
(AGENPARL) – lun 23 gennaio 2023 [Chiavari, nella Giornata della Memoria l’ultimo appuntamento con “Obiettivo Creatività”: il reading “Yossl Rakover si rivolge a Dio” con Pietro Montandon e Julyo Fortunato]
Venerdì 27 gennaio si conclude l’ultimo miniciclo di spettacoli all’auditorium San Francesco curato da Lunaria Teatro nell’ambito di “Obiettivo Creatività”, il progetto promosso ormai tre anni fa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Chiavari con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, finalizzato alla valorizzazione del complesso di Capoborgo, nome con cui era nota, anticamente, l’area oggi occupata da Palazzo Rocca e dalla stessa ex chiesa di San Francesco d’Assisi, oggi adibita ad auditorium.
In occasione della Giornata della Memoria, Pietro Montandon leggerà “Yossl Rakover si rivolge a Dio”, testo apparso per la prima volta nel 1946 su un’oscura rivista in lingua yiddish di Buenos Aires, «El diario israelita», sulla quale venne presentato come l’ultimo messaggio scritto da un combattente del ghetto di Varsavia ritrovato «tra cumuli di pietre carbonizzate e ossa umane, sigillato con cura in una piccola bottiglia». Solo successivamente si sarebbe scoperta la vera paternità dell’opera, rivendicata da Zvi Kolitz, ebreo lituano emigrato in Palestina allo scoppio della seconda guerra mondiale e successivamente trasferitosi a New York.
«Concludiamo con questo appuntamento una stagione, lunga più di due anni, di spettacoli e di iniziative, in rete con le diverse realtà del territorio, che hanno coinvolto tutti i luoghi del complesso di Capoborgo e ne hanno valorizzato i molteplici aspetti storici e culturali – dichiarano Daniela Ardini e Giorgio Panni, direttori artistici di Lunaria Teatro –. Inoltre a coronamento del nostro percorso, che ci ha permesso di apportare già diverse migliorie all’Auditorium San Francesco, a breve inaugureremo un nuovo spazio per l’accoglienza ai Musei di Palazzo Rocca e nuovi espositori per le prossime mostre».
«Obiettivo Creatività è il progetto annuale che ci ha permesso di portare il teatro sia in Auditorium che nei luoghi di cultura della città come il Parco Botanico e Palazzo Rocca – dichiara l’assessore alla cultura, Silvia Stanig –. L’incontro con la città, gli ospiti e i ragazzi delle scuole nelle diverse e continue forme di collaborazione ci permettono di sottolineare momenti importanti, affrontare e riflettere su temi di attualità, ripercorrere la storia del territorio e tenere sempre viva la grande responsabilità che abbiamo per quanto riguarda la Memoria. In programma tre nuovi appuntamenti per vivere ancora insieme tutto questo in modo consapevole e al contempo spensierato».
“Obiettivo Creatività” è un progetto del Comune di Chiavari con il sostegno del bando “Luoghi della Cultura” della Fondazione Compagnia di San Paolo, realizzato in collaborazione con la Direzione regionale Musei Liguria e il Museo Archeologico nazionale di Chiavari
OBIETTIVO CREATIVITÀ // Ultimo appuntamento
Auditorium San Francesco
Piazzale San Francesco 1
Giornata della Memoria
venerdì 27 gennaio ore 17
YOSSL RAKOVER SI RIVOLGE A DIO
di Zvi Kolitz
al leggìo Pietro Montandon
alla fisarmonica Julyo Fortunato
produzione Lunaria Teatro
Prezzi
biglietto unico: 5 euro
L’incasso verrà devoluto al Comune di Chiavari per azioni di pubblica utilità.
Info e Prenotazioni
Lunaria Teatro
[www.lunariateatro.it](http://www.lunariateatro.it/)
[www.comune.chiavari.ge.it](http://www.comune.chiavari.ge.it/)
Testo Allegato:
centertopVenerdì 27 gennaio 2023 ore 17Auditorium San Francesco ChiavariYOSSL RAKOVER SI RIVOLGE A DIOdi Zvi Kolitzal leggìo Pietro Montandonalla fisarmonica Julyo Fortunatoproduzione Lunaria TeatroIn occasione del Giorno delle Memoria.Nel settembre del 1946 una oscura rivista in lingua yiddish di Buenos Aires, «El diario israelita», pubblicava Yossl Rakover si rivolge a Dio presentandolo come l’ultimo messaggio scritto da un combattente del ghetto di Varsavia mentre il cerchio della morte si stringeva, minuto dopo minuto, intorno a lui – e ritrovato «tra cumuli di pietre carbonizzate e ossa umane, sigillato con cura in una piccola bottiglia». Pochi conoscevano allora con precisione la storia della rivolta ebraica di Varsavia e della tragedia che con essa si consumò, ma subito il testo dell’ignoto combattente che, simile a un nuovo Giobbe, chiama in causa Dio e il suo silenzio di fronte al trionfo dell’orrore cominciò una lunga e singolare peregrinazione per il mondo, fra Israele, Germania, Francia, Stati Uniti – trasformandosi via via, di traduzione in traduzione, in leggenda. Così la breve e fiera apostrofe a Dio di Yossl Rakover divenne simbolo, lascito testamentario di chi si rivolta contro l’iniquità. E quando il vero autore si fece vivo, rivelandosi come un ebreo lituano emigrato in Palestina allo scoppio della guerra, ci fu chi non volle accettare i fatti. Ne nacque una lunga vicenda di dispute, altamente borgesiana, che finalmente Paul Badde è riuscito a ricostruire: il suo resoconto viene qui proposto insieme a un saggio di Emmanuel Lévinas, che già nel 1955 aveva letto il testo di Kolitz come un «Salmo moderno» nel quale «tutti noi superstiti riconosciamo con sbalordito turbamento la nostra vita».
