
(AGENPARL) – ven 20 gennaio 2023 EMBARGO ORE 15.00
Buongiorno, si invia in allegato il Bollettino economico n. 1 del 2023.
All’interno della pubblicazione, si segnalano i seguenti passaggi/riquadri:
-pag. 5
“L’inflazione al consumo [nell’area dell’euro] si è mantenuta elevata (9,2 per cento in dicembre su base annualizzata), seppure in flessione da novembre; la componente di fondo ha continuato a rafforzarsi anche per effetto di una trasmissione graduale dei passati rincari energetici”
-pag. 6
“Secondo nostre stime che considerano il complesso degli effetti diretti e indiretti, [in Italia] nella media del quarto trimestre poco più del 70 per cento dell’inflazione complessiva era riconducibile all’energia; nello stesso periodo le misure governative in materia energetica avrebbero mitigato la dinamica dei prezzi al consumo per oltre un punto percentuale”
-> vedere anche a pag. 25 il riquadro “ I RINCARI ENERGETICI E LE IMPLICAZIONI PER L’ATTIVITÀ DELLE IMPRESE ITALIANE”
-> vedere anche a pag. 38 il riquadro “ LA TRASMISSIONE DEI RINCARI ENERGETICI ALL’INFLAZIONE AL CONSUMO IN ITALIA E NELL’AREA DELL’EURO”;
-pag. 14
Riquadro “ANDAMENTI RECENTI NEL MERCATO DEL LAVORO: UN CONFRONTO TRA L’AREA DELL’EURO E GLI STATI UNITI”
-pag. 46
Riquadro “ LA DETENZIONE DI CRIPTOATTIVITÀ DA PARTE DELLE FAMIGLIE ITALIANE “
Un cordiale saluto
Divisione Relazioni con i media
Servizio Comunicazione
Banca d’Italia
Prima di stampare, pensa verde
Think green before you print
Testo Allegato: gennaio
Numero 1 / 2023
Francesco Corsello,
Maria Lisa Rodano,
Aggiornato con i dati disponibili al 13 gennaio 2023, salvo diversa indicazione
Un resoconto annuale dei principali sviluppi dell’economia italiana e internazionale
na miscellanea di studi su tematiche di particolare rilevanza per l’attività della Banca d’Italia
http://www.bancaditalia.it
Copie a stampa possono essere richieste alla casella della Biblioteca Paolo Ba:
L’ECONOMIA INTERNAZIONALE
Il ciclo internazionale
L’area dell’euro
I mercati nanziari internazionali
L’ECONOMIA ITALIANA
La fase ciclica
Le imprese
Le famiglie
Gli scambi con l’estero e la bilancia dei pagamenti
Il mercato del lavoro
La dinamica dei prezzi
Le banche
Il mercato nanziario
La nanza pubblica
AVVERTENZE
il fenomeno non esiste;
il fenomeno esiste, ma i dati non si conoscono;
i dati non raggiungono la cifra signicativa dell’ordine minimo considerato;
i dati sono statisticamente non signicativi;
i dati sono provvisori.
cfr. il
Il quadro ciclico globale è tor
nato a peggiorare nel quarto
tori disponibili, l’attività nei
dizionata dalle ripercussioni
della guerra in Ucraina e dall’elevata inazione – ha
causa delle misure imposte in ottobre e in novembre
per contenere la pandemia di Covid-19. Il commercio
internazionale avrebbe frenato in misura marcata.
zioni internazionali pregurano un aevolimento
debolezza del reddito disponibile delle famiglie e di
Nelle riunioni di novembre e
dicembre la Federal Reserve
menti del tasso di interesse di
di 75 e 50 punti base. Anche
la Bank of England ha innalzato nuovamente il tasso
uciale nelle ultime due riunioni, nella stessa misura,
e ha avviato in novembre il programma di riduzione
hanno risentito di un orientamento delle principali
banche centrali più restrittivo delle attese.I rendi
menti sui titoli pubblici a lungo termine in Europa e
giunturali più recenti, il PIL
masto pressoché stazionario
mo si è mantenuta elevata (9,2 per cento in dicembre
su base annuale), benché in essione da novembre; la
mente accentuata da ottobre. Il marcato recupero del
tasso di partecipazione e il ristagno della produttivitÃ
del lavoro – andamenti che si dierenziano da quelli
native di sostegno alle famiglie hanno contribuito a
zio previsivo dell’Eurosistema dello scorso dicembre, le
stime di crescita del PIL sono state riviste al ribasso per
l’anno in corso; quelle per l’inazione sono state riviste
smissione più intensa e persistente delle pressioni all’o
rigine ai prezzi al consumo e l’innalzamento delle
stime di crescita dei salari.
della BCE ha aumentato i
di 75 e 50 punti base, e ha
mente e a un ritmo costante
per favorire un ritorno tempestivo dell’inazione
plicate alle operazioni mirate di rinanziamento a
nunciato i criteri in base ai quali procederà alla nor
bile, pari in media a 15 miliardi di euro al mese
dall’inizio di marzo e sino alla ne del secondo trime
stre del 2023. Il reinvestimento dei titoli in scadenza
ca (PEPP) proseguirà invece almeno sino alla ne del
L’economia mondiale
le quotazioni
a ritmi meno elevati,
il rialzo dei tassi
ufciali negli Stati Uniti
e nel Regno Unito
Nell’area dell’euro
l’attività è in
rallentamento, mentre
La BCE ha nuovamente
misure per la riduzione
del bilancio
Secondo le nostre stime, in
Italia l’attività si è indebolita
nell’ultimo trimestre dello
scorso anno. Vi avrebbero
contribuito sia l’attenuazione
del recupero del valore aggiunto dei servizi, ritornato
miglie avrebbe rallentato, nonostante i provvedimenti
di sostegno al reddito disponibile in un contesto di
elevata inazione. Le imprese intervistate nell’ambito
dizioni per investire ancora sfavorevoli.
to ad aumentare lievemente
bre, ancora sostenuto dalla
sformazioni delle posizioni
trarsi dei processi negoziali nei servizi, dove è ancora
alta la quota di dipendenti in attesa di rinnovo del
accelererebbe moderatamente.
ne armonizzata al consumo
ha raggiunto nuovi massimi
(12,3 per cento in dicembre
su base annuale), sostenuta
ancora dalla componente
altri beni e dei servizi. Secondo nostre stime che consi
media del quarto trimestre poco più del 70 per cento
prezzi al consumo per oltre un punto percentuale.
bolimento sia della domanda
delle imprese per nalità di investimento sia di quella
ne. Il rialzo dei tassi uciali si è trasmesso al costo del
credito bancario, in misura sostanzialmente in linea
con l’incremento medio nell’area dell’euro. Anche in
Italia le condizioni dei mercati nanziari sono nel
di gennaio intorno a 185 punti base, ben al di sotto
dei valori massimi raggiunti durante lo scorso anno.
Le informazioni preliminari
per il 2022 segnalano una si
bito pubblico sul prodotto. Nelle valutazioni uciali,
cresce il disavanzo di 1,1 punti percentuali di PIL nel
ti. Lo scorso novembre l’Italia ha ricevuto la seconda
tranche dei fondi del Dispositivo per la ripresa e la
nomia italiana continuano
tezza connessa soprattutto con
l’evoluzione del conitto in
Ucraina. Nello scenario di
base si ipotizza che le tensioni associate alla guerra si
mantengano ancora elevate nei primi mesi del 2023 e
si riducano gradualmente lungo l’orizzonte previsivo.
Dopo un aumento di quasi il 4 per cento nel 2022, il
PIL rallenterebbe quest’anno allo 0,6 per cento. La
crescita tornerebbe a raorzarsi nel biennio successivo,
grazie all’accelerazione sia delle esportazioni sia della
domanda interna. L’inazione, salita quasi al 9 per
è cresciuta
mentre la dinamica
rimane elevata,
ancora sospinta
principalmente
cento nello scorso anno, scenderebbe al 6,5 nel 2023 e
in modo più marcato in seguito, portandosi al 2,0 per
Russia all’Europa, il prodotto
si contrarrebbe nel 2023 e nel
sivo; l’inazione salirebbe ulteriormente quest’anno,
per poi scendere decisamente nel prossimo biennio. Lo
scenario non tiene conto di nuove misure introdotte
sfavorevoli; non considera inoltre la possibilità che il
più di quanto suggerito dalle regolarità storiche,
L’ECONOMIA INTERNAZIONALE
1.1
IL CICLO INTERNAZIONALE
L’andamento dell’attività economica nel trimestre estivo è stato divergente tra le
maggiori economie avanzate. Negli Stati Uniti il prodotto è tornato ad aumentare
(tav. 1); si è invece contratto nel Regno Unito e in Giappone. Tra le economie emergenti
il PIL ha accelerato in Cina, beneciando del temporaneo miglioramento del quadro
epidemiologico; la debolezza del mercato immobiliare ha continuato tuttavia a frenare
l’attività . In Russia il PIL è leggermente cresciuto nel confronto con il trimestre
purchasing managers’
, PMI) delle imprese manifatturiere sono scesi nelle economie avanzate, a
attese di indebolimento dell’attività da parte delle imprese si contrappone la tenuta
Andamenti recenti nel mercato del
) avrebbe inoltre sostenuto la crescita anche alla ne
del 2022. Nel Regno Unito la essione dei PMI si accompagna a segnali di un’ulteriore riduzione dei
consumi privati.
Tra le economie emergenti i PMI manifatturieri sono rimasti pressoché stabili. In Cina il prodotto
state adottate stringenti misure di contenimento della pandemia, che hanno portato a interruzioni delle
economico. Il governo ha poi deciso un repentino rilassamento di queste politiche all’inizio di dicembre:
contagi in un contesto caratterizzato da un basso livello di immunizzazione della popolazione e da una
scarsa preparazione del sistema sanitario nazionale.
Paesi avanzati
Area dell’euro
Regno Unito
Stati Uniti
Paesi emergenti
Brasile
Russia
Commercio mondiale
2021
2022
10
20
30
40
50
60
70
80
Giappone
BRI (2)
Cina
area dell’euro
Stati Uniti
Regno Unito
protrarrebbe nell’anno in corso; il tasso di crescita dell’interscambio sarebbe assai inferiore a quello
zo; g.2), guidata dall’e
Secondo il quadro previsivo
per il 2023 pubblicato
dall’OCSE in novembre, il
PIL globale frenerebbe al
gravano rischi prevalentemente al ribasso, inclusi quelli derivanti dalla prosecuzione della guerra in Ucraina,
dal persistere degli elevati livelli di inazione e dalla possibile protratta debolezza dell’attività in Cina.
dall’inizio della guerra in Ucraina; g.3.a), a seguito del rallentamento della
domanda globale. Il 5 dicembre 2022 è entrato in vigore l’embargo dei paesi
di mercato per l’acquisto di greggio di riferimento russo (Ural) fosse superiore al livello massimo ssato dai paesi sanzionanti,
attualmente la quotazione si colloca al di sotto della soglia, rendendola non vincolante.
0
2
4
6
8
10
12
-2
0
2
4
6
8
10
12
area dell’euro
Giappone
Regno Unito
Stati Uniti
201720182019202020212022
I prezzi dei contratti futures sono scesi, mantenendosi al di sotto di 70 euro per megawattora sugli
orizzonti temporali no a dodici mesi. Le quotazioni rimangono tuttavia caratterizzate da una
pronunciata volatilità , connessa anche con i rischi per gli approvvigionamenti legati sia alle tensioni
Nelle ultime due riunioni di novembre e di dicembre, la Federal Reserve ha
funds, portandolo a un livello tra il 4,25 e il 4,5 per cento. Secondo le
un mercato del lavoro caratterizzato ancora da condizioni piuttosto tese, per
tassi di interesse raggiungeranno un valore più alto di quanto previsto in precedenza. Anche la Bank of
riunioni. Il programma di riduzione del proprio bilancio, inizialmente sospeso a causa delle forti
4, 2022), è iniziato il 1°
novembre 2022 con la vendita di una prima tranche di titoli governativi da 750 milioni di sterline e
proseguirà a un ritmo denito di volta in volta sulla base delle condizioni di mercato. Malgrado
l’aumento dell’inazione e il deprezzamento dello yen, la Banca del Giappone ha mantenuto invariati
dicembre ha tuttavia ampliato di 25 punti base la banda di tolleranza sul tasso di rendimento dei titoli
2015 (cfr. il par. 1.3).
2020202120222023
2020202120222023
metalli industriali
materie prime agricole
prezzo TTF (3)
prezzo Henry Hub (4)
futures TTF (3)
futures Henry Hub (4)
prezzo WTI
futures WTI
prezzo Brent
futures Brent
6
12
18
24
30
0
60
120
180
240
300
0
20
40
60
80
100
120
140
0
20
40
60
80
100
120
140
202020212022’23
(1) Per i prezzi a pronti, medie mensili no a dicembre 2022; l’ultimo dato si riferisce alla media dei dati giornalieri dal 1° al 13 gennaio 2023. Per i prezzi futures
i dati si riferiscono alla quotazione del 13 gennaio 2023. – (2) Dollari per barile. – (3) Euro per megawattora. – (4) Euro per megawattora. Prezzo del gas
di rialzi dei tassi uciali, mentre in India in dicembre i tassi sono stati aumentati per la quarta volta
consecutiva. In Cina, dove l’inazione è rimasta contenuta, la Banca centrale ha ridotto i requisiti di
riserva obbligatoria sui depositi per sostenere il usso di credito, in particolare quello indirizzato al
1.2
L’AREA DELL’EURO
Il PIL dell’area dell’euro avrebbe sostanzialmente ristagnato negli ultimi tre mesi dello scorso anno.
rendendo meno vantaggiose le condizioni applicate alla terza serie di operazioni mirate di rinanziamento
, TLTRO3) e annunciando i
criteri generali sulla base dei quali procederà alla normalizzazione del portafoglio dei titoli di politica
REPowerEU
) prevede nuovi fondi a supporto dei piani nazionali di ripresa e
Nei mesi estivi il prodotto
dell’area è aumentato dello
0,3 per cento sul trimestre
precedente (tav. 2),
sostenuto dalla marcata espansione degli
investimenti e da quella più moderata dei
ha sottratto circa un punto percentuale alla
esportazioni. Ã? proseguito l’aumento del valore
aggiunto nei servizi, che ha continuato a
beneciare del buon andamento delle attivitÃ
turistiche e ricreative, e nell’industria in senso
costruzioni. L’attività è cresciuta in tutte le
principali economie, in misura più sostenuta in
Italia e in Germania.
turieri sono diminuiti, di pari passo con il nuovo peggioramento del clima di ducia nell’industria;
prattutto dalle attese più favorevoli sulla situazione economica generale e su quella personale,
mantenendosi tuttavia sotto la media di lungo periodo. L’indicatore €
coin, che misura la dinami
Fonte: elaborazioni su statistiche nazionali e su dati Eurostat.
variazioni sul periodo precedente. – (2) Dati mensili; variazione sul
periodo corrispondente dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo
(IPCA). – (3) Dati annuali medi; variazione sul periodo corrispondente
In dicembre l’inazione al consumo è scesa nuovamente (al 9,2 per cento, dal
10,1 in novembre), segnando nel bimestre le prime riduzioni dall’estate del
2021 (g. 5). La dinamica dei prezzi continua a essere sostenuta dalla
cento in ottobre al 25,5 in dicembre). L’inazione è stata sospinta sia
dall’accelerazione dei prezzi dei prodotti alimentari (13,8 per cento) sia dal
raorzamento della componente di fondo, collocatasi al 5,2 per cento. Nel quarto trimestre
La
capitolo 2).
annuali moderati. Includendo le componenti una tantum, i salari sono
cresciuti del 2,9 per cento sui dodici mesi (da 2,5 nel secondo trimestre; cfr. il
in misura maggiore,
seppure ancora
limitata, ai salari
20152016201720182019202020212022
-11,5
12,4
-2,5
-2,0
-1,5
-1,0
-0,5
-2,5
-2,0
-1,5
-1,0
-0,5
â?¬-coin (1)
PIL (2)
(1) Per €-coin, stime mensili della variazione del PIL sul trimestre precedente,
, 57, 2009. Idati
20182019
2016
2015
2017
20212022
beni energetici
beni alimentari freschi
beni alimentari trasformati
servizi
beni non alimentari e non energetici
totale
).
dell’incremento del salario minimo in alcuni paesi, tra cui la Germania, e dell’attivazione dei
meccanismi di indicizzazione all’inazione in Francia e in Belgio. Nel complesso dell’area tuttavia
tra salari e prezzi. Tra le altre pressioni all’origine, i prezzi alla produzione dei beni venduti sul
mercato interno hanno continuato a rallentare in novembre (al 27,1 per cento); quelli dei beni di
Nel corso del 2022 il numero di occupati nell’area dell’euro e negli Stati Uniti ha superato i livelli
Dopo il deciso calo durante le fasi iniziali
della pandemia, nell’area dell’euro il tasso di
tra i 15 e i 64 anni è aumentato in misura
sensibile (gura A) e si colloca attualmente
sui valori massimi dall’inizio della rilevazione.
Il buon andamento dell’oerta di lavoro si è
associato al recupero dell’occupazione, tornata
sopra i livelli precedenti la pandemia in tutti i
di intrattenimento e di cura delle persone; le
attivazioni e le cessazioni di posizioni lavorative
non segnalano variazioni signicative del tasso di
turnover dei lavoratori (gura B, pannelli a e b).
Il valore rappresenta il minimo dal 1990 (anno di inizio della rilevazione) per l’area, e dal 1968 per gli Stati Uniti.
Negli Stati Uniti il PIL ha superato i livelli pre
pandemici nel primo trimestre del 2021, nell’area solo alla ne dello stesso
Approssimato dal rapporto tra le posizioni lavorative per le quali è in corso un reclutamento e la somma di queste ultime e
area dell’euro
Stati Uniti
2019
2020
2021
2022
Variazioni nella ripartizione del valore aggiunto tra i due fattori produttivi (lavoro e capitale)
possono fornire ulteriori indicazioni relative alle pressioni inazionistiche. A parità di altre
condizioni (struttura di mercato e tecnologia), un aumento della quota del lavoro può spingere le
imprese a recuperare margini di protto aumentando i propri prezzi di vendita; questo è accaduto
Le ragioni di scambio misurano i prezzi aggregati dei beni e servizi che un’economia esporta in relazione ai prezzi dei
Tale fenomeno non si è invece vericato negli Stati Uniti.
area dell’euro
Stati Uniti
di
t
a
s
s
o
di
Stati
niti
tasso
dimissioni
S
t
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ti Uniti
area dell’euro
Stati Uniti
1°2°3°4°1°2°3°4°1°2°3°4°1°2°3°
2019202020212022
1°2°3°4°1°2°3°4°1°2°3°4°1°2°3°
2019202020212022
1°2°3°4°1°2°3°4°1°2°3°4°1°2°3°
2019202020212022
Dopo il rialzo osservato all’inizio della pandemia, nel corso del 2021 la percentuale del valore
aggiunto destinata a remunerare il lavoro (quota del lavoro) si è stabilizzata, sia nell’area sia negli
non ha subito variazioni signicative a seguito del successivo eccezionale incremento dei prezzi dei
La recente sostanziale stabilità della quota del lavoro – che a parità di condizioni diminuisce al
ridursi del reddito da lavoro reale per occupato, al crescere della produttività del lavoro oppure
Negli Stati Uniti la dinamica salariale è sostenuta, ma la quota del lavoro è rimasta stabile in
quota del lavoro, a fronte dell’evoluzione sfavorevole delle ragioni di scambio.
essere scomposta nel prodotto di tre termini: (a) il reddito da lavoro reale per occupato, pari al numeratore della quota del
lavoro in rapporto al deatore dei consumi e al numero di occupati; (b) le ragioni di scambio; (c) la produttività reale per
occupato, pari al PIL reale diviso per il numero di occupati.
2022
-10
-10
4°1°2°
3°4°1°2°3°4°1°2°3°
20192020
2021
2022
salari reali
ragioni di scambio (2)
quota del lavoro
-10
produttività del lavoro (2)
(1) Per una descrizione della costruzione delle variabili, cfr. la nota 7. – (2) Le ragioni di scambio e la produttività del lavoro sono espresse all’inverso, dato
Secondo le proiezioni puntuali dell’Eurosistema pubblicate in dicembre,
l’inazione nell’area si ridurrebbe dall’8,4 per cento nella media del 2022 al 6,3
nell’anno in corso e al 3,4 nel 2024; nel 2025 la dinamica dei prezzi si
collocherebbe al 2,3 per cento. La componente di fondo sarebbe in lieve
aumento nel 2023, al 4,2 per cento, e scenderebbe no al 2,4 nel 2025. La
revisione al rialzo dell’inazione, di circa un punto percentuale nella media del
ressioni all’origine e della loro trasmissione,
della BCE, in novembre la mediana
cento, dal 3,0 rilevata sin da luglio). Secondo le indagini della Commissione
europea, in dicembre le attese dei consumatori circa l’andamento dei prezzi al
consumo nei successivi dodici mesi hanno confermato la tendenza alla riduzione in
atto dalla scorsa primavera. Anche le intenzioni di aumento dei propri listini delle
imprese nei successivi tre mesi si sono leggermente attenuate.
sono diminuiti sugli orizzonti a breve e a medio termine. Sulle scadenze a due e a
per il rischio di inazione. Anche sull’orizzonte tra cinque e dieci anni in avanti i
(condotta dalla BCE tra il 28 novembre e il 1° dicembre 2022) collocano il ritorno dell’inazione
l’inazione risulti compresa tra 1,5 e 2,5 per cento in media nel periodo 2023
27 è lievemente aumentata
An analysis of objective ination expectations and ination
risk premia
, Banca d’Italia, Temi di discussione, 1380, 2022.
di stabilità dei prezzi
  0
0   0,5
0,5   1
1   1,5
1,5   2
2   2,5
2,5   3
3   4
� 4
L
S
(
) (2)
MA
(
2
0
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(3)
2 anni
5 anni
5-10 anni
’18
’20
’21
’22
)45
201
2019202020212022
’23
BCE ha ulteriormente
aumentato, di 0,75 e 0,5
punti percentuali, i tassi di
interesse di riferimento nelle
riunioni di ottobre e
portando a 2,5 punti
l’incremento complessivo da luglio e collocando il
tasso sui depositi delle banche presso l’Eurosistema al
2,0 per cento (g. 7). Il Consiglio valuta che i tassi
dovranno ancora salire signicativamente e a un
ritmo costante per favorire un ritorno tempestivo
stabilità dei prezzi. Le decisioni future sui tassi
continueranno però a essere prese in base
2022 e no alla scadenza
si considerava la durata complessiva delle operazioni. La modica è volta ad assicurare che anche il
Nella riunione di dicembre il Consiglio ha annunciato i criteri in base ai quali procederà alla
, APP) sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema reinvestirÃ
solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. La riduzione sarà pari in media a 15 miliardi
di euro al mese sino alla ne del secondo trimestre del 2023; gli interventi successivi verranno
di titoli pubblici e privati per l’emergenza pandemica (
Pandemic Emergency Purchase Programme
PEPP) proseguirà almeno sino alla ne del 2024 e sarà condotto in maniera essibile; tale essibilitÃ
Il Transmission Protection Instrument: il nuovo strumento della BCE
, 4, 2022), a contrastare
In novembre la crescita sui tre mesi e in ragione d’anno dei prestiti bancari alle
operazioni di rifinanziamento principali: tasso fisso
depositi overnight presso l'Eurosistema
operazioni di rifinanziamento marginale
Eonia
â?¬STR
Euribor a 3 mesi
OIS a 10 anni
022'
-0,8
-0,4
0,0
0,4
0,8
1,2
1,6
2,0
2,4
2,8
3,2
-0,8
-0,4
0,0
0,4
0,8
1,2
1,6
2,0
2,4
2,8
3,2
(1) Dal 1° ottobre 2019 €STR è un nuovo tasso di riferimento overnight per
economiche e dell’inasprimento delle condizioni
di nanziamento. Il credito ha rallentato in
Germania, Francia e Italia e si è contratto in
Spagna. Anche la dinamica dei prestiti alle
Il costo dei nanziamenti a imprese e famiglie è
cresciuto, a seguito del rialzo dei tassi uciali in
atto dallo scorso luglio. Tra agosto e novembre
non nanziarie nell’area è salito di circa 130 punti
base, al 3,1 per cento; rialzi di entità analoga si
sono osservati in tutti i principali paesi (per l’Italia,
evoluzione dell’inazione, si può nel complesso
valutare che in termini reali il costo del credito si
sia mantenuto su livelli relativamente vantaggiosi,
soprattutto sugli orizzonti più brevi. I tassi di
interesse sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di
abitazioni sono cresciuti di circa 60 punti, al 2,8
Al termine dello scorso
ropea e il Consiglio della
l’approvazione dei piani
nazionali di ripresa e resilienza, fornendo una valutazione positiva di quello
società non finanziarie
famiglie per l'acquisto di abitazioni
famiglie
società non finanziarie
201420152016201720182019202020212022
201420152016201720182019202020212022
terza richiesta di
pagamento
seconda r
del
onda r
di
pagamento
prima richiesta di
pagamento
IT
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PT
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2)
CY
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PL
2)
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2)
NL
2)
HU
(1) I paesi sull’asse delle ascisse sono ordinati secondo la data di
presentazione delle richieste di pagamento e di erogazione dei relativi fondi,
di erogazione del prenanziamento o, nel caso in cui i fondi non siano ancora
stati erogati, sulla base della data di approvazione o di presentazione del
piano. Per le sigle dei paesi, cfr.
Manuale interistituzionale di convenzioni
. – (2) I piani di Bulgaria, Paesi Bassi, Polonia,
Svezia e Ungheria sono stati approvati successivamente alla scadenza
del termine per la richiesta del prenanziamento dei fondi assegnati. –
stribuiti ai paesi membri nel 2022 si colloca intorno a 74 miliardi di euro. In particolare dallo scorso
ottobre sono stati erogati oltre 25 miliardi, 21 dei quali relativi alla seconda rata dell’Italia
, che ha
inoltre richiesto il pagamento della terza lo scorso dicembre (g.9; cfr. il par. 2.9). Finora la Com
missione ha raccolto sul mercato dei capitali oltre 260 miliardi. Il rendimento dei titoli europei con
Lo scorso dicembre il Parlamento europeo e il Consiglio della UE hanno raggiunto un primo
i cui fondi potranno essere utilizzati nei piani nazionali
. Una
avrà ottenuto l’approvazione nale, gli Stati membri potranno ricevere risorse
aggiuntive includendo un apposito capitolo all’interno del proprio piano nazionale.
1.3
I MERCATI FINANZIARI INTERNAZIONALI
migliorate, beneciando dell’attenuarsi dell’incertezza sulla politica di bilancio nel Regno Unito e
maggiori economie avanzate. Dopo le riunioni di dicembre delle principali banche centrali dei paesi
un livello inferiore ai valori di ottobre. Si è interrotto l’apprezzamento del dollaro statunitense in atto
pubblici a lungo termine delle maggiori economie avanzate, ad eccezione di
quelli giapponesi (cfr. il par. 1.1), sono sensibilmente diminuiti, rientrando su
valori prossimi ai rendimenti del primo semestre dello scorso anno (g.10.a).
delle principali banche centrali. Negli Stati Uniti si è acuito il dierenziale
con l’accresciuta probabilità di un rallentamento dell’attività economica. Nel Regno Unito la minore
incertezza sulla politica scale, in seguito all’approvazione di una proposta di legge di bilancio di
impulso alla riduzione dei rendimenti su ogni orizzonte temporale. I corsi azionari sono cresciuti in
In base a tale meccanismo l’erogazione dei fondi del piano nazionale e del 65 per cento di quelli previsti dal Fondo per lo
sviluppo e la coesione è subordinata all’attuazione di 27 traguardi circa lo stato di diritto, l’indipendenza giudiziaria e la lotta alla
corruzione.
In particolare l’Italia ha ricevuto 10 miliardi sotto forma di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti. La Romania ha ottenuto 2,6 miliardi
Ai 225 miliardi di prestiti non utilizzati del programma NGEU si aggiungono 20 miliardi di nuove sovvenzioni. Si prevede
inoltre la possibilità di trasferire ulteriori risorse attingendo da altri fondi europei.
di dicembre delle banche centrali delle maggiori economie avanzate. I rendimenti sui titoli pubblici
decennali europei, inglesi e statunitensi sono tornati a salire temporaneamente, pur rimanendo su
dei rendimenti dei titoli pubblici è
corsi azionari
si è
, pur rimanendo su livelli superiori a
.c).
Le attese di riduzione dei
tassi di
interesse negli Stati Uniti e
egli altri paesi
hanno inuenzato
l’andamento del tasso di cambio del dollaro con
dollaro si è apprezzato di circa l’11
(g. 11); anche il
Il costo di assicurarsi contro un forte
– si è
ridotto, ma rimane superiore a quello per un
forte apprezzamento (g.12). Tra gli operatori
2019202020212022
’23
201920202021
2022’23
2019202020212022
’23
Giappone
Stati Un
area dell’euro
Regno Unito
Fonte: Renitiv.
benchmark decennali dei paesi dell’area
& Poor’s 500 per gli Stati Uniti.
201720182019202020212022
’23
0,95
1,00
1,05
1,10
1,15
1,20
1,25
dollaro/euro
effettivo nominale dell’euro (1)
aumentate signicativamente le posizioni lunghe
in euro.
In Giappone alla ne di ottobre sono proseguiti
gli interventi della Banca centrale sul mercato
dei cambi per contrastare il deprezzamento
o yen giapponese,
interventi,
avrebbe beneciato del calo del prezzo del
correnti. Il renminbi si è apprezzato sul dollaro,
in dicembre
, in
sono sostanzialmente diminuiti
in atto dall’inizio
2017201820192020
2022’23
-40
-30
-20
-10
L’ECONOMIA ITALIANA
2.1
LA FASE CICLICA
In Italia il PIL ha continuato ad aumentare nel
trimestre estivo; secondo le indicazioni dei nostri
Nei mesi estivi il PIL è
aumentato in Italia dello 0,5
per cento sul trimestre
precedente (g.13 e tav.3),
superando di quasi 2 punti percentuali il valore
rilevato prima della pandemia. La crescita è stata
sostenuta dalla domanda nazionale. Ã? continuata
la forte espansione dei consumi delle famiglie; gli
investimenti ssi lordi sono aumentati, seppure in
’11’12’13’14’15’16’17’18’19
’20’21’22
100
110
120
130
140
100
105
110
115
120
PIL
consumi e investimenti
esportazioni (2)
Importazioni di beni e servizi
14,7
Consumi nazionali
spesa delle famiglie (3)
spesa delle Amministrazioni pubbliche
Investimenti ssi lordi
16,5
costruzioni
beni strumentali (4)
12,1
Variazione delle scorte (5)
Esportazioni di beni e servizi
13,4
costruzioni, osservata per la prima volta dall’inizio
del 2020. Per contro l’interscambio con l’estero ha
sottratto 1,3 punti percentuali alla dinamica del
PIL: le esportazioni hanno ristagnato a fronte di un
rialzo marcato delle importazioni (cfr. il par. 2.4).
Dal lato dell’oerta, il valore aggiunto è cresciuto
nei servizi, in particolare in quelli legati alle attivitÃ
ricreative e turistiche, mentre si è ridotto
Secondo le stime dei modelli
della Banca d’Italia, nel
quarto trimestre l’attivitÃ
economica si è indebolita
nel confronto con il periodo precedente; vi
erratiche, si è mantenuto su valori negativi (g.14). Nel complesso del 2022 il PIL sarebbe aumentato di
quasi il 4 per cento (cfr. il par.2.10).
2.2
LE IMPRESE
costi ancora elevati dell’energia e dell’indebolimento della domanda. Dopo l’espansione nel secondo e terzo
Sulla base delle nostre stime – che tengono conto sia dei più recenti dati ad alta
valutazioni espresse dalle imprese in dicembre – nel quarto trimestre la produzione
industriale si è ridotta (g.15). Dall’inizio dell’estate i comparti in maggiore
I giudizi espressi dalle imprese manifatturiere nella media del quarto trimestre
indicano una essione dell’attività , come rilevato sia dall’indice PMI sia dalle indagini
(cfr.il riquadro:
e l’incertezza connessa con il conitto in Ucraina. Nei servizi gli indicatori di ducia
inchieste della Banca d’Italia condotte tra novembre e dicembre
, secondo cui i giudizi delle imprese sulla
Per approfondimenti, cfr.
, Banca d’Italia, Statistiche, 16 gennaio 2023.
20152016201720182019
20212022
1
2
,1
4,5
-8
-7
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
1
2
3
-8
-7
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
1
2
3
Ita-coin (1)
PIL (2)
(1) Stime mensili della variazione del PIL sul trimestre precedente, depurata
. – (2) Dati
un terzo di quelle dei servizi continuano a indicare che le dicoltà legate al costo dell’energia sono analoghe
o superiori nel confronto con i mesi estivi. I problemi di approvvigionamento di materie prime e di input
con un’ulteriore accelerazione dopo l’aggressione russa dell’Ucraina nello scorso febbraio. Questi
andamenti hanno inuenzato i costi operativi, la redditività e la vulnerabilità nanziaria delle imprese,
con ripercussioni anche sui piani di produzione e di investimento.
energy input-output
pass-through
pass-through
modicare i propri processi produttivi per adeguarli al nuovo contesto.
-100
-75
-25
-60
-45
-30
-15
104
108
112
116
20152016201720182019
MI ma
(
pe
sul t
giudizi sulla
situaz
ione economica generale (3)
202020212022
015
2016201720182019
20212022
Saldo in punti percentuali tra le risposte “migliori” e “peggiori” al quesito sulle condizioni economiche generali (cfr
più alti per i carburanti avrebbero avuto un impatto più limitato, ma rappresenterebbero una quota
Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi
di chiudere l’esercizio 2022 in perdita e di ridurre l’impiego di lavoro nei sei mesi successivi
agricolturacostruzionimanifatturaservizi
(escl.
trasporti)
trasportitotale
altri
energia termica
carburanti
energia elettrica
agricolturacostruzionimanifatturaservizi
(escl.
trasporti)
trasportitotale
costi diretti
costi indiretti
energy input-output
energy input-output
(in terajoule) un coefficiente di conversione
utilizzano medie trimestrali dei prezzi a pronti giornalieri.
nel 2023 erano più diuse per il primo gruppo di aziende (gura B, pannelloa).
Le strategie maggiormente utilizzate dalle imprese nei primi nove mesi del 2022 a fronte
di protto (gura B, pannello b); l’adozione di queste strategie, insieme alla diminuzione delle
ore di funzionamento degli impianti, è stata particolarmente diusa tra le imprese energivore,
mentre il ricorso all’autoproduzione di energia è stato più comune tra le rimanenti. La quota
di imprese che al momento del sondaggio avevano investito in macchinari più ecienti o che
avevano adeguato gli impianti a fonti alternative è invece risultata contenuta in entrambi i gruppi
di aziende; dalle interviste è emersa tuttavia da parte di quelle energivore l’intenzione di ricorrere
con maggiore frequenza all’adeguamento degli impianti a fonti alternative e all’autoproduzione
10
20
30
40
50
60
70
funzionamento
degli
mpianti
investimenti
in
acchinari
più efficienti
adeguamento
fonti alternative
rinegoziazione
dei contratti
aumento del
ricorso
ad
autoproduzione
riduzione
dei
margini
di
rofitto
aumento
dei prezzi
di
endita
energivore (misure adottate nei primi 9 mesi del 2022)
energivore (misure previste per i successivi 6 mesi)
non energivore (misure adottate nei primi 9 mesi del 2022)
non energivore (misure previste nei successivi 6 mesi)
dita d’esercizio
2022
riduzione attesa
investimenti 2023
riduzione ore lavorate
energivore
non energivore
Fonte:
elaborazioni su dati del
Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi
, Banca d’Italia, Statistiche, 7 novembre 2022.
Gli investimenti hanno rallentato nel terzo trimestre (allo 0,8 per cento sul
di un’accelerazione di quella in impianti e macchinari. Secondo nostre
valutazioni, confermate dai dati sul valore dei contratti di leasing per il
nanziamento dei veicoli industriali e dei beni strumentali di fonte Associazione
italiana leasing (Assilea), nel quarto trimestre gli investimenti avrebbero ristagnato. Nell’ambito delle
indagini della Banca d’Italia, le imprese considerano le condizioni per investire ancora negative
(g.16), sebbene la quota di aziende che si attendono un’espansione degli investimenti per il
g.17), interrompendo il
2021; sono per contro del 5 per cento più bassi
Sondaggio congiunturale sul mer
cato delle abitazioni in Italia
preguravano un
nuovo calo delle quotazioni – con riferimento al
proprio mercato e a quello nazionale – sia nel
quarto trimestre sia nel biennio successivo alla ri
levazione. Su queste valutazioni continuano a pesare l’attesa debolezza della domanda e il rialzo dei
tassi sui mutui (cfr. il par. 2.7). Le evidenze desunte dagli annunci presenti sulla piattaforma digitale
Immobiliare.it in ottobre e in novembre si confermano coerenti con un rallentamento del mercato.
Nel terzo trimestre il debito complessivo delle imprese in percentuale del PIL è
nominale. Questo indicatore rimane molto al di sotto di quello medio dell’area
storico.
20122013201420152016201720182019
20212022
prezzi (1)
prezzi in termini reali (1) (2)
numero di compravendite (3)
-12
Fonte: elaborazioni su dati Osservatorio del mercato immobiliare (OMI)
(1) Variazioni sul periodo corrispondente. – (2) Prezzi delle abitazioni
20152016201720182019202020212022
’23
-50
-40
-30
-20
-10
-50
-40
-30
-20
-10
costruzioni
servizi
’06’07’08’09’10’11’12’13’14’15’16’17’18’19’20’21
-70
-60
-50
-40
-30
-20
-10
-70
-60
-50
-40
-30
-20
-10
totale economia
industria in senso stretto
2.3
LE FAMIGLIE
La spesa delle famiglie è nuovamente aumentata in
misura signicativa nel terzo trimestre; si sarebbe
indebolita nella parte nale dell’anno, nonostante gli
interventi governativi adottati per calmierare i prezzi
soprattutto dei nuclei meno abbienti. La propensione
al risparmio ha continuato a diminuire, riportandosi
Nel trimestre estivo la spesa
delle famiglie è cresciuta in
misura sostenuta, sospinta
da tutte le componenti,
tranne i beni non durevoli.
Il reddito disponibile delle famiglie in termini reali
è aumentato lievemente sui tre mesi precedenti,
anche grazie al sostegno derivante dagli interventi
governativi
. La propensione al risparmio è
diminuita (al 7,1 per cento; g.19), riportandosi
sui valori osservati prima della crisi sanitaria. Il
complesso delle misure disposte dal Governo per
e per sostenere il reddito disponibile ha attenuato
2022 (da 0,8 a 2,0 punti percentuali); cfr.
(a) Italia: componenti del debito (1)
(b) Italia e area dell’euro
100
110
120
differenza (2)
Italia
area dell’euro
100
100
titoli
prestiti bancari a
medio e a lungo termine
prestiti bancari
a breve termine
altri prestiti
20152016201720182019202020212022
201520162017201820192020
0
2
2
20
1
20122013201420152016201720182019202020212022
p
esa
per
consumi
2)
propensione al
)
propensione al
parmio
l’impatto dello shock inazionistico sul potere
d’acquisto delle famiglie nel 2022 e ha fortemente
lentato nella parte nale dell’anno in linea con il
calo, seppure modesto, dell’indicatore dei consumi
to alla ne del 2022, trainato da un miglioramento
dei giudizi e delle attese sulla situazione economica
generale, tra cui quelle sulla disoccupazione (cfr. il
par. 2.5 e g.20); l’indicatore complessivo rimane
tuttavia su livelli inferiori a quelli precedenti la
pandemia.
Nel terzo trimestre il debito
porto al reddito disponibile
riodo precedente, al 63,5 per cento (g.21.a). Ã? salita leggermente l’incidenza degli
oneri sostenuti per il servizio del debito (spesa per interessi e restituzione del capitale). Anche in rapporto
N. Curci, M. Savegnago, G. Zevi e R. Zizza,
e redistributive eects of ination: a microsimulation analysis for Italy
, Banca d’Italia,
Questioni di economia e nanza, 738, 2022.
ridotto lo sconto sulle accise sui carburanti (DL 179/22; cfr. il par. 2.9).
-40
160
100
110
120
130
clima di fiducia, medie mobili di 3 termini
clima di fiducia, valori puntuali
aspettative di disoccupazione (2)
2016
2017
2018
2019
9,0
9,5
10,0
10,5
11,0
20152016201720182019202020212022
2015201620172018201920202021
r
estiti
bancari
a breve termin
servizio
)
)
Italia
area dell’euro
iti bancari a medio e a lungo
reddito, ussi cumulati su 4 trimestri. – (2) Stima degli oneri per il servizio del debito (pagamento di interessi più rimborso delle quote di capitale) imputabili
al PIL il debito delle famiglie si è ridotto, seppure in misura lieve, al 42,6 per cento (contro 58,2 nell’area
dell’euro; g.21.b).
2.4
GLI SCAMBI CON L’ESTERO E LA BILANCIA DEI PAGAMENTI
Nel terzo trimestre si è arrestata la crescita delle esportazioni, mentre è proseguita a ritmi sostenuti quella delle
importazioni. Nei mesi autunnali le vendite all’estero di beni sarebbero rimaste stabili, mentre gli acquisti
disavanzo di conto corrente. Sono continuati i disinvestimenti esteri in titoli di Stato italiani, in un contesto di
Dopo la forte espansione nel primo semestre, le esportazioni in volume sono
rimaste pressoché invariate nei mesi estivi, frenate dal marcato rallentamento
delle vendite di beni e dal calo di quelle di servizi (tav. 4). Le esportazioni di beni
sono state sostenute dai mercati esterni all’area dell’euro – in particolare dagli
fronte di una diminuzione delle vendite nei principali partner dell’area.
Icontributi positivi più ampi sono derivati dalla farmaceutica e dagli altri mezzi di trasporto (soprattutto
dalla vendita di navi), mentre si è rilevata una contrazione nella maggior parte dei restanti comparti.
Sono proseguite sia la marcata espansione delle importazioni dei beni, anche in relazione al buon
andamento degli investimenti in beni strumentali (cfr. il par. 2.2), sia, in misura ancora maggiore, la
crescita di quelle dei servizi. Sulla prima componente hanno inciso in modo signicativo gli acquisti
servizi è in prevalenza dovuta alla ripresa dei viaggi all’estero da parte dei residenti.
Secondo nostre stime, nel bimestre ottobre
novembre le esportazioni di beni in
Esportazioni
sui mercati dell’area dell’euro
sui mercati esterni all’area (2)
Servizi
Importazioni
dai mercati dell’area dell’euro
dai mercati esterni all’area (2)
Servizi
stagionalità , nel bimestre ottobre
novembre le
Nei primi undici mesi del
rente è stato negativo per
16,3 miliardi di euro, con
tro un surplus di 53,7 nello
stesso periodo dello scorso
mente agli eccezionali rincari delle materie prime
gliorato, beneciando del raddoppio del surplus
della bilancia turistica nel confronto con lo stesso
periodo del 2021, a fronte del maggiore disavanzo
Tra gennaio e novembre
del 2022 sono continuate
portafoglio italiani da parte
degli investitori esteri; i disinvestimenti hanno riguardato soprattutto titoli pubblici (67,3 miliardi), in
Portfolio Fund Research relativi a un campione di fondi di investimento internazionali, tra dicembre
li al comparto obbligazionario sarebbero stati interamente controbilanciati da lievi deussi in quello
Figura 23
2011201220132014201520162017
20182019202020212022
eni
beni energetici
beni non energetici
servizi
redditi primari
redditi secondari
conto corrente
20112012
2013
2014
2015
2016
2017
20182019
202020212022
esportazioni di beni in volume (1)
giudizi sugli ordini esteri (2)
PMI ordini esteri (3)
Nel complesso dei primi undici mesi del 2022 si è interrotta la tendenza più che decennale agli acquisti
di fondi esteri, in particolare da parte delle famiglie
italiane; nello stesso periodo si sono registrati
72,9 miliardi di investimenti nelle altre attività di
portafoglio, quasi esclusivamente titoli di debito a
assicurazioni residenti. Questi deussi sono stati
solo parzialmente compensati dall’aumento della
prestiti e depositi. Il saldo passivo della Banca d’Italia
era pari a 684 miliardi alla ne di dicembre, in
lieve miglioramento nel confronto con la ne di
in novembre della seconda rata relativa al Dispositivo
dell’Italia era creditoria per
105,8 miliardi, pari al 5,7
risultava in marginale miglioramento:
l’apprezzamento del dollaro statunitense rilevato
nel terzo trimestre ha indotto aggiustamenti di
valutazione positivi sulle attività , che hanno più
che compensato il saldo negativo di conto
corrente.
Conto corrente
per memoria:
Merci
Servizi
Redditi primari
Redditi secondari
Conto capitale
Conto nanziario
Investimenti di portafoglio
Derivati
Altri investimenti (3)
Variazione riserve ufficiali (4)
Errori e omissioni
-1.400
-1.200
-1.000
-800
-600
-400
-200
-1.400
-1.200
-1.000
-800
-600
-400
-200
saldo conto corrente e conto capitale
investimenti italiani in titoli esteri (segno invertito)
investimenti esteri in titoli privati italiani (escluse obbl. bancarie)
investimenti esteri in obbligazioni bancarie italiane
investimenti esteri in titoli pubblici italiani
raccolta netta all'estero delle banche residenti (2)
altre voci (3)
TARGET2 (fine mese)
(1) Utilizzando l’identità contabile della bilancia dei pagamenti, un
miglioramento del saldo passivo della Banca d’Italia nei confronti della BCE
parte dei non residenti (maggiori passività ), disinvestimenti di attività estere
da parte dei residenti (minori attività ) o un saldo di conto corrente e conto
capitale in attivo. Flussi cumulati a partire da luglio 2011. – (2) Raccolta
2.5
IL MERCATO DEL LAVORO
Nel terzo trimestre l’occupazione e le ore lavorate si sono stabilizzate sui livelli elevati del periodo precedente.
Nei mesi estivi si è interrotta l’espansione degli occupati (g. 25.a): all’aumento
nella manifattura (0,6 per cento sul periodo precedente) si è contrapposto il
calo nelle costruzioni (
0,8 per cento), il primo dalla ne del 2020; nei servizi
privati l’occupazione è rimasta invece invariata. Anche le ore lavorate totali e
variazioni nulle.Il ricorso alle integrazioni salariali si è nel complesso stabilizzato, dopo la rapida
Indicazioni simili provengono dal numero di lavoratori che, benché formalmente occupati, risultano
temporaneamente assenti dal posto di lavoro: questo indicatore, che include anche i dipendenti in
cassa integrazione, è sceso su valori inferiori a quelli precedenti l’emergenza sanitaria.La crescita
cui ha pesato il calo nei servizi; è proseguita invece l’espansione della componente a tempo
quarto trimestre consecutivo si è ampliato il numero di lavoratori autonomi, che rimane tuttavia di
2019
-300
-200
-100
-300
-200
-100
tempo indeterminato
tempo determinato
apprendistato
totale
’09
’10
’11
’12
’13
’14
’15
’16
’17
’18
’19
8.00
9.000
10.000
11.000
12.000
.000
21.500
22.500
23.500
24.500
25.500
26.500
occupati (CET) (3)
occupati (RFL) (4)
ore lavorate (5)
ti destagionalizzati. Il valore
lude tutte le persone residenti
Rilevazione sulle forze di lavoro
andamento lievemente favorevole dell’occupazione per gli ultimi mesi del 2022,
nonostante il quadro congiunturale debole. Nella media del bimestre ottobre
novembre il numero di occupati è aumentato dello 0,2 per cento sul trimestre
precedente, malgrado il leggero calo in novembre. La crescita è ascrivibile
all’espansione del lavoro alle dipendenze (0,5 per cento), nuovamente sospinta,
lavoro (g. 25.b)
tenuta. L’indicatore elaborato dalla Commissione europea sulle attese delle aziende italiane riguardanti
l’occupazione a tre mesi è rimasto sostanzialmente stabile e compatibile con un ampliamento della
Nel terzo trimestre il tasso di disoccupazione si è collocato su valori storicamente
indicatori di tensione sul mercato del lavoro elaborati da Eurostat segnalano che il grado di
sottoutilizzo della forza lavoro, dopo il picco raggiunto durante la pandemia, è tornato su livelli
. Il tasso di disoccupazione si è ulteriormente ridotto, di un decimo di
novembre; quello di partecipazione è per contro rimasto stabile.
è stata pari all’1,8 per cento nel confronto con lo stesso periodo dell’anno
Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Banca d’Italia e ANPAL,
Il mercato del lavoro: dati e analisi
, novembre 2022.
L’indicatore include il part
time involontario, le persone in cerca di occupazione ma non immediatamente disponibili al lavoro e
quelle che sarebbero disponibili a iniziare un impiego, pur non cercandolo attivamente.
’08’09’10’11’12’13’14’15’16’17’18’19’20’21’22
disoccupazione
partecipazione (2)
100
200
300
400
500
600
700
800
900
100
200
300
400
500
600
700
800
900
’08’09’10’11’12’13’14’15’16’17’18’19
. La crescita del costo del lavoro orario (1,6 per
sono invece aumentate dell’1,2 per cento su
pubblico; nel comparto privato non agricolo la dinamica è rimasta invariata all’1,0 per cento. Gli
. Nel commercio è stato siglato in dicembre un accordo ponte, che prevede
prossimo aprile, in attesa del rinnovo denitivo. Nel 2023 la dinamica salariale accelererebbe
moderatamente (cfr. il par. 2.10), in parte mitigata dal protrarsi dei processi negoziali in alcuni
67 per cento in novembre).
2.6
LA DINAMICA DEI PREZZI
Istat,
-5,0
-2,5
0,0
2,5
5,0
7,5
10,0
-5,0
-2,5
0,0
2,5
5,0
7,5
10,0
201420152016201720182019202020212022201420152016201720182019202020212022
retribuzioni contrattuali
costo del lavoro
In dicembre l’inazione al
rimasta elevata (12,3 per
in Italia (cfr. il riquadro:
La trasmissione dei rincari
feb.
mar.
apr.
mag.
lug.
ago.
ott.
nov.
per una diversa modalità di rilevazione dei prezzi dei prodotti medicinali e delle vendite promozionali. – (3) Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti
20172018
20202021
20152016
2019
beni energetici
beni alimentari freschi
beni alimentari trasformati
beni non alimentari e non energetici
totale
ripresa dell’attività dopo la pandemia e in seguito l’invasione russa dell’Ucraina e le conseguenti
volatilità , senza precedenti.
I rialzi hanno inciso in modo marcato sull’indice generale dei prezzi al consumo: nella media
dell’ultimo trimestre del 2022 l’inazione in Italia ha raggiunto, nella denizione armonizzata, il
all’inazione complessiva. Nell’area dell’euro l’inazione si è collocata al 10 per cento, con un
le pressioni originate nei mercati all’ingrosso dell’energia si sono trasmesse gradualmente lungo
le catene di formazione dei prezzi, inuenzando i listini di altri beni, come i prodotti alimentari
e quelli non alimentari derivati dalla trasformazione industriale. Hanno anche inciso sui prezzi di
stima che la reattività dei prezzi dei beni industriali non
2021
2022
-4
-2
0
2
4
6
8
10
12
14
2020
2021
2022
-4
-2
0
2
4
6
8
10
12
14
inflazione
nizzata
effetti non energetici
sull’indice dei prezzi al consumo
, il freno complessivo impresso all’inazione
sarebbe stato di oltre un punto percentuale nella media del quarto trimestre,
2023 (cfr. il par. 2.9).
quantitativamente modesta; i prezzi dei beni alimentari mostrano invece una sensibilità più
elevata, oltre ad essere tipicamente più volatili. Data l’eccezionale entità dell’incremento dei
e di 0,8 e 3,2 punti per l’area dell’euro (gura). Nell’ultimo trimestre del 2022, considerando
la Spagna sono di entità simile a quelli relativi all’area nel complesso, mentre sono più contenuti
202220232024
’16’17’18’19
’12’13’14
’20
’15
’21’22
80°-20° percentile
95°-5° percentile
mediana
’12’13’14’15’16’17’18’19
’20
’21’22’23
i
o
n
e
g
i
u
g
n
o
2
022
i
l
e
v
a
z
i
o
n
e
variazione realizzata
variazione attesa
i
l
e
v
a
z
i
o
n
e
marzo 2022
0
2
4
6
8
10
12
14
-2
0
2
4
6
8
10
12
14
(2) La data in legenda indica il mese in cui l’indagine è stata condotta. Il primo punto di ciascuna curva rappresenta il dato denitivo dell’inazione disponibile al
rappresenta la media delle previsioni (della variazione dei prezzi a 12 mesi) per i 6 mesi successivi alla data dell’indagine; il terzo punto rappresenta la media
delle previsioni per i 12 mesi successivi; il quarto punto rappresenta la media delle previsioni per i 24 mesi successivi.
novembre l’inazione alla produzione dei prodotti
rimanendo su valori elevati. Questa dinamica è dovuta principalmente al
dell’inazione dei beni intermedi, in atto dal terzo trimestre. Segnali di attenuazione
delle pressioni all’origine provengono anche dagli indicatori PMI: l’indice relativo
alla dinamica dei costi degli input nella manifattura è sceso in dicembre sul livello
più basso degli ultimi due anni, sebbene resti ancora su un valore coerente con un rialzo. Inoltre le elevate
pressioni inazionistiche non si sono nora trasmesse alle dinamiche salariali (cfr. il par. 2.5) e la crescita
Le inchieste dell’Istat presso le famiglie indicano che in dicembre sono tornate a
prevalere attese di una moderazione delle pressioni inazionistiche, per la prima
volta da luglio 2021.
Sull’orizzonte a tre anni e
Consumer
della
di inazione delle famiglie italiane sono scese
di inazione e crescita
, condotta fra novembre e
dicembre dalla Banca d’Italia, anche la crescita dei
prezzi praticati dalle aziende prevista per i prossimi
dodici mesi si è attenuata, soprattutto nell’industria
(g. 29). Le imprese hanno invece segnalato un
incremento delle attese sull’inazione al consumo
su tutti gli orizzonti previsivi, più marcato su quelli
brevi, su cui ha plausibilmente inciso il valore
elevato dell’inazione corrente, informazione
fornita ai partecipanti alla rilevazione
. Ã?
proseguito l’aumento della dispersione di queste
orizzonti (g. 30).
2.7
LE BANCHE
dell’indebolimento della domanda delle imprese per nalità di investimento e di quella delle famiglie per
l’acquisto di abitazioni; le condizioni di oerta hanno registrato una moderata restrizione. Il rialzo dei
ridotta all’1,4 per cento sui tre mesi (dal 3,1 in agosto, in ragione d’anno;
percentuali più basse, a seconda dell’orizzonte temporale.
0,00
0,02
0,04
0,06
0,08
0,10
0,12
0,14
0,00
0,02
0,04
0,06
0,08
0,10
0,12
0,14
-2,0
-1,2
-0,4
12 mesi
24 mesi
6 mesi
Fonte: elaborazioni sui risultati dell’
e crescita
, Banca d’Italia, Statistiche, 16 gennaio 2023, condotta
trimestralmente dalla Banca d’Italia.
(1) Distribuzione sul tasso di inazione al consumo (variazione dei prezzi a
12 mesi) per diversi orizzonti temporali successivi all’indagine (6, 12 e 24
mesi) condotta tra novembre e dicembre 2022.
espansione si è sostanzialmente arrestata; valutata sui dodici mesi, la crescita del credito si è indebolita
nella manifattura e nei servizi, mentre è leggermente aumentata nelle costruzioni (g.31.b). Anche la
dell’andamento dei mutui per l’acquisto di abitazioni.
Bank Lending Survey
per nalità di investimento da parte delle imprese si è ridotta nel terzo trimestre,
a fronte di maggiori richieste legate al nanziamento delle scorte e del capitale
circolante. Anche la domanda di credito da parte delle famiglie, sia per l’acquisto
di abitazioni sia con nalità di consumo, si è indebolita, risentendo del rialzo dei
tassi di interesse e del calo della ducia dei consumatori nel trimestre. Sempre secondo le valutazioni
delle banche, alla diminuzione della domanda di prestiti si è accompagnato un ulteriore generale
una più elevata percezione del rischio e a una sua minore tolleranza da parte degli intermediari, nonché
a più alti costi di provvista.
Nelle attese degli intermediari per il quarto trimestre, le politiche di concessione del credito a imprese
e famiglie avrebbero registrato un ulteriore e più accentuato irrigidimento, mentre la domanda sarebbe
rimasta stabile per le imprese e si sarebbe ridotta per le famiglie, soprattutto quella relativa ai mutui.
Nei dodici mesi terminanti in novembre la raccolta delle banche è rimasta stabile,
a fronte di un’espansione dell’1,3 per cento osservata in agosto. Questo andamento
ha riesso il rallentamento dei depositi (tav. 7), a seguito della decelerazione di
quelli delle famiglie e della essione di quelli delle imprese.
All’indagine hanno partecipato 13 tra i principali gruppi bancari italiani. Per i risultati relativi all’Italia, cfr. sul sito della Banca
d’Italia:
Indagine sul credito bancario (BLS)
; per quelli relativi all’area dell’euro, cfr. BCE,
October 2022 euro area bank lending
survey
, comunicato stampa del 25 ottobre 2022.
La raccolta bancaria
ha arrestato la
sua crescita ed è
manifattura
costruzioni
servizi
totale
sui 12 mesi
sui 3 mesi in ragione d’anno (2)
2012
2013
2014
2015
20162017
2018
2019
-12
-12
20122013
2014
20152016
2017
2018
2019
20202021
Le passività verso l’Eurosistema si sono ridotte in connessione con i rimborsi volontari dei fondi TLTRO3
Il tasso di interesse medio sui nuovi prestiti bancari alle imprese è salito di circa
150 punti base da agosto (al 2,9 per cento in novembre), in linea con l’incremento
medio nell’area dell’euro (g. 32).
l’acquisto di abitazioni è cresciuto di circa 100 punti base (al 3,1 per cento);
l’aumento ha interessato sia i mutui a tasso sso (3,6 per cento) sia quelli a tasso
variabile (2,8 per cento).
nanziamenti è lievemente salito all’1,1 per cento (in ragione d’anno; g.33).
imprese (all’1,7 per cento), incremento ascrivibile alle aziende manifatturiere,
mentre è rimasto stabile per le famiglie (0,6 per cento). L’incidenza dei crediti
AttivitÃ
Prestiti a residenti in Italia (3)
a imprese (4)
a famiglie (5)
Attività verso controparti centrali (6)
Titoli di debito escluse obbligazioni di IFM residenti (7)
titoli di Amministrazioni pubbliche italiane
Attività verso Eurosistema (8)
Attività sull’estero (9)
Altre attività (10)
Totale attivo
PassivitÃ
Depositi di residenti in Italia (3) (11) (12)
Depositi di non residenti (9)
Passività verso controparti centrali (6)
Obbligazioni (12)
Passività verso Eurosistema (8)
Passività connesse con operazioni di cessione di crediti
Capitale e riserve
Altre passività (13)
Totale passivo
armonizzata, esclude le famiglie produttrici. – (5) Denizione armonizzata, include le famiglie produttrici, le istituzioni sociali senza scopo di lucro e le unità non
Banche e
, Banca d’Italia, Statistiche. – (9) Nel periodo considerato queste voci includono prevalentemente operazioni di natura interbancaria. –
derivati; beni mobili e immobili; altre voci di minore entità . – (11) Esclude le passività connesse con operazioni di cessioni di crediti. – (12) L’aggregato non include
20122013201420152016201720182019
20202021
1
2
3
4
5
20122013201420152016201720182019202020212022
0
1
2
3
4
tasso medio sui nuovi prestiti fino a 1 milione di euro
tasso medio sui nuovi prestiti oltre 1 milione di euro
tasso medio sui finanziamenti in conto corrente
Italia: prestiti alle imprese (2)
area dell’euro: prestiti alle imprese (2)
Italia: depositi in conto corrente (3)
area dell’euro: depositi in conto corrente (3)
Italia: prestiti alle famiglie per acquisto abitazioni (4)
area dell’euro: prestiti alle famiglie per acquisto abitazioni (4)
2
dell’Eurosistema. – (2) Tasso sui nuovi prestiti alle imprese. – (3) Tasso sui depositi in conto corrente di famiglie e imprese. – (4) Tasso sui nuovi prestiti per
l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie.
