
(AGENPARL) – gio 09 febbraio 2023 COMUNICATO STAMPA
Cultura, De Santis (LcR): “Campidoglio ascolti grido d’allarme lanciato da sindacati su crisi Scuola Popolare di Musica di Testaccio”
Roma, 9 febbraio 2023 – “La Scuola Popolare di Musica di Testaccio è un patrimonio culturale e artistico della nostra città che va assolutamente salvaguardato.
A tal proposito, l’Amministrazione capitolina non può in alcun modo ignorare il gravissimo momento di crisi in cui versa l’istituto che, per mezzo dell’Unione Sindacale di Base, ha richiesto l’intervento di Roma Capitale per tutelare i tanti lavoratori oramai senza stipendio da mesi.
Un caos che rischia di compromettere il buon funzionamento di una scuola nata quasi 40 anni fa nello storico quartiere di Testaccio con il precipuo compito di dare alle classi sociali più svantaggiate la possibilità di avvicinarsi al mondo della musica e di coltivare tale passione.
Auspichiamo che il Campidoglio non resti insensibile alla situazione in oggetto e apra al più presto un tavolo di confronto volto a difendere i diritti dei dipendenti della Scuola, il cui lavoro è estremamente prezioso non solo sotto il profilo culturale, ma anche sociale”.
Lo dichiara, in una nota, il capogruppo capitolino della Lista Civica Raggi Antonio De Santis.
Testo Allegato:
AllegatoIl vigneto in Emilia-RomagnaDei circa 53mila ettari di vigneti in Emilia-Romagna, 51mila ettari hanno almeno un’indicazione geografica. 43mila e 400 sono vigneti in cui si unisce la possibilità di avere un riconoscimento a indicazione geografica o denominazione d’origine (il 66% delle uve prodotte in regione).Ravenna ha il primato di superficie vitata con il 31% dell’estensione del vigneto emiliano-romagnolo, seguono Reggio Emilia e Modena con il 16% ciascuna, poi Bologna e Forlì-Cesena (11%), Piacenza (10%), Rimini (3%) e infine Parma e Ferrara (1%).Il vitigno più diffuso in Emilia-Romagna è il Trebbiano romagnolo, coltivato sul 29% delle nostre superfici vitate, e che, da solo, è coltivato su circa il doppio della superficie del secondo vitigno, il Sangiovese (12%). Seguono poi Ancellotta (10%), Lambrusco Salamino (9%), Pignoletto (5%), Lambrusco Grasparossa (4%), Barbera e Lambrusco di Sorbara (3%), Croatina e Merlot (2%).Negli ultimi 10 anni si è registrato un aumento di superficie vitata di circa 1.800 ettari, segnale dell’interesse e dell’importanza economica della viticoltura in regione. A fronte di questi aumenti è diminuito il numero delle aziende, oggi a quota 16.342, spesso con superfici complessivamente più ampie, a seguito di ristrutturazioni aziendali per fronteggiare meglio il mercato e l’export. La maggior parte dei vitigni regionali è giovane, il 61% della superficie vitata infatti (equivalente a 32.842 ettari) è stata impiantata dopo il 2002, e il 31,8% ha meno di 10 anni. Il dato conferma una viticoltura regionale attiva e dinamica, che punta sul rinnovo degli impianti per mantenere un alto livello di produttività, migliorando la qualità e la competitività delle imprese viticole.