
[lid] – Francesca De Vito, Consigliere in Regione Lazio eletta nel 2018 e candidata alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio
Nella fase finale della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio del 12 e 13 febbraio 2023, incontriamo Francesca De Vito, candidata all’interno di Fratelli d’Italia nella coalizione per Rocca Presidente.
Domanda: On. De Vito, Lei si candida a queste elezioni ed è consigliere uscente. Cosa prevede per il giorno del voto?
De Vito. I passati cinque anni in Regione sono stati molto intensi e mi sono serviti per comprendere la macchina amministrativa.
I sondaggi ci danno vincenti nel Lazio, pertanto sarà fondamentale sapere – già dai primi giorni – cosa fare nell’immediato.
Domanda: Di conseguenza nei primi 100 giorni quale sarà la prima azione?
De Vito. E’ impensabile che il CUP non sia centralizzato per tutte le strutture pubbliche comprese le singole Aziende ospedaliere e quelle private accreditate. Il dramma delle liste d’attesa ha bisogno di una soluzione concreta e immediata. Che i posti letto vengano ancora richiesti tramite fax e non attraverso un portale unico centralizzato fa capire la miopia dell’amministrazione che ci ha governato fino ad oggi. Inoltre in questi anni mi sono battuta per quei lavoratori della Sanità esternalizzati, sottopagati e precari.
Nei loro confronti bisognerà agire con serietà, per ottenere finalmente una veloce stabilizzazione.
Per restare in tema Sanità, va chiarito che questa non può essere romanocentrica. Ogni cittadino di ogni comune del Lazio, compresi quelli montani, ha diritto a vedersi garantiti i servizi sanitari. Per questa ragione il concetto di prossimità delle cure deve essere messo al centro della nostra azione politica.
Domanda: lei non è una politica “pura”, ma proviene dal mondo dell’artigianato. Come si è mossa per questo settore che sta conoscendo una profonda crisi?
De Vito. La tutela dell’artigianato e di tutte quelle botteghe che rappresentano la spina dorsale del nostro Made in Italy è un tema che mi sta particolarmente a cuore.
C’è una legge ferma in Regione dal 2015 che prevede la creazione delle “Botteghe scuola”. L’obiettivo è consentire quel passaggio generazionale di conoscenze, tradizione e manualità che fa parte del nostro sapere. La superficialità del centro sinistra non le ha mai fatto vedere la luce: è arrivato il momento di farla diventare realtà.
Sono stata artigiana anch’io e so che cosa significa sporcarsi le mani e avere la gioia di costruire qualcosa. Al contempo conosco le difficoltà generate da una burocrazia che non aiuta mai nessuno. Chi fa impresa deve essere sostenuto e non più ostacolato.
Domanda: il suo candidato Presidente, Rocca, ha parlato di istituire un Assessorato alla cultura. Che ne pensa?
De Vito. Un’attenzione particolare merita tutto il mondo del comparto Cultura, denigrato dall’amministrazione Zingaretti che non gli ha dedicato neppure un assessorato in dieci anni di (mala) amministrazione regionale. Cultura non significa solo bandi e finanziamenti, significa anche avere una visione su tutto ciò che deve essere valorizzazione dei territori, significa sviluppare interesse verso ogni forma d’arte attraverso tutti gli strumenti a disposizione: associazioni, Proloco, teatri, musei.
Domanda: Lei è prima firmataria di una proposta di legge per prevenire gli allontanamenti dei minori. La regione secondo Lei non ha fatto abbastanza?
De Vito. Nell’ultimo anno, un tema che mi ha coinvolto profondamente è quello degli allontanamenti di minori d’età dalle famiglie di origine. Questa piaga, emersa sulle cronache dal caso Bibbiano, merita tutta l’attenzione e il coinvolgimento che la politica deve offrire alle famiglie vittime di questo dramma. Il Lazio ha dei vuoti normativi che meritano di essere colmati.
Domanda: Lei ha fatto approvare una legge sui comuni con meno di cinquemila abitanti.
De Vito. Bisognerà dare attuazione concreta, in accordo con le amministrazioni locali, alla legge a mia prima firma sullo “Tutela e valorizzazione dei piccoli comuni”.
Inutile parlare di tutela del territorio se prima non parliamo di politiche per evitare lo spopolamento e per dare un futuro concreto a tutti i cittadini che nascono in quegli splendidi borghi e paesi che arricchiscono la nostra Regione.
Domanda: cosa farà se dovesse essere rieletta?
De Vito. Se dovessi avere l’onore di proseguire questo cammino, mi impegnerò per portare a termine quanto iniziato: sarò sempre al fianco dei territori, al fianco degli artigiani e delle piccole imprese, di chi fa arte e spettacolo, al fianco degli operatori sanitari, delle fasce deboli e dei minori.