
(AGENPARL) – gio 16 febbraio 2023 Dopo giorni di silenzio, scelgo di affidare a questo scritto le mie riflessioni sulle sorti del prossimo Consiglio dell’Ordine, che, pur tra tante difficolta?, ritengo che solo le due forze che hanno vinto le elezioni abbiano il dovere di formare.
Scelta, che ho condiviso con tutti i Colleghi, che si sono candidati nella mia lista, e che nasce dal nostro consueto bisogno di chiarezza verso il Foro, che da piu? giorni si interroga, provando ad indovinare in favore di quale dei due Colleghi “si schierera? l’avv. Ornella Nucci”, definita, a torto od a ragione, “l’ago della bilancia”.
La domanda che insistentemente circola in questi giorni e?:
– se daro? il mio voto per la presidenza all’Avv. Vittorio Gallucci, “campione assoluto di preferenze”, assecondando le tante richieste di Colleghi che invocano la continuita? con il recente passato;
– o se, invece, votero? in favore dell’Avv. Claudio De Luca, assecondando le altrettante richieste di Colleghi, che, invece, invocano un cambiamento, almeno parziale, rispetto al recente passato. La risposta? Difficile, delicata, impegnativa e, per alcuni versi, imbarazzante, perche? l’evoluzione del post elezioni sta disegnando uno scenario ben diverso.
Mentre, infatti, l’intero Foro si sta sentendo autorizzato a chiamarmi per suggerire questa o quella soluzione, si rincorrono, in maniera sempre piu? insistente, voci secondo le quali qualcuno degli eletti starebbe gia? valutando la strada dei trasversalismi, che si vorrebbe anche facilitata dal voto con scrutinio segreto e non palese, diversamente da quanto accaduto nelle piu? recenti elezioni.
Ed e? evidente che, se cio? dovesse essere vero, non sarebbe certamente il mio voto ad essere determinante nella conclusione di una partita che non e? la mia e che e? finita, purtroppo per loro (ed anche per me) in sostanziale pareggio per numero di Consiglieri.
Io rifuggo da questa idea di poca chiarezza e ritengo, invece, che, prima della seduta di insediamento del nuovo Consiglio, sarebbe auspicabile un leale e maturo confronto tra tutti, non essendo pensabile, ne? auspicabile, che si formi un Consiglio all’insegna della precarieta?, che, per poter adottare una qualunque delibera, debba sempre essere a caccia dell’undicesimo consigliere, come accaduto nell’ultimo anno.
E penso che una soluzione concordata – fatta sulla scorta di un programma per i prossimi quattro anni e non finalizzata unicamente a sedere sullo scranno piu? alto del Consiglio – sarebbe espressione di grande democrazia e di alto senso delle Istituzioni, principi che dovrebbero prevalere su tutto, persino sui toni aspri della campagna elettorale appena conclusasi.
Testo Allegato: LETTERA APERTA AL FORO
Dopo giorni di silenzio
,
scelgo di affidare a questo scritto le mie riflessioni sulle sorti del
prossimo
Consiglio dellâ??Ordine, che, pur tra tante difficoltà ,
ritengo
che
solo
le due forze che hanno
vinto le elezioni
abbiano
il dovere di formare
.
S
celta
,
che
ho condiviso con tutti i Colleghi
,
che si sono candidati nella mia lista
,
e che
nasce
da
l
nostro
consueto
bisogno di chiarezza verso il Foro, che
da più giorni
si int
erroga,
provando ad
indovinare in favore di quale
dei due Colleghi
â??
si
schierer
à lâ??avv. Ornella Nucci
â?
, definita, a torto od
a ragione,
â??
lâ??ago della bilancia
â?
.
La domanda che insistentemente circola in questi giorni è:
–
se darò il mio voto per la presidenz
a allâ??Avv. Vittorio Gallucci, â??campione assoluto di
preferenzeâ?, assecondando le tante richieste di Colleghi che invocano la continuità con il
recente passato;
–
o se, invece, voterò in favore dellâ??Avv. Claudio De Luca, assecondando le altrettante
richieste
di Colleghi, che, invece, invocano un cambiamento, almeno parziale, rispetto al
recente passato.
La risposta?
Difficile, delicata, impegnativa e, per alcuni versi, imbarazzante, perché
lâ??evoluzione del post
elezioni sta disegnando uno scenario ben divers
o
.
Mentre, infatti, lâ??intero Foro si sta sentendo autorizzato a chiamarmi per suggerir
e
questa o
quella soluzione
,
si rincorr
ono, in maniera sempre più insistente,
voci
secondo le quali qualcuno degli
voto con
scrutinio segreto e non palese,
diversamente da quanto accadu
to nelle più recenti elezioni.
Ed è
evidente che,
se ciò
dovesse essere
vero,
non
sar
ebbe certamente
il mio voto ad essere
determinante nella conclusione d
i una partita che non è
la mia e che è
finita
,
purtroppo per loro
(ed
anche per me)
in sostanziale pareggio
per numero di Consiglieri
.
Io rifuggo da questa idea
di poca chiarezza
e
ritengo
, invece,
che, prima della seduta di
insediamento del nuovo Consiglio, sarebbe auspicabile un leale
e maturo
confronto tra
tutti
, non
essendo pensabile,
n
é auspicabile,
che si formi un Consiglio allâ??insegna della precarietà , che, per
poter adottare una qualunque delibera, debba sempre essere a caccia dellâ??undicesimo consigliere
,
come accaduto nellâ??ultimo anno
.
E p
enso che una soluzione con
cordata
â??
fatta su
lla scorta di un programma per i prossimi
quattro anni e non finalizzata unicamente a sedere sullo scranno più alto del Consiglio
–
sarebbe
espressione di grande democrazia e di alto senso delle Istituzioni,
principi
che dovrebbe
ro
prevalere
su tutto, pers
ino sui toni aspri della campagna elettorale appena conclusasi.
Su tali presupposti,
infatti,
qualunque soluzione condivisa
–
persino quella di una presidenza
alternata, purché fatta alla luce del sole
, o di un Ufficio di Presidenza
espressione delle
diverse
c
oalizioni
â??
sarebbe preferibile a quella
di un Consiglio claudicante
, che
,
senza avere la pretesa di
essere facile profeta
,
temo
rischierebbe di esporci, presto, a nuove elezioni.
Conclud
endo, caro Foro, i
l mio invito ai vincitori va nella direzione di una
approfondita
riflessione, capace di condurre allâ??adozione di soluzioni
improntate a m
aggiore
senso di
responsab
ilità
, che tengano conto che
l
â??
Avvocatura è una
ed una soltanto.
I
n mancanza
, non vâ??è dubbio alcuno che, in sed
e di votazione,
mi determinerò secondo
scienza e coscienza
,
esprimen
do il mio voto o decidendo
di astenermi
.
Un caro saluto a tutti,
Ornella Nucci