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(AGENPARL) – ven 10 febbraio 2023 Comunicato Stampa
10 febbraio 2023
SANITÀ, BONAFONI (LCD): CONDIVIDO PAROLE DI DI COLA, USIAMO FONDI PNRR PER RIBADIRE CENTRALITÀ DEL SERVIZIO PUBBLICO
“Ha ragione il segretario della CGIL di Roma e del Lazio, Natale Di Cola, a lanciare oggi un appello alle forze politiche perché ad inizio legislatura si impegnino ad istituire una commissione per approvare in tempi brevi il Piano sanitario regionale.
Attraverso le risorse del PNRR che oggi sono a nostra disposizione, nei prossimi anni – dopo i tagli degli ultimi decenni, il default causato dai governi della destra, il commissariamento e il blocco del turnover – occorre tornare ad investire con decisione nella sanità, per ribadire la centralità del servizio pubblico nella cura della persona.
È proprio dalla sanità che possiamo partire per una risposta seria e determinata alle disuguaglianze ancora esistenti nei territori del Lazio”.
Così in una nota Marta Bonafoni, candidata capolista a Roma e provincia della Lista Civica D’Amato Presidente.
Testo Allegato:
Prestigiosa review sul
New England Journal of Medicine
Anticorpi
primitivi
:
ricercatori italiani
scrivono un capitolo di storia della medicina
Si chiamano m
olecole dellâimmunità innata
, la prima linea di difesa del nostro
organismo,
e
saranno sempre più
utili
per
la
diagnos
i
e
il
trattamento
di infezioni,
malattie
autoimmuni e neurodegenerative
.
Sul
New England Journal of Medicine
,
la review del gruppo di ricercatori
Humanitas
sistematizza le conoscenze
in questo
campo
a beneficio
di chi è in prima linea negli ospedali e
dei medici del futuro
.
Rozzano,
10
febbraio
202
3
â
È stata pubblicata sul
New England
Journal of Medicine
la
review
sulle molec
o
le dellâimmunità innata
curata da
Alberto Mantovani
, direttore scientifico di
Humanitas e professore emerito di Humanitas University, e
da
Cecilia Garlanda
, responsabile
del laboratorio di
Immunopatologia Sperimentale
di Humanitas
e
professore di
Humanitas
University. Il team,
che negli ultimi decenni ha
guidato
scoperte
come
quel
la
della
pentrassina
3 (PTX3
),
è stato chiamato a fare
il punto sul
le conoscenze
su
questa classe di molecole
e le
potenzialità che offrono per
la
diagnosi e
il trattamento di infezioni
,
patologie autoimmuni
e
ne
urodegenerative
.
Le prime molecole dellâimmunità innata furono isolate quasi un secolo fa e oggi sono usate in
clinica come indicatori diagnostici
e prognostici di infiammazione
: il loro
livello nel sangue
,
ad esempio,
permette di
misurare lo stato infiammatorio
e di
preve
dere
lâ
evoluzione
della
malattia
.
G
razie alla ricerca condotta negli ultimi decenni
,
e in parti
colare ad alcuni studi
svolti
proprio dai ricercatori
dellâ
IRCCS Istituto Clinico Humanitas, oggi sappiamo che queste
molecole, una volta attivate dallâincontro con un
patogeno
, svo
lgono un ruolo di primo piano:
combattono lâinfezione
,
riconoscendo lâintruso, segnal
andolo e ostacolandone lâazione
come
degli âantic
orpi primitiviâ
, e
coordinano la rigenerazione dei tessuti
, perché la guerra che
lâorganismo scatena contro virus, funghi o batteri, come ogni
conflitto
danni.
enze sulle molecole della
nostra prima linea di difesa
a beneficio dei medici e delle future generazioni di clinici
, che
si trovano ad utilizzarle per diagnosi e terapie, a volte senza aver piena
percezione del loro
potenziale
â
spiega
il
prof. Alberto Mantovani
–
.
Le
molecole
dellâimmunità innata sono
infatti protagoniste di alcuni importanti azioni di difesa quando lâorganismo è sotto attacco
infiammatorio, come avviene nella
sepsi
o in caso di
grandi traumi
, ma anche
di
malattie
neurode
generative o autoimmuni
. Usando unâimmagine tratta dal contesto bellico, potremmo
dire che
questa classe di
molecole
â
sottrae materiale al nemicoâ per
indirizza
re
gli sforzi
dellâorganismo verso
la produzione di mezzi
di difesa pesanti e
la ricostruzione d
i quanto è
âsotto le macerieâ dellâinfiammazione
. Azioni che lasciano traccia e, se ben misurate, possono
guidare lâazione dei medici
»
.
(si veda
la s
cheda di approfondimento a seguire)
La review sul
New England Journal of Medicine
si aggiunge alle tre che il prof. Mantovani ha
scritto per
Nature
e
The
Lancet
e che oggi
rappresentano
un punto fermo e di consenso sulla
disciplina.
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
La riscoperta degli âanticorpi primitiviâ
Le molecole
solubili
dellâimmunità innata
â
la prima linea di difesa del nostro organismo
–
sono un ampio gruppo di molecole dallâazione complessa e diversificata, non sempre facili da
studiare per la
loro
natura solubile
.
Operano
fuori e indipendentemente dalle cellule che le
hanno prodotte, muovendosi nellâorganismo innanzitutto attraverso il sistema sanguigno.
Molte delle molecole
solubili
dellâimmunità innata si trovano normalmente nei tessuti, dove
svolgono la loro attività di sorveg
lianza passiva in attesa che si
manifes
ti una situazione
di emergenza,
cioè
quando lâorganismo riconosce la presenza di un p
atogeno e/o di un danno
ai tessuti
. Quando ciò avviene, una
cascata di messaggi chimici e cellulari
permettono al
segnale dâallarme di propagarsi
dal tessuto dove è stata riconosciuta lâanomalia
in tutto
lâorganismo
, attivando un vero e proprio
stato di allerta sistemico
: la
âRisposta di Fase
Acutaâ
.
Le molecole solubili
dellâimmunità innata
hanno
un ruolo fondamentale in questa risposta e
agisco
no in concerto con le cellule dellâimmunità innata
(macrofagi, neutrofili, cellule
natural
killer,
ecc
.).
«
A di
fferenza di queste ultime però
â
spiega
il
prof. Alberto Mantovani
–
le molecole solubili
dellâimmunità innata sono state a lungo sottovalutate
.
L
ungi dallâessere il mero prodotto dello
stato di infiammazione che caratterizza la prima linea di difesa dellâorganismo contro
unâaggressione, queste molecole
attivano alcune
azioni di difesa: si
fissano
ai microbi o alle
cellule malate
segnalandoli
alle cellule dellâimmunità o
eliminandoli
direttamente;
producono cambiamenti metabolici e ormonali che ostacolano lâazione dei patogeni
(come
la riduzione del ferro circolante, una molecola per fondamentale
per âgli aggressoriâ
);
regolano
non solo lo sta
to di infiammazione, ma anche
il processo di coagulazione e di rigenerazione
che è fondamentale per ristabilire il funzionamento dei tessuti e degli organi una volta
neutralizzata lâinfezione
»
.
Il potenziale terapeutico di questi anticorpi âantichiâ
«
Le
molecole dellâimmunità innata sono uno strumento di diagnosi clinica ormai consolidat
o:
il
loro livello nel sangue
,
come an
che il Covid
–
19 ha dimostrato,
permette di misurare lo
stato infiammatorio
e ha grande valore sia diagnostico sia prognostico per mol
te malattie
infetti
ve, infiammatorie o auto
immuni
–
prosegue
la
prof.ssa
Cecilia Garlanda
–
.
I dati delle
ricerche di
questi anni
ci dicono però
che
queste molecole possono fare molto di più: non solo
come marcatori prognostici di precisione, ma come
target terapeutici ancora in larga parte poco
esplorati
».
A
llâinizio del 2022, il gruppo di ricercatori Humanitas guidati da Cecilia Garlanda e Alberto
Mantovani, in collaborazione con il team di Elisa Vicenzi
dellâ
IRCCS
Ospedale San Raffaele,
ha
di
mostrato la capacità di una di queste molecole (MBL) di legarsi alla proteina Spike di
SARS
–
CoV
–
2 in tutte le sue varianti e di bloccare il virus.
Non solo: i
pazienti che
hanno
alcune
versioni mutate di MBL
avrebbero un
maggior rischio
di sviluppare le
forme gravi di
Covid
–
19.
«
Se è vero che lâ
azione
dellâimmunità innata
è meno specifica di quella messa in campo
dallâimmunità adattiva
â
la seconda linea di difesa dellâorganismo, costruita su misura per la
minaccia da affrontare e di cui fanno parte g
li anticorpi
â
oggi sappiamo che le molecole
solubili
dellâimmunità innata
agiscono co
me dei veri e propri â
anticorpi primitivi
â
»
,
concludono i due scienziati.
Non a caso diversi studi clinici preliminari stanno testando
lâefficacia di queste molecole come
potenziali terapie di supporto per malattie infettive,
infiammatorie, autoimmuni e n
eurodegenerative.