
(AGENPARL) – mer 22 febbraio 2023 Bonaccini: Con me PD fuori da Ztl. A Roma ho perso di poco ma ho vinto 19 regioni su 20. Cambierò direzione e segreteria perché negli ultimi anni hanno sempre perso e non è un caso che sostengano la Schlein. Anche i capigruppo parlamentari? Se ne discuterà con gruppi che hanno loro autonomia
Stefano Bonaccini presidente della regione Emilia Romagna candidato alla segreteria nazionale del partito Democratico è intervenuto nel programma Gli Inascoltabili in onda su radio New Sound Level, di seguito alcune dichiarazioni:
“Con Stefano Bonaccini segretario sarà partito democratico molto più popolare, molto più vicino alle persone per esempio luoghi dove le persone vivono, lavorano, studiano. Partito democratico con un nuovo gruppo dirigente perché quelli che ha costituito la direzione e la segreteria del partito democratico nazionale, hanno sempre perso quindi è naturale sostituirli. Non è un caso che sostengono praticamente tutti o quasi la Schlein”
“Serve un pd che metta al centro un’identità marcata, riformista, progressista e i temi su cui concentrarci sono prima di tutto il lavoro, perchè dobbiamo essere il partito più laburista che esista nel paese, che si occupa di lavoro e di imprese perchè il lavoro è la prima forma di dignità delle persone, che metta al centro scuole e sanità pubblica mentre il governo sta tagliando esattamente nelle due direzioni, e l’ambiente perché abbiamo bisogno di investire ad esempio in energie rinnovabili come se non ci fosse un domani altrimenti un domani non ci sarà più davvero.”
“Se tra i dirigenti cambierò anche i presidenti dei gruppi parlamentari magari coinvolgendo la Schlein per un ruolo? Quello si discute con i gruppi parlamentari che hanno una loro autonomia per definizione. Io quando dico gruppo dirigenti parlo di chi ha diretto il partito in questi anni, credo di esser stato abbastanza chiaro, e non è un caso che stanno praticamente tutti dall’altra parte o quasi”
“L’appello è quello di venire a votare a più gente possibile, visto come sono andate le regionali mi pare che il risultato non sia stato particolarmente esaltante sia in termini di partecipazione sia in termini di distacco con chi ha vinto, anche se sul tema della mancata partecipazione fossi nella destra, nonostante la vittoria quando si vince c’è anche più serenità nel giudizio dell’analisi, sia stata una sberla che arriva un po’ a tutti perché mi pare che nessuno si aspettasse così poca gente al voto”
“Intanto l’appello che faccio è quello di venire a votare, hanno votato più di 150mila iscritti su base nazionale che è un voto tutt’altro che disprezzabile, è vero ho perso nella città di Roma di pochissimi voti. Io ho vinto in 19 regioni su 20, altrimenti non avrei poco meno di 20 punti di scarto a livello nazionale, tenete anche conto che superare il 50% non l’ha quasi mai fatto nessuno e non c’erano mai stati 4 candidati contemporaneamente, vorrei lo si sottolineasse anche solo per verità ed equilibrio. Dopo di che quello che chiedo è quello che ho detto all’inizio, io sono convinto di poter garantire un pd che abbia una cultura maggioritaria, che ha l’ambizione di tornare a vincere la prossima volta, un partito democratico che metta in campo una squadra di valore pescando anche nei territori dove i dirigenti sono stati tenuto troppo tempo in panchina, a proposito di giudizio sul gruppo dirigente nazionale noi governiamo oltre due terzi delle città italiane compresa Roma e perdiamo da anni e anni a livello nazionale, soprattutto io credo di avere l’esperienza e sottolineo l’esperienza, perché fare il segretario nazionale del pd non è un pranzo di gala, penso poter guidare bene il partito. Ho fatto il segretario del pd a livello provinciale per 6 anni regionale vincendo sempre, ho fatto l’amministratore pubblico vincendo sempre, soprattutto tre anni fa ricordate quando tutti ci davano per sconfitti e invece vincemmo battendo la lega di Salvini che venivano da 10 regioni stravinte. Credo di saper abbinare la direzione del partito insieme all’esperienza di amministratore pubblico che a mio parere è fondamentale perché è quel ruolo che ti costringe ogni giorno a dover incontrare le persone, a saper ascoltare e saper prendere decisioni di continuo”
“Le elezioni regionali nonostante la sconfitta ci dicono che noi rimaniamo una comunità molto solida. Il pd ha un suo radicamento nel paese, a mio parere era diventato un partito troppo dell’élite, che ha dimenticato troppo le periferie. Io di poco perdo nella capitale, a Milano, qualche altra città grande, prevalgo quasi ovunque nella provincia, nelle periferie, nel paese distribuito in lungo e largo. Siamo un partito che ha trovato la sua comodità in una rappresentanza territoriale dove c’è stata al capacità di vincere”
“Se con Bonaccini segretario il Pd uscirà dalla ZTL? Assolutamente sì”
*GLI INASCOLTABILI – NEW SOUND LEVEL*