(AGENPARL) - Roma, 13 Febbraio 2023(AGENPARL) – lun 13 febbraio 2023 CONSIGLIO COMUNALE/ UN MINUTO DI SILENZIO IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL SISMA IN TURCHIA E SIRIA. AL VIA UNA RACCOLTA FONDI PER LE POPOLAZIONI COLPITE
CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO L’ODG DI FIORONI (F.I.) SULLA RIAPERTURA DI LOCALI PER IL PUBBLICO SPETTACOLO NEL CENTRO STORICO
CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO ALL’UNANIMITÀ L’ODG PER DEDICARE LE CELEBRAZIONI DELL’8 MARZO ALLA CONDIZIONE FEMMINILE IN IRAN E AFGHANISTAN
CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO L’ODG PER AUMENTARE LA QUOTA DEL COMUNE A FAVORE DELLA FONDAZIONE UMBRIA CONTRO L’USURA
“IL CONSIGLIO COMUNALE DI PERUGIA APPROVA L’ORDINE DEL GIORNO PER LA RIAPERTURA DEI LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO IN CENTRO STORICO CON IL DECISO ‘NO’ DEL M5S”/ COMUNICATO DELLA CONSIGLIERA TIZI (M5S)
FDI: “AGGRESSIONE AL CARCERE DI CAPANNE, SOLIDARIETÀ ALL’AGENTE FERITO. IL NUOVO GOVERNO SAPRÀ ACCOGLIERE LE RICHIESTE DI SICUREZZA” / COMUNICATO DEI CONSIGLIERI DI FDI
Testo Allegato:
CONSIGLIO COMUNALE/ UN MINUTO DI SILENZIO IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL SISMA IN TURCHIA E SIRIA. AL VIA UNA RACCOLTA FONDI PER LE POPOLAZIONI COLPITEIn apertura di seduta la vice presidente Lucia Maddoli (Idee Persone Perugia), a nome dell’opposizione, ha preso la parola per richiamare l’attenzione del Consiglio sull’immane tragedia che ha colpito la Turchia e la Siria, davanti alla quale non si può rimanere indifferenti. Il violento terremoto rappresenta l’evento peggiore degli ultimi 100 anni nell’intera regione tanto da aver provocato una catastrofe umanitaria di dimensioni inimmaginabili, con oltre 41mila morti accertati ad oggi. Il sisma ha determinato uno scenario agghiacciante: migliaia di edifici e strade distrutti, ma soprattutto migliaia di famiglie e di sopravvissuti rimasti d’un tratto senza nulla, per giunta in uno dei periodi peggiori dell’anno, in pieno inverno, con temperature gelide. Queste persone ora hanno bisogno di tutto.La consigliera ha poi evidenziato che nell’area colpita sussistono alcune emergenze nell’emergenza. Due le principali. La prima riguarda i bambini: molti di essi sono rimasti soli, avendo perso i genitori, con il rischio, lanciato da Unicef, di diventare preda della criminalità e della tratta degli esseri umani. Ecco perché la comunità internazionale deve operare per metterli in sicurezza e prendersi cura di loro. Seconda emergenza specifica riguarda la Siria, paese già devastato da 12 anni di una guerra che ha prodotto 300mila vittime e 12 milioni di profughi. Qui la situazione è particolarmente difficile, perché il terremoto ha colpito zone ancora oggi preda dei ribelli al regime di Assad; ciò rende più difficoltoso l’arrivo degli aiuti umanitari. Per questo motivo in alcuni di quei territori gli aiuti non sono ancora arrivati, ed è importante una pressione e una presenza della comunità internazionale per sbloccare questa situazioneIn ragione di questo quadro, Maddoli ha quindi lanciato un appello alle Istituzioni ed alla città affinché tutti contribuiscano ad aiutare il popolo turco e siriano. Per tale ragione ha proposto di far sì che dal Consiglio comunale parta un segnale preciso di vicinanza e solidarietà da attuare tramite due azioni: un minuto di silenzio in memoria delle numerose vittime del terremoto e una raccolta fondi da parte dei consiglieri comunali aderendo così alla campagna della Croce rossa italiana.CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO L’ODG DI FIORONI (F.I.) SULLA RIAPERTURA DI LOCALI PER IL PUBBLICO SPETTACOLO NEL CENTRO STORICOIl Consiglio comunale ha approvato con 26 voti a favore, un contrario (Tizi) ed un astenuto (Mori) l’odg presentato dal consigliere di FI Alessio Fioroni: “proposta di riapertura di locali per il pubblico spettacolo nel centro storico – superamento del piano economico commerciale del centro storico”.Illustrando l’atto Fioroni ha sottolineato che generazioni di giovani, in una città da sempre vivace come è Perugia, si sono resi interpreti e protagonisti della vita e della cultura cittadina dando corso ad importanti momenti di aggregazione e condivisione di spazi fisici, artistici, di svago ed intrattenimento. In particolare è stato il centro storico ad essere fulcro di tale attività grazie ad una vasta offerta di intrattenimento e di spazi destinati al pubblico spettacolo.In questo contesto l’Amministrazione ha adottato, con deliberazione del Consiglio comunale n. 33 del 2002, il Piano Economico Commerciale del Centro Storico. L’atto, nella parte concernente la regolamentazione dell’insediamento delle attività economiche nel Centro Storico, vieta l’apertura ed il trasferimento di esercizi rientranti nelle categorie: discoteche, sale da ballo, sale giochi.Altre deliberazioni sul tema sono state assunte nel 2012 (criteri qualitativi di programmazione delle attività di somministrazione al pubblico, di alimenti e bevande) e 2013 (deroga al PEC del Centro Storico, per l’area detta “della Conca”, lungo Via Pascoli, così da favorire l’apertura, all’interno del complesso universitario, di uno spazio avente anche destinazione d’uso per pubblico spettacolo, intrattenimento musicale e danzante).Nel 2014, infine, il Consiglio Comunale, ha approvato a maggioranza l’odg presentato dall’allora consigliere PD Tommaso Bori, su: “Autorizzazione per locali in centro storico con licenza di pubblico spettacolo”.In relazione al tema generale, Fioroni riferisce che il Centro Storico è, da qualche tempo, in via di riqualificazione e rappresenta un’area commerciale e di intrattenimento naturale, per cui si rende sempre più necessaria una strategia di integrazione tra diverse tipologie di offerta onde favorire le ricadute benefiche per commercio e turismo.In particolare la salute dei centri storici non può più prescindere da spazi di socialità, idonei a riportare e/o consolidare la presenza dei cittadini scongiurando i fenomeni di illegalità e vandalismo.Pur con ciò emerge che dal 2002, è fatto divieto di apertura, di locali destinati al Pubblico Spettacolo, in tutta l’area del centro storico cittadino e non esistono ad oggi spazi a ciò destinati. Appare, invece, necessario modificare il Piano Economico Commerciale del Centro Storico, al fine di vietare le licenze di pubblico spettacolo, intrattenimento musicale e danzante per i locali, solo se non rispettose dei criteri qualitativi previsti, in materia di sicurezza ed accesso, metrature minime ed insonorizzazione, permettendo di conseguenza l’apertura ai locali che abbiano ottemperato alle prescrizioni legislative.In ragione di ciò, nel dispositivo, Fioroni propone di impegnare l’Amministrazione:-a rivedere il Piano Economico Commerciale del Centro Storico, prevedendo la possibilità di aprire, o trasferire in acropoli, locali con licenza di pubblico spettacolo, anche quando queste siano connesse al ballo, quando risultino ottemperate le prescrizioni di legge e contemporaneamente indirizzare i pubblici esercizi che operano nel centro storico in regime di liberalizzazione al rispetto effettivo degli standard minimi di abitabilità, decoro, sicurezza e convivenza con il contesto urbano circostante;-a prevedere un limite annuale, o biennale, al numero delle licenze di pubblico spettacolo, rilasciabili per l’area del Centro Storico.DIBATTITOCome opposizione, ha spiegato il capogruppo IPP Fabrizio Croce, siamo intervenuti in modo costruttivo in Commissione sull’atto trattandosi di una materia che solleva molteplici considerazioni. Si parla, in sostanza, della possibilità di rimuovere un divieto specifico deliberato ormai nel lontano 2002 in un contesto storico differente. Nel tempo, spiega Croce, sono intervenuti fatti e normative che hanno modificato sostanzialmente il quadro generale: il processo di liberalizzazione delle licenze commerciali; l’entrata in vigore del divieto di fumo nei locali e di vendita degli alcolici dopo un certo orario; la nuova legislazione sull’impatto acustico; le nuove regole per l’esercizio del pubblico spettacolo.Ciò ha fatto sì che, in ragione del rispetto di tutte queste prescrizioni, oggi tali locali siano i luoghi più sicuri al mondo, veri e propri presidi di sicurezza. Peraltro i locali, per, poter esercitare, necessitano anche di una valutazione preventiva e di collaudi condotti da una commissione comunale, oltre a pareri e indicazioni rilasciati da diverse autorità.Insomma tutta questa mole di prescrizioni da rispettare rende insussistente il rischio che il locale sia in contrasto con i diritti, legittimi, dei residenti.Ciò che è fondamentale regolamentare, secondo Croce, è ben altro: ossia che tutti gli altri locali, aperti in regime di liberalizzazione, siano soggetti al rispetto dei livelli minimi di decoro urbano e sicurezza: da qui l’emendamento presentato dall’opposizione in commissione ed accolto da Fioroni.Per Croce, quindi, la proposta contenuta nell’odg, è da valutare positivamente e potrà ingenerare effetti positivi anche per l’Amministrazione comunale consentendo di valorizzare contenitori culturali in corso di riqualificazione come Turreno e Mercato coperto.Per il capogruppo di FI Giacomo Cagnoli quella in esame è una tematica complessa che coinvolge interessi spesso confliggenti tra loro. In questo contesto vi è un punto fermo, però, ossia la necessità di rivedere una regolamentazione non più al passo con i tempi visto che le dinamiche del pubblico spettacolo sono completamente cambiate. Il pubblico spettacolo, peraltro, non deve essere considerato sinonimo di discoteca, dal momento che nella categoria è ricompreso molto altro. Pertanto limitare il fenomeno significa limitare il centro storico e le sue potenzialità. Per Cagnoli, infatti, è fondamentale fornire servizi ai tantissimi giovani e non che frequentano la città, non costringendoli a lunghi spostamenti verso le periferie o ad assembrarsi in spazi pubblici con conseguenti problemi per la residenzialità.Cagnoli in conclusione ha detto di auspicare che l’odg venga recepito dalla giunta affinché si possa finalmente procedere alla revisione del piano del 2002.Il consigliere del PD Francesco Zuccherini ha parlato di argomento molto sentito perché strettamente collegato al tema della rivitalizzazione del centro storico e delle politiche culturali. Zuccherini ha condiviso la valutazione di Croce secondo cui la discussione articolata e le modifiche apportate al testo in commissione consentiranno di migliorare l’offerta dell’acropoli, valorizzando i grandi contenitori culturali in corso di restauro.Tuttavia, ha detto il consigliere, occorre affrontare in questa partita anche le molteplici criticità che i funzionari comunali ed i residenti hanno segnalato; sotto questo profilo si ritiene che i requisiti richiesti per l’apertura di un locale per il pubblico spettacolo siano talmente tanti e stringenti che rappresentano garanzie di sicurezza e di equo contemperamento delle esigenze di tutti.In conclusione di intervento Zuccherini ha solo espresso il rammarico legato all’assenza dei rappresentanti della giunta in Commissione e soprattutto in Consiglio.La capogruppo del M5S Francesca Tizi ha parlato di tema importante che inciderà molto sulla vivibilità del centro storico e sulla sua idea di città. Da residente di lunga data nell’acropoli, Tizi ha detto di essere ben consapevole di quali siano le implicazioni connesse a questa proposta: per ciò ha manifestato delle perplessità sull’odg, le stesse avanzate in commissione dal presidente del tavolo delle associazioni.Tizi non si è detta contraria a prescindere circa la possibilità di consentire l’apertura di locali di pubblico spettacolo in centro; tuttavia ha spiegato che allo stato delle cose permangono perplessità sulla capacità dell’Amministrazione di garantire il contemperamento degli interessi in campo.Visto che si vuole modificare un regolamento, i cui effetti si produrranno nel tempo, la capogruppo ha chiesto all’Amministrazione di fornire rassicurazioni specifiche su alcuni punti: garanzie, compensazioni ed equilibri. Punti, ha commentato, su cui è mancata invece certezza, visto che i tecnici comunali, e lo stesso assessore Merli, hanno rappresentato l’impossibilità di aumentare i controlli, con la conseguenza di abbandonare i cittadini residenti a sé stessi. Tizi ha spiegato che già oggi i residenti vivono situazioni, in alcuni casi, difficili senza poter ricevere tempestiva tutela da parte delle autorità preposte; con l’apertura di nuovi locali per il pubblico spettacolo, pertanto, tale situazione è destinata a peggiorare.Per votare a favore dell’odg, ha concluso la capogruppo, sarebbe necessario sapere dove i locali apriranno, quanto saranno grandi e se Arpa, soggetto preposto alle misurazioni del rumore in caso di segnalazione, aumenterà l’oggi esiguo organico. Essendo mancate queste risposte Tizi ha preannunciato un voto contrario.Il capogruppo di Progetto Perugia Francesco Vignaroli ha invitato tutti a tenere distinto il ruolo del Consiglio comunale (di indirizzo) da quello della giunta e dei funzionari (esecutivo). Nel comprendere la posizione espressa da Tizi, essendo anche lui residente nel centro storico, Vignaroli ha evidenziato che, pur se l’atto dovesse essere approvato a larga maggioranza con un solo contrario, tuttavia tale contrarietà rappresenterà una precisa indicazione da tenere in debita considerazione da parte di chi applicherà l’odg. L’atto, infatti, è un mero documento di indirizzo che poi giunta e uffici dovranno rendere effettivo, con la raccomandazione a tutte le autorità preposte di vigilare sul puntuale rispetto di tutte le norme.Il consigliere di FI Michele Cesaro ha riferito che dal dibattito in commissione è emerso quanto fosse necessario mettere mano ad una regolamentazione comunale superata e tale da aver ingenerato anarchia in centro storico. Evidenziando che l’acropoli rappresenta il salotto buono della città e, dunque, il principale biglietto da visita di Perugia, Cesaro ha sostenuto che è fondamentale accogliere la proposta di Fioroni, peraltro frutto di un serrato dibattito in Commissione che ha consentito di mettere a confronto posizioni diverse, trovando alla fine una sintesi. Per Cesaro Forza Italia su tematiche centrali per la città, come questa, ha avuto la sapienza di saper avvicinare le parti politiche, dimostrando che, quando i temi vengono affrontati con capacità di ascolto, è possibile giungere a risultati condivisi.Infine Cesaro ha confermato che il ruolo del consigliere è di indirizzo e che spetta alla giunta rendere effettiva la proposta: l’auspicio è che ciò avvenga veramente in controtendenza con quanto accaduto in passato.Per Elena Ranfa (PD) la discussione sul tema in commissione è stata attenta ed aperta alle diverse posizioni in campo. La consigliera ha sottolineato che la vivibilità del centro e l’attenzione verso i residenti sono stati gli argomenti al centro del dibattito perché occorrono strategie affinché la riapertura dei locali per il pubblico spettacolo sia regolamentata nella maniera più attenta e puntuale a garanzia dei diritti di tutti, in primis i residenti.Ranfa ha comunque fatto notare che i disagi per chi abita in centro sono già presenti oggi, pur non essendo consentita l’apertura dei locali di pubblico spettacolo; ciò significa che la materia va disciplinata meglio e che i controlli sul rispetto delle regole devono essere maggiori.La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha confermato che, nel corso del suo precedente mandato da assessore al commercio, il tema in oggetto è stato affrontato più volte, sia alla luce delle numerose lamentele da parte dei residenti sul rumore proveniente dalle attività ubicate nel centro, sia in virtù delle legittime istanze avanzate dagli esercenti.Casaioli ha tenuto a precisare che la modifica del piano, datato 2002, non potrà avvenire tout court, ma dovrà seguire un iter ben preciso, caratterizzato da valutazioni ed analisi attente: una circostanza, questa, che è garanzia per i residenti, dovunque essi abitino.L’acropoli, sostiene Casaioli, è un luogo d’incontro per diverse tipologie di soggetti (residenti, cittadini, turisti, ecc.) che si aspettano, tra le altre cose, anche di trovare locali che propongano buona musica. Dopo 20 anni di stop, quindi, è arrivato il momento di rivedere il regolamento vigente tenendo conto delle nuove esigenze e delle normative in vigore. Tutto ciò con la precisazione che pubblico spettacolo ricomprende molto di più della semplice discoteca.In conclusione per Casaioli una regolamentazione adeguata della materia è garanzia di vivibilità e sicurezza, ma anche uno strumento per migliorare le vivibilità dei luoghi.Replicando ai numerosi interventi, Alessio Fioroni ha espresso l’auspicio che l’odg possa in tempi adeguati incidere sulla vita del centro storico; tuttavia ciò non dipenderà dal Consiglio comunale, il cui ruolo è di mero indirizzo, ma da giunta ed uffici cui spetterà anche il compito di far collimare interessi contrapposti tra loro.Fioroni ha tenuto a precisare che non vi è alcun collegamento tra il tema del disturbo alla quiete pubblica e l’odg, visto che già oggi permangono in centro problemi legati alla convivenza tra residenti e fruitori dell’acropoli. Il problema, quindi, non sono i locali che offrono pubblico spettacolo, ma ciò che avviene all’esterno di qualsiasi attività commerciale, comprese quelle non autorizzate a proporre musica. In questo panorama i locali di pubblico spettacolo, dovendo sottostare a numerose prescrizioni, sono garanzie di sicurezza: bisogna auspicare, quindi, che vi siano imprenditori disponibili ad investire nel settore dal momento che, ad oggi, l’offerta del centro storico è molto limitata.CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO ALL’UNANIMITÀ L’ODG PER DEDICARE LE CELEBRAZIONI DELL’8 MARZO ALLA CONDIZIONE FEMMINILE IN IRAN E AFGHANISTAN Il Consiglio comunale, nella seduta del 13 febbraio, ha approvato all’unanimità (23 voti favorevoli) l’ordine del giorno presentato da Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) e sottoscritto da tutti i gruppi consiliari che chiede di dedicare le celebrazioni della giornata internazionale delle donne alla condizione femminile in Iran e Afghanistan per manifestare solidarietà e condannare ogni forma di violenza perpetrata ai danni dei cittadini e delle cittadine di quei Paesi. L’atto era stato approvato all’unanimità già in IV commissione.L’8 marzo, giornata internazionale dei diritti della donna – ha spiegato Casaioli illustrando l’odg– è dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali ed economiche del genere femminile. È un’occasione dedicata alla commemorazione e alla riflessione sulla parità di genere, concetto a volte troppo trascurato e ben lontano dall’essere raggiunto. La consigliera ha focalizzato la sua attenzione su due date cruciali per altrettanti Paesi, rispettivamente Afghanistan e Iran.Il 15 agosto 2021 – ha ricordato Casaioli – è avvenuto il ritiro delle truppe americane da Kabul con il conseguente ritorno al potere dei talebani: ciò ha significato per donne e bambine afghane la perdita di ogni diritto conquistato negli ultimi 20 anni. Risale invece al 16 settembre 2022 la morte in Iran di Masha Amini, 22enne curdo-iraniana, a seguito della detenzione in un centro della polizia morale in cui era stata rinchiusa per non aver indossato correttamente il velo. Ne sono derivate manifestazioni e proteste da parte della cittadinanza represse dal regime tanto da aver prodotto: 520 uccisioni di manifestanti, 19mila arresti, esecuzioni ed impiccagioni di giovani.Numerosi Comuni italiani, tra cui Perugia, nel corso degli ultimi mesi hanno adottato mozioni e ordini del giorno riguardanti le drammatiche condizioni delle popolazioni afghane e iraniane, in particolare delle donne, per esprimere una ferma condanna nei confronti di tali repressioni violente, nonché sostegno e rispetto dei diritti umani (uguaglianza tra uomini e donne e libertà di espressione). A ciò si aggiungono le condanne delle violenze da parte del Governo italiano e le posizioni espresse dall’Unione Europea contro violenza e negazione dei diritti.In questo contesto l’ANCI ha proposto di dedicare le celebrazioni della Giornata internazionale delle donne che ricorre l’8 marzo alla condizione femminile in Afghanistan e Iran, esprimendo ferma condanna, solidarietà e vicinanza alle donne afghane e iraniane, promuovendo la campagna presso le autorità nazionali e internazionali e una ferma presa di posizione contro l’operato dei governi talebano e afghano affinché tutte le violenze in atto abbiano fine.Ciò premesso, l’atto impegna l’amministrazione:-ad aderire alla campagna promossa dall’ANCI in vista dell’8 marzo 2023;-a promuovere iniziative di informazione sui diritti negati nei confronti delle donne, delle ragazze e delle bambine in Afghanistan e Iran, coinvolgendo tutti i soggetti attivi del territorio, in particolare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado anche attraverso espressioni culturali quali, ad esempio, un concerto da dedicare alle donne dell’Iran dell’Afghanistan;-ad intraprendere iniziative di sensibilizzazione, anche mediante l’esposizione di idonei materiali visivi (manifesti, poster, cartelloni, locandine) all’esterno delle sedi consiliari, e a prevedere l’illuminazione di un sito o di un monumento cittadino (ad esempio la Fontana Maggiore) con un fascio luminoso di colore viola, in modo da dimostrare con maggiore incisività la vicinanza alla causa delle donne afghane e iraniane;-ad inoltrare la presente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metzola, alla presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, affinché promuovano una moratoria tesa ad inserire gli autori di tali violenze nelle liste dei terroristi internazionali.Emanuela Mori (Italia Viva) ha affermato che la questione afghana è un tema importante per le democrazie occidentali, dopo che 20 anni di impegno come forze di pace di gran parte degli Stati europei si sono conclusi in una fuga. Le democrazie, a suo avviso, non possono essere scortate dagli eserciti ma va ammesso che, senza gli interventi di peacekeeping, molte persone sarebbero morte. Le donne – ha continuato Mori – sono le prime vittime dell’oscurantismo medievale che l’Afghanistan e l’Iran conoscono. Le afghane sono ripiombate nell’incubo della sharia e hanno perso di colpo i diritti acquisiti dopo un lento percorso di riconoscimento nella società: a loro è precluso andare nei parchi, a scuola, nei luoghi ricreativi… In Iran, invece, c’è la “polizia morale” che si occupa soprattutto delle donne. Di fronte a quello che sta accadendo, l’auspicio di Mori è che le donne non siano lasciate sole.Secondo Lucia Maddoli (Idee Persone Perugia), l’atto in discussione descrive bene la drammatica situazione in atto in cui si sta evidenziando il coraggio di molte donne nel reagire alla negazione dei loro diritti. Ha ringraziato Casaioli per aver condiviso con tutta la commissione un tema così importante, che afferisce alla lotta per i diritti e la democrazia. Forse – ha notato la consigliera – ciò che incoraggia, almeno nel caso delle donne siriane, è il sostegno manifestato alle loro rivendicazioni anche da parte degli uomini. Atti come l’odg proposto da Casaioli sono significativi e meritano il più ampio appoggio.Francesco Vignaroli (Progetto Perugia) ha auspicato che l’amministrazione dia un seguito effettivo all’odg. La giunta e gli uffici – ha detto – dovrebbero far sì che ogni iniziativa prevista per l’8 marzo sia davvero associata al sostegno nei confronti delle donne di Afghanistan e Iran. Ha anche chiesto che siano effettivamente trasmesse lettere alle istituzioni nazionali ed europee: a suo avviso è significativo che una città come Perugia, capoluogo di Regione e dalla lunga storia, abbia assunto questa iniziativa.L’assessore Edi Cicchi, presente in aula, ha reso noto che era già nelle intenzioni dell’assessorato dedicare le iniziative per l’8 marzo a Masha Amini, simbolo di tutte le donne che stanno subendo violenze. Le iniziative saranno variegate. ma in ciascuna ci sarà la possibilità di riflettere sulla tematica sollevata dall’ordine del giorno.CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO L’ODG PER AUMENTARE LA QUOTA DEL COMUNE A FAVORE DELLA FONDAZIONE UMBRIA CONTRO L’USURANella seduta del 13 febbraio, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità (22 voti favorevoli) l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Roberta Ricci (Lega) finalizzato all’incremento da parte del Comune di Perugia della quota associativa 2023 a favore della “Fondazione Umbria contro l’usura”.L’atto – come ricordato dalla consigliera Ricci al momento della presentazione in aula – era stato approvato in II commissione all’unanimità (https://perugiacomunica.comune.perugia.it/consiglio-comunica/in-commissione-si-unanime-allaumento-della-quota-del-comune-a-favore-della-fondazione-umbria-contro-lusura/.Il) Comune di Perugia – ha continuato Ricci – insieme a Provincia e Regione è tra i soci fondatori della Fondazione costituita a Perugia il 30 gennaio 1996 per prestare assistenza, anche legale, alle vittime dell’usura e a coloro che rischiano di finire in questa rete viste le condizioni in cui versano e per promuovere iniziative utili a prevenire il fenomeno e a diffondere la cultura della legalità. Il Comune ha quindi stabilito di erogare annualmente una quota di adesione che dal 2018 è stata di 2mila euro. In questo particolare momento storico e sociale, legato soprattutto all’emergenza sanitaria degli ultimi tre anni, il lavoro svolto dalla Fondazione – rimarca l’odg – è stato fondamentale per aiutare molte imprese umbre. Il 12 dicembre 2022 la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e il presidente della Fondazione Umbria per la Prevenzione dell’Usura O.n.l.u.s. – E.T.S., Fausto Cardella, hanno analizzato i nuovi progetti della Fondazione e hanno sottoscritto una convenzione “per il sostegno al percorso di superamento della crisi da sovraindebitamento” finalizzata all’attivazione di un bando “Tutela del sovraindebitato”, per il quale la Regione ha stanziato 40mila euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025. Inoltre la Regione, già il più importante sostenitore della Fondazione, ha previsto per il 2023 un incremento di 90mila euro, in aggiunta ai 150mila euro annuali finora erogati, a favore della stessa per sostenere i nuovi progetti a supporto non solo delle imprese o delle attività, ma anche delle famiglie umbre, quale il progetto Caro Bollette attivato nel 2022 con 141 famiglie beneficiarie su tutto il territorio regionale. Con il prestito, senza interessi, attivato ed erogato in tempi brevissimi, sono state aiutate famiglie monoreddito, in cassa integrazione, o famiglie di pensionati.Il lavoro svolto dalla Fondazione, soprattutto in questi ultimi anni, è stato tale da considerarsi quale strumento di inclusione sociale. La Fondazione e la Regione Umbria hanno chiesto, per il 2023, che tutti i soci fondatori in particolare Comuni, Province e non solo, “facciano la propria parte, unendosi in un lavoro di squadra e mettendo insieme le risorse affinché si sviluppi un effetto moltiplicatore e si possa intervenire in maniera più efficace ed incisiva per contrastare una crisi che sta cominciando ad intaccare, e questo è preoccupante, anche il ceto medio”.Pertanto, l’atto impegna sindaco e giunta ad implementare la quota associativa, nel rispetto degli equilibri di bilancio, in modo da poter essere di supporto ai progetti della Fondazione e di aiuto alle tantissime famiglie e aziende umbre in difficoltà.Marko Hromis (Pd), ringraziando la consigliera Ricci e il lavoro fatto in commissione, ha sottolineato che l’odg solleva il tema del supporto economico ma anche sociale e psicologico a moltissime famiglie vittime dell’usura o della piaga del sovraindebitamento che, a sua volta, può far precipitare nella rete della criminalità organizzata e del racket. Il consigliere ha poi riferito della sua esperienza nel cda di un ente con finalità simili a quelle della Fondazione umbra. Così per la prima volta è venuto a contatto con le storie drammatiche di soggetti cosiddetti “non bancabili”, cioè senza accesso al credito ordinario. Le attività di sostegno – ha continuato – non sono possibili senza l’esistenza di una rete e di finanziamenti. Per Hromis bisogna intervenire a monte anche attraverso l’educazione alla legalità (a tal proposito ha ricordato uno spettacolo teatrale per bambini e famiglie portato a Perugia nel 2017 allo scopo di veicolare il concetto di budget familiare). Il lavoro da fare è enorme – ha concluso – e va affrontato con tutti gli strumenti in dotazione e anche con nuovi strumenti da immaginare insieme. Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha sottolineato che certe problematiche colpiscono non solo le famiglie, ma anche le imprese i cui piani sono sempre più spesso sconvolti dalla difficile situazione economica generale. I piccoli imprenditori, in particolare, tendono a identificarsi con l’attività che svolgono e, quando si trovano precluso l’accesso al credito, possono avere difficoltà a palesare le loro esigenze di liquidità e a chiedere aiuto. Di fronte ai casi di suicidio legati alla crisi per la consigliera va ancor più riconosciuto il prezioso lavoro della Fondazione. Emanuela Mori (Italia Viva), nel ribadire sostegno all’odg, ha sostenuto che l’usura è un reato odioso, è il cappio al collo della criminalità organizzata che si accanisce su famiglie e imprese con l’acqua alla gola. Durante la pandemia è stato il reato che è cresciuto di più. In questo periodo storico è fin troppo facile comprendere quanto imprenditori, professionisti e chi vive di attività rivolte al pubblico abbia bisogno di supporto per tirare avanti; poi ci sono gli esclusi dal circuito finanziario ordinario, i “non bancabili”. Non sono lontani da noi: si tratta di giovani precari, disoccupati, immigrati, donne, ma anche piccole o medie imprese in difficoltà o in fase di start up. In questo contesto ancor più importante appare l’attività della Fondazione, diventata un importante strumento di inclusione sociale. Maria Cristina Morbello (Tesei Presidente per l’Umbria) ha affermato che la notevole attività della Fondazione va sostenuta mettendo in campo le migliori risorse. Le conseguenze del lockdown, del caro energia e del caro carburanti rendono sempre più impellente aiutare chi si trova in una crisi finanziaria. Una crisi che colpisce sempre più la classe media, inclusi dipendenti pubblici e privati. È sempre più facile scivolare in situazioni di insolvenza che mettono a rischio la propria vita, a partire dalla propria abitazione. Per problemi come la perdita lavoro molti italiani continuano a indebitarsi. Purtroppo, specialmente se si ricorre agli usurai, il pignoramento arriva puntuale. Enti come la Fondazione aiutano dal punto di vista finanziario e psicologico e attraverso una corretta informazione. La legge n. 3/2012, peraltro, può restituire a tanti la dignità e la possibilità di ripartire da zero. Il Comune, dal canto suo, deve dare il massimo contributo. “IL CONSIGLIO COMUNALE DI PERUGIA APPROVA L’ORDINE DEL GIORNO PER LA RIAPERTURA DEI LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO IN CENTRO STORICO CON IL DECISO ‘NO’ DEL M5S”/ COMUNICATO DELLA CONSIGLIERA TIZI (M5S)Di seguito il comunicato trasmesso da Francesca Tizi, capogruppo del M5S al Comune di Perugia.“Oggi si è scritta una brutta pagina per i residenti del centro storico di Perugia – esordisce Francesca Tizi, presidentessa del Gruppo consiliare M5S – una pagina che farà molto scontento, perché a fronte della dichiarata carenza di personale delegato al controllo nonché di una strategia di fondo per il futuro rafforzamento della vigilanza notturna, il Consiglio comunale ha votato (con il mio solo voto contrario e l’astensione di Italia Viva) il superamento del piano economico commerciale e, dunque, la riapertura di discoteche e locali di pubblico spettacolo nel centro storico della nostra città.La qualità della vita dei residenti dell’acropoli in mancanza di strumenti compensativi, di garanzie e di equilibri peggiorerà notevolmente, continua Tizi la quale ricorda come nell’audizione in Commissione III anche il rappresentante dei residenti del centro storico abbia chiesto delle garanzie come contromisura all’apertura di discoteche nel perimetro della città antica. Sia chiaro – continua la Consigliera del M5S – nessuno è contrario a prescindere all’apertura di discoteche nel centro della città. Siamo anche tutti dell’idea che una città è bella quando è viva anche di notte perché maggiormente attrattiva per i turisti e per gli studenti. Ma il vero problema, quello che si è voluto per il momento accantonare, è relativo alla compatibilità tra residenzialità e movida notturna, in assenza – lo ribadisco – di garanzie, equilibri e compensazioni che oggi tanto la Giunta che gli organi tecnici non sono in grado di impegnarsi a garantire.Viviamo in uno Stato civile in cui ci sono le leggi che indicano ai consociati i comportamenti da tenere e ci sono anche sanzioni – specifica la consigliera – ma è sotto gli occhi di tutti quali sono i tempi per far emergere le violazioni. Chi oggi ha votato l’atto non può neanche lontanamente immaginare quanto tempo ci voglia per risolvere il problema della quiete notturna e che cosa significhi nel frattempo dormire in un palazzo del centro, magari sito in uno stretto vicolo, nei pressi di un locale che fa pubblico spettacolo, che cosa significhi rimanere, a causa dei rumori amplificati della struttura della città, svegli notti intere e il giorno dopo andare a lavoro, quale sia la frustrazione e la rabbia che si provi nell’attendere una pattuglia che non arriverà o che arriverà troppo tardi o che arriverà, ma non potrà comunque risolvere il problema. Ho cercato garanzie e rassicurazioni – conclude Tizi – per esprimere un voto favorevole su questo atto, ma non le ho trovate. Quello che ho trovato è invece una scarsa considerazione della situazione dei residenti dell’acropoli ed io in tutta onestà, se non sarà rivisto l’organico della polizia locale e la considerazione delle problematiche legate alla vita di chi abita nel cento storico, non posso avallare un cambiamento così radicale del piano economico e commerciale del nostro centro storico”.FDI: “AGGRESSIONE AL CARCERE DI CAPANNE, SOLIDARIETÀ ALL’AGENTE FERITO. IL NUOVO GOVERNO SAPRÀ ACCOGLIERE LE RICHIESTE DI SICUREZZA” / COMUNICATO DEI CONSIGLIERI DI FDIDi seguito il comunicato dei consiglieri di FdI al Comune di Perugia.Piena solidarietà da parte dei consiglieri di Fratelli d’Italia del Comune di Perugia all’agente della polizia penitenziaria vittima nella giornata di oggi di un’aggressione da parte di un detenuto psichiatrico.“Un episodio gravissimo” commentano “che sottolinea ancora di più quanto il Comune due anni fa, su impulso di un ordine del giorno a firma, tra gli altri, del consigliere FdI Riccardo Mencaglia, aveva richiesto al Governo nazionale e al Ministero competenti l’istituzione di una REMS – Residenza per l’esecuzione delle Misure di sicurezza – proprio per limitare la pericolosità di detenuti con problemi psichici – e l’invio di ulteriore personale”. “Siamo sicuri che la recente visita presso il carcere di Capanne dei Sottosegretari alla Giustizia Delmastro e degli Interno Prisco abbia portato nell’agenda di Governo queste esigenze imprescindibili per tutta la Polizia penitenziaria del Capoluogo e dell’intera regione, cui va il nostro ringraziamento per il difficile lavoro che quotidianamente svolge”.