
(AGENPARL) – mer 01 marzo 2023 nota di Paparelli (PD)
(Acs) Perugia, 1 marzo 2023 – “Già un anno fa ebbi modo di denunciare
pubblicamente, sia di fronte all’Assemblea comunale del PD di Terni che poi
sulla stampa, le grandi criticità che emergevano dal Piano sanitario
preadottato dalla Giunta regionale e dalla Convenzione stipulata con
l’Università degli studi di Perugia in materia di sanità, evidenziando,
tra l’altro, il rischio concreto che a seguito di ciò l’Azienda
ospedaliera di Terni ne sarebbe uscita fortemente ridimensionata per ruolo,
funzioni e servizi. A tale riguardo, ribadisco che la stipula del protocollo
tra Regione e Università, rappresenta una vera e propria abdicazione della
politica”: lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico,
Fabio Paparelli.
“Oggi – prosegue – quei timori e quelle preoccupazioni trovano conferma
nella bozza di documento fatto circolare dalla Regione, aggravato
dall’assenza di un nuovo Piano Sanitario Regionale che avrebbe dovuto farne
eventualmente da cornice. Ciò conferma la manifesta incapacità di
programmare con lungimiranza e non certo per singoli atti, stralci e
anticipazioni fuori luogo, come sta facendo la Giunta regionale sulla sanità
ormai da troppo tempo”.
“In merito alle anticipazioni emerse – precisa Paparelli – è necessario
iniziare a sgombrare il campo da alcune ipotesi che riteniamo del tutto
sbagliate. A Terni deve innanzitutto essere applicato un modello di Azienda
sanitaria ospedaliera convenzionata ad hoc con l’Università, perché
diversamente si corre il rischio di realizzare, con la scusa della
razionalizzazione e dei tagli delle spese, un’azienda unica regionale
integrata sotto l’egida dell’Università. Un’ipotesi, questa, che il
centro sinistra in questa regione ha sempre scongiurato”.
“Con altrettanta preoccupazione – prosegue il consigliere dem –
constatiamo che il tema del merito sia del tutto scomparso dall’agenda
comune elaborata da Regione e Università. Oggi infatti, in base a quanto
scritto nella convenzione, l’attribuzione delle strutture complesse
verrebbe per essere assegnata quasi su base discrezionale, troppo spesso a
scapito di Terni, quando in passato era stato raggiunto un accordo che
prevedeva come a capo di queste strutture, ci fossero i migliori
professionisti reperibili dal punto di vista assistenziale, indipendentemente
che fossero ospedalieri o universitari. Introdurre elementi di disparità tra
medici ospedalieri e universitari, in nome dell’integrazione, è il modo
subdolo con cui si intende di fatto unificare le due aziende ospedaliere, e
ciò rappresenta per il ternano la criticità più evidente”.
“Questa ipotesi – continua – è ormai molto avanzata dato che sta già
avendo evidenti ripercussioni negative per questa parte dell’Umbria.
Occorrerebbe, al contrario, una precisa definizione dei ruoli e delle
funzioni tra Università e Azienda, sia sul versante dell’assistenza che
sugli aspetti della ricerca e della formazione. Del resto il contributo forte
dell’Università, che ha rappresentato realmente l’eccellenza sanitaria,
c’è stato quando, con sinergie vere, la crescita e l’integrazione hanno
viaggiato di pari passo, fornendo eccellenze professionali, cosa che almeno a
Terni non avviene da tempo”.
“Per questi motivi – aggiunge Paparelli – mi auguro che si possa aprire un
confronto aperto e franco con gli stessi operatori sanitari affinché
prendano oltremodo coscienza del rischio che stanno correndo se questo
processo non viene scongiurato. Non può essere questo il momento delle
timidezze e dei distinguo, occorre chiamare la città intera alla
mobilitazione nella consapevolezza che in ballo c’è il destino della
salute pubblica a Terni”.
“Per questi motivi – conclude – ritengo doveroso chiedere il ritiro della
Convenzione tra Regione e Università e lo stop dell’applicazione degli
atti attuativi. Al contempo attendiamo le formali smentite circa
l’intenzione di smantellare le strutture complesse di cardiochirurgia,
maxillo facciale, di neuro radiologia ed endocrinologia dell’ospedale di
Terni. A tal proposito, già martedì prossimo, sulla base
dell’interrogazione che ho presentato a riguardo, ci aspettiamo che
l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, faccia chiarezza una
volta per tutte”. RED/PG
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74735
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO