
[lid] – Abbiamo rivolto alcune domande ad Antonio Verzera, attuale Consigliere e Vice Presidente dell’Automotoclub Storico Italiano, che ha annunciato di voler scendere in campo nella corsa alla Presidenza dell’Ente per il prossimo mandato 2023/26.
Domanda. I soci dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI) saranno chiamati con l’Assemblea del prossimo 15 aprile a rinnovare le cariche sociali. Lei è vice presidente uscente dell’ASI. Quali sono i motivi che la spingono a candidarsi alla guida del prestigioso Ente morale di diritto privato riconosciuto dal Presidente della Repubblica nel 1980.
Antonio Verzera. L’associazionismo nazionale legato ai veicoli storici e i club che operano sul territorio meritano maggiore attenzione e supporto costante, il mio impegno ha l’obbiettivo di attivare tutti quei sistemi di coordinamento che i Club ASI desiderano e che ad oggi non sono stati mai resi disponibili. Un ente certificatore a norma dell’Art. 60 del Codice della Strada deve essere al passo con i tempi, operare in modo trasparente e tutelare il patrimonio motoristico storico in sinergia con gli altri enti certificatori. In 4 anni di attività all’interno dell’organo amministrativo non ho mai visto un cenno di coinvolgimento degli altri enti certificatori nella mission comune. Per non parlare di altri enti con i quali a causa di questa conduzione siamo coinvolti in sterili e spiacevoli contenziosi giudiziari; tutto ciò, è evidente, non può essere il futuro ed è necessario vivere l’associazionismo dei club con l’armonia e sinergia. Credo fortemente che l’ente morale di riferimento del motorismo storico nazionale deve dare il miglior esempio di tutela e conduzione dei rapporti con enti pubblici e privati, a vantaggio di tutto il motorismo storico nazionale.
Domanda. La sfida che l’attende – se sarà eletto Presidente dell’ASI – richiede una squadra di livello. Sarà in grado di inseguire emozioni e certificare passioni?
Antonio Verzera. La sfida che sto conducendo in prima persona darà il risultato che la maggior parte del motorismo storico nazionale desidera e per questo risultato ho scelto le persone con le qualità adatte per raggiungere gli obiettivi dell’ASI. Affiancando alle persone che hanno fatto la storia della federazione quanti, in un funzionale ricambio generazionale, hanno competenze adeguate ai ruoli da ricoprire. Il tutto completato dalla rappresentatività dei club in tutte le loro espressioni associazionistiche e del territorio.
La Squadra per l’ASI è un meraviglioso gruppo di lavoro, quello che serve per ridisegnare e condurre l’ASI del futuro, senza se e senza ma, operatività e dinamismo con senso di attaccamento inimmaginabile.
Domanda. Chi crede nei sogni e vuole porsi delle mete deve avere il coraggio di raggiungerle. Ci parli del suo programma e degli obiettivi e se ha una chiara idea sul futuro del ruolo e dell”Automotoclub Storico Italiano e quale appello lancerebbe ai soci.
Antonio Verzera. La candidatura alla presidenza di ASI non è un sogno ma una necessità per riportare i valori dell’associazionismo negli stessi ambienti in cui si è perso di vista il significato in senso stretto. La federazione esiste perché esistono i club che la compongono e che svolgono sul territorio il ruolo che il Governo ci ha conferito. Inoltre le attività messe in atto svolgono un ruolo fondamentale per il territorio nazionale, in termini di organizzazione e promozione del turismo legato ai veicoli storici. Il quantitativo di eventi e manifestazioni nel calendario annuale è assolutamente inimmaginabile e pertanto abbiamo il dovere di sostenere prima i club e poi pensare ad ogni altro aspetto di coordinamento o organizzazione che richiedono risorse specifiche. La programmazione delle risorse prodotte dai club deve essere svolta con i margini necessari ad attivare ogni sistema di tutela dell’ente di riferimento del motorismo storico nazionale, con il massimo coinvolgimento del sistema di volontariato che da oltre cinquant’anni è la vera forza di ASI. Il futuro di ASI non può cancellare la storia ma, deve essere forte di quelle basi che sono diventate esempio per le nuove generazioni che devono essere formate per la continuità e la tutela di questo mondo di passione che in tanti ci invidiano.
A tutti i soci che sono realmente legati alla grande famiglia di ASI non ho niente da dire perché conoscono la strada da percorrere, adesso è arrivato il momento del reale cambiamento e non vedo alternativa a “La Squadra per l’ASI”, per cambiare passo è necessario avere nuove energie da attivare !