
(AGENPARL) – lun 23 gennaio 2023 SULLA CONSIDERAZIONE DI STEFANO BONACCINI: “SE GLI AMICI DI ARTICOLO UNO FOSSERO GLI UNICI A
TORNARE SAREBBE POCA COSA”
A meno di una nuova errata interpretazione da parte degli organi di stampa, sembra questa essere una considerazione svolta dal candidato Bonaccini a proposito delle nuove esigenze politiche del PD che lui si prepara a dirigere in caso di successo. Tralasciando ogni considerazione sullo stile, certamente si tratta di una verità che scaturisce non da un pregiudizio ma da un gioco ormai venuto allo scoperto a seguito della modestissima quantità di voti pervenuti da Articolo Uno al listone presentato dal PD in occasione delle ultime elezioni politiche. Basta leggere gli studi del Censis sugli ultimi flussi elettorali per averne la conferma. L’errore per eccesso che tuttavia compie il neo candidato è riassumere in Articolo Uno le poche forze che arriveranno.
E’ infatti sempre più evidente che Articolo Uno, in quanto tale, e cioè le migliaia di quadri, dirigenti ed elettori che diedero vita a questa sofferta quanto ineludibile scelta politica, non è affatto vero che sono per la gran parte pronti a rientrare da dove furono chiamati ad uscire in nome della ricostruzione della riorganizzazione della sinistra italiana. Gli stessi voti raccolti a settembre dal listone ci dicono infatti che chi presumibilmente deciderà di seguire quel gruppo dirigente che per quattro anni ha sottaciuto questa volontà, saranno molti ma molti meno di quanto si possa sperare ed immaginare circa il contributo che al PD potrà venire. Il prezzo che infatti la sinistra ovunque oggi collocata sarà chiamata a pagare per l’assenza di coraggio,di coerenza, nonché per l’assenza della loro inalienabile assunzione di tutte le responsabilità che ricadono da sempre su chi ha guidato una scissione, sarà Infatti altissimo per tutti.
Il ” bosco” continuerà a farsi rifugio ed a riempirsi piuttosto che a svuotarsi e noi, per parte nostra, che rimaniamo convinti e coerenti con il ” giuramento” svolto quando Articolo Uno nacque, faremo del tutto affinché il processo avviato nel 2017 possa proseguire il suo cammino per restituire alle forze del lavoro e alle parti meno protette della società italiana la rappresentanza politica che hanno perduto e della quale hanno ormai sempre più bisogno a fronte della destra classista, nazionalista e populista che ha preso la guida dell’Italia.
Tanto più alla luce della macchinosa ed insufficientemente comprensibile fase Costituente avviata dal PD e del contraddittorio Manifesto dei Valori congedato proprio in queste ore a sostegno e non in sostituzione di quello già esistente fin dal suo atto fondativo.
Coordinamento Regionale del Lazio “Verso il Partito del Lavoro”