultimo peraltro non interessa l’Italia).
Gran parte delle risorse, oltre 317 miliardi di euro (in luogo dei 313 miliardi prima previsti) è destinata all’obiettivo “Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione“, che interessa le seguenti tre categorie di regioni, individuate sulla base del prodotto interno lordo rispetto alla media UE:
- Regioni meno sviluppate: con un PIL pro capite inferiore al 75% della media europea;
- Regioni in transizione: con un PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% della media europea;
- Regioni più sviluppate: con un PIL pro capite superiore al 90% della media europea.
Per il raggiungimento di tali obiettivi, l’Unione europea – sulla base di accordi stipulati con i singoli Stati membri (Accordi di Partenariato) e secondo regole condivise – assegna in un arco temporale di sette anni (Ciclo di programmazione) specifiche risorse finanziarie a cui si aggiungono quelle nazionali messe a disposizione dai medesimi Stati Membri.
L’Accordo di Partenariato con l’Italia è stato approvato dalla Commissione Europea il 29 ottobre 2014. L’accordo è stato poi modificato – come sopra ricordato – a febbraio 2018 con la Decisione di esecuzione C(2018)598 final, al fine di ricomprendere nella sua impostazione le maggiori risorse comunitarie assegnate all’Italia (con la Decisione di esecuzione (UE) 2016/1941), a seguito dell’adeguamento “tecnico” del Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020, effettuato in conformità dell’articolo 92, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1303/2013.
riesame delle assegnazioni totali degli Stati membri nel quadro dell’Obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione della politica di coesione, a norma degli articoli 6 e 7 del Regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020. Si tratta di un adempimento di verifica previsto dalla normativa a
metà del ciclo di programmazione, anche in considerazione all’adeguamento tecnico del Quadro finanziario pluriennale connesso all’evoluzione del reddito nazionale lordo (RNL). La Commissione ha presentato i risultati di tale riesame in una
Comunicazione al Consiglio e al Parlamento europeo del 30 giugno 2016, concernente l’adeguamento tecnico del quadro finanziario per il 2017 all’evoluzione del reddito nazionale lordo (RNL) e
l’adeguamento delle dotazioni per la politica di coesione.
L’effetto netto totale di tali adeguamenti consiste nell’
aumento delle risorse
comunitarie complessive per la coesione economica, sociale e territoriale di complessivi
4 miliardi di euro. Di questi, 1,6 miliardi sono stati assegnati all’Italia.
A seguito dell’adeguamento tecnico, ai sensi della Decisione di esecuzione (UE) 2016/1941 del 3 novembre 2016 – che ha modificato la precedente Decisione della Commissione europea del 3 aprile 2014 (2014/190/UE) riguardo alla ripartizione tra gli Stati membri delle risorse comunitarie complessivamente destinate ai fondi strutturali – all’Italia sono stati assegnati circa 44,8 miliardi di risorse comunitarie per 4 Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE), attraverso i quali si realizza la politica di coesione: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo sociale europeo (FSE), cui si aggiungono il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
Di questi, circa 33,9 miliardi sono destinati specificamente alla politica di coesione a valere sui Fondi strutturali FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) e FSE (Fondo sociale europeo). In particolare, la Decisione UE 2016/1941 assegna all’Italia 32,7 miliardi per l’Obiettivo “Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione“. Circa 1,1 miliardi di euro riguardano l’Obiettivo “Cooperazione territoriale europea”.
Circa 10,4 miliardi di euro sono assegnati a titolo di Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e 537 milioni di euro a titolo di Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
Alle risorse suindicate si aggiungono gli importi assegnati per il Fondo europeo per l’aiuto agli indigenti – FEAD (672,6 milioni di euro) e per l’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile (YEI), pari a 567,5 milioni di euro. Queste ultime attuate mediante un apposito Programma Operativo Nazionale.
Nel complesso, dunque, per la politica di coesione 2014-2020 l’Italia beneficia di circa 35,1 miliardi di euro di risorse comunitarie.
Alle risorse comunitarie si sono aggiunte le risorse derivanti dal cofinanziamento nazionale, di cui 19,8 miliardi di euro, per un totale di risorse finanziarie derivanti dai Fondi strutturali per il periodo di programmazione 2014-2020 pari a 55 miliardi di euro complessivi.
Gran parte di queste risorse – assegnate all’Italia sui fondi FESR e FSE – sono destinate all’obiettivo “Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione” (51,4 miliardi), che interessa per l’Italia le seguenti regioni:
- regioni meno sviluppate: (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia): 33,8 miliardi;
- regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna): 2,8 miliardi;
- regioni più sviluppate (restanti regioni del centro-nord): 14,8 miliardi.
Una quota pari a 2,8 miliardi è assegnata al PON Iniziative Occupazione Giovani (IOG) e circa 0,9 miliardi sono destinati all’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” che interviene in specifiche aree frontaliere, dislocate lungo i confini interni ed esterni dell’UE o transnazionali, che riguardano vaste porzioni del territorio europeo e in alcuni casi coincidono con il territorio delle Strategie macro-regionali europee.
A causa dell’emergenza sanitaria legata all’epidemia da COVID-19, con il Regolamento (UE) 2020/558 del 23 aprile 2020 è stata introdotta una flessibilità eccezionale nell’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all’epidemia, per mobilitare tutto il sostegno finanziario a titolo dei fondi della politica di coesione al fine di affrontare gli effetti negativi gravi che la crisi sanitaria ha sulle economie e sulle società dell’UE.
La Commissione europea ha adottato specifiche iniziative denominate “Coronavirus Response Investment Initiative (CRII)” e “Coronavirus Response Investment Initiative plus (CRII+)”, per affrontare la crisi sanitaria pubblica conseguente all’epidemia COVID-19, al fine di garantire agli Stati membri l’immediata disponibilità di risorse finanziarie derivante dai Fondi UE. Il Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2020, in particolare, modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 introducendo misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all’epidemia di COVID-19, offrendo agli Stati membri la possibilità di richiedere l’applicazione di un tasso di cofinanziamento del 100% alle spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021, per i programmi sostenuti dal FESR, dal FSE o dal Fondo di coesione.
Tale possibilità è stata estesa anche al periodo contabile 2021-2022 ai sensi dell’art.1 del Regolamento UE 562/2022 che ha modificato l’art. 25 bis del Regolamento (UE) n. 1303/2013.
A seguito delle suddette iniziative della Commissione UE, è stata concessa agli stati membri la possibilità di procede ad una riprogrammazione dei Programmi Operativi, con la possibilità di richiedere l’applicazione del tasso di cofinanziamento fino al 100 per cento a carico dei Fondi UE, per le spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021, destinate a contrastare gli effetti generati dall’epidemia, per uno o più assi prioritari di un programma sostenuto dal FESR, dal FSE o dal Fondo di coesione.
La legislazione nazionale si è adeguata alle iniziative europee con l’articolo 242 del D.L. n. 34/2020, il quale consente alle Autorità di Gestione di Programmi Operativi 2014-2020 dei fondi strutturali europei di poter richiedere l’applicazione del tasso di cofinanziamento fino al 100 per cento a carico dei Fondi UE, per le spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021 destinate a contrastare gli effetti sanitari, economici e sociali generati dall’epidemia di Covid-19. Le risorse erogate dall’UE a rimborso delle spese rendicontate per le misure emergenziali sono riassegnate alle stesse Amministrazioni che hanno proceduto alla rendicontazione, fino a concorrenza dei rispettivi importi, per essere destinate alla realizzazione di Programmi operativi complementari (POC) vigenti o da adottarsi, assicurando così la salvaguardia delle finalità proprie della politica di coesione. Ai POC sono altresì destinate le risorse di cofinanziamento nazionale a carico del Fondo di Rotazione IGRUE, che si sono “liberate” per effetto dell’integrazione fino al 100% del tasso di cofinanziamento UE dei Programmi Operativi.
Nel corso del 2020, dunque, le risorse programmate per l’Italia a valere sui fondi strutturali FESR e FSE hanno subito un decremento a seguito delle riprogrammazioni di alcuni Programmi Operativi, sia PON che POR, in virtù della suddetta normativa relativa al finanziamento delle spese emergenziali legate alla pandemia da Covid-19. Nei Bollettini IGRUE sul Monitoraggio (a partire dal Bollettino del 30 agosto 2020) sono illustrati i Programmi Operativi che hanno subito variazioni a seguito delle riprogrammazioni.
Secondo i dati riportati nella Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale – programmazione 2014-2020, predisposta dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR (Doc. XXVII, n. 4), presentata al Parlamento il 21 febbraio scorso – e presenti sul sito del Ministero – tale percorso di riprogrammazione, portato avanti sia sul FESR che sul FSE, ha raggiunto il valore complessivo di circa 12 miliardi di euro, di cui 5,4 miliardi di euro a valere sui PON e 6,5 miliardi a valere sui POR (cfr. anche, in merito, il documento dell’IFEL, “La dimensione territoriale delle poltiche di coesione – 2021“, di dicembre 2021).
