
(AGENPARL) – gio 02 marzo 2023 Audizione dei soggetti interessati
(Acs) Perugia, 2 marzo 2023 – Il Comitato di controllo dell’Assemblea
legislativa, presieduto da Thomas De Luca, ha svolto ieri pomeriggio
un’audizione in merito al monitoraggio sull’attuazione (clausola
valutativa) delle leggi su Politiche giovanili e Bullismo/Cyberbullismo. Vi
hanno preso parte i rappresentanti di diverse associazioni espressione del
mondo giovanile (Anci giovani Umbria, Studenti medi e universitari, Giovani
democratici, Gioventù nazionale), la responsabile della sezione
‘Immigrazione, protezione internazionale, promozione della cultura della
pace, giovani’ della Regione Umbria, Eleonora Bigi e l’assessore alle
politiche sociali del Comune di Terni, Maurizio Cecconelli.
Il presidente De Luca ha spiegato ai presenti che l’organo di controllo
dell’Assemblea legislativa monitora, attraverso accurate istruttorie degli
uffici di Palazzo Cesaroni, il grado di attuazione delle due leggi in
questione (Lr. 1/2016 e Lr. 4/2018), come richiesto dalla clausola valutativa
inserita nelle due norme, che richiede una verifica sugli interventi che sono
stati finanziati, sui soggetti coinvolti, sui risultati raggiunti e sulle
criticità emerse. Fra cui la convocazione una sola volta in un anno della
Consulta prevista dalla legge, un tema che i giovani hanno rimarcato negli
interventi in audizione e su cui il consigliere Fora ha avuto modo di
interloquire con l’assessore Coletto, il quale ha risposto in Aula a
un’interrogazione dello stesso consigliere assicurando la ripresa entro
breve delle attività della Consulta stessa.
La dottoressa Bigi ha invece illustrato la relazione sulle attività svolte,
sottolineando che la programmazione regionale ha dato attuazione agli
indirizzi contenuti nel primo Piano triennale per le politiche giovanili,
approvato nel 2019 e tuttora in vigore. Si sta lavorando su un percorso
partecipato che porterà al nuovo Piano triennale e che comprende l’analisi
dei bisogni a partire dall’ascolto delle giovani generazioni. Le risorse
sono sia regionali, quota di 20mila euro, che nazionali, oltre 400mila euro
dal Fondo nazionale per le politiche giovanili. Fra gli obiettivi il
rafforzamento dei servizi territoriali fra cui Informagiovani, un percorso
formativo di aggiornamento degli operatori dei Comuni coinvolti e quelli del
privato sociale che operano nei Comuni; un percorso formativo per la
progettazione europea che fornisca strumenti di conoscenza su opportunità e
strategie; l’inclusione dei giovani con background migratorio; il
riconoscimento dei giovani nella fascia di età dai 14 ai 35 anni e
naturalmente la ricostituzione della Consulta delle associazioni giovanili,
presieduta dalla presidente Tesei e con la collaborazione di agenzie e
assessorati.
“La pandemia ha sollecitato problematiche che dovevano essere affrontate
– ha sottolineato Eleonora Bigi – e abbiamo davanti sfide enormi quali il
contrasto al disagio giovanile, alla dispersione scolastica e alla povertà
educativa, senza dimenticare bullismo e cyberbullismo. Continueremo a
costruire strumenti di crescita nella maniera più multidimensionale
possibile. Ad ogni modo i dati su natalità e fughe all’estero dei giovani
dicono che la regione Umbria non è messa male anzi, mostra dati di
protezione come regione accogliente che sono migliori di altre regioni del
Centro Italia”.
I rappresentanti delle associazioni giovanili hanno accolto con favore
l’annunciato rilancio della Consulta, sottolineando al contempo le maggiori
criticità che li riguardano: necessario intervenire con politiche attive sul
lavoro, un versante su cui – dicono – non si vedono grossi risultati.
Sulle politiche abitative chiedono invece di verificare cosa fanno in
concreto i Comuni che devono realizzare gli interventi indicati dal Piano.
Difficile anche l’accesso agli affitti, con un giovane su due che si trova
poco al di sopra o al di sotto della soglia della povertà, condizioni che
invitano alla fuga o a restare con nonni e genitori fino a 30 o 40 anni, al
cospetto di una legge che invece riguarda l’autonomia dei giovani per lo
sviluppo della regione. Lamentata l’assenza di una vera coprogettazione con
chi rappresenta i giovani, serve una partecipazione reale, una Consulta che
si riunisca più frequentemente e non abbia solo un ruolo di ascolto ma anche
di costruzione delle politiche giovanili con la partecipazione dei giovani.
A queste osservazioni ha risposto la responsabile del Servizio regionale,
specificando che la coprogettazione è la “cassetta degli attrezzi” del
Servizio sociale, per poter rispondere alle progettazioni europee, per la
partecipazione alla costruzione dei progetti, ritenendo quindi giuste le
sollecitazioni espresse in audizione. Ed ha aggiunto che “vi sono
difficoltà a convocare materialmente la Consulta per quanto sarebbe
necessario, dato che la legge dice che va coinvolta nella relazione del Piano
triennale. Spesso – ha concluso – ci manca la forza anche di far
conoscere quello che facciamo”.
Il presidente del Comitato di controllo, Thomas De Luca, ha voluto lanciare
una “provocazione” al presidente della Commissione Statuto e Riforme,
Daniele Carissimi, che è membro anche del Comitato di controllo: “si
potrebbe anche ipotizzare di inserire un parere sia pure non vincolante sulle
leggi regionali, che fornisca il punto di vista di una fascia di età che
spesso non ha rappresentanza all’interno dell’Assemblea legislativa, con
una partecipazione organica e stabile nei processi legislativi che farebbe
uscire l’Istituzione dalla ‘riserva indiana’. A nessuno è venuto in
mente di conoscere il punto di vista dei giovani sulle politiche attive per
il lavoro”.
Carissimi ha risposto “la accolgo con favore, anche perché se un organo
funziona male non serve e in questa legislatura ho sentito parlare poco di
politiche giovanili. Quindi ben venga un rafforzamento della struttura a
disposizione dei giovani”.
Per il consigliere Fora, il welfare “si regge sulle spalle di funzionari
appassionati, come è emerso da questa audizione e dalla relazione, che
reggono oltre le loro forze, con una passione che va anche oltre il loro
ruolo, nell’evidenza di un sottodimensionamento della struttura. Nello
spirito della legge – ha aggiunto – non c’è solo la costituzione di
una Consulta per deliberare sulle risorse, obiettivo nobilissimo ma molto
parcellizzato. La legge deve dare centralità alla consultazione permanente
con il mondo giovanile altrimenti non si esce dalla logica dei recinti e
dell’assegnazione delle risorse. Occorre ripensare gli strumenti di
consultazione con il mondo giovanile: quello che si fa con le categorie
economiche e professionali dovrebbe avvenire anche per questa fascia di
popolazione che vive tutti gli strumenti della programmazione regionale”.
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74742
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO