(AGENPARL) – mar 21 febbraio 2023 Si invia in allegato il testo della Testimonianza di Giacomo Ricotti – Capo del Servizio Assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia – Audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti di imposta, che si tiene oggi presso la 6° Commissione (Finanze e Tesoro) del Senato della Repubblica.
Di seguito alcuni punti:
-Nel disegno degli incentivi fiscali l’attenzione agli equilibri della finanza pubblica dovrà essere affiancata dalla capacità di aumentare il potenziale di crescita dell’economia. Tanto maggiore sarà il successo sul secondo fronte, tanto minore sarà lo sforzo richiesto sul primo; pag. 23
-qualunque intervento su tali agevolazioni, volto a una revisione di quelle esistenti ovvero all’introduzione di nuove, ha effetti sul bilancio dello Stato e, nei limiti in cui non è coperto da maggiori entrate o minori spese, sul debito pubblico; va quindi valutato innanzitutto in termini di sostenibilità della finanza pubblica; pag. 3
-Il livello del debito pubblico, infatti, è alto sia in prospettiva storica sia nel confronto internazionale. Benché ridottosi in rapporto al PIL nell’ultimo biennio, nelle più recenti stime ufficiali a fine 2022 resterebbe comunque prossimo al 145 per cento del PIL; pag. 3
-Il sistema delle spese fiscali appare caratterizzato da una considerevole onerosità, frammentarietà ed instabilità, in conseguenza della stratificazione nel tempo di diverse misure di incentivo. Un intervento di riordino che restituisca coerenza e razionalità al sistema appare non più rimandabile. La revisione potrebbe trovare opportuna collocazione nell’ambito di una riforma fiscale più ampia ed organica; pag. 23
-un accurato monitoraggio e una regolare valutazione dell’efficacia delle spese fiscali costituiscono un elemento essenziale del processo di revisione, fornendo anche utili indicazioni sulla progettazione di nuove misure. Uno sfoltimento delle misure renderebbe più semplice l’attività di monitoraggio e valutazione, così come l’attività di controllo; pag. 23
-Misure di incentivazione fiscale agli investimenti delle imprese si sono rivelate molto efficaci per stimolare la crescita e l’ammodernamento del capitale produttivo. Un esempio rilevante è costituito dal super- e iper-ammortamento; Secondo le nostre valutazioni, le misure hanno fornito un impulso all’accumulazione di capitale produttivo complessivamente pari a 3,5 punti percentuali nel triennio 2016-2018; pag. 10/11
-Per quanto riguarda gli incentivi fiscali alla spesa in R&S, negli ultimi anni si registra in Italia un deciso aumento del sostegno alle attività innovative; nostre analisi evidenziano come i crediti d’imposta per la R&S in Italia abbiano aumentato significativamente la spesa in R&S delle imprese, agendo prevalentemente su quelle che già investivano in R&S; pag. 11/12
-Con riferimento al settore bancario, l’incentivo alla cessione di NPL introdotto nel 2020, insieme ad altre azioni poste in essere dalle autorità pubbliche, ha offerto un contributo significativo alla gestione e alla riduzione dei crediti deteriorati, che si erano accumulati in quantità ingenti a seguito delle due profonde recessioni seguite alla crisi globale finanziaria nel 2008 e a quella dei debiti sovrani nel biennio 2011-12; pag. 12
-un’altra agevolazione di cui ha fruito il sistema bancario è quella per i processi di aggregazione tra imprese. Tale misura è stata utilizzata in due occasioni, facilitando l’acquisizione di banche in difficoltà ma con prospettive di recupero da parte di intermediari più solidi e in grado di sostenerne il rilancio; pag. 13
-Tenendo conto delle imposte e dei contributi sociali versati a fronte dell’aumento dell’attività del settore, gli oneri della misura [Superbonus] per il bilancio pubblico restano comunque ingenti; sulla base di prime valutazioni, questi oneri netti hanno avuto un profilo crescente nel biennio, riflettendo la forte accelerazione nel ricorso alla misura; pag. 16
-Il Superbonus ha avuto un impatto assai significativo sul settore delle costruzioni ed è incluso tra gli interventi del PNRR in materia di impatto ambientale degli edifici residenziali; si può stimare, utilizzando tecniche econometriche basate sull’analisi controfattuale, che circa la metà degli investimenti che hanno beneficiato del Superbonus abbiano carattere aggiuntivo (non si sarebbero cioè verificati in assenza dell’incentivo); pagg. 15/16
-Un ulteriore aspetto da considerare sono i possibili presidi atti a contenere le frodi [degli incentivi fiscali] > vedere nota a pie di pagina 18 “Indicazioni utili circa la gestione del problema delle frodi si possono ricavare dall’esperienza avuta con i bonus edilizi…”.
Saluti,
Divisione Relazioni con i media
Servizio Comunicazione
Banca d’Italia
Prima di stampare, pensa verde
Think green before you print
Testo Allegato: (Finanze e Tesoro)
Audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva
sugli strumenti di incentivazione scale
dell’invecchiamento della popolazione; dei tassi di interesse, in graduale
L’elevato livello del debito, aumentato in misura senza precedenti nel periodo
macroeconomici avversi; rende più probabile il vericarsi di tensioni (anche non connesse
con l’evoluzione dei fondamentali dell’economia) sul mercato dei titoli pubblici, che a
sua volta possono ripercuotersi sul sistema nanziario e sull’economia reale; aumenta
l’incertezza fronteggiata da famiglie e imprese, scoraggiando consumi e investimenti. Un
percorso di stabile e signicativa, pur se graduale, riduzione del peso del debito è quindi
una priorità della politica economica del nostro paese.
Dopo una prima disamina del più vasto aggregato delle spese scali
Le spese scali: un esame quantitativo
emerge che il numero totale
di quelle erariali è considerevolmente aumentato fra il 2016 e il 2022,
passando da 468 a 626, con gli incrementi più signicativi nel 2018 (+10
per cento) e nel 2020 (+13 per cento); quasi due terzi delle misure sono
– relativamente alle misure per cui è disponibile una quanticazione –
. La proliferazione
degli incentivi e l’instabilità normativa riducono la trasparenza e la
I valori riportati sono le medie annuali delle stime per il triennio successivo all’anno di riferimento.
recuperabile con la cancellazione delle misure. L’imponibile scale potrebbe variare sia per via
l’abolizione di alcune potrebbe creare la “capacità scale”, n lì mancante, per la piena fruizione di
altre confermate.
Nello stesso periodo le spese scali locali sono invece scese da 173 a 121
; il loro
27 miliardi di euro.
La distribuzione per importo delle spese scali è altamente concentrata:
euro, sono il 5 per cento di quelle quanticate e rappresentano il 71 per cento
degli importi; mentre le oltre 200 sotto i 10 milioni, che rappresentano più
Il rapporto sulle spese scali del 2022
mostra che le 19 agevolazioni
quantitativamente più rilevanti (Tav. 1) sono per lo più relative alla casa (9 misure),
incidono in prevalenza sull’Irpef (14), beneciano soprattutto individui, imprenditori e
imprese; di tali riduzioni benecia un’ampia platea di contribuenti, costituita
(12 miliardi), prime per numerosità (112), e da quelle per politiche sociali e famiglia
(102 misure per 8 miliardi). L’imposta più incisa è l’Irpef: le 192 misure che interessano
solo quest’imposta sono valutate 44,1 miliardi, cifra a cui dovrebbero però essere
aggiunti importi connessi con imposte sostitutive (come le “cedolari secche” o il forfait)
. Particolarmente complessa è l’analisi per
Si tratta del “cuneo scale” IRAP (17 miliardi), dell’esenzione Imu per l’abitazione principale
(5,5 miliardi) e dell’esenzione IRAP per imprese individuali ed esercenti arti e professioni (1,4 miliardi).
L’opposto andamento di numero e importo delle spese è dovuto essenzialmente alla sostituzione con il
canone unico patrimoniale di TOSAP, COSAP e prelievi sulla pubblicità e quindi alla scomparsa delle
Audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla Riforma dell’imposta sul reddito
, Testimonianza del Capo del Servizio Assistenza
e consulenza scale della Banca d’Italia Giacomo Ricotti, Commissioni riunite VI della Camera dei
beneciari, a causa del sovrapporsi delle 22 categorie identicate dal rapporto: in ogni
caso, riguardano le sole persone siche 233 interventi, pari a 49 miliardi; non più di 135
pari a 3 miliardi, riguardano banche e assicurazioni).
I crediti d’imposta sono passati da 36 del 2016 a 81 del 2022 (Fig. 1) e da
confermando anche per questo strumento la frammentazione “verso il basso”
I crediti d’imposta per le imprese e i bonus edilizi
di euro per il solo 2023. Non risulta invece quanticato il credito d’imposta per gli investimenti nel
anche per agevolarne la fruizione da parte delle imprese in perdita
Per i beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge
2023-2025 è pari al: 20 per cento del costo, per la quota di investimenti no a 2,5 milioni
di euro; 10 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro
e no a 10 milioni di euro; 5 per cento del costo, per la quota di investimenti tra i 10
e i 20 milioni di euro; 5 per cento del costo, per la quota di investimenti superiore a
tecnologicamente avanzatifunzionali ai processi di trasformazione 4.0 (
allegato B
legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge
massima di 1 milione di euro – è pari al: 20 per cento nel 2023; 15 per cento nel 2024;
no al 2031 per gli investimenti in ricerca e sviluppo e no al 2025 per gli
Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in
campo scientico e tecnologico, il credito d’imposta è riconosciuto, nel periodo 2023-2031,
in misura pari al 10 per cento della relativa base di calcolo, nel limite massimo annuale di
5 milioni di euro. Per le attività di innovazione tecnologica nalizzate alla realizzazione di
prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta
è riconosciuto: nel 2023, in misura pari al 10 per cento della relativa base di calcolo,
nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro; negli anni 2024-2025, in misura pari al
5 per cento, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Per le attività di innovazione
tecnologica 4.0 e green, nalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione
ecologica o di innovazione digitale, il credito d’imposta è riconosciuto: nel 2023, in misura
pari al 10 per cento della relativa base di calcolo, nel limite massimo annuale di 4 milioni
di euro; negli anni 2024 e 2025, in misura pari al 5 per cento, nel limite massimo annuale di
della ceramica, per la concezione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari, il credito
d’imposta è riconosciuto: nel 2023, in misura pari al 10 per cento della relativa base di
calcolo, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro; negli anni 2024 e 2025, in misura
pari al 5 per cento, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
quelle nalizzate al mantenimento, al potenziamento, alla tutela e all’accrescimento del
esterne, nonché con università ed enti di ricerca.
strutture produttive ubicate in zone assistite in Abruzzo, Campania, Puglia,
Il credito d’imposta per il Mezzogiorno è concesso nella misura massima consentita
dalla normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato, pari generalmente al 25 per
cento del costo dell’investimento per le grandi imprese, 35 per cento per le medie imprese
emergenti dalle operazioni di aggregazione; esso consisteva nella riduzione
scissione o conferimento d’azienda, approvate o deliberate nel 2021, la possibilità di
trasformare in credito di imposta DTA relative a perdite scali e ACE nella misura massima
di bilancio 2022 ha poi esteso l’incentivo alle operazioni approvate o deliberate entro il
30 giugno 2022 e inserito, per le operazioni del 2022, un “cap” di 500 milioni di euro alle
DTA trasformabili in credito d’imposta. A fronte della trasformazione in credito d’imposta
era richiesto il pagamento di una commissione pari al 25 per cento delle DTA trasformate.
ad una riduzione del reddito imponibile per le imprese con redditività bassa
L’agevolazione, originariamente applicabile alle cessioni avvenute nel 2020 e
d’imposta DTA relative a perdite scali e ACE per un importo sostanzialmente pari a
circa il 5 per cento del valore nominale dei crediti ceduti, per un valore massimo di
questi ultimi pari a 2 miliardi di euro. Le cessioni agevolabili erano esclusivamente
il pagamento per 10 anni di un canone dell’1,5 per cento annuo su un valore pari al più
alle DTA trasformate in credito d’imposta.
Anche in questo caso l’incentivo consentiva di anticipare la fruizione
riduzione del fabbisogno di liquidità connesso con il versamento di imposte.
Alcune valutazioni dell’efcacia degli incentivi alle imprese.
–
Misure di incentivazione scale agli investimenti delle imprese si sono
Relazione annuale sul 2016
, Roma, 31 maggio 2017, riquadro “L’andamento degli
al valore pre-crisi. Secondo le nostre valutazioni, le misure hanno fornito
investimenti in beni diversi dalle costruzioni è quasi raddoppiato, portandosi
giudizi espressi nel corso degli anni dalle imprese nell’indagine sulle imprese
industriali e dei servizi (Invind)
e nei sondaggi congiunturali, da cui è anche
Nell’indagine del 2017, la quota di imprese che aveva impiegato almeno
un’agevolazione per gli investimenti era aumentata a circa il 50 per cento (da poco
sopra il 40 dell’anno precedente). Era inoltre salita a quasi un terzo la quota delle
dell’accumulazione (erano state circa un quinto nel 2016). L’utilizzo delle agevolazioni
connesse con il piano nazionale Industria 4.0 è stato più diffuso fra le aziende grandi
e fra quelle che già in passato indicavano di aver compiuto investimenti signicativi in
tecnologie digitali avanzate.
In linea generale, l’evidenza empirica comparata disponibile per questo
tipo di incentivi confermerebbe la loro efcacia in termini di aumento degli
OECD (2020),
The effects of R&D tax incentives and their role in the innovation policy mix:Findings
from the OECD microBeRD project, 2016-19
, OECD Science, Technology and Industry Policy Papers,
di debolezza congiunturale. In particolare, nell’esperienza italiana, il credito
pubbliche, ha offerto un contributo signicativo alla gestione e alla riduzione
aveva raggiunto il picco del 9,8 per cento, un valore molto elevato sia nel confronto storico
dell’1,5 per cento, sostanzialmente in linea con i valori degli altri paesi
dell’area
dell’euro
. A questa positiva evoluzione hanno contribuito una serie di fattori. Se il
miglioramento congiunturale ha favorito una drastica riduzione del usso di nuovi
NPL sul totale dei crediti alla clientela, sceso dal picco del 6,7 per cento dell’ultimo
trimestre del 2013 agli attuali valori intorno all’1 per cento, anche le azioni da parte
delle autorità pubbliche sono state importanti nel favorire la forte riduzione delle
consistenze accumulate. Oltre all’incentivo scale e alla forte pressione esercitata
dalle autorità di vigilanza sugli intermediari per una migliore gestione dei crediti
, sono state rilevanti alcune azioni messe in atto a livello nazionale, come il
meccanismo della GACS, che prevede una garanzia dello Stato, concessa a condizioni
di mercato, sulle tranche senior di cartolarizzazioni di crediti in sofferenza
della crisi pandemica, vi era il timore di un blocco del mercato secondario
DTA per circa 1 miliardo di euro sia nel 2020 sia nel 2021, nei due anni
In particolare, la misura è stata uno degli elementi che hanno concorso alla buona
riuscita dell’operazione che ha portato all’acquisizione di Banca Carige da parte del
gruppo BPER, consentendo un benecio patrimoniale, stimato preliminarmente da BPER
di circa 450 milioni di attività per imposte anticipate,a fronte del pagamento di una
commissione pari al 25%.Analogamente, la misura ha sostenuto l’acquisizione di Banca
regionale di Sviluppo da parte di Banco di Credito Popolare.
banche possano adottare in futuro politiche di accantonamento poco prudenti.
Cfr. “Le norme europee
Tra il 2017 e il 2021, circa il 54 per cento delle sofferenze è stato ceduto attraverso operazioni di
2.2 I bonus edilizi.
(cd. “ecobonus”) e riduzione del rischio sismico (cd. “sismabonus”) realizzati su
in una prima versione, la cessione era possibile solo per i contribuenti incapienti e solo
) o per la cessione, sotto forma di credito d’imposta, della
Interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazioni, recupero
Quali, ad esempio, l’acquisto e posa in opera di schermature solari, nestre e inssi, impianti di
autorizzate a operare in Italia; per le banche e i gruppi bancari, inoltre,
ha stabilito che dal 17 febbraio 2023 non è più possibile optare per i nuovi
Al momento della sua introduzione era previsto che il Superbonus fosse
Sulla base dei dati dell’ENEA, gli investimenti residenziali realizzati con
a circa 46 miliardi (g. 2). Nel complesso, gli investimenti in abitazioni nei
aumenti del valore aggiunto e dell’occupazione (dell’ordine del 27 e del
, e in quanto tale contribuisce a soddisfare la
richiesta che almeno il 37 per cento delle misure del PNRR sia destinato a promuovere la transizione
verde. Secondo le stime ufciali, il superbonus ridurrà le emissioni di CO2 di circa 0,677 milioni di
tonnellate all’anno a partire dal 2027. Nostre analisi suggeriscono però che, se valutato solo sotto
Alpino,
Costs and benets of the green transition envisaged in the Italian NRRP.
Secondo le nostre indagini presso le imprese, nei primi nove mesi del 2022, circa il
70 per cento delle imprese operanti nell’edilizia residenziale ha svolto lavori che hanno
realizzata nell’edilizia privata, pur a fronte di difcoltà connesse con la percepita
incertezza normativa, con la cessione dei crediti d’imposta e, in misura minore, con il
reperimento di materiali di costruzione
di fruizione dell’agevolazione. Date le modalità di utilizzo dei crediti in rate
indotti si vericano infatti in momenti diversi sui conti pubblici: nel biennio
2021-2022 il disavanzo ha beneciato in misura sostanziale delle maggiori
entrate connesse con la crescita dell’attività economica nel comparto edilizio;
i costi legati all’utilizzo dei crediti d’imposta maturati si registreranno invece
in larga misura negli anni successivi. Questa modalità di registrazione potrebbe
peraltro essere rivista, se le autorità statistiche maturassero la convinzione che
– data la possibilità di trasferire il bonus dal beneciario iniziale a terze parti –
non
. Un incentivo
viene registrato nell’indebitamento
compensazione, se si tratta di un credito d’imposta), mentre uno
Cfr. Olivieri, E., e Renzi, F. (2023),
futuro, la recente decisione del Governo di impedire la cedibilità dei crediti.
Caratteristiche e disegno degli incentivi scali
Proprio per la natura automatica e l’assenza di controlli “a monte”,
Inoltre posporre e diluire nel tempo il costo di un incentivo può interferire con
In passato sono stati adottati meccanismi per garantire che i beneci
possibilità di fruire dell’incentivo sia sul
dello stesso e, per le
certezza e velocitÃ
Nel disegno delle agevolazioni occorre prestare specica attenzione
beneci a speciche classi di destinatari ritenuti meritevoli, anziché alla
pure a scapito di un riconoscimento meno snello delle agevolazioni in capo
ai beneciari, andrebbe valutato nel disegno di nuove misure agevolative,
Indicazioni utili circa la gestione del problema delle frodi si possono ricavare
possibili frodi, rendendo l’attività di controllo più complicata e costosa. In una prima
fase, caratterizzata da una circolazione dei crediti d’imposta praticamente illimitata, si
numero e alla tipologia di cessioni possibili ha contribuito al raggiungimento di questo
totalità dei comportamenti fraudolenti abbia riguardato fattispecie prive in origine di un
rigoroso apparato di controlli di natura preventiva (asseverazione tecnica con copertura
assicurativa e visto di conformità ), conferma l’importanza di simili presidi.
caso contemperati con la necessità di disegnare incentivi di applicazione non
delle loro caratteristiche possono risultare neutrali o concorrere in modo
dagli Stati entro il 2023; si applica a tutti i gruppi, multinazionali e nazionali, con più di
750 milioni di ricavi e prevede l’applicazione di un’imposta aggiuntiva nel caso in cui il
inferiore al 15 per cento. Sulla base delle nuove regole, ad esempio, la concessione di
ni del calcolo dell’imposta minima; viceversa, la concessione di un credito d’imposta
la riduce. Inoltre, i crediti d’imposta che non sono recuperabili con certezza nell’arco
temporale di 4 anni da parte dell’impresa beneciaria (tra questi sembrerebbero
rientrare i crediti d’imposta utilizzabili solamente per compensare altre imposte, e non
rimborsabili), producono una maggiore riduzione dell’
effective tax rate
che invece sono considerati recuperabili entro 4 anni. Al riguardo, va considerato che
effective tax rate
grazie alla contabilizzazione di imposte anticipate. Secondo le regole stabilite dall’OCSE
al denominatore, mentre quelli non recuperabili riducono il numeratore, con un maggior
effective tax rate.
Monitoraggio, valutazione e razionalizzazione delle spese scali
L’ordinamento tributario italiano è stato interessato dallo straticarsi,
Inoltre, come ricordato, a parità di altre condizioni un’agevolazione
programma di spesa. Un eccesso di spese scali rende più difcile per i
collegare la revisione delle spese a un potenziamento delle deduzioni e
della pressione scale (2018) o incentivare gli investimenti, anche in chiave
La funzione conoscitiva del rapporto sulle spese scali potrebbe essere
individuate le spese
; individuando ed esponendo separatamente misure
La misurazione dell’entità e del numero delle
tax expenditures
comporta per denizione un margine
possibile di spese per individuare quelle da eliminare perché di ammontare
nullo, trascurabile o indenito; identicando categorie di beneciari che
sociali delle singole spese scali, come previsto dalla norma istitutiva del
monitoraggio.
Un rapporto così arricchito potrebbe verosimilmente rendere più
semplice attuare interventi di razionalizzazione degli incentivi scali,
a partire dall’eliminazione delle duplicazioni e dal coordinamento di
quelle con diversi beneciari ma relative alla stessa missione di spesa.
In generale, questi interventi dovrebbero mirare a stabilizzare il quadro
normativo per garantire maggiore certezza a famiglie ed imprese e per
assicurare che il sistema tributario sia percepito come equo, afdabile e
trasparente. L’incertezza in ambito scale può tra l’altro minare l’efcacia
delle misure di incentivo. La Banca d’Italia ha ribadito in più occasioni
l’importanza di un quadro normativo scale stabile e della coerenza nella
direzione degli interventi che diano certezza a chi produce e consuma,
investe e risparmia.
In tema di incentivi scali alle imprese, ad esempio, solo con la legge di bilancio
impianto normativo per gli investimenti 4.0
e in ricerca e sviluppo
, dopo che per diversi anni si era proceduto con proroghe annuali
e continue modiche delle misure agevolative. Sempre in tema di norme scali di
vantaggio per le imprese, appare emblematica anche l’instabilità normativa dell’
Aiuto
alla crescita economica (ACE)
, introdotto nel 2011 e che ha avuto riessi positivi di
riduzione dell’indebitamento delle imprese. Nel 2017, ci fu un tentativo di modicare in
modo strutturale la base di calcolo dell’incentivo – depotenziandolo in maniera decisa
la legge di conversione pochi mesi dopo. La Legge di Bilancio 2019 abrogò addirittura
l’ACE e la sostituì con una misura meno potente di incentivo alla capitalizzazione delle
imprese (la “Mini-Ires”) di difcile applicazione, sulla quale si intervenne pochi mesi
dopo con un tentativo di semplicazione. La legge di Bilancio 2020 abrogò poi la Mini-
quadro normativo
degli investimenti in innovazione
ha avuto un percorso travagliato di instabilità . Il
credito d’imposta ricerca e sviluppo è stato riformato in modo strutturale con la legge
di Bilancio 2020, dopo che nella sua precedente versione (attuata a partire dal 2015)
ha manifestato notevoli difcoltà applicative che hanno richiesto una sanatoria (i cui
termini sono stati ulteriormente prorogati dalla legge di bilancio 2023). Il
introdotto con la legge di Stabilità per il 2015 – che esentava una parte dei redditi
derivanti dall’utilizzo di beni immateriali – è stato abrogato dal 2022 e sostituito con
un ulteriore incentivo scali sui costi dell’investimento, sotto forma di extra-deduzione,
che tende a sovrapporsi proprio con le misure agevolative sugli investimenti in ricerca
e sviluppo che assumono invece la forma di crediti d’imposta.
nel tempo di diverse misure di incentivo. Un intervento di riordino che
TAVOLE E FIGURE
Tavola 1
Tav. 1
Spese fiscali erariali di importo superiore a 1 miliardo di euro
Descrizione
Missione
Tributo
Natura
delle
misure
Effetti finanziari
(in
mln.
euro)
Soggetti
categorie
dei
beneficiari
d
i
a
0
2
3
0
2
5
Bonus ristrutturazione
Irpef
etrazione
9.765,9
9.843,7
10.002,0
Persone fisiche
ssegno unico e universale per i figli a carico
rpef
sclusione
5.360,1
5.499,0
5.563,8
Persone fisiche
Ecobonus
Irpef e I
res
Detrazione
4.711,7
4.663,6
4.644,4
Persone fisiche e giuridiche
Spese sanitarie 19%
Irpef
Detrazione
3.746,8
3.746,8
3.746,8
Persone fisiche
Rendita catastale dell’
abitazione principale e
delle relative
pertinenze
Irpef
Deduzione
3.435,9
3.435,9
3.435,9
Persone fisiche
ensioni di guerra
e analoghe, per
ciechi civili
e
sussidi corrisposti
dallo Stato e da altri enti pubblici a titolo assistenziale
Irpef
Esenzione
3.328,3
3.328,3
3.328,3
Persone fisiche
nvestim
enti in beni strumentali nuovi ”Industria 4.0”
(In compensazione)
Credito d’imposta
5.317,9
3.302,6
379,4
Imprese e lavoratori autonomi
Cedolari secche
sui canoni derivanti dalla
locazione di immobili a
uso abitativo
Imposta sostitutiva
Regime sostitutivo
2.744,4
2.744,4
2.744,4
Persone fisiche
Nuovo
regime forfettario agli effetti dell’I
VA
, dell’Irpef e
dell’I
RAP
Irpef, IVA e IRAP
Regime sostitutivo
2.717,5
2.717,5
2.717,5
Soggetti e categorie particolari
ontributi versati alle forme di previdenza complementari
Irpef
Deduzione
2.472,9
2.472,9
2.472,9
Persone fisiche
tti di trasferimento a titolo oneroso aventi a oggetto la prima casa
di abitazione
Imposta di registro
Riduzione di aliquota
2.421,7
2.421,7
2.421,7
Persone fisiche
inanziamenti a medio e lungo termine
Imposte di registro, bollo,
ipocatastali e
asse cc.gg.
Regime sostitutivo
2.398,1
2.398,1
2.398,1
Banche e assicurazioni
“Sisma
bonus”
del 50%
Irpef
Detrazione
1.763,2
2.139,6
2.368,3
Persone fisiche
Bonus facciate”
del 90%, ridotta al 60% per l
anno 2022
Irpef e Ires
Detrazione
2.084,1
2.084,1
2.084,1
Persone fisiche e giuridiche
Ecobonus condominiale”
del 70%
Irpef
Detrazione
900,6
2.007,9
3.115,2
Persone fisiche e giuridiche
conoscimento maggior
valore da rivalutazione de
i beni materiali
e immateriali
del
le partecipazioni in società controllate e collegate
Imposta sostitutiva
Regime sostitutivo
350,9
2474,2
2.474,2
Imprese
vestimenti in beni strumentali nuovi
diversi da quelli
“Industria
4.0”
(In compensazione)
Credito d’imposta
1.332,0
1.187,0
1.150,7
Imprese e lavoratori autonomi
Impiego d
i prodotti energetici n
ei lavori agricoli e assimilati
Accisa
Riduzione di aliquota
1.206,4
1.206,4
1.206,4
Soggetti e categorie particolari
Impiego di
gasolio impiegato come carburante per l’autotrasporto
merci ed altre ca
tegorie di trasporto passeggeri
Accisa
Riduzione di aliquota
1.157,1
1.157,1
1.157,1
Soggetti e categorie particolari
Missioni: 9
=
agricoltura
politiche agroalimentari e pesca
= competitività e sviluppo imprese;
= casa e assetto urbanistico;
= tutela della salute;
= diritti sociali, politiche sociali e famiglia;
= politiche previdenziali;
= politiche
per il lavoro;
=
politiche economico
finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica
Fonte: elaborazione su
dati del Rapporto a
nnuale sulle spese fiscali, anno
Figura 1
Numero delle spese scali per natura (2016 e 2022)
Fig. 1
Numero delle spese fiscali per natura (2016
Fonte:
elaborazione su dati del
Rapporto annuale sulle spese fiscali, anni 2016
Fonte: elaborazione su dati del Rapporto annuale sulle spese scali, anni 2016 e 2022.
Fig. 1
Numero delle spese fiscali per natura (2016
Fonte:
elaborazione su dati del
Rapporto annuale sulle spese fiscali, anni 2016
Figura 2
Investimenti in abitazioni e valore degli interventi conclusi
che si sono avvalsi del “Superbonus”
(milioni di euro)
Fig.
Investimenti in abitazioni e valore degli interventi
conclusi
che si sono avvalsi del
“Superbonus”
(milioni di euro)
Fonti: Istat
Conti nazionali (per gli investimenti)
ENEA
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
superbonus 110% (lavori effettuati)
investimenti in abitazioni
Fonti: Istat, Conti nazionali (per gli investimenti), ed ENEA
Graca e stampa a cura della Divisione Editoria e stampa della Banca d’Italia