Inoltre, in aggiunta alle misure sopra indicate, la Commissione europea nell’ambito della strategia di contrasto all’epidemia da COVID-19 ha assegnato risorse supplementari del bilancio UE 2021-2027 alla politica di coesione 2014-2020 per gli anni 2021 e 2022 attraverso l’iniziativa REACT-EU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe) destinata a promuovere il superamento degli effetti negativi della crisi sanitaria sull’economia, sull’occupazione e sui sistemi sociali nelle regioni colpite dalla pandemia di COVID-19 e favorire, al contempo, la transizione verde, digitale e resiliente di economia e società, nonché risorse ad integrazione dello sviluppo rurale.
Con l’iniziativa “REACT-EU”, sono state assegnate alla politica di coesione risorse supplementari per gli anni 2021 e 2022 di ammontare pari a 14,3 miliardi di euro, di cui 11,3 miliardi di euro per l’annualità 2021 (Decisione di esecuzione della Commissione C(2021)843 del 12/2/2021) e 3 miliardi di euro per l’annualità 2022 (Decisione di esecuzione C(2021)8271 del 23/11/2021).
La quota del REACT-EU (a cui si è aggiunto il cofinanziamento nazionale, nella misura di 186,4 milioni di euro previsto per le misure di assistenza tecnica) è stata programmata all’interno dei Programmi Operativi Nazionali (PON), attraverso l’introduzione di uno specifico Asse, portando l’importo complessivo delle risorse programmabili FESR e FSE a oltre 64 miliardi di euro.
Si ricorda, che è stata recentemente annunciata, alla fine di novembre 2022, l’assegnazione all’Italia di ulteriori 1,5 miliardi a valere su REACT-EU, quale parte del Next-Generation EU, da utilizzare nell’ambito delle attività proprie del FSE, finalizzati a sostenere l’occupazione di donne e giovani e a migliorare le competenze dei lavoratori e delle persone in cerca di lavoro, sostenendo in tal modo la ripresa economica dell’Italia. Tale quota dell’annualità 2022 è in fase di programmazione nell’ambito del PON “Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione”.
Se si considera il complesso delle risorse afferenti a tutti i Fondi SIE – che ricomprendono, oltre al FESR e FSE, anche il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) – le risorse programmate per il periodo di programmazione 2014-2020, compreso il cofinanziamento nazionale, raggiungono oltre 93 miliardi di euro, di cui 62 miliardi di contributo UE.
(In milioni di euro)
Fondo |
Valore dei programmi |
Di cui contributo UE |
Di cui contributo nazionale |
FESR |
38.434,23 |
28.577,74 |
9.856,49 |
FSE |
25.949,94 |
18.651,93 |
7.298,01 |
FEASR |
27.878,38 |
14.349,75 |
13.528,63 |
FEAMP |
979,50 |
537,26 |
442,23 |
Totale |
93.242,05 |
62.116,68 |
31.125,36 |
Nell’ultimo Bollettino di Monitoraggio fornito periodicamente dalla Ragioneria generale dello Stato, Ispettorato generale rapporti con l’Unione europea – IGRUE, al 31 ottobre 2022, rispetto alle risorse complessivamente programmate nell’ambito dei Fondi SIE, risulta un avanzamento del 75,37% in termini di impegni e del 57,11% in termini di pagamenti.
Si rammenta qui, per completezza, che ai fondi UE, in Italia si aggiungono ulteriori risorse nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) che attua l’obiettivo costituzionale di “rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio della persona” (in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione italiana e dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).
Ulteriori risorse nazionali sono destinate agli interventi della cosiddetta “Programmazione complementare”. Si tratta di interventi, programmati al fine di evitare di incorrere nel taglio dei finanziamenti a causa delle criticità emerse in termini di capacità di spesa delle risorse europee, coerenti con quanto stabilito dall’Accordo di Partenariato e destinati a perseguire le medesime finalità strategiche dei Fondi UE. Tale programmazione è finanziata con le risorse del Fondo di Rotazione resesi disponibili a seguito dell’adozione di programmi con tassi di cofinanziamento nazionale inferiori a quanto stabilito.
ultimo aggiornamento: 14 marzo 2023
Nell’impostazione strategica dell’Accordo di partenariato 2014-2020, articolata su 11 obiettivi tematici, sono considerate il complesso delle risorse comunitarie assegnate all’Italia:
- a titolo dei due Fondi strutturali per la politica di coesione – Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e al Fondo sociale europeo (FSE);
- a titolo di Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e di Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP);
- le risorse assegnate per l’Obiettivo Cooperazione territoriale europea (CTE).
Con riferimento specifico ai Fondi strutturali 2014-2020 (FESR e FSE), che più degli altri attuano la politica di sviluppo regionale, le risorse programmate, raggiungono l’importo complessivo di 64,4 miliardi di euro, di cui 47,2 miliardi di contributo comunitario. Tale importo, come ricordato nel paragrafo precedente, è comprensivo delle risorse assegnate alla politica di coesione 2014-2020 per l’anno 2021 a seguito dell’iniziativa europea denominata “REACT-EU” (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe), destinata a rafforzare le misure di risposta alla crisi generata dal Covid-19, nell’ambito di un nuovo obiettivo tematico, che va ad aggiungersi agli 11 obiettivi tematici sopra richiamati.
Risorse Fondi strutturali al 31 ottobre 2022 |
|||
(In milioni di euro) |
|||
Fondo |
Risorse programmate |
Di cui contributo UE |
Di cui contributo nazionale |
FESR* |
38.434,23 |
28.577,74 |
9.856,49 |
FSE** |
25.949,94 |
18.651,93 |
7.298,01 |
Totale |
64.384,17 |
47.229,67 |
17.154,50 |
* Comprensivo della quota IPA a valere sui Programmi CTE
** Comprensivo della quota a valere sul fondo Iniziativa Occupazione Giovani (IOG) programmata nel PON Iniziativa Occupazione Giovani a titolarità dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL)
Le tavole successive, riprese dall’ultimo Bollettino di Monitoraggio fornito periodicamente dalla Ragioneria generale dello Stato, Ispettorato generale rapporti con l’Unione europea – IGRUE, riportano le informazioni sullo stato di utilizzo dei fondi strutturali (quota europea + cofinanziamento nazionale) alla data del 31 ottobre 2022, con riferimento agli impegni e i pagamenti rispetto alle risorse disponibili.
Le tavole mettono in evidenza che al 31 ottobre 2022, sulle risorse complessivamente programmate (circa 64,4 miliardi), comprensive delle risorse del REACT-EU, lo stato di attuazione dei Fondi strutturali si attesta, per ciò che attiene agli impegni complessivamente assunti, ad un valore pari al 81,6% delle risorse complessivamente programmate. Il livello dei pagamenti ha raggiunto oltre 35,7 miliardi, corrispondenti al 55,5% delle risorse programmate. Il FESR mostra uno stato di avanzamento appena superiore rispetto ai programmi del FSE.
Stato attuazione per fondo strutturale |
|||||
(In milioni di euro) |
|||||
Fondo |
Risorse programmate |
Impegni |
Pagamenti |
% Avanzamento |
% Avanzamento |
FESR* |
38.434,23 |
33.959,68 |
22.198,44 |
88,36% |
57,76% |
FSE** |
25.949,94 |
18.596,00 |
13.520,29 |
71,66% |
52,10% |
Totale |
64.384,17 |
52.555,68 |
35.718,73 |
81,63% |
55,48% |
* Comprensivo della quota IPA a valere sui Programmi CTE
** Comprensivo della quota a valere sul fondo Iniziatica Occupazione Giovani (IOG) programmata nel PON Iniziativa Occupazione Giovani a titolarità dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL)
I dati sullo stato di attuazione della programmazione 2014-20 che emergono dal Sistema nazionale di monitoraggio (BDU) al 31 ottobre 2022, evidenziano un ritardo nell’avanzamento finanziario dei Programmi Operativi, definito preoccupante dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, nella sua recente Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale – programmazione 2014-2020 (Doc. XXVII, n. 4), presentata al Parlamento il 21 febbraio scorso, in cui si evidenzia una spesa ancora da realizzare nel 2023 di oltre 29 miliardi di euro.
Le risorse dei Fondi strutturali (FESR e FSE) sono gestite attraverso 59 Programmi Operativi, di cui:
- 12 a titolarità di Amministrazioni centrali (Programmi Operativi Nazionali – PON);
- 39 a titolarità di Amministrazioni regionali (Programmi Operativi Regionali – POR);
- 8 a titolarità di Amministrazioni regionali (Programmi di cooperazione Territoriale – PO CTE).
La tabella che segue riepiloga lo stato di attuazione dei Programmi attuativi dei fondi strutturali 2014-2020, distintamente per i Programmi Operativi Regionali (POR) e nazionali (PON), con riferimento agli impegni e i pagamenti rispetto alle risorse disponibili, per categoria di regione, nonché l’avanzamento del PON IOG (giovani), dei Programmi CTE (Cooperazione Territoriale) e dei fondi del REACT-EU.
L’importo degli impegni e dei pagamenti comprende sia la quota UE e sia la quota nazionale riferiti ai programmi (impegni e pagamenti ammessi).
Stato attuazione Fondi strutturali (FESR e FSE) per categoria di regione e tipologia di Programma |
||||||
(In milioni di euro) |
||||||
Categoria di Regione |
Tipologia Programma |
Risorse programmate |
Impegni |
Pagamenti |
% Avanzamento |
% Avanzamento |
In transizione |
PON |
958,47 |
861,67 |
622,48 |
89,90% |
64,95% |
POR |
1.918,82 |
1.660,32 |
1.231,27 |
86,53% |
64,17% |
|
Meno sviluppate |
PON |
13.145,43 |
12.347,21 |
8.672,87 |
93,93% |
65,98% |
POR |
17.595,30 |
16.858,17 |
11.014,00 |
95,81% |
62,60% |
|
Più sviluppate |
PON |
2.765,07 |
2.438,49 |
1.925,45 |
88,19% |
69,63% |
POR |
13.194,94 |
13.041,85 |
10.572,75 |
98,84% |
80,13% |
|
Totale Fondo IOG |
940,10 |
729,99 |
617,41 |
77,65% |
65,67% |
|
Totale REACT EU |
12.874,50 |
3.779,86 |
493,44 |
29,36% |
3,83% |
|
Totale PO CTE |
991,53 |
838,11 |
569,05 |
84,53% |
57,39% |
|
Totale Generale |
64.384,17 |
52.555,68 |
35.718,73 |
81,63% |
55,48% |
Nella Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale – programmazione 2014-2020 (Doc. XXVII, n. 4), presentata dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, si rileva, confrontando i dati di avanzamento finanziario dei programmi regionali tra categorie di regioni, un ritardo significativo delle regioni meno sviluppate e in transizione soprattutto in termini di pagamenti, inferiori di oltre 15 punti percentuali rispetto alle regioni più sviluppate.
Particolarmente critico è l’avanzamento dell’Iniziativa REACT-EU, che richiede tempi molto stringenti di realizzazione, essendo stata avviata nel 2021.
Anche nel confronto tra i Paesi dell’Unione europea, la Relazione riporta i dati forniti dalla Commissione Europea (Cohesion Open Data Platform – rilevazione al 30 settembre 2022) rispetto allo stato di attuazione della politica di coesione, che collocano l’Italia al secondo posto per ammontare di risorse assegnate, ma al penultimo in termini di implementazione, con una percentuale di spesa pari al 55 per cento del programmato, contro una media europea del 69 per cento.
Si riportano nei paragrafi che che seguono, i dati – estrapolati dal Bollettino di Monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato -IGRUE – dello stato di attuazione alla data del 31 ottobre 2022 dei singoli Programmi attuativi dei fondi strutturali 2014-2020, distintamente per i Programmi Operativi Regionali (POR) e Programmi Operativi Nazionali (PON), finanziati con i due fondi strutturali (FESR e FSE) e con il Fondo REACT-EU, con riferimento agli impegni e i pagamenti rispetto alle risorse disponibili.
Per i POR, i dati sono presentati con riferimento alle diverse categorie di regioni meno sviluppate, più sviluppate e in transizione.
ultimo aggiornamento: 10 marzo 2023
Riguardo PON 2014-2020, il totale di risorse programmate, pari a 30,7 miliardi di euro, è comprensivo degli importi del “REACT-EU“, che ha assegnato alla politica di coesione ulteriori risorse per gli anni 2021 e 2022 (oltre 14 miliardi di euro) per il sostegno alla crisi sanitaria causata dal COVID, e la cui quota è stata integralmente programmata all’interno dei Programmi Operativi Nazionali (PON), attraverso l’introduzione di uno specifico Asse “Promuovere il superamento degli effetti della crisi nel contesto della pandemia di COVID-19 e preparare una ripresa verde, digitale e resiliente”.
Nel valore complessivo dei programmi nazionali è pertanto incluso l’importo di circa 13 miliardi di euro a valere sull’iniziativa REACT-EU, di cui 12,7 miliardi a valere sulla quota comunitaria.
Stato attuazione PON (FESR e FSE) |
|||||
In milioni di euro |
|||||
Tipologia |
Risorse programmate |
Impegni |
Pagamenti |
% Avanzamento |
% Avanzamento |
PON |
30.683,57 |
20.157,23 |
12.331,65 |
65,69% |
40,19% |
Si segnala che è stata recentemente assegnata all’Italia (a novembre 2022) la quota di ulteriori 1,5 miliardi a valere su REACT-EU, quale parte del Next-Generation EU, da utilizzare nell’ambito delle attività proprie del FSE, da destinare al sostegno dell’occupazione di donne e giovani e al miglioramento delle competenze dei lavoratori e delle persone in cerca di lavoro, al fine di sostenere la ripresa economica dell’Italia.
Tale quota dell’annualità 2022 è in fase di programmazione nell’ambito del PON “Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione”.
Le risorse, pertanto, assegnate all’Italia a valere sull’iniziativa REACT-EU ammontano a 14,2 miliardi di euro relativamente ai Fondi FESR e FSE, a cui si aggiungono 199 milioni di euro relativamente al Fondo FEAD per un totale complessivo di 14,4 miliardi di euro (cfr. decisione di esecuzione UE n. 182/2021; decisione di esecuzione UE n. 2055/2021).
In generale, per i
12 PON 2014-2020 risulta un complessivo
avanzamento del 65,7% in termini di impegni e del
40,2% in termini di
pagamenti.
Sulle suddette percentuali
incide il livello di attuazione del
Fondo REACT-EU, che si trova in una
fase ancora iniziale, e che registra al 31 ottobre 2022, sui circa 13 miliardi programmati, impegni per 3,8 miliardi di euro, pari al 29,4%, e pagamenti per appena 493 milioni di euro, pari al 3,8% del totale.
Nella tabella seguente è illustrato in dettaglio lo stato di avanzamento di ciascuno dei 12 PON, ripartiti per aree geografiche, con specifica indicazione in ogni PON della quota REACT-EU in esso programmata.
La gran parte delle risorse REACT-EU, circa 4,6 miliardi, sono stati programmati nell’ambito del PON Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione; ulteriori 2,2 miliardi sono programmati nel PON Imprese e Competitività, 1,6 miliardi nel PON Governance e Capacità Istituzionale, 1,3 miliardi nel PON per la Scuola, circa 1,2 miliardi nel PON Ricerca e Innovazione, 1,1 miliardi nel PON Città Metropolitane, e 670 milioni nel PON Infrastrutture e reti.
In alcuni PON, le risorse del REACT-EU non risultano ancora attivate.
