
(AGENPARL) – gio 26 gennaio 2023 Tommaso Bori (Pd-vicepresidente Commissione Sanità e Servizi sociali)
sull’audizione della Presidente della Regione, dell’Assessore alla
Sanità e del Direttore regionale
(Acs) Perugia, 26 gennaio 2023 – “L’audizione in Terza commissione
della presidente Tesei, dell’assessore regionale Luca Coletto e del
direttore Massimo D’Angelo in merito al buco dei conti della sanità e allo
stato di salute della settore in Umbria non ci tranquillizza affatto e, anzi,
lancia preoccupazioni non proprio rassicuranti”. Così il vicepresidente
della Commissione Sanità, Tommaso Bori (Pd) in merito “all’audizione di
oggi, nella quale i vertici della sanità hanno certificato l’esistenza di
un disavanzo economico milionario, senza però entrare nel merito e dare
alcun tipo di cifra”.
*leggi Acs sulla riunione di commissione “Situazione della sanità nella
Regione Umbria” | Assemblea legislativa
“Al netto del tentativo maldestro della presidente Tesei di gettare la
croce sulle precedenti legislature e sulle imbarazzanti uscite di parlare di
falsi miti – afferma Bori – le questioni sono chiare agli umbri, che non
hanno certo bisogno di giustificazioni o di colpevoli. La sanità umbra è
passata dall’essere ‘benchmark’ al disastro dei conti. Il tutto con
liste d’attesa lunghissime, laddove poi risulti possibile prenotare una
prestazione, non essendo in presenza di un’agenda di prenotazioni del tutto
chiusa. Le strumentazioni della sanità non appaiono in buona salute; il
personale scappa dalla sanità pubblica umbra verso un privato che viene
visto come più rassicurante e più sicuro, ma anche verso altre Regioni che
sono state in grado di rendersi attrattive. In mezzo c’è stata una
pandemia, ma anche milioni di risorse che la Regione Umbria ha dimostrato di
non saper spendere”.
“In tutto ciò – prosegue Bori – sul fronte umbro si inseriscono un
piano sanitario contestatissimo e calato dall’alto, che ha fatto sollevare
proteste in diverse parti della nostra regione, e un annunciato rimpasto, che
riguarderebbe proprio la poltrona della sanità, più volte sbandierato e che
stenta ad arrivare, con l’unico risultato di aver paralizzato qualsiasi
provvedimento. Resta ancora nel cassetto, per esempio, la Convenzione tra
Regione e Università. La nostra specificità regionale si innesta in un
contesto nazionale che non lascia nulla di positivo da sperare. L’obiettivo
del Governo Meloni, infatti, sembra essere quello di voler restaurare
l’austerità in sanità. La Nadef, ovvero la Nota di aggiornamento del
Documento di economia e finanza del Governo, mostra come l’obiettivo sia
riportare la spesa sanitaria pubblica, rispetto al Pil, ai livelli pre
pandemia. Si passa da un valore del 7 per cento nell’anno appena concluso
al 6,6 nel 2023, al 6,2 nel 2024, al 6 nel 2025. Dopo l’aumento di spesa
dovuto all’emergenza della pandemia nel 2020 e nel 2021 ritorna quindi
l’austerità nella sanità pubblica. L’indicatore scende addirittura
sotto la media del periodo 2001-2019 che è all’incirca del 6,5 per
cento”.
“Da aggiungere a questo – continua – c’è un altro elemento nazionale,
che si intreccia però con la nostra situazione. Il Governo ha infatti
chiesto alla Conferenza delle regioni di esprimere un’opinione sulle
assicurazioni sanitarie, perché ha in preparazione una legge su questo. Si
tratta – conclude – di una posizione totalmente irresponsabile che ci
porta verso la distruzione della sanità pubblica. L’Italia, come
l’Europa, erano conosciute come Paesi civili e avanzati dal punto di vista
dello Stato sociale proprio per il sistema sanitario. Strozzando la sanità
pubblica con il personale e le risorse, arriveremo allo smantellamento però
della sanità pubblica, che è, purtroppo, un elemento che era presente nel
programma elettorale del 2019 del centrodestra in Umbria”. RED/PG
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74479
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO