
(AGENPARL) – ROMA gio 16 marzo 2023
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tema
24 febbraio 2023
Studi – Bilancio
Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione
Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) è, congiuntamente ai Fondi strutturali europei, lo strumento finanziario nazionale principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione italiana e dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Per l’attuale ciclo di programmazione 2021-2027, il Fondo è stato rifinanziato per 73,5 miliardi di euro. Gli interventi saranno attuati utilizzando il nuovo strumento del “Piano Sviluppo e Coesione”, predisposto per ciascuna Amministrazione titolare di risorse del Fondo, articolato per aree tematiche, in analogia agli obiettivi tematici della programmazione dei Fondo Strutturali Europei. Il documento che definisce gli Obiettivi Strategici del FSC 2021-2027 per ciascuna delle 12 aree tematiche è stato presentato al Parlamento dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale lo scorso 5 maggio 2022 (Doc. XXVII, n. 31).
Per il ciclo di programmazione 2014-2020, la dotazione del Fondo sviluppo ha raggiunto l’importo complessivo di 68,8 miliardi di euro. Tali risorse risultano ad oggi pressoché interamente programmate mediante delibere del CIPE o disposizioni legislative.
Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) – disciplinato dal D.Lgs. n. 88 del 2011 – reca le risorse finanziarie aggiuntive nazionali destinate a finalità di riequilibrio economico e sociale, nonché a incentivi e investimenti pubblici.
Il requisito dell’aggiuntività è espressamente precisato dalla disciplina istitutiva del Fondo, laddove si dispone (articolo 2 del D.Lgs. n. 88/2011) che le risorse non possono essere sostitutive di spese ordinarie del bilancio dello Stato e degli enti decentrati, in coerenza con l’analogo criterio dell’addizionalità previsto per i fondi strutturali dell’Unione europea.
Il Fondo per lo sviluppo e la coesione è pertanto finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese. Il Fondo ha carattere pluriennale, in coerenza con l’articolazione temporale della programmazione dei Fondi strutturali dell’Unione europea, garantendo l’unitarietà e la complementarietà delle procedure di attivazione delle relative risorse con quelle previste per i fondi comunitari. L’intervento del Fondo è destinato al finanziamento di progetti strategici, sia di carattere infrastrutturale sia di carattere immateriale, di rilievo nazionale, interregionale e regionale, aventi natura di grandi progetti o di investimenti articolati in singoli interventi tra loro funzionalmente connessi.
Per quanto concerne l’utilizzo delle risorse del Fondo, la normativa attribuisce al CIPE il compito di ripartirne la dotazione, con proprie deliberazioni, secondo la chiave di riparto che ne prevede la destinazione dell’80 per cento alle aree del Mezzogiorno e del 20 per cento alle aree del Centro-Nord.
Il CIPE, si rammenta, dal 1° gennaio 2021 ha assunto la denominazione di Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) (ai sensi dell’art. 1- bis del D.L. 14 ottobre 2019, n. 111).
Le risorse del Fondo sono gestite in una apposita contabilità speciale del Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche nazionali – IGRUE, il quale gestisce anche le altre contabilità speciali relative alle risorse dei Fondi strutturali (sia quelle nazionali di cofinanziamento sia quelle provenienti dall’Unione europea) nonché ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
È previsto, infine, che il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale presenti al CIPESS, entro il 10 settembre di ogni anno, una relazione sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati dal Fondo, ai fini della definizione della Nota di aggiornamento del DEF e del disegno di legge di bilancio di previsione.
ultimo aggiornamento: 24 febbraio 2023
La legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178 del 2020), all’articolo 1, comma 177, ha disposto una prima assegnazione di risorse aggiuntive in favore del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027, nell’importo di 50 miliardi – secondo la seguente articolazione temporale: 4 miliardi per il 2021, 5 miliardi annui dal 2022 al 2029 e 6 miliardi per l’anno 2030 – destinate esclusivamente a sostenere interventi per lo sviluppo, volti a ridurre i divari socio-economici e territoriali tra le diverse aree del Paese.
La legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021), in Seconda Sezione, ha disposto un rifinanziamento del FSC di 23,5 miliardi per le annualità dal 2022 al 2029, di cui 3 miliardi per ciascuna annualità dal 2022 al 2028 e di 2,5 miliardi per il 2029.
Si rammenta, inoltre, che è stato deciso di anticipare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) la programmazione nazionale del FSC 2021-2027 per un valore di 15,6 miliardi, per accelerare la capacità di utilizzo delle risorse e di realizzazione degli investimenti del PNRR. Tali risorse sono reintegrate nella disponibilità del Fondo su disposizione dell’art. 2 del decreto-legge n. 59/2021, che istituisce il cosiddetto Fondo Complementare, così da garantirne la piena addizionalità.
Ulteriori risorse sono state assegnate al Fondo :
– dall’art. 1, co. 75, legge di bilancio 2021 (legge n. 178/2020): 729,7 milioni di euro per il 2027;
– art. 77, co. 3, D.L. n. 73/2021: 200 milioni di euro per il 2021;
– art. 56, co. 1, D.L. n. 50/2022: 1.500 milioni di euro per il 2025.
Pertanto, la dotazione complessiva del FSC è pari a oltre 91,4 miliardi di euro. Considerando il vincolo su una quota di 15.616 milioni di euro, destinata al finanziamento di iniziative progettuali inserite nel PNRR, le effettive disponibilità del Fondo 2021-2027 è pari a 75,8 miliardi.
Nella successiva tavola sono indicati i finanziamenti del FSC 2021-2027, autorizzati dalle predette leggi, articolati per singola annualità.
(milioni di euro)
Finanziamenti FSC – Ciclo 2021-2027 |
||||||||||||
|
2021 |
2022 |
2023 |
2024 |
2025 |
2026 |
2027 |
2028 |
2029 |
2030 |
2031 |
TOTALE |
Legge Bilancio 2021, art. 1, co. 178 |
4.000 |
5.000 |
5.000 |
5.000 |
5.000 |
5.000 |
5.000 |
5.000 |
5.000 |
6.000 |
– |
50.000 |
Legge Bilancio 2022, Sez. II |
– |
3.000 |
3.000 |
3.000 |
3.000 |
3.000 |
3.000 |
3.000 |
2.500 |
– |
– |
23.500 |
D.L. 59 del 2021, art.2 |
– |
850 |
1.000 |
1.250 |
2.850 |
3.600 |
2.280 |
2.200 |
600 |
500 |
370 |
15.500 |
Legge di bilancio 2021, art. 1, co. 75 |
729,7 |
|||||||||||
D.L. n. 73/2021, art. 77, co. 3 |
200 |
200 |
||||||||||
D.L. n. 50/2022, art. 56, co. 1 |
1.500 |
1.500 |
||||||||||
Legge di bilancio 2023 – Riprogrammazione |
550 |
-550 |
0 |
|||||||||
TOTALE |
4.200 |
8.850 |
9.000 |
9.800 |
11.800 |
11.600 |
11.010 |
10.200 |
8.100 |
6.500 |
370 |
91.429,7 |
Trasferimento di 15,6 miliardi per finanziamento investimenti PNRR |
-200 |
-1.785 |
-1.954 |
-3.917 |
-4.144 |
-3.615 |
– |
– |
– |
– |
– |
-15.616,0 |
Disponibilità FSC 2021-2027 |
4.000 |
7.065 |
7.046 |
5.883 |
7.676 |
7.985 |
11.100 |
10.200 |
8.100 |
6.500 |
370 |
75.813,7 |
Una quota parte di tali risorse per il nuovo ciclo è peraltro già stata utilizzata per il finanziamento di interventi introdotti da specifiche disposizioni di legge, con corrispondete riduzione dell’importo del Fondo o mediante “preallocazioni”, che saranno poi formalizzate da delibere del CIPESS.
La tavola che segue reca una elencazione degli interventi che, alla data del 15 febbraio 2023 – nelle more della definizione dei Piani di sviluppo e coesione per la programmazione 2021-2027, prevista dal comma 178 della legge n. 178/2020 – hanno beneficiato dell’assegnazione di risorse del FSC 2021-2027 attraverso specifiche disposizioni legislative di spesa, che hanno ridotto la dotazione del FSC a copertura degli oneri delle misure da esse recate (per complessivi 14.029,22 milioni di euro), o che hanno disposto soltanto la preallocazione delle risorse, rinviandone l’assegnazione effettiva a successive delibere del CIPESS, per un totale di 2.132,50 milioni di euro.
(milioni di euro)
Utilizzi risorse FSC 2021-2027 ope legis, per copertura oneri e per preallocazioni |
|||||||
|
2021 |
2022 |
2023 |
2024 |
2025 |
2026 |
TOTALE |
RISORSE COMPLESSIVE |
4.200 |
8.850 |
9.000 |
9.800 |
11.800 |
11.600 |
91.429,7 |
Trasferimento Fondi per PNRR |
-200 |
-1.785 |
-1.954 |
-3.917 |
-4.144 |
-3.615 |
-15.616,0 |
DISPONIBILITA’ EFFETTIVA |
4.000 |
7.065 |
7.046 |
5.883 |
7.676 |
7.985 |
75.813,7 |
Utilizzi per copertura oneri |
|
|
|
|
|
||
Legge di bilancio 2021: |
|
|
|
|
|
|
|
– |
– |
– |
– |
– |
– |
729,7 |
729,7 |
– art. 1, co. 169 – Decontribuzione Sud |
– |
– |
3.500,0 |
– |
– |
3.500,0 |
|
– |
1.053,9 |
1.053,9 |
– |
– |
– |
2.107,8 |
|
– |
– |
52,0 |
104,0 |
104,0 |
52,0 |
312,0 |
|
– |
20,0 |
20,0 |
20,0 |
– |
– |
60,0 |
|
– |
15,0 |
15,0 |
15,0 |
– |
– |
45,0 |
|
D.L. 41/2021, art. 32, co. 1 – Didattica integrata nel Mezzogiorno |
35,0 |
– |
– |
– |
– |
35,0 |
|
DL 44/2021, art. 11-ter, co. 1 – Baraccopoli Messina |
75,0 |
20,0 |
5,0 |
– |
– |
100,0 |
|
D.L. n. 73/2021, art. 77, co. 10, lett. c): Copertura parziale oneri |
50,0 |
50,0 |
100,0 |
200,0 |
|||
D.L. n. 77/2021, art. 36-bis – Rischio idrogeologico in Calabria |
20,0 |
50,0 |
10,0 |
– |
– |
80,0 |
|
D.L. n. 77/2021, art. 57, co. 4 – Copertura aumento credito imposta ZES |
45,2 |
45,2 |
– |
– |
– |
90,4 |
|
D.L. n. 121/2021, art. 12 – Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale |
16,1 |
145,4 |
– |
– |
– |
161,5 |
|
D.L. n. 17/2022, art. 14 – Credito di imposta per l’efficienza energetica nelle regioni del Sud |
|
145,0 |
145,0 |
|
|
290,0 |
|
D.L. n. 36/2022, art. 37: Estensione credito di imposta per ZES e ZLS |
9,0 |
9,0 |
|||||
D.L. 50/2022, art. 42, co. 5- |
10,0 |
10,0 |
10,0 |
10,0 |
40,0 |
||
D.L. 50/2022, art. 42, co. 5-quarter: Interventi in conto capitale connessi al PNRR nelle Province autonome di Trento e di Bolzano |
2,5 |
2,5 |
2,5 |
2,5 |
10,0 |
||
D.L. n. 50/2022, art. 58, co. 4, lett. g): copertura parziale del provvedimento |
1.500,0 |
1.500,0 |
|||||
Legge di bilancio 2023: |
|||||||
Sezione II – Definanziamento |
600,0 |
1.000,0 |
1.400,0 |
3.000,0 |
|||
art. 1, co. 266 – Proroga al 2023 credito imposta investimenti nel Mezzogiorno |
1.467,0 |
1.467,0 |
|||||
art. 1, co. 267 – Proroga al 2023 credito imposta ZES |
65,2 |
65,2 |
|||||
art. 1, co. 269 – Proroga al 2023 credito imposta Ricerca e Sviluppo nel Mezzogiorno |
55,2 |
55,2 |
55,2 |
55,2 |
165,6 |
||
art. 1, co. 270 – Proroga al 2023 credito imposta impianti compostaggio nei centri agroalimentari di alcune regioni |
1,0 |
1,0 |
|||||
art. 1, co. 747 – Proroga al 2023 esenzioni fiscali previste per imprese e professionisti con sede nella zona franca prevista per i Comuni del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016 |
60,0 | 60,0 | |||||
Preallocazioni legislative – Delibere CIPESS |
|||||||
Legge Bilancio 2021, art. 1, co. 189 – Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno ( |
50, |
50,0 |
50,0 |
– |
– |
150,0 |
|
Legge Bilancio 2021, art. 1, co. 191 – Contratto istituzionale di sviluppo per le aree del terremoto Centro Italia 2016 ( |
100,0 |
100,0 |
|||||
D.L. n. 59/2021, art. 2, co. 1- |
|||||||
a) Rete di interconnessione nazionale dell’istruzione |
– |
35,0 |
45,0 |
55,0 |
– |
135,0 |
|
b) polo energetico nel Mare Adriatico |
– |
20,0 |
25,0 |
25,0 |
– |
70,0 |
|
c) risanamento urbano dei comuni con popolazione tra 50.000 e 250.000 abitanti e dei capoluoghi di provincia con meno di 50.000 abitanti |
35,0 |
70,0 |
90,0 |
90,0 |
– |
285,0 |
|
d) miglioramento della qualità dell’aria |
– |
30,0 |
35,0 |
50,0 |
– |
115,0 |
|
e) nodi e collegamenti ferroviari nel Sud Italia |
– |
5,0 |
1,0 |
10,0 |
– |
25,0 |
|
f) rinnovo delle flotte navali private adibite all’attraversamento dello Stretto di Messina |
– |
10,0 |
10,0 |
15,0 |
– |
35,0 |
|
g) interventi infrastrutturali per evitare il sovraffollamento |
– |
– |
5,0 |
15,0 |
– |
20,2 |
|
h) passaggio a metodi di allevamento a stabulazione libera, estensivi, pascolivi |
15,0 |
– |
– |
– |
– |
15,0 |
|
CIPESS n. 47/2021 – CIS Taranto, ampliamento base navale in Mar Grande ( |
68,8 |
||||||
Legge Bilancio 2022, art. 1, co. 977 – programma interventi tecnologici nel Mezzogiorno ( |
– |
6,0 |
6,0 |
6,0 |
6,0 |
30,0 |
|
D.L. n. 4/2022, art. 8, co. 5-bis: Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 |
50,0 |
50,0 |
50,0 |
150,0 |
|||
D.L. 36/2022, |
50,0 |
100,0 |
100,0 |
250,0 |
|||
D.L. 36/2022, art. 37, co. 2: Contratti di sviluppo nelle Zone economiche speciali (ZES) (CIPESS n. 34/2022) |
60,0 |
60,0 |
|||||
D.L. 50/2022, art. 5, co. 3-bis: Bonifica e ripristino ambientale area “Zona falcata” di Messina |
2,0 |
8,0 |
10,0 |
20,0 |
|||
D.L. 50/2022, art. 27, co. 3: Strada statale n. 7 tra Massafra e Taranto ( |
1,0 |
3,5 |
4,5 |
||||
D.L. 50/2022, art. 42, co. 5-bis: Ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati |
50,0 |
50,0 |
50,0 |
50,0 |
200,0 |
||
D.L. 144/2022, art. 34: Farmacie rurali sussidiate |
28,0 |
28,0 |
|||||
Legge di bilancio 2023 – art. 1, co. 697: Dissesto idrogeologico in Calabria ( |
50,0 |
100,0 |
170,0 |
120,0 |
440,0 |
Con delibere del CIPESS, sono state disposte ulteriori assegnazioni del FSC 2021-27 per complessivi 11.075,16 milioni di euro:
(milioni di euro)
Utilizzi risorse FSC 2021-2027 per assegnazioni CIPESS |
2021 |
2022 |
2023 |
2024 |
2025 |
2026 |
TOTALE |
CIPESS n. 47/2021 – CIS Taranto, ampliamento base navale in Mar Grande ( |
– |
– |
– |
– |
– |
25,0 |
68,8 |
CIPESS n. 79/ |
– |
1.000,0 |
100,0 |
800,0 |
653,0 |
8,8 |
2.561,8 |
– Abruzzo |
|
|
|
|
|
|
91,9 |
– Basilicata |
|
|
|
|
|
|
83,4 |
– Calabria |
|
|
|
|
|
|
193,2 |
– Campania |
|
|
|
|
|
|
582,2 |
– Emilia-Romagna |
|
|
|
|
|
|
107,7 |
– Friuli Venezia Giulia |
|
|
|
|
|
|
15,7 |
– Lazio |
|
|
|
|
|
|
192,2 |
– Liguria |
|
|
|
|
|
|
35,4 |
– Lombardia |
|
|
|
|
|
|
185,2 |
– Marche |
|
|
|
|
|
|
40,2 |
– Molise |
|
|
|
|
|
|
37,5 |
– P.A. Trento |
|
|
|
|
|
|
17,8 |
– P.A. Bolzano |
|
|
|
|
|
|
11,3 |
– Piemonte |
|
|
|
|
|
|
132,0 |
– Puglia |
|
|
|
|
|
|
230,1 |
– Sardegna |
|
|
|
|
|
|
156,8 |
– Sicilia |
|
|
|
|
|
|
237,1 |
– Toscana |
|
|
|
|
|
|
110,9 |
– Umbria |
|
|
|
|
|
|
27,7 |
– Valle d’Aosta |
|
|
|
|
|
|
4,3 |
– Veneto |
|
|
|
|
|
|
69,2 |
CIPESS n. 1/ |
|
124,7 |
310,2 |
509,5 |
634,8 |
654,7 |
3.689,4 |
CIPESS n. 1/ |
|
2,8 |
1,5 |
60,0 |
80,0 |
80,0 |
408,0 |
CIPESS n. 1/ |
|
62,1 |
192,2 |
192,0 |
93,0 |
42,6 |
582,7 |
CIPESS n. 7/ |
|
200,0 |
300,0 |
500,0 |
500,0 |
300,0 |
2.000,0 |
CIPESS n. 33/ |
|
20,0 |
36,0 |
36,0 |
36,0 |
36,0 |
200,0 |
CIPESS n. 35/ |
|
63,4 |
168,4 |
254,5 |
270,0 |
259,8 |
1.564,5 |
Pertanto, alla luce delle riduzioni, delle allocazioni disposte per legge e delle assegnazioni con apposite delibere del CIPESS, nonché tenuto conto delle risorse del Fondo destinate alla copertura degli interventi per il PNRR (i suddetti 15.616,00 milioni di euro), le
disponibilità del FSC ancora da programmare risultano pari a circa
48.577milioni di euro.
Va ricordato, tuttavia, che, ai sensi di quanto disposto dall’art. 56, comma 2, del D.L.n. 50/2022, nelle more della conclusione della ricognizione del valore complessivo delle risorse FSC 2014-2020 da porre a copertura del taglio previsto dall’art. 58, comma 4, lettera f, del medesimo decreto-legge, nel suddetto importo complessivo,
6.000 milioni di euro sono da considerarsi almomento
indisponibili.
ultimo aggiornamento: 24 febbraio 2023
Per la programmazione delle risorse del Fondo, il quadro di governance istituzionale per le politiche di coesione definito per il ciclo 2014-2020 dalla legge di stabilità per il 2015 (art. 1, commi 703-706, legge n. 190/2014) è stato sostanzialmente confermato anche per il nuovo ciclo 2021-2027.
L’art. 1, comma 178, della legge n. 178/2020 (legge di bilancio per il 2021), che reca le procedure per la programmazione, la gestione finanziaria e per il monitoraggio dell’utilizzo delle risorse del FSC, stabilisce l’impiego della dotazione finanziaria del Fondo 2021-2027 per obiettivi strategici relativi ad aree tematiche nazionali per la convergenza e la coesione economica, sociale e territoriale, sulla base delle 5 missioni previste nel “Piano Sud 2030”, dando priorità alle azioni e agli interventi previsti nel Piano, inclusi quelli relativi al rafforzamento delle amministrazioni pubbliche.
L’impiego della dotazione del FSC per obiettivi strategici è definito in coerenza anche con gli obiettivi e le strategie dei Fondi strutturali europei del periodo di programmazione 2021-2027, nonché con le politiche settoriali e le politiche di investimento e di riforma previste nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR), secondo principi di complementarietà e addizionalità delle risorse.
Spetta al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale il compito di individuare le aree tematiche e gli obiettivi strategici per ciascuna area, in collaborazione con le amministrazioni interessate, sentita la Conferenza permanente Stato-Regioni. Gli obiettivi strategici sono comunicati alle competenti Commissioni parlamentari. Con successiva delibera del CIPESS, su proposta del Ministro, viene infine disposta la ripartizione della dotazione finanziaria del FSC 2021-2027 tra le diverse aree tematiche.
Il documento concernente l’individuazione delle 12 aree tematiche e degli obiettivi strategici del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo di programmazione 2021-2027 è stato presentato al Parlamento dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale lo scorso 5 maggio 2022 (Doc. XXVII, n. 31).
Diversamente dalla precedente programmazione, gli interventi finanziati con le risorse del FSC 2021-2027 sono attuati nell’ambito di specifici “Piani Sviluppo e Coesione“, attribuiti alla titolarità di ciascuna delle Amministrazioni Centrali, Regionali o Città Metropolitane titolari di risorse del Fondo (ovvero altre amministrazioni pubbliche che possono essere individuate dal CIPE, su proposta del Ministro per il Sud), definiti secondo i principi dell’articolo 44 del D.L. n. 34 del 2019 ed approvati con delibere del CIPESS.
Si ricorda, al riguardo, che l’articolo 44 del decreto-legge n. 34/2019 ha introdotto il nuovo strumento del ‘Piano Sviluppo e Coesione’ (PSC), in sostituzione dei molteplici documenti programmatori variamente denominati allora esistenti per l’utilizzo delle risorse del FSC dei vari cicli di programmazione, al fine di garantire una semplificazione nella governance del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione ed un coordinamento unitario in capo a ciascuna Amministrazione titolare di interventi del Fondo.
Più in particolare, l’articolo 44 del D.L. 34 del 2019 – come successivamente modificato dall’art. 1, co. 309, della legge di bilancio 2020 – ha previsto la predisposizione, da parte dell’Agenzia per la coesione territoriale, di un Piano operativo unico, denominato «Piano sviluppo e coesione» (PSC), per ciascuna Amministrazione centrale, Regione o Città metropolitana titolare di risorse del Fondo relative ai cicli di programmazione 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020, con modalità unitarie di gestione e controllo, da sottoporre all’approvazione del CIPESS.
Successivamente alla delibera CIPESS n. 2 del 29 aprile 2021, che ha recato le “Disposizioni quadro per la disciplina dei nuovi Piani Sviluppo e Coesione”, nel corso del 2021 sono stati approvati dal CIPESS tutti i singoli PSC ricognitivi delle risorse dei cicli 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020 a titolarità delle Amministrazioni centrali, Amministrazioni regionali e delle Città Metropolitane.
Il compito di definire i Piani di Sviluppo e Coesione del ciclo 2021-2027 è assegnato alla Cabina di regia, ai fini della successiva approvazione da parte del CIPE. I piani sono articolati per ciascuna area tematica, con l’indicazione dei risultati attesi, delle azioni e degli interventi necessari per il loro conseguimento, con la relativa stima finanziaria, dei soggetti attuatori a livello nazionale, regionale e locale, dei tempi di attuazione e delle modalità di monitoraggio. Alla Cabina di Regia spetta altresì la competenza in relazione ad eventuali riprogrammazioni dei Piani sviluppo e coesione.
I suddetti piani sono redatti nel rispetto della chiave di riparto che prevede che la dotazione complessiva deve essere impiegata per un importo dell’80 per cento per interventi da realizzare nei territori delle regioni del Mezzogiorno e del 20 per cento nelle aree del Centro-Nord.
Tutte le informazioni di dettaglio in merito ai risultati conseguiti dai Piani sono illustrate nella relazione sugli interventi realizzati nelle aree sottoutilizzate, allegata al DEF (art. 10, co. 3, L. 196/2009).
Nelle more della definizione dei “Piani di Sviluppo e Coesione” FSC 2021-27, la normativa prevede che il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale possa sottoporre all’approvazione del CIPE l’assegnazione di risorse del Fondo per la realizzazione di interventi di immediato avvio dei lavori o il completamento di interventi in corso, nel limite degli stanziamenti iscritti in bilancio. Tali interventi confluiscono poi nei “Piani di Sviluppo e Coesione”, in coerenza con le aree tematiche cui afferiscono.
Secondo quanto indicato dalla lettera e), del comma 178 della legge di bilancio 2021, i “Piani di Sviluppo e Coesione” del FSC 2021-27, con i relativi fabbisogni finanziari, costituiscono la base per la predisposizione del Documento di economia e finanza (DEF) e della relativa Nota di aggiornamento, nonché per la definizione del disegno di legge di bilancio di previsione.
E’ infatti previsto che il Ministro presenti al CIPE, entro il 10 settembre di ogni anno, una relazione sullo stato di avanzamento degli interventi della programmazione 2021-2027, ai fini della definizione della Nota di aggiornamento del DEF e del disegno di legge di bilancio di previsione.
Riguardo all’attuazione dei “Piani di Sviluppo e Coesione”, l’attività di coordinamento è assegna al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, cui compete anche il compito di individuare, per gli interventi infrastrutturali di notevole complessità o per interventi di sviluppo integrati relativi a particolari ambiti territoriali, i casi nei quali si debba procedere alla sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo.
Dopo l’approvazione dei Piani di sviluppo e coesione, il Ministro può inoltre proporre al CIPE, sulla base dell’effettiva realizzazione degli stessi, ai fini di una sua successiva deliberazione in merito, la rimodulazione delle quote annuali di spesa dei “Piani di Sviluppo e Coesione” e la revoca di assegnazioni, nei casi di impossibilità sopravvenute, mancato rispetto dei tempi o inadempienze.
Ai fini della verifica dello stato di avanzamento della spesa riguardante gli interventi finanziati con le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, le amministrazioni titolari degli interventi comunicano per via telematica i relativi dati al sistema di monitoraggio unitario del Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. Entro il 10 settembre di ciascun anno il Dipartimento per le Politiche di Coesione, sulla base dello stato di attuazione degli interventi, aggiorna le previsioni di spesa.
Per far fronte ad eventuali carenze di liquidità, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione già assegnate per un intervento e non ancora utilizzate, possono essere riassegnate per un intervento di titolarità di altra amministrazione, la cui realizzazione presenti carattere di urgenza, sentita l’amministrazione titolare dell’intervento definanziato.
ultimo aggiornamento: 24 febbraio 2023
Per il ciclo di programmazione 2014-2020, la dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione è stata autorizzata dall’articolo 1, comma 6, della legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013) nella misura di 54,8 miliardi di euro, destinati esclusivamente al sostegno di interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, a finalità di riequilibrio economico e sociale, secondo la chiave di riparto che ne assicura l’80 per cento alle aree del Mezzogiorno e il 20 per cento alle aree del Centro-Nord.
Le risorse per il ciclo 2014-2020 sono state incrementate dalle successive leggi di bilancio per il 2018, 2019 e 2020. Nel complesso, le risorse autorizzate per il Fondo sviluppo e coesione della programmazione 2014-2020 ammontano a 68,8 miliardi di euro.
Tali risorse risultano ad oggi pressoché interamente programmate mediante delibere del CIPE o disposizioni legislative: più precisamente, le assegnazioni sono pari a circa 68 miliardi, di cui 12,7 miliardi disposte con interventi legislativi e 55,2 miliardi deliberate dal CIPE, tra cui rientrano anche quelle per l’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, con una disponibilità residua di circa 900 milioni di euro.
La gran parte dei 68,8 miliardi di euro del FSC 2014-2020 sono stati programmati attraverso tre principali tipologie di strumenti:
a) Piani stralcio, per circa 6,3 miliardi, approvati dal CIPE negli anni 2014-2016 nelle more dell’adozione della delibera di ripartizione per aree tematiche, destinati a confluire nei Piani Operativi;
b) Piani Operativi, approvati dal CIPE per area tematica per complessivi 24,9 miliardi, ed assegnati con la delibera CIPE n. 25/2016 e successivi Addendum. Considerando le assegnazioni dei Piano stralcio che sono stati fatti riconfluite nella programmazione dei Piani Operativi, l’ammontare delle risorse per i suddetti Piani è divenuta pari a 31,2 miliardi di euro;
c) Piani Territoriali, per complessivi 14,5 miliardi, elaborati attraverso la predisposizione di appositi accordi interistituzionali a livello politico, di cui 13,4 miliardi destinati ai Patti per il Sud (delibera CIPE n. 26/2016) e 1,1 miliardi destinati ai Patti per il Centro-Nord (delibere CIPE n. 56/2016, n. 75/2017 e n. 76/2017).
Le restanti risorse del FSC 2014-2020 sono state assegnate nel corso degli anni direttamente da disposizioni di legge (la maggior parte delle quali contenute nelle leggi di stabilità e di bilancio), intervenute in favore della crescita economica, della realizzazione o miglioramento di infrastrutture e più in generale del conseguimento di obiettivi di sviluppo e di riequilibrio territoriale. L‘ammontare complessivo degli utilizzi del Fondo ope legis ammonta a oltre 12 miliardi di euro.
Si ricorda, infine, che nel corso del 2020 la dotazione del FSC 2014-2020 è stata oggetto di impieghi e riprogrammazioni per fronteggiare esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19. In particolare, il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (articolo 241) ha autorizzato per gli anni 2020 e 2021 l’utilizzo in via eccezionale delle risorse del FSC rinvenienti dai cicli programmatori 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020 per qualsiasi tipologia di intervento connesso a fronteggiare l’emergenza sanitaria, economica e sociale conseguente alla pandemia da Covid-19.
Consulta qui la tabella che riporta analiticamente gli interventi finanziati con le risorse del Fondo sviluppo e coesione della programmazione 2014-2020, alla data del 30 settembre 2022, con distinta evidenza delle assegnazioni operate in via legislativa e delle assegnazioni deliberate dal CIPE.
Nonostante le risorse del FSC 2014-2020 risultino interamente programmate, il recente D.L. n. 50 del 2022 (c.d. decreto aiuti), nel recare misure in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina, ha utilizzato a copertura degli oneri finanziari del provvedimento, tra gli altri, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione della programmazione 2014-2020 (art. 58, comma 4, lettera f)), nell’importo complessivo di 6 miliardi, di cui:
- 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024 e
- 3 miliardi di euro per l’anno 2025.
Tali riduzioni vengono imputate a valere sugli interventi definanziati per il mancato rispetto dei termini per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV), la cui scadenza è prevista al 31 dicembre 2022 (ai sensi dell’art. 44, comma 7, lett. b), del D.L. n. 34/2019, come modificato dal D.L. n. 52/2021).
Il termine per l’assunzione delle OGV a valere sulle risorse del Fondo è stato esteso fino al 30 giugno 2023 dall’articolo 56 del medesimo D.L. n. 50/2022 (attraverso l’nserimento del comma 7-bis nell’art. 44 del D.L. n. 34/2019) nel caso di interventi infrastrutturali aventi valore finanziario complessivo superiore a 25 milioni di euro per i quali, pur risultando la mancanza di OGV a giugno 2022, intervenga entro il 30 novembre 2022 una apposita delibera del CIPESS, volta a definire un cronoprogramma finanziario e procedurale, con specifici obiettivi (iniziali, intermedi e finali) e termini temporali di conseguimento, finalizzato proprio ad evitare il definanziamento dell’intervento.
L’articolo 56 del D.L. n. 50/2022 dispone, a tal fine, che il CIPESS, con una o più delibere da adottare entro 90 giorni dalla scadenza dei termini per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (31 dicembre 2022 ovvero 30 giugno 2023), provveda ad accertare il valore degli interventi definanziati. Qualora, tuttavia, le risorse recuperate della programmazione 2014-2020 dovessero risultare insufficienti, la norma prevede la corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione della programmazione 2021-2027, le quali – nelle more della procedura di definanziamento – vengono rese indisponibili, sino a concorrenza delle riduzioni operate sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2014-2020.
In merito ai definanziamenti, il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, nell’audizione del 19 maggio 2022 presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, ha indicato in circa 12,8 miliardi l’importo delle risorse ad oggi programmate ma non ancora spese, che risultano soggette ad un rischio elevato di possibile revoca per mancata assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti.
Tale problematica è stata oggetto di ampia illustrazione nella “Prima relazione annuale sull’andamento degli interventi dei Piani Sviluppo e Coesione sui dati riferiti al 31/12/2021“, presentata dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale al CIPESS il 14 aprile 2022 in sede di audizione.
Nella citata Relazione è riportata una prima stima dell’entità delle risorse delle Sezioni ordinarie dei Piani Sviluppo e Coesione (riferite ai cicli 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020) per le quali, sulla base dei dati inseriti nel Sistema nazionale di monitoraggio, al momento non risultavano essere state già conseguite le relative obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV). Nella Relazione si riporta in particolare che “La dotazione di risorse effettivamente monitorabili che rientra nell’area maggiormente a rischio di mancato conseguimento di OGV ad un anno dalla scadenza fissata dalla norma ammonta a 12,8 miliardi di euro, che deriva dalla sommatoria del valore dei progetti non avviati, pari a 3,7 miliardi di euro (…), e dei 9,1 miliardi di euro associati a opere pubbliche ancora in corso di progettazione (…). Tra le risorse a rischio di mancato conseguimento di OGV devono essere considerate, almeno in parte, anche gli 8,5 miliardi di euro al momento non visibili nel monitoraggio in quanto associabili a progetti non ancora inseriti nel SNM [Sistema Nazionale di Monitoraggio] “.
Nella Relazione si trovano tavole di dettaglio con le prime stime dei rischi per il conseguimento di OGV entro il 31/12/2022 per le diverse tipologie di interventi e di Amministrazioni titolari.
ultimo aggiornamento: 2 ottobre 2022
I ritardi nella realizzazione di alcuni programmi e/o interventi nonchè la difficoltà di gestione dei molteplici strumenti di programmazione delle risorse, ha portato nel 2019 ad un intervento di forte semplificazione della programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, ad opera del D.L. 30 aprile 2019, n. 34 (D.L. crescita).
In sostanza, l‘articolo 44 del D.L. 34 del 2019 – come successivamente modificato dall’art. 1, co. 309, della legge di bilancio 2020 – ha previsto:
- una complessiva riclassificazione di tutti i documenti di programmazione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione afferenti ai vari cicli di programmazione 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020 ancora attivi, ad opera dell’Agenzia per la coesione;
- la predisposizione di un unico Piano operativo denominato «Piano sviluppo e coesione» per ciascuna Amministrazione centrale, Regione o Città metropolitana titolare di risorse del Fondo (in sostituzione della pluralità dei precedenti documenti programmatori variamente denominati), con modalità unitarie di gestione e controllo (art. 44, commi 1, 2 e 15);
- la costituzione di appositi Comitati di sorveglianza (art. 44, commi 2 e 4);
- la disciplina dei compiti delle Amministrazioni titolari dei piani operativi (art. 44, commi 5 e 8).
E’ stato assegnato all’Agenzia per la coesione territoriale il compito di procedere alla predisposizione dei Piani sviluppo e coesione per ciascuna Amministrazione titolare di risorse, articolati per aree tematiche – in analogia agli obiettivi tematici della programmazione dei Fondo Strutturali Europei (SIE) – fermo restando il vincolo di destinazione territoriale delle risorse secondo la chiave di riparto 80% alle aree del Mezzogiorno e 20% alle aree del Centro-Nord.
Nei Piani sviluppo e coesione sono rientrati gli interventi dotati di progettazione esecutiva o con procedura di aggiudicazione avviata, nonché gli interventi che, pur non rientrando nella precedente casistica, siano stati valutati favorevolmente da parte del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell’Agenzia per la coesione territoriale, fermo restando l’obbligo di generare obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2021. Tale termine è stato poi differito al 31 dicembre 2022 dall’art. 11-novies del D.L. n. 52 del 2021. Ciascun Piano, predisposto dall’Agenzia per la coesione territoriale, è stato sottoposto al CIPESS per la sua approvazione.
In attuazione della nuova disciplina, il CIPESS con la delibera n. 2 del 29 aprile 2021 ha approvato le “Disposizioni quadro per il piano sviluppo e coesione” del Fondo sviluppo e coesione. In pari data sono state altresì adottate 30 delibere (da n. 3 a n. 32) di approvazione dei Piani sviluppo e coesione delle 19 regioni, delle 2 Province autonome e di 9 amministrazioni centrali.
In data 27 luglio 2021, con ulteriori delibere, sono stati approvati i Piani di sviluppo e coesione delle città metropolitane di Milano (n. 50/2021) e Napoli (n. 51/2021); con delibere del 3 novembre 2021 sono stati approvati i PSC del Ministero del turismo (n. 58/2021) e del Ministero della cultura (n. 59/2021) – sostitutivi del PSC relativo all’ex MIBACT – nonché quelli delle città metropolitane di Genova, Venezia, Bari, Firenze, Bologna, Cagliari (da n. 60 a n. 65).
Da ultimo, con delibere del 22 dicembre 2021 sono stati approvati i PSC delle città metropolitane di Reggio Calabria, Palermo, Catania e Messina (da n. 81 a n. 84). Infine, con la delibera n. 86 del 22 dicembre 2021 il CIPESS ha definito le modalità unitarie di gestione e trasferimento delle risorse FSC.
In ciascun PSC sono state consolidate le risorse del Fondo sviluppo e coesione relative ai cicli di programmazione 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020, rivenienti dalla ricognizione effettuata dall’Agenzia per la coesione, ancora utilizzabili da ciascuna Amministrazione, in quanto assegnate a interventi ancora attivi, rispondenti ai requisiti di cui all’art. 44, co. 7, del D.L. n. 34 del 2019.
Le risorse in ciascun Piano sono articolate sulla base di 12 aree tematiche: 1. Ricerca e innovazione; 2. Digitalizzazione; 3. Competitività imprese; 4. Energia; 5. Ambiente e risorse naturali; 6. Cultura; 7. Trasporti e mobilità; 8. Riqualificazione urbana; 9. Lavoro e occupabilità; 10 Sociale e salute; 11 Istruzione e formazione; 12 Capacità amministrativa.
Nei PSC a titolarità di amministrazioni centrali è evidenziato il riparto delle risorse tra Centro-nord e Mezzogiorno e tra settori di intervento che costituiscono la sezione ordinaria del PSC.
Nei PSC è data, inoltre, evidenza, ove sussistenti, delle risorse assegnate ai Contratti istituzionali di sviluppo (CIS), delle risorse assegnate con disposizioni di legge, nonché delle risorse assegnate o riprogrammate per l’emergenza COVID-19, ai sensi degli articoli 241 e 242 del D.L. n. 34 del 2020. Queste ultime, costituiscono sezioni speciali all’interno dei PSC; per esse è indicata la data del 31 dicembre 2025 quale termine finale per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti.
Ciascuna amministrazione titolare del Piano provvede all’istituzione di un Comitato di Sorveglianza (CdS). Con cadenza annuale, su proposta del Ministro per il sud e la coesione territoriale, il Comitato presenta al CIPESS una relazione sull’andamento e sullo stato di attuazione dei Piani sviluppo e coesione, previa sottoposizione alla Cabina di regia. Ogni triennio il CdS provvede all’approvazione di una relazione finale di chiusura parziale del Piano, a partire dal dicembre 2024.
Nel complesso, nei PSC finora approvati risultano consolidati ben 79 miliardi rivenienti dai vari cicli di programmazione, di cui 17,6 miliardi afferenti al ciclo 2000-2006, 15,6 miliardi al ciclo 2007-2013 e 45,9 miliardi al ciclo 2014-2020.
Nei Piani sono state altresì consolidate alcune assegnazioni ai PSC, effettuate nel corso del 2020-2021 in ragione dell’emergenza Covid-19, per ulteriori 2,8 miliardi complessivi, che costituiscono le Sezioni speciali dei PSC: in tutto, le disponibilità dei PSC ammontano a circa 81,9 miliardi.
Successive delibere di integrazione delle risorse dei PSC o di modifica degli stessi (come nel caso dello scorporo dell’originario PSC MIBACT nei due PSC del Ministero Cultura e del Ministero Turismo, a seguito dell’istituzione di quest’ultimo con il D.L. n. 22/2021, e s.m.i.) hanno infine portato il totale complessivo del valore dei Piani Sviluppo e Coesione a 82,5 miliardi di euro, come anche illustrato nella citata Prima relazione sull’attuazione dei Piani Sviluppo e Coesione alla data del 31 dicembre 2021, presentata dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale al CIPESS il 14 aprile scorso 2022.
(milioni di euro)
Del. CIPESS |
Piani Sviluppo Coesione |
TOTALE |
PSC AMMINISTRAZIONI CENTRALI |
31.841,8 |
|
n. 3/2021 |
Ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibile |
16.920,4 |
n. 4/2021 |
Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali |
542,6 |
n. 5/2021 |
Ministero della Salute |
200,0 |
n. 6/2021 |
Ministero della Transizione ecologica (ex Ambiente) |
3.547,2 |
n. 7 e 59/2021 |
Ministero della Cultura |
1.690,6 |
n. 8/2021 |
Ministero dell’Istruzione |
485,9 |
n. 9 e 85/2021 e 9/2022 |
Ministero dello Sviluppo economico (*) |
7.124,5 |
n. 10/2021 |
Ministero dell’università e della ricerca |
1.033,8 |
n. 11/2021 |
Presidenza del Consiglio – Dipartimento dello Sport |
250,0 |
n. 58/2021 |
Ministero Turismo |
46,8 |
PSC AMMINISTRAZIONI REGIONALI |
48.210,4 |
|
Centro-Nord |
9.121,3 |
|
n. 28/2021 |
Valle d’Aosta |
77,1 |
n. 25/2021 |
Piemonte |
1.522,4 |
n. 23/2021 |
Liguria |
661,4 |
n. 31/2021 |
Lombardia |
1.195,3 |
n. 13/2021 |
PA Trento |
120,8 |
n. 12/2021 |
PA Bolzano |
169,9 |
n. 30/2021 |
Veneto |
920,2 |
n. 19/2021 |
Friuli-Venezia Giulia |
322,4 |
n. 22/2021 |
Emilia Romagna |
595,1 |
n. 26/2021 |
Toscana |
1.350,6 |
n. 27/2021 |
Umbria |
541,0 |
n. 24/2021 |
Marche |
366,1 |
n. 29/2021 |
Lazio |
1.279,0 |
|
Mezzogiorno |
39.089,1 |
n. 21 e 49/2021 |
Abruzzo |
2.112,4 |
n. 20/2021 |
Molise |
1.744,5 |
n. 16 e 49/2021 |
Campania |
9.323,1 |
n. 17 e 49/2021 |
Puglia |
7.765,6 |
n. 18 e 49/2021 |
Basilicata |
2.244,3 |
n. 14 /2021 |
Calabria |
3.878,2 |
n. 32/2021 |
Sicilia |
7.018,9 |
n. 15 e 49/2021 |
Sardegna |
5.002,1 |
|
PSC CITTA’ METROPOLITANE |
2.403,0 |
|
Centro-Nord |
547,0 |
n. 60/2021 |
Genova |
110,0 |
n. 50/2021 |
Milano |
110,0 |
n. 61/2021 |
Venezia |
110,0 |
n. 64/2021 |
Bologna |
107,0 |
n. 63/2021 |
Firenze |
110,0 |
|
Mezzogiorno |
1.856,0 |
n. 51/2021 |
Napoli |
311,0 |
n. 62/2021 |
Bari |
233,0 |
n. 81/2021 |
Reggio Calabria |
136,0 |
n. 84/2021 |
Messina |
335,0 |
n. 82/2021 |
Palermo |
335,0 |
n. 83/2021 |
Catania |
335,0 |
n. 65/2021 |
Cagliari |
171,0 |
TOTALE |
82.455,6 |
Fonte: Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Prima relazione annuale sull’andamento degli interventi dei Piani Sviluppo e Coesione sui dati riferiti al 31/12/2021“, presentata al CIPESS il 14 aprile 2022.
(*) Riguardo al Ministero dello Sviluppo economico, con la delibera n. 9/2022 è stata disposta la riduzione di 1.212,5 milioni dell’originaria dotazione del PSC, relativi al Piano Banda Ultra larga, in quanto tali risorse sono state trasferite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD), ai fini della loro gestione unitariamente alle risorse PNRR assegnate al Ministro medesimo.
Le risorse consolidate nei PSC delle Amministrazioni regionali (47,6 miliardi di euro) sono pari a circa il 58% delle risorse totali e risultano superiori a quelle consolidate nel PSC delle Amministrazioni centrali (31,8 miliardi di euro, pari al 39%). Più contenuto risulta naturalmente il valore delle risorse consolidate nei PSC delle Città Metropolitane (2,4 miliardi di euro circa) rispetto al totale (2,9%).
Secondo le analisi riportate nel Paper del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio (gennaio 2022), guardando al ciclo di provenienza delle risorse, si può evidenziare come per i PSC delle Amministrazioni centrali, la gran parte delle risorse (31.339,8 milioni, oltre il 98% delle risorse) afferisce alla programmazione 2014-2020; solo 501,9 milioni di euro sono relativi alla programmazione 2007-2013. Non risultano invece risorse afferenti alla meno recente programmazione (2000-2006).
Ben diversa è invece la situazione per i PSC delle Amministrazioni regionali, per i quali, a fronte di un totale delle risorse pari a 47.633,9 milioni di euro, circa il 37% (17.636,2 milioni di euro) è relativo alla programmazione 2000–2006, il 31,7% (15.099,2 milioni di euro) rientra nella programmazione 2007–2013 e il 31,28% (14.898,5 milioni di euro) è riferito alla programmazione 2014–2020. Più nel dettaglio, tutte le Regioni italiane e le due Province autonome risultano ancora titolari di risorse FSC afferenti alla programmazione 2000-2006 e ben 9 Regioni presentano una quota più elevata rispetto alla media nazionale sopra citata (37%).
Per maggiori informazioni di dettaglio relativamente alle risorse consolidate all’interno di ciascun Piano Sviluppo Coesione per ciascuna amministrazione, si rinvia al Paper del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio (gennaio 2022) e alla Prima relazione annuale sull’andamento degli interventi dei Piani Sviluppo e Coesione sui dati riferiti al 31/12/2021 del Ministro per il Sud.
ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2022


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Fonte/Source: https://temi.camera.it/leg19/temi/19_tl18_la_programmazione_e_l_utilizzo_delle_risorse_del_fondo_per_lo_sviluppo_e_la_coesione_2014_2020_d_d