Stato attuazione PON (FESR e FSE) – Dettaglio |
|||||
milioni di euro |
|||||
Programma Operativo |
Risorse programmate |
Impegni |
Pagamenti |
% Avanzamento |
% Avanzamento |
PON Cultura e Sviluppo |
490,93 |
282,27 |
209,78 |
57,50% |
42,73 |
Regioni Meno Sviluppate |
490,93 |
282,27 |
209,78 |
57,50 |
42,73 |
PON Governance e Capacità Istituzionale |
2.490,75 |
839,63 |
641,84 |
33,71% |
25,77 |
Regioni In Transizione |
38,56 |
44,35 |
33,53 |
115,03 |
86,96 |
Regioni Meno Sviluppate |
665,03 |
685,39 |
524,42 |
103,06 |
78,86 |
Regioni Più Sviluppate |
102,00 |
109,89 |
83,89 |
107,74 |
82,25 |
NA – REACT EU |
1.685,16 |
0,00 |
0,00 |
0,00 |
0,00 |
PON Imprese e Competitività |
5.544,93 |
4.628,07 |
3.045,69 |
83,46% |
54,93 |
Regioni In Transizione |
249,55 |
289,11 |
218,27 |
115,85 |
87,46 |
Regioni Meno Sviluppate |
2.978,56 |
3.441,00 |
2.552,26 |
115,53 |
85,69 |
Regioni Più Sviluppate |
98,77 |
48,92 |
47,98 |
49,53 |
48,58 |
NA – REACT EU |
2.218,04 |
849,04 |
227,18 |
38,28 |
10,24 |
PON Inclusione |
1.269,04 |
1.234,82 |
612,53 |
97,30% |
48,27 |
Regioni In Transizione |
76,17 |
68,11 |
39,13 |
89,43 |
51,38 |
Regioni Meno Sviluppate |
762,67 |
757,72 |
313,76 |
99,35 |
41,14 |
Regioni Più Sviluppate |
336,60 |
392,13 |
259,64 |
116,50 |
77,14 |
NA – REACT EU |
93,60 |
16,86 |
0,00 |
18,01 |
0,00 |
PON Infrastrutture e Reti |
2.234,45 |
2.133,70 |
1.164,22 |
95,49% |
52,10 |
Regioni Meno Sviluppate |
1.564,43 |
1.475,54 |
1.163,85 |
94,32 |
74,39 |
NA – REACT EU |
670,02 |
658,16 |
0,37 |
98,23 |
0,06 |
PON Iniziativa PMI |
322,50 |
322,50 |
204,63 |
100,00% |
63,45 |
Regioni In Transizione |
27,66 |
27,66 |
15,52 |
100,00 |
56,11 |
Regioni Meno Sviluppate |
294,84 |
294,84 |
189,11 |
100,00 |
64,14 |
PON Legalità |
692,84 |
467,66 |
342,09 |
67,50% |
49,37 |
Regioni In Transizione |
30,98 |
10,35 |
8,21 |
33,40 |
26,50 |
Regioni Meno Sviluppate |
495,57 |
369,18 |
254,92 |
74,50 |
51,44 |
Regioni Più Sviluppate |
166,29 |
88,13 |
78,95 |
53,00 |
47,48 |
PON Città Metropolitane |
1.992,33 |
1.278,31 |
717,06 |
64,16% |
35,99 |
Regioni In Transizione |
42,08 |
30,67 |
25,26 |
72,89 |
60,04 |
Regioni Meno Sviluppate |
543,63 |
421,39 |
335,40 |
77,52 |
61,70 |
Regioni Più Sviluppate |
286,56 |
251,94 |
206,30 |
87,92 |
71,99 |
NA – REACT EU |
1.120,07 |
574,30 |
150,09 |
51,27 |
13,40 |
PON Ricerca e Innovazione |
2.375,15 |
1.701,08 |
780,61 |
71,62% |
32,87 |
Regioni In Transizione |
127,50 |
143,66 |
93,80 |
112,67 |
73,57 |
Regioni Meno Sviluppate |
1.062,19 |
1.122,70 |
686,81 |
105,70 |
64,66 |
NA – REACT EU |
1.185,46 |
434,72 |
0,00 |
36,67 |
0,00 |
PON Per la Scuola |
4.036,30 |
3.712,96 |
2.035,07 |
91,99% |
50,42 |
Regioni In Transizione |
174,69 |
128,03 |
94,96 |
73,29 |
54,36 |
Regioni Meno Sviluppate |
1.618,66 |
1.446,69 |
1.100,32 |
89,38 |
67,98 |
Regioni Più Sviluppate |
939,19 |
891,46 |
723,99 |
94,92 |
77,09 |
NA – REACT EU |
1.303,76 |
1.246,78 |
115,80 |
95,63 |
8,88 |
PON Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione |
6.404,48 |
1.757,73 |
1.036,80 |
27,45% |
16,19 |
Regioni In Transizione |
53,88 |
49,10 |
36,43 |
91,14 |
67,61 |
Regioni Meno Sviluppate |
1.641,87 |
1.607,12 |
953,68 |
97,88 |
58,08 |
Regioni Più Sviluppate |
110,34 |
101,50 |
46,70 |
91,99 |
42,33 |
NA – REACT EU |
4.598,39 |
0,00 |
0,00 |
0,00 |
0,00 |
PON Iniziativa Occupazione Giovani (IOG) |
2.829,88 |
1.798,51 |
1.541,34 |
63,55% |
54,47 |
NA – REACT EU |
940,10 |
729,99 |
617,41 |
77,65 |
65,67 |
Regioni In Transizione |
137,41 |
70,62 |
57,38 |
51,40 |
41,76 |
Regioni Meno Sviluppate |
1.027,04 |
443,38 |
388,57 |
43,17 |
37,83 |
Regioni Più Sviluppate |
725,32 |
554,51 |
477,99 |
76,45 |
65,90 |
Totale Complessivo |
30.683,58 |
20.157,23 |
12.331,65 |
65,69% |
40,19 |
di cui Regioni In Transizione |
958,46 |
861,67 |
622,48 |
89,90 |
64,95 |
di cui Regioni Meno Sviluppate |
13.145,43 |
12.347,21 |
8.672,87 |
93,93 |
65,98 |
di cui Regioni Più Sviluppate |
2.765,07 |
2.438,49 |
1.925,45 |
88,19 |
69,63 |
di cui Fondo IOG |
940,10 |
729,99 |
617,41 |
77,65 |
65,67 |
di cui REACT EU |
12.874,49 |
3.779,86 |
493,44 |
29,36 |
3,83 |
Guardando ai pagamenti, da segnalare, in particolare, il PON Iniziativa PMI, che evidenzia un livello di pagamenti superiore alla media, pari al 63,5% delle risorse stanziate (che non presenta quote del React-EU), il PON Infrastrutture e Reti, con pagamenti pari al 52%, ed il PON imprese e competitività, con pagamenti al 55%.
Anche il PON Iniziativa Occupazione Giovani (IOG) ha raggiunto un alto livello di attuazione, con pagamenti al 54,5%.
ultimo aggiornamento: 10 marzo 2023
Attuazione Categoria regioni meno sviluppate
Nella tabella seguente è illustrato lo stato di attuazione al 31 ottobre 2022 dei POR 2014-2020 rientranti nella categoria delle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), distinto per i Fondi FESR e FSE.
Stato attuazione POR (FESR e FSE) – Categoria di regione meno sviluppate |
|||||
In milioni di euro |
|||||
Programma operativo |
Risorse programmate |
Impegni |
Pagamenti |
% Avanzamento |
% Avanzamento |
Basilicata |
840,31 |
765,36 |
547,19 |
91,08% |
65,12% |
FESR |
550,69 |
563,13 |
396,20 |
102,26% |
71,95% |
FSE |
289,62 |
202,23 |
150,99 |
69,82% |
52,13% |
Calabria |
2.260,53 |
1.604,81 |
1.083,92 |
70,99% |
47,95% |
FESR |
1.860,75 |
1.385,22 |
894,55 |
74,44% |
48,07% |
FSE |
399,79 |
219,59 |
189,37 |
54,93% |
47,37% |
Campania |
4.950,72 |
4.077,73 |
2.863,12 |
82,37% |
57,83% |
FESR |
4.113,55 |
3.299,80 |
2.325,06 |
80,22% |
56,52% |
FSE |
837,18 |
777,93 |
538,06 |
92,92% |
64,27% |
Puglia |
4.450,60 |
6.247,90 |
3.748,94 |
140,38% |
84,23% |
FESR |
3.485,09 |
4.788,39 |
2.900,83 |
137,40% |
83,24% |
FSE |
965,51 |
1.459,51 |
848,10 |
151,16% |
87,84% |
Sicilia |
5.093,14 |
4.162,37 |
2.770,84 |
81,73% |
54,40% |
FESR |
4.273,04 |
3.563,87 |
2.396,60 |
83,40% |
56,09% |
FSE |
820,10 |
598,50 |
374,24 |
72,98% |
45,63% |
Totale complessivo |
17.595,30 |
16.858,17 |
11.014,00 |
95,81% |
62,60% |
di cui FESR |
14.283,11 |
13.600,40 |
8.913,24 |
95,22% |
62,40% |
di cui FSE |
3.312,19 |
3.257,76 |
2.100,77 |
98,36% |
63,43% |
Con riguardo ai Programmi per le Regioni meno sviluppate, rispetto al totale di risorse programmate a valere sul FESR e sul FSE, circa 17,6 miliardi di euro, si evidenziano percentuali di attuazione avanzate, con un livello di impegni intorno al 96% e di pagamenti a circa il 62,6%.
Alcuni Programmi regionali presentano, rispetto allo stanziamento assegnato, impegni e pagamenti con percentuali leggermente inferiori alla media. Tra questi il POR Calabria, che registra una percentuale di impegni al 71% e di pagamenti intorno al 48%. Anche il POR Sicilia e il POR Campania risultano leggermente in ritardo sia negli impegni che nei pagamenti, registrando rispettivamente uno stato di avanzamento negli impegni all’81,7 e all’82,4% e nei pagamenti al 54,4 e al 57,8%
Risultati più avanzati si registrano in particolare per il POR Puglia, con pagamenti a oltre l’84,2% delle risorse programmate ed impegni oltre il 140%.
Attuazione Categoria di regione in transizione
Nella tabella seguente è illustrato lo stato di attuazione al 31 ottobre 2022 dei POR 2014-2020 rientranti nella categoria delle regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna), distinto per i Fondi FESR e FSE.
Stato attuazione POR (FESR e FSE) – Categoria di regione in transizione |
|||||
In milioni di euro |
|||||
Programma Operativo |
Risorse programmate |
Impegni |
Pagamenti |
% Avanzamento |
% Avanzamento |
Abruzzo |
414,01 |
345,94 |
251,78 |
83,56% |
60,81% |
FESR |
275,51 |
216,68 |
164,59 |
78,65% |
59,74% |
FSE |
138,50 |
129,26 |
87,19 |
93,33% |
62,95% |
Molise |
129,03 |
130,57 |
82,72 |
101,19% |
64,11% |
FESR |
88,96 |
97,99 |
58,18 |
110,16% |
65,40% |
FSE |
40,07 |
32,58 |
24,54 |
81,29% |
61,24% |
Sardegna |
1.375,78 |
1.183,81 |
896,77 |
86,05% |
65,18% |
FESR |
930,98 |
841,00 |
644,22 |
90,34% |
69,20% |
FSE |
444,80 |
342,81 |
252,54 |
77,07% |
56,78% |
Totale complessivo |
1.918,82 |
1.660,32 |
1.231,27 |
86,53% |
64,17% |
Di cui: FESR |
1.295,45 |
1.155,68 |
866,99 |
89,21% |
66,93% |
Di cui: FSE |
623,38 |
504,65 |
364,28 |
80,95% |
58,44% |
La Tabella mostra che le Regioni in transizione, rispetto al totale di risorse programmate, circa 1,9 miliardi di euro, raggiungono un livello di avanzamento per i POR dell’86,5% in termini di impegni e di circa il 64,2% in termini di pagamenti.
Il POR Sardegna evidenzia un livello di avanzamento leggermente superiore alla media, con pagamenti pari al 65,2% del programmato.
Attuazione Categoria di regione più sviluppate
Con riguardo alle Regioni più sviluppate, nella tabella seguente è illustrato lo stato di attuazione al 31 ottobre 2022 dei POR 2014-2020 (per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Toscana, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta), distinti per i Fondi FESR e FSE.
Stato attuazione POR (FESR e FSE) – Categoria di regione più sviluppate |
|||||
In milioni di euro |
|||||
Programma Operativo |
Risorse programmate |
Impegni |
Pagamenti |
% Avanzamento |
% Avanzamento |
Emilia Romagna |
1.268,15 |
1.464,58 |
1.285,89 |
115,49% |
101,40% |
FESR |
481,90 |
512,26 |
480,83 |
106,30% |
99,78% |
FSE |
786,25 |
952,31 |
805,06 |
121,12% |
102,39% |
Friuli Venezia Giulia |
507,21 |
532,89 |
453,51 |
105,06% |
89,41% |
FESR |
230,78 |
266,05 |
216,80 |
115,28% |
93,94% |
FSE |
276,43 |
266,84 |
236,70 |
96,53% |
85,63% |
Lazio |
1.871,60 |
1.875,94 |
1.551,45 |
100,23% |
82,89% |
FESR |
969,07 |
883,85 |
732,72 |
91,21% |
75,61% |
FSE |
902,53 |
992,09 |
818,72 |
109,92% |
90,71% |
Liguria |
747,09 |
666,82 |
498,85 |
89,26% |
66,77% |
FESR |
392,55 |
338,03 |
275,73 |
86,11% |
70,24% |
FSE |
354,54 |
328,79 |
223,13 |
92,74% |
62,93% |
Lombardia |
1.940,95 |
1.830,09 |
1.427,05 |
94,29% |
73,52% |
FESR |
970,47 |
925,49 |
619,72 |
95,36% |
63,86% |
FSE |
970,47 |
904,61 |
807,33 |
93,21% |
83,19% |
Marche |
873,36 |
784,49 |
471,43 |
89,82% |
53,98% |
FESR |
585,38 |
535,92 |
295,49 |
91,55% |
50,48% |
FSE |
287,98 |
248,57 |
175,95 |
86,31% |
61,10% |
PA Bolzano |
273,24 |
346,40 |
244,57 |
126,77% |
89,51% |
FESR |
144,82 |
171,92 |
122,42 |
118,72% |
84,54% |
FSE |
128,42 |
174,48 |
122,14 |
135,86% |
95,11% |
PA Trento |
218,65 |
186,53 |
173,16 |
85,31% |
79,19% |
FESR |
92,21 |
72,71 |
71,87 |
78,85% |
77,95% |
FSE |
126,44 |
113,82 |
101,28 |
90,02% |
80,11% |
Piemonte |
1.838,13 |
1.816,79 |
1.580,66 |
98,84% |
85,99% |
FESR |
965,84 |
854,52 |
688,51 |
88,47% |
71,29% |
FSE |
872,29 |
962,27 |
892,16 |
110,32% |
102,28% |
Toscana |
1.525,42 |
1.543,78 |
1.282,80 |
101,20% |
84,09% |
FESR |
779,03 |
858,72 |
653,56 |
110,23% |
83,89% |
FSE |
746,39 |
685,06 |
629,24 |
91,78% |
84,30% |
Umbria |
649,82 |
457,47 |
380,94 |
70,40% |
58,62% |
FESR |
412,29 |
310,18 |
259,36 |
75,23% |
62,91% |
FSE |
237,53 |
147,30 |
121,58 |
62,01% |
51,18% |
Valle d’Aosta |
116,97 |
127,29 |
101,05 |
108,82% |
86,38% |
FESR |
64,35 |
71,62 |
57,08 |
111,30% |
88,70% |
FSE |
52,62 |
55,67 |
43,97 |
105,79% |
83,55% |
Veneto |
1.364,34 |
1.408,79 |
1.121,39 |
103,26% |
82,19% |
FESR |
600,31 |
520,29 |
438,80 |
86,67% |
73,10% |
FSE |
764,03 |
888,50 |
682,59 |
116,29% |
89,34% |
Totale complessivo |
13.194,94 |
13.041,85 |
10.572,75 |
98,84% |
80,13% |
di cui FESR |
6.689,00 |
6.321,56 |
4.912,89 |
94,51% |
73,45% |
di cui FSE |
6.505,94 |
6.720,30 |
5.659,86 |
103,29% |
87,00% |
La situazione relativa all’attuazione finanziaria, alla data del 31 ottobre 2022, evidenzia come queste Regioni mostrino risultati più performanti, sia sul FESR che sul FSE, con una percentuale complessiva degli impegni del 98,8%, sul totale di risorse programmate (circa 13,2 miliardi di euro) e dei pagamenti intorno all’80%.
Il prospetto evidenzia come il POR Emilia Romagna abbia raggiunto il livello più alto con una media del 115% di impegni giuridicamente vincolanti sul programmato ed una percentuale di pagamenti al 101,4%.
Percentuali molto elevate di attuazione si registrano anche per il POR Friuli Venezia Giulia, con impegni al 105% e pagamenti all’89,4%, per il POR Valle d’Aosta, con una percentuale di impegni al 108,8% e di pagamenti all’86,4%, per il POR PA Bolzano, con impegni al 126,8% e pagamenti all’89,5%, per il POR Toscana, con impegni al 101,2% e pagamenti all’84%, per il POR Piemonte, con impegni al 98,8% e pagamenti a circa l‘86% e il POR Lazio, che raggiunge una percentuale di impegni del 100% e di pagamenti di circa l’83%.
Percentuali inferiori alla media sono registrate, invece, per il PON Marche, che presenta impegni al 90% ma pagamenti ancora al 54%, e per il PON Umbria, con impegni fermi al 70,4% e pagamenti al 58,6%. In leggero ritardo di attuazione anche il POR Liguria, con pagamenti al 66,8% del programmato, ed il POR Lombardia, con pagamenti al 73,5%.
Percentuale pagamenti POR per regione
Fonte: MEF: Bollettino IGRUE, Monitoraggio – Situazione al 31 ottobre 2022, figura 2, pag. 13.
ultimo aggiornamento: 10 marzo 2023
Nell’ambito della Programmazione 2014-2020, le Amministrazioni titolari di Programmi operativi sono tenute al rispetto di specifici target di spesa il cui mancato raggiungimento comporta la perdita di risorse finanziarie pari alla differenza rispetto al target da raggiungere (disimpegno automatico).
Tali target seguono la cosiddetta regola comunitaria N+3 (stabilita dall’articolo 136 del Regolamento UE 1303/2013) secondo la quale le Amministrazioni titolari di Programmi operativi devono presentare alla Commissione europea domande di pagamento, ossia richieste di rimborso, relative a spese sostenute e controllate entro il 31 dicembre del terzo anno successivo all’impegno di bilancio riferito ai Programmi medesimi.
Il 31 dicembre 2022 è stata l’ultima scadenza per l’applicazione della regola del “disimpegno automatico (n+3).
Come riportato nel Comunicato dell’Agenzia per la coesione del 5 gennaio 2023, al 31 dicembre 2022 tutti i 51 Programmi Operativi cofinanziati dai fondi UE hanno raggiunto l’obiettivo fissato per l’N+3 dell’anno 2022. La spesa complessivamente certificata alla Commissione europea è risultata pari a 35,02 miliardi di euro – con un incremento di 6,4 miliardi di euro rispetto all’importo di 28,6 miliardi di euro conseguito al 31 dicembre 2021 – e raggiunge il 54% del totale delle risorse programmate pari, dopo la riprogrammazione REACT-EU, a 64,87 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le risorse comunitarie a valere sul bilancio UE il livello del loro utilizzo si è attestato a circa 28 miliardi di euro a fronte del target minimo per evitare il disimpegno automatico fissato a 18,5 miliardi di euro.
Tale risultato è stato agevolato dalla previsione, per i periodi contabili 2020-2021 e 2021-2022, della possibilità per i PO di avvalersi della facoltà di certificare le spese sostenute a un tasso di cofinanziamento UE pari al 100 per cento. Le risorse di cofinanziamento nazionale liberate sono confluite nell’ambito dei Programmi Operativi Complementari a titolarità delle medesime amministrazioni.
Come messo in evidenza nella Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale – programmazione 2014-2020, presentata dal Ministro Fitto a febbraio 2022, restano ancora da richiedere alla Commissione europea oltre 19 miliardi euro di risorse comunitarie, con una spesa complessiva da realizzare nel 2023, ultimo anno della programmazione, di oltre 29 miliardi di euro (circa il 46 per cento del valore delle risorse programmate).
Anche tutti i 19 Programmi di Cooperazione Territoriale Europea hanno raggiunto il target N+3 fissato al 31 dicembre 2022, certificando una spesa complessiva pari a 1,8 miliardi di euro, rispetto all’importo di 1,37 miliardi conseguito al 31 dicembre 2021 e raggiunge il 59,8 % del totale delle risorse programmate, pari a 2,96 miliardi di euro.
I risultati raggiunti hanno consentito ad ogni PO di superare le soglie di spesa previste al 31 dicembre 2022, pur in una situazione di persistente criticità dovuta al protrarsi degli effetti socio economici conseguenti alla pandemia da Covid 19 ed alla crisi ucraina.
ultimo aggiornamento: 10 marzo 2023
Ai fini della politica di coesione, oltre alle risorse comunitarie vanno considerate, per il principio della addizionalità, le risorse provenienti dal cofinanziamento nazionale, posto a carico del Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (c.d. Fondo IGRUE), che la legge di stabilità per il 2014 ha stanziato nell’importo di oltre 24 miliardi di euro per il ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020.
La quota di cofinanziamento nazionale dei Programmi Operativi attuativi dei Fondi UE 2014-2020 è stata fissata dalla legge di stabilità per il 2014 (art. 1, commi 240 e 241, legge n. 147/2013):
- per i Programmi operativi gestiti dalle Amministrazioni centrali dello Stato (PON), la quota di cofinanziamento è posta interamente a carico del Fondo di rotazione nella misura del 100%;
- per i Programmi a titolarità delle regioni (POR) la quota di cofinanziamento nazionale è invece fissata nella misura massima del 70% degli importi previsti nei piani finanziari dei singoli Programmi. La restante quota del 30% è a carico dei bilanci delle regioni e delle province autonome, nonché degli eventuali altri organismi pubblici partecipanti ai programmi (cofinanziamento di fonte regionale).
L’entità del cofinanziamento nazionale a favore di ciascun Programma Operativo, da porre a carico del Fondo di rotazione, è stabilito in sede di definizione dei Programmi operativi medesimi.
All’attuazione delle politiche di coesione concorrono altresì – oltre alle risorse nazionali destinate al cofinanziamento di PON e POR – anche le risorse destinate gli interventi della cosiddetta “Programmazione complementare” e le risorse aggiuntive nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC).
I Programmi Operativi Complementari (POC) 2014-2020 sono stati definiti dalla legge di stabilità 2014 per perseguire le medesime finalità strategiche dei Fondi SIE e concorrere al maggiore impatto degli interventi operativi e all’efficiente esecuzione finanziaria degli stessi, alla luce delle precedenti esperienze relative ai ritardi nell’utilizzo delle risorse comunitarie del ciclo 2007-2013 e al rischio di non poterne beneficiare per effetto del c.d. disimpegno automatico a cui tali risorse sono assoggettate.
Per superare i ritardi nell’utilizzo delle risorse dei Fondi strutturali e rafforzare l’efficacia degli interventi attraverso la riprogrammazione strategica di alcuni programmi regionali maggiormente in ritardo rispetto a quelli più performanti, la legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013, art. 1, co. 242) ha dunque previsto che le risorse di cofinanziamento concorrono al finanziamento di interventi c.d. complementari rispetto ai programmi cofinanziati dai fondi strutturali, inseriti nell’ambito della programmazione strategica definita con l’Accordo di partenariato.
Si tratta di quei programmi finanziati con le disponibilità nazionali del Fondo di rotazione resesi disponibili a seguito dell’adozione di Programmi operativi con un tasso di cofinanziamento nazionale inferiore rispetto a quanto teoricamente indicato nel Reg. UE n. 1303/2013 (50% per i POR e 45% per i PON), che vengono pertanto trasferite al di fuori dei programmi operativi stessi, a favore di interventi definiti, appunto, complementari rispetto alla programmazione dei fondi strutturali 2014-2020.
Il CIPE, con la delibera 28 gennaio 2015, n. 10 ha definito i criteri per il cofinanziamento nazionale dei programmi europei per il periodo 2014-2020 e per la programmazione degli interventi complementari. Dell’ammontare complessivo del cofinanziamento nazionale, pari a 24 miliardi, per il ciclo di programmazione 2014-2020:
- ai POR sono destinate circa 10,3 miliardi (cui si sono aggiunti ulteriori 4,4 miliardi di cofinanziamento regionale, a valere sui bilanci delle regioni);
- ai PON sono destinati 5,4 miliardi.
- oltre 7,4 miliardi sono riservati agli interventi complementari.
Si ricorda, inoltre, che per assicurare il cofinanziamento nazionale delle risorse addizionali europee riconosciute all’Italia dalla Commissione europea in esito all’adeguamento tecnico del Quadro finanziario pluriennale connesso all’evoluzione del reddito nazionale lordo (circa +1,6 miliardi assegnate con la Decisione UE 2016/1941) il CIPE, nella seduta del 10 luglio 2017 ha assegnato un importo fino a 800 milioni. Tali risorse aggiuntive non sono poste a carico posto del Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (c.d. Fondo IGRUE), bensì a carico del Fondo Sviluppo e Coesione della programmazione 2014-2020 (delibera CIPE 10 luglio 2017, n. 50).
La delibera ha finalizzato tali risorse alle seguenti priorità strategiche: Iniziativa occupazione giovani; Strategia nazionale di specializzazione intelligente; migrazione e marginalità sociale;
SME Initiative (Iniziativa Piccole e Medie imprese); prevenzione dei rischi sismici e ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto nel 2016.
I programmi complementari
Secondo quanto previsto dal comma 242 della legge di bilancio per il 2014, i Programmi Complementari sono finanziati dalle risorse del Fondo di rotazione, di cui alla legge n. 183/1987, che si sono rese disponibili a seguito dell’adozione, ai sensi del Regolamento UE n. 1303/2013, di POR e PON rispettivamente con tassi di cofinanziamento nazionale inferiore al 50% e al 45%, rispetto a quanto previsto dal Regolamento UE n. n. 1303/2017.
La delibera CIPE 28 gennaio 2015, n. 10 – che ha definito i criteri del cofinanziamento nazionale dei programmi europei per il periodo 2014-2020 – ha riservato agli interventi complementari circa 7,4 miliardi delle risorse complessivamente stanziate di cofinanziamento nazionale.
Si ricorda, peraltro, che l’art. 1, comma 804, della legge di stabilità per il 2016 (legge n. 208/2015) ha consentito l’utilizzo dei suddetti 7,4 miliardi destinati alla
programmazione complementare 2014-2020, anche per il
completamento dei progetti inseriti nella precedente
programmazione
2007-2013, non conclusi alla data del 31 dicembre 2015.
delibera n. 12/2016, ha approvato l’utilizzo di
845,98 milioni. Con successiva
delibera n.27/2016, sulla base della ricognizione del fabbisogno necessario al finanziamento degli interventi della programmazione 2007-2013 ancora da completare alla data del 31 dicembre 2015, il CIPE ha assegnato
204,3 milioni di euro a valere sulle risorse dei programmi complementari, in favore del Ministero dell’Interno e della Regione Calabria.
La programmazione dei 7,4 miliardi originari si è articolata in 16 Programmi Operativi Complementari, di cui 11 nazionali a titolarità delle Amministrazioni centrali e 5 regionali, e in assegnazioni ad Amministrazioni regionali e nazionali destinate a consentire il completamento di interventi relativi alla programmazione 2007-2013.
Nel 2020 e 2021, il CIPE ha adottato due ulteriori POC con le risorse incrementali del Fondo di rotazione, provenienti da successive riprogrammazioni dei POR e dei PON, in accordo con la UE. Si segnala, inoltre, l’esistenza di un ulteriore POC CTE relativo alla Cooperazione territoriale europea (12 milioni di euro).
In particolare, nel
2015 sono stati approvati:
- il Programma complementare della Regione Siciliana, per l’importo di 780,219 milioni (delibera n. 94/2015). Con successiva delibera n. 52/2017 è stata completata la programmazione delle risorse “Programma operativo complementare della Regione Siciliana 2014-2020”, approvando la versione definitiva del Programma, la cui dotazione è stata portata a 1.882,3 milioni di euro. Da ultimo la delibera CIPESS n. 67/2021 ha riprogrammato il POC Regione Siciliana, fissandone la dotazione in 2.071,7 milioni;
- il “Programma complementare di azione e coesione per la governance dei sistemi di gestione e controllo 2014-2020″, assegnando ad esso un importo complessivo di 142,2 milioni (delibera n. 114/2015)
Nel corso del
2016, sono stati approvati dal CIPE i
seguenti Programmi complementari:
- il Programma complementare “Imprese e competitività“, per un importo di 696,25 milioni di euro (delibera n. 10/2016). Il Programma interviene esclusivamente nelle cinque Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e si pone in funzione complementare rispetto al Programma operativo nazionale Imprese e competitività 2014-2020.
- il Programma Operativo Complementare 2014-2020 (POC), presentato dalla Regione Campania, la cui disponibilità ammonta a 1.732,75 milioni di euro, di cui 1.236,21 milioni di euro per interventi coerenti con la programmazione del POR Campania FESR 2014-2020, e 496,54 milioni di euro sono destinati al completamento dei progetti inseriti nei programmi FESR 2007- 2013 non conclusi alla data del 31 dicembre 2015 (delibera n. 11/2016). La successiva delibera n. 56/2017 ha approvato la riprogrammazione del “Programma operativo complementare della Regione Campania 2014-2020”, originariamente adottato con la delibera n. 11/2016, aumentandone il valore complessivo da 1.236,2 milioni di euro a 1.336,2 milioni di euro;
- il Programma Operativo Complementare al PON “Ricerca e innovazione 2014-2020“- Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con dotazione pari a 412 milioni di euro (delibera n.44/2016). La delibera n. 55/2017 ha modificato il “Programma operativo complementare Ricerca e Innovazione 2014-2020” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca riducendone il valore complessivo da 412 milioni di euro a 312 milioni. Pù di recente, la delibera n. 16/2019 ha aumentato il valore complessivo del Programma operativo complementare a 408,3 milioni;
- il Programma Operativo Complementare al PON “Cultura e Sviluppo (FESR) 2014-2020” del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il cui valore è pari a 133,622 milioni di euro (delibera n.45/2016). La delibera n. 73/2019 ha poi aumentato a 163,4 milioni le risorse del Piano;
- il Programma Operativo Complementare al PON “Città Metropolitane 2014-2020” dell’Agenzia per la Coesione territoriale, il cui valore è pari a 206,012 milioni di euro (delibera n.46/2016). Il valore complessivo del Programma e’ aumentato a 240 milioni con delibera n. 11/2019 e successivamente a 523,4 milioni con delibera CIPESS n. 33/2021;
- il Programma Operativo Complementare al PON “Governance e Capacità istituzionale 2014–2020” dell’Agenzia per la Coesione territoriale, il cui valore è pari a 247,199 milioni di euro (delibera n.47/2016), poi integrato dalla delibera CIPE n. 31/2019 (294,1 milioni) e dalla delibera n. 36/2020 (+465 milioni).;
- il Programma operativo complementare al PON “Infrastrutture e reti” 2014-2020 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per un importo pari a 670 milioni di euro (delibera n. 58/2016 ), che derivano dalla riduzione del cofinanziamento nazionale del Programma operativo nazionale Infrastrutture FESR 2014-2020.
Nel
2017, il CIPE ha, altresì, approvato:
- il Programma operativo complementare di azione e coesione Legalità 2014-2020, la cui dotazione è pari a circa 81 milioni di euro (delibera n. 6/2017), popi elevato a 79 milioni dalla delibera n. 5/2020;
- il Programma Complementare al POR della Regione Calabria 2014-2020, la cui dotazione è pari a 720 milioni di euro (delibera n. 71/2018);
- il Programma operativo complementare “Energia e sviluppo dei territori” 2014-2020, la cui dotazione è pari a 72,5 milioni (delibera n. 54/2017). 2018.
Nel
2018, il CIPE ha, altresì, approvato:
- il Programma operativo complementare della Regione Basilicata 2014-2020, la cui dotazione è pari a 275,3 milioni di euro (delibera n. 7/2018). Il Programma è stato finanziato con le risorse incrementali del Fondo di rotazione, derivanti dalla variazione del tasso di cofinanziamento nazionale di alcuni Programmi Operativi;
- il Programma operativo complementare «Sistemi di politiche attive per l’occupazione» 2014-2020, con una dotazione di 602,4 milioni (Delibera n. 22/2018);
- Programma operativo complementare «Per la scuola. Competenze e ambienti per l’apprendimento» 2014-2020, con una dotazione di 59,7 milioni (Delibera n. 21/2018), poi elevata a 171 milioni dalla delibera n. 3/2019.
Nel
2019, il CIPE ha, altresì, approvato:
- il Programma operativo complementare della Regione Molise 2014-2020, la cui dotazione è pari a 24,6 milioni di euro (delibera n. 44/2019).
Nel
2020, il CIPE ha, altresì, approvato:
- il Programma operativo complementare della Regione Puglia 2014-2020, la cui dotazione è pari a 2.670,4 milioni di euro (delibera n. 47/2020).
Nel
2021, il CIPESS ha, altresì, approvato:
- il Programma operativo complementare “Inclusione” 2014-2020, la cui dotazione è pari a 71,0 milioni di euro (delibera n. 40/2021), poi aumentato a 273,3 milioni dalla delibera CIPESS n. 37/2022.
Rispetto agli originari 7,4 miliardi, ai POC sono state assegnate ulteriori risorse nel corso del 2018, in quanto le Amministrazioni responsabili di alcuni Programmi Operativi (PON 2014-2020 “Governance e capacità istituzionale”, “Città metropolitane”, “Ricerca e innovazione”, “Scuola e inclusione sociale”), nonché le Amministrazioni regionali (responsabili dei POR FESR 2014-2020 del “Molise”, della “Basilicata” e della “Sicilia”) hanno concordato con la Commissione europea di ridurre il tasso di cofinanziamento nazionale del proprio Programma operativo, ai sensi dell’articolo 120 del Regolamento n. 1303/2013, rispetto a quello definito in sede di prima adozione del Programma, destinando le risorse così liberate ai Programmi complementari (circa 769 milioni di euro).
Nel corso del 2020-2021, i POC hanno altresì beneficiato delle risorse rivenienti dalla riprogrammazione dei Fondi europei per l’emergenza COVID-19.
In particolare – a seguito delle modifiche ai Regolamenti europei, che hanno consentito l’utilizzo delle risorse dei fondi SIE per interventi di contrasto degli effetti economico e sociali dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 – si è previsto (In attuazione del Regolamento UE 2020/58) che le Autorità di Gestione dei Programmi Operativi finanziati con i Fondi strutturali 2014-20 potessero richiedere l’applicazione del tasso di cofinanziamento fino al 100 per cento a carico dei fondi SIE per le spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile 2020-21, anche a valere sulle spese emergenziali anticipate a carico dello Stato destinate al contrasto e alla mitigazione degli effetti generati dall’epidemia di Covid-19.
L’art. 242, comma 2, del DL 34/2020, ha stabilito che le risorse erogate dall’UE a rimborso delle spese rendicontate per le spese emergenziali, dovute al COVID-19, fossero riassegnate alle stesse Amministrazioni che hanno effettuato la rendicontazione per essere destinate alla realizzazione di Programmi Complementari già vigenti o da adottarsi.
Unitamente ai rimborsi, sono confluite sui POC anche le risorse a carico della quota nazionale del Fondo di Rotazione che si sono rese disponibili a seguito dell’integrazione al 100 per cento del tasso di cofinanziamento erogate dall’Unione europea.
In attuazione del citato articolo 242 del D.L. n. 34/2020, con la delibera 9 giugno 2021, n. 41, il CIPESS ha approvato il quadro complessivo dei Programmi Operativi Complementari 2014-2020, prevedendo l’istituzione di nuovi Programmi Operativi, per le amministrazioni centrali e regionali che non avevano ancora un POC, ed aggiornando la stima della dotazione di quelli già esistenti, sulla base degli importi indicativi che in essi potranno confluire a seguito dei rimborsi derivanti dalla rendicontazione di spese emergenziali anticipate a carico dello Stato.
La delibera considera una dotazione complessiva dei Programmi Complementari, a seguito dell’attuazione dell’art. 242 del D.L. n. 34/2020, pari indicativamente a 17,8 miliardi di euro, programmata su 28 POC, di cui 18 a titolarità delle Amministrazioni regionali e 10 delle Amministrazioni centrali.
Va tenuto conto, tuttavia, che sono tuttora in corso le operazioni di rendicontazione, a cura delle Autorità di gestione dei programmi dei fondi strutturali europei, delle spese anticipate a carico dello Stato, ai sensi della suddetta normativa e che soltanto con la chiusura del relativo periodo contabile (1° luglio 2020 – 30 giugno 2021) potrà essere definito con certezza l’ammontare delle risorse rimborsate dall’Unione europea che confluiscono nei programmi complementari già adottati o ancora da adottare. Una volta completate le operazioni di rendicontazione, il CIPESS procederà alla rimodulazione o approvazione dei Programmi Complementari definitivi, adeguandone le rispettive dotazioni finanziarie.
La medesima modalità di destinazione delle risorse ai Programmi complementari 2014- 2020 è stata prevista dall’art. 48, commi 1 e 2, del DL n. 50/2022, relativamente alle spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile 2021-2022 con tasso di cofinanziamento fino al 100% a carico dei Fondi UE, ivi comprese le spese emergenziali sostenute per far fronte alle sfide migratorie conseguenti alla crisi ucraina.
Per quel che concerne lo stato di utilizzo delle risorse programmate negli attuali POC, i dati forniti nel Bollettino IGRUE, sul “Monitoraggio delle politiche di coesione – programmazione 2014-2020 – Situazione al 31 ottobre 2022”, evidenziano, nel complesso, un utilizzo ancora contenuto delle risorse assegnate ai Programmi complementari.
Al 31 ottobre 2022, rispetto al valore complessivo dei Programmi complementari vigenti, pari a 15,5 miliardi di euro, risulta un avanzamento del 15,7% in termini di impegni e del 8,9% in termini di pagamenti.
Nell’importo di 15,5 miliardi di euro, sono ricompresi circa 5 miliardi di euro che, alla data del 31 ottobre 2022, risulta affluito complessivamente in favore dei Programmi complementari interessati, a seguito delle rendicontazioni di spesa presentate alla Commissione europea secondo quanto sopra descritto.
Si rammenta, infine, che la data di scadenza per l’attuazione dei POC 2014-20 è fissata al 31 dicembre 2026 (ai sensi dell’art. 242, comma 7 del D.L 34/2020, modificato con D.L 152/21).
(Milioni di euro)
Stato di attuazione Programmi complementari di Azione Coesione 2014-202 |
|||||
milioni di euro |
|||||
Programma |
Valore programma |
Impegni |
Pagamenti |
% Avanzamento |
% Avanzamento |
Programma complementare “Energia e sviluppo dei territori” * |
353,24 |
11,31 |
0,81 |
3,20% |
0,23% |
Programma complementare CTE |
12,00 |
6,20 |
0,59 |
51,70% |
4,92% |
Programma complementare per la Governance dei sistemi di gestione e controllo 2014/2020 |
302,23 |
119,63 |
78,35 |
39,58% |
25,92% |
Programma complementare PON Città Metropolitane * |
321,64 |
45,26 |
27,20 |
14,07% |
8,46% |
Programma complementare PON Cultura* |
195,52 |
30,50 |
10,98 |
15,60% |
5,62% |
Programma complementare PON Governance e Capacità Istituzionale * |
497,83 |
143,77 |
27,66 |
28,88% |
5,56% |
Programma complementare PON Imprese e competitività * |
2.616,21 |
179,77 |
79,32 |
6,87% |
3,03% |
Programma complementare PON Infrastrutture e reti * |
793,68 |
96,75 |
59,64 |
12,19% |
7,51% |
Programma complementare PON Legalità * |
354,18 |
0,00 |
0,00 |
0,00% |
0,00% |
Programma complementare PON Inclusione |
71,00 |
0,00 |
0,00 |
0,00% |
0,00% |
Programma complementare PON Per la Scuola * |
657,79 |
284,77 |
86,32 |
43,29% |
13,12% |
Programma complementare PON Ricerca e Innovazione * |
519,05 |
276,61 |
103,86 |
53,29% |
20,01% |
Programma complementare PON SPAO * |
936,00 |
30,32 |
21,44 |
3,24% |
2,29% |
Programma complementare POR Basilicata * |
348,56 |
73,23 |
23,45 |
21,01% |
6,73% |
Programma complementare POR Calabria * |
878,42 |
143,23 |
117,85 |
16,31% |
13,42% |
Programma complementare POR Puglia |
2.670,36 |
0,00 |
0,00 |
0,00% |
0,00% |
Programma complementare POR Campania * |
1.825,02 |
944,44 |
722,25 |
51,75% |
39,58% |
Programma complementare POR Molise * |
92,24 |
7,09 |
1,64 |
7,68% |
1,77% |
Programma complementare POR Sicilia * |
2.078,67 |
43,07 |
25,21 |
2,07% |
1,21% |
TOTALE |
15.523,63 |
2.435,95 |
1.386,57 |
15,69% |
8,93% |
* Il valore dei programmi comprende le risorse trasferite ai sensi dell’art. 242 DL 34/2020. Tali risorse potranno essere attivate dalle Amministrazioni titolari, secondo quanto previsto dalla Delibera CIPESS 41/2021.
Relazione
sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale – programmazione 2014-2020 (Doc. XXVII, n. 4), presentata dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR il 21 febbraio scorso, si rileva che la rappresentazione dello stato di avanzamento dei POC non è completa in quanto i valori relativi ad impegni e pagamenti riportati nelle Tavole sono riferiti ai
soli progetti monitorati, che rappresentano una percentuale ridotta delle risorse complessive dei POC. Il disallineamento tra dati di programmazione e dati in monitoraggio nel caso dei POC, non dipende solo da ragioni tecniche o responsabilità delle singole amministrazioni: “la sovrapposizione delle diverse iniziative e dispositivi speciali di riprogrammazione – connessi alle esigenze emergenziali o di razionalizzazione degli strumenti programmatori della politica di coesione nazionale, con effetti anche dal punto di vista contabile – ha dato luogo a necessari adattamenti nel monitoraggio, con frequenti casi di solo progressivo riallineamento delle informazioni e situazioni di perfezionamento ancora in atto”. Si rimanca, ad esempio, l’assenza di dati relativi al POC della Regione Puglia dovuta a problemi tecnici del sistema di monitoraggio.
La Relaizone sottolinea, dunque, come la previsione di pochi adempimenti per la loro realizzazione (non sono previsti specifici organismi di sorveglianza, né relazioni di attuazione o finali, né un sistema di valutazione) e l’aggiornamento discontinuo dei dati sul sistema di monitoraggio RGS IGRUE non consente di monitorare e valutare con sufficiente tempismo ed efficacia l’avanzamento dei Programmi stessi.
Per tutto questo, i POC da un lato si sono dimostrati strumenti molto duttili e flessibili, che permettono alle Amministrazioni titolari di programmare interventi di qualsiasi tipologia, nel rispetto della normativa nazionale ed europea ed operando in complementarità con la programmazione europea; dall’altro, a causa di tale flessibilità, i POC sono stati utilizzati più per mettere al sicuro le risorse europee che per realizzare, in modo complementare, gli stessi obiettivi strategici dei programmi europei.
ultimo aggiornamento: 10 marzo 2023


0https://i2.res.24o.it/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANI_VERTICALI/Online/_Oggetti_Embedded/Documenti/2023/02/17/Relazione2014-2020__v22_230216_200815.pdf’>https://i2.res.24o.it/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANI_VERTICALI/Online/_Oggetti_Embedded/Documenti/2023/02/17/Relazione2014-2020__v22_230216_200815.pdf
Fonte/Source: https://temi.camera.it/leg19/temi/lo-stato-di-utilizzo-dei-fondi-per-la-coesione-del-ciclo-2014-2020