
(AGENPARL) – ven 24 febbraio 2023 Fabio Paparelli (Portavoce dei gruppi di minoranza all’Assemblea
legislativa) annuncia la presentazione di una interrogazione alla Giunta
(Acs) Perugia, 24 febbraio 2023 – “Il diritto alla salute sembra essere
compromesso. E se a dirlo non è il consigliere di minoranza di turno, ma la
procuratrice generale della Corte dei conti, il tema risulta quanto mai
allarmante. Tanto più in un contesto nel quale la Fondazione Gimbe,
attraverso il monitoraggio dei Lea, sancisce il peggioramento del livello per
il 2020. L’Umbria infatti, rispetto alle precedenti rilevazioni, continua a
perdere colpi e terreno e passando dalle prime posizioni a metà
classifica”. Lo dichiara il consigliere regionale Fabio Paparelli
(Portavoce dei gruppi di minoranza all’Assemblea legislativa).
“Dal monitoraggio effettuato – spiega Paparelli – l’Umbria infatti
continua, nonostante tutto, a fare la sua parte nell’ambito della
prevenzione, ma va male sulle altre macro aree. Per l’assistenza
distrettuale si ferma alla 12esima posizione (68,55 contro il primo in
classifica, il Veneto, che ne ha 98,37). Undicesima per l’assistenza
ospedaliera, con 71,61 punti, ai livelli di Puglia (71,73) e Sicilia (69,26).
In particolare, rispetto all’assistenza ospedaliera, ancora in questi
giorni si stanno compiendo scelte sconsiderate con atti di programmazione non
condivisi che puntano a colpire in particolare l’azienda Ospedaliera di
Terni. Il suo depotenziamento è iniziato con la cardiochirurgia, una
struttura complessa dove è prevista la figura del primario, che, nelle
intenzioni dei nuovi protocolli attuativi regionali, diventerebbe una
semplice struttura dipartimentale gestita da un responsabile, con il
dipartimento in capo all’azienda ospedaliera di Perugia. La struttura di
maxillo facciale, oggi struttura complessa di grandissimo rilievo con un
primario, verrà ridotta a struttura semplice dipartimentale, sempre a
vantaggio di Perugia. Stessa sorte toccherà anche alla neuro radiologia in
cui è previsto un declassamento con tanto di passaggio a struttura semplice,
mentre quella struttura complessa sarà sempre dislocata nel capoluogo
regionale. L’endocrinologia inoltre passerà tutta sotto l’egida
dell’Università, spogliando l’azienda ospedaliera di Terni anche di questa
funzione”.
“Per questi motivi – conclude il consigliere regionale – ho deciso di
presentare con urgenza alla Giunta una interrogazione per comprendere la
ragione di questa situazione e in particolare rispetto a questa sistematica
spoliazione perpetrata ai danni del Santa Maria di Terni, un’azienda
ospedaliera che ha sempre giocato un ruolo determinante nella mobilità
attiva, ruolo oggi venuto meno a causa della gestione di questi ultimi anni.
E’ necessario dunque una mobilitazione convinta per evitare che, dietro
all’alibi della razionalizzazione, si intenda surrettiziamente andare verso
un’azienda unica regionale. Per altro tutto ciò sta accadendo mentre gli
atti di programmazione che prefigurano questo nuovo assetto sono ancora in
discussione nella Commissione regionale competente. La Giunta regionale,
però, pare abbia deciso, non sappiamo bene se con il benestare o meno del
ministero della Salute, di smantellare, pezzo per pezzo, la sanità
regionale, partendo da Terni”. RED/mp
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74696
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO