
(AGENPARL) – mer 01 marzo 2023 COMUNICATO STAMPA
FRAGILITÀ COGNITIVE: ALL’ISTITUTO CASTELLI DI NOVARA APRE UN CENTRO HPL PER FAMIGLIE, SCUOLA, BAMBINI E BAMBINE
Avrà sede all’Istituto Castelli, scuola gestita dalla Cooperativa sociale Start, il nuovo CENTRO HPL – High Performance Learning per la provincia di Novara. Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Consulta per le Persone in Difficoltà e dall’Associazione Diritti Negati grazie al sostegno della Regione Piemonte, rivolta alle famiglie che hanno bambini e le bambine con fragilità cognitive.
Dopo due anni di sperimentazione a Torino, consolidata questa esperienza, grazie ad un finanziamento specifico della Regione Piemonte, per il prossimo anno scolastico il progetto si moltiplicherà in altre 4 province piemontesi, compresa Novara, grazie alla collaborazione con i Dipartimenti di Neuropsichiatria Infantile delle ASL locali.
Il Centro HPL per Novara avrà sede all’Istituto Castelli in via Frasconi 6/A dove il progetto è stato presentato in conferenza stampa mercoledì 01 marzo alla presenza dell’Assessore regionale alla Famiglia, con delega ai Bambini, Chiara Caucino.
Durante l’inaugurazione anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha voluto portare il proprio importante e significativo saluto attraverso un video collegamento. In sala erano presenti anche l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati e il consigliere regionale, Federico Perugini:
«Oggi – ha detto Cirio – sono orgoglioso al pari di quando inauguriamo un nuovo stabilimento produttivo che porta lavoro o una nuova infrastruttura che potenzia i collegamenti – ha sottolineato il Presidente – Perché il nostro compito è quello di non lasciare nessuno indietro e i bambini rappresentano la risorsa più preziosa per il nostro futuro. Ringrazio l’Assessore Caucino per aver reso il Piemonte, con l’inaugurazione dei centri Hpl di cui Novara rappresenta la chiusura del cerchio che abbiamo aperto a Torino, una delle prime regioni a mettere in campo una attenzione così preziosa e con lei la Consulta per le persone in difficoltà e l’Associazione Diritti Negati».
«Si tratta di un progetto innovativo – ha invece sottolineato Caucino -sul quale abbiamo lavorato anni e che rende il Piemonte una regione davvero all’avanguardia nel sostegno ai minori più fragili. Siamo infatti di fronte a una svolta che definirei epocale, perché andiamo ad occuparci di una importante fetta di studenti che, prima, venivano totalmente ignorati, creando una sorta di “zona grigia” dove il protagonista era il disagio. Con questo progetto, che vedrà la luce in 5 province piemontesi, facciamo nascere un’importante forma di accompagnamento, diversa da quella che caratterizza i bambini diagnosticati con “DSA – Disturbo Specifico dell’Apprendimento”, ma non meno importante in quanto aiuterà a prevenire la dispersione scolastica, le devianze comportamentali e gli episodi di autolesionismo, oltre ad aiutare davvero questi bambini e le loro famiglie. Fondamentale anche la presenza di progetti didattici personalizzati e di insegnanti di sostegno per soggetti che presentano problemi di natura cognitiva non diagnosticati come “DSA».
Il progetto muove infatti da una concreta considerazione in merito alle evidenze scientifiche che, per quanto la letteratura in tema non sia alquanto ricca, mettono in luce come i bambini e le bambine con Funzionamento Intellettivo Limite siano presenti in percentuali fra il 2,5% e il 7% della popolazione (Emerson, Einfeld e Stancliffe, 2010; Vianello, Di Nuovo e Lanfranchi, 2014), con una percentuale che varia a seconda dell’età (maggiore nel periodo di frequenza della scuola secondaria) e delle condizioni sociali (maggiori in caso di condizioni ambientali sfavorevoli).
Solo nella fascia di età della scuola primaria, in provincia di Novara, la pratica clinica condotta dalle Neuropsichiatrie, arriva a stimare in oltre 380 gli alunni e le alunne con Funzionamento Intellettivo Limite. Secondo una direttiva del Ministero dell’Istruzione del 2012, l’incidenza del fenomeno sulla popolazione scolastica si aggira intorno al 2.5%, cioè circa 200.000 alunni di età compresa tra 6 e 10 anni che, purtroppo, non hanno diritto all’insegnante di sostegno.
Inoltre gli studi clinici mostrano come soggetti con fragilità cognitiva presentano in età adulta una comorbidità (compresenza) elevata con i disturbi psichiatrici (Dekkert Koot, 2003; Cooper Smiley Morrison, 2007) ed una correlazione con fenomeni di devianza sociale che possono portare a problemi con la giustizia (Mason Murphy 2002), rappresentando una ampia quota della popolazione carceraria.
«Si tratta di un progetto particolarmente importante per quanto riguarda l’aspetto preventivo – spiega Vilma Raimondi del Consiglio Direttivo di ADN – Associazione Diritti Negati, ente capofila del progetto su Novara -. Riteniamo fondamentale un progetto come questo, per non creare differenze che negli anni possono trasformarsi in problemi importanti nell’apprendimento scolastico e nella vita. Si tratta anche di un importante lavoro di rete con le scuole, il servizio pubblico della Neuropsichiatria Infantile così da intercettare i primi segnali di difficoltà anche attraverso diagnosi idonee. Nelle scuole primarie ii bambini e le bambine imparano ad entrare in possesso delle chiavi del mondo degli adulti, attraverso la lettura, la scrittura, la calcolo. Si tratta di un momento di grande paesaggio per loro verso l’autonomia, anche psicologica. Per questi motivi un progetto come il Centro HPL è importante per individuare e sostenere quei bambini e quelle bambine che hanno più difficoltà ad accedere a questi strumenti fondamentali per la loro autonomia».
A Novara il nuovo Centro HPL avrà sede all’Istituto Castelli in via Frasconi 6/A dove i bambini e le bambine saranno seguiti due volte a settimana e potranno realizzare laboratori di potenziamento cognitivo completamente gratuiti.
A partire dall’anno scolastico 2023-2024, grazie al sostegno della Regione Piemonte, il Centro HPL di Novara opererà in rete con gli altri Centri HPL a Torino, Alessandria, Biella, Savigliano (per la provincia di Cuneo).
«Ci sono dei parametri precisi per accedere – approfondisce la Dottoressa Barbara Urdanch, pedagogista che supervisiona il progetto -. Il Centro HPL si rivolge ai bambini e alle bambine della scuola primaria, dai 6 ai 10 anni, che hanno una fragilità cognitive legate a quelle che chiamiamo le “Funzioni Intellettive Limite”. I bambini e le bambine che vengono al Centro HPL trovano un’équipe psicopedagogica di 4 persone che analizza la loro situazione, ne discute e coinvolge la famiglia e la scuola, predispone un Piano di Potenziamento mirato per ciascuno di loro e lavora sulle aree di maggiore fragilità, come la memoria di lavoro, l’attenzione, l’organizzazione … attraverso percorsi che impiegano software digitali e attività ludo-didattiche per costruire o fortificare le abilità di base per gli apprendimenti espliciti».