
(AGENPARL) – ven 17 febbraio 2023 Ambiente. Evi (AVS): Per Italia in arrivo nuova multa da Ue, inadempienze del governo graveranno sulle tasche degli italiani
“L’Italia è sempre più vicina alla multa europea che graverà sulle tasche di tutti i cittadini perché non vuole risolvere il grave inquinamento da nitrati causati da agricoltura e allevamenti intensivi, ormai palesemente insostenibili e dannosi per gli ecosistemi, la salute e le buone pratiche agricole.
Il nostro Paese riceve così l’ennesimo richiamo dalla Commissione europea perché i livelli di inquinamento delle acque sotterranee rimangono allarmanti”.
Così in una nota la co-portavoce di Europa Verde e deputata di AVS Eleonora Evi, che prosegue:
“Ad oggi questo governo, così come i precedenti, non sembra intenzionato a porre rimedio dal momento che il PSN (Piano Strategico Nazionale) continuerà a finanziare il modello agricolo intensivo invece che puntare su agricoltura biologica e pratiche agricole davvero sostenibili.
In particolare le regioni del nord, Lombardia in testa, dove vi sono più animali allevati in modo intensivo che persone. Si continua a spandere enormi quantità di reflui zootecnici nei campi che non inquinano solamente le acque ma rendono l’aria irrespirabile e pericolosa in quanto l’ammoniaca, presente nei fanghi, contribuisce alla formazione del particolato sottile che trasforma la pianura padana in una camera a gas con pesantissime ripercussioni sulla salute delle persone.
La strada deve necessariamente essere quella di introdurre una moratoria degli allevamenti intensivi, ridurre il numero di capi allevati e spingere l’acceleratore verso un’agricoltura sana e sostenibile.
Mi unisco all’appello delle associazioni della Coalizione Cambiamo Agricoltura – conclude l’ecologista – che da tempo sono in prima linea nel chiedere un cambio di passo del settore agricolo a beneficio dell’ambiente, della salute ma anche del profitto e del benessere delle aziende agricole italiane, sempre più decimate da un sistema che continua a premiare i colossi agroindustriali”.
GIANFRANCO MASCIA