Nei primi nove mesi dello scorso anno il rendimento annualizzato del capitale
, ROE) dei gruppi bancari signicativi, valutato
del 2021. Il miglioramento ha riesso in prevalenza l’incremento del margine
di interesse, che ha più che
compensato la diminuzione degli altri ricavi. I
costi operativi sono cresciuti a seguito di oneri
sostenuti da un grande intermediario per
agevolare l’interruzione anticipata del rapporto
Nel terzo trimestre il livello di patrimonializzazione
dei gruppi signicativi ha subito un leggero calo,
di migliore qualità . A fronte di un contributo
positivo della redditività , il valore del patrimonio
ha risentito della contrazione delle riserve a valere
sulla redditività complessiva, connessa con la
diminuzione del valore di mercato dei titoli in
portafoglio valutati al
fair value
, e dell’operazione
di riacquisto di azioni proprie da parte di un gruppo
primario.
’06’07’08’09’10’11’12’13’14’15’16’17’18’19’20’21’22
famiglie
imprese
precedente e in ragione d’anno. Dati depurati dalla componente stagionale,
2.8
IL MERCATO FINANZIARIO
al rischio degli investitori hanno favorito il calo dei rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine e del premio
per il rischio sovrano, oltre a sospingere i corsi azionari. Dopo le riunioni delle principali banche centrali, questi
italiani sulla scadenza decennale è diminuito di circa 100 punti base, riportandosi al
sovrani tedeschi si è assottigliato, scendendo sotto i 190 punti (g. 34.b). Dopo le
riunioni delle principali banche centrali in dicembre, in particolare quella della
BCE – da cui è emerso un orientamento più restrittivo di quanto anticipato dai
mercati (cfr. il par. 1.2) – il rendimento del titolo decennale italiano è temporaneamente risalito ai livelli
gennaio si è collocato intorno al 4,0 per cento, mentre lo spread a circa 185 punti base, ben al di sotto dei
richiesto dagli investitori come remunerazione per il rischio che i titoli di Stato siano ridenominati in
valute diverse dall’euro è sceso (a 64 punti base), così come la volatilità implicita nei contratti derivati sul
sono aumentate,
Incidenza lorda sul totale dei nanziamenti
Tasso di copertura (3)
Patrimonio di vigilanza
Common equity tier 1
ratio
RedditivitÃ
(ROE) (4)
Margine di interesse (5)
Margine di intermediazione (5)
Costi operativi (5)
Risultato di gestione (5)
superiori alle attese (g. 35); la crescita degli utili e della redditività hanno favorito in particolare il rialzo
una temporanea essione dei corsi azionari. Nel complesso del periodo l’indice generale è tuttavia
Assogestioni, nel terzo
La raccolta
obbligazionaria è
meno costosa
100
150
200
250
300
350
400
450
500
100
150
200
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150
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300
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400
450
500
18201920202021
2018201920202021
2018201920202021
2018
2019
20202021
Italia (generale)
bancari
)
area dell’euro
(gen
erale)
(ban
(1) Indici generali e bancari: FTSE MIB per l’Italia, Dow Jones Euro STOXX
attraverso l’uso di registri crittografati. Negli ultimi anni l’interesse verso queste attività da parte delle
; nel complesso dell’area dell’euro la quota di
possessori nel 2022 è stimata pari al 4 per cento (cfr. BCE,
Study on the payment attitudes of consumers
Il sondaggio è stato indirizzato al campione di famiglie che hanno partecipato all’
sia per le distorsioni connesse con la tipologia di canale di raccolta dei dati (online).
Il quesito non distingue tra gli
Negli ultimi anni è
aumentato l’interesse a livello
globale da parte delle famiglie
verso le criptoattività , la cui
diusione è tuttavia ancora
contenuta nel nostro paese
parte delle famiglie italiane
). I potenziali rischi
connessi alla diusione di questi strumenti rendono
necessario seguire con attenzione gli sviluppi del
mercato e introdurre a livello sovranazionale modiche regolamentari per tutelare gli utenti e preservare la
stabilità del sistema nanziario.
La diffusione
2018
'23
banche
2019
società non finanziarie
rendimento BTP decennale
diversa scadenza, selezionati sulla base di un grado sufficiente di liquidità , la
in linea con quello calcolato dalla BCE su un campione di circa 3.000 cittadini italiani intervistati
. Analogamente a quanto avviene per le attività nanziarie tradizionali,
la quota di possessori è più elevata tra i nuclei abbienti: si passa dal 4,3 per cento delle famiglie nel
quartile più elevato della distribuzione del reddito
a meno dell’1 per cento di quelle nel secondo
quartile (gura A, pannello a). La diusione di
criptoattività è inoltre maggiore tra i più giovani
rispondente ha meno di 45 anni, a fronte dello
0,2 per cento della fascia più anziana; gura A,
pannello b), plausibilmente in connessione con
un maggiore utilizzo degli strumenti informatici.
La percentuale è più alta tra i liberi professionisti e
gli altri lavoratori autonomi (6,7 per cento; gura
meno avversi al rischio
famiglie è limitato: due terzi dei nuclei hanno
riportato di possederne no a 5.000 euro,
mentre solo l’11 per cento ha dichiarato importi
L’avversione al rischio viene considerata bassa se la persona dichiara di essere orientata a fare investimenti che orono la
possibilità di guadagni molto elevati anche in presenza di un alto rischio di perdita di parte del capitale.
dipendenteautonomonon occupato
(2)
1
2
3
4
5
6
0
1
2
3
4
5
6
fi
n
o
a
4
5
4
6
–
6
0
o
l
t
r
e
6
0
1°2°3°4°
18,7
11,0
fino a 999
.000 –
4.999
5.000 –9.999
10.000 –14.999
15.000 –29.999
oltre 30.000
(1) Quota di famiglie in possesso di criptoattività per classe di importo
2.9
LA FINANZA PUBBLICA
Le informazioni preliminari disponibili per il 2022 indicano una riduzione signicativa del disavanzo e
legge di bilancio approvata dal Parlamento in dicembre accresce di 1,1 punti percentuali di PIL il disavanzo
del 2023. Lo scorso novembre l’Italia ha ricevuto la seconda tranche dei fondi del Dispositivo per la ripresa e
la resilienza e alla ne di dicembre ha richiesto il pagamento della terza rata.
Il fabbisogno delle Ammini
mi undici mesi del 2022 è
stato pari a 50,9 miliardi di
riodo del 2021 (g. 37). Tenendo conto dei dati
preliminari per l’ultimo mese dell’anno e di una
stima dei principali fattori di raccordo tra il fabbi
ziarie e dierenze cassa
trattamenti statistici attualmente in uso), si può
valutare che nel complesso del 2022 il disavanzo si
te, sostanzialmente in linea con le più recenti pre
Un miglioramento del quadro di nanza pubblica nel confronto con il 2021 emergerebbe anche dalle
rapporto al prodotto.
Alla ne di novembre il debito delle Amministrazioni pubbliche ammontava a
liminari di dicembre, si stima che nel 2022 il rapporto tra il debito e il PIL sia stato
te con quanto programmato nella versione rivista e integrata della
Nota di aggiornamento del Documento di
, pubblicata all’inizio di novembre.
2019202020212022
2018
Amministrazioni pubbliche
40
60
80
100
120
140
160
180
20
40
60
80
100
120
140
160
180
e delle modiche legislative
, sono previste ulteriori rilevazioni da parte
Riguardo le novità in materia di disciplina scale, cfr. l’
L’onere medio del debito valutato alla ne dello
ne del 2021); data l’elevata vita media residua
del debito (7,8 anni in novembre), l’aumento dei
sull’onere medio (g. 38).
In novembre con i DD.LL.
176/2022 e 179/2022 il
Governo è intervenuto
nuovamente in materia di
energia – principalmente
prorogando sino alla ne
dello scorso anno gran parte delle misure di natura
imprese– e in tema di incentivi per la
riqualicazione del patrimonio immobiliare
(tav.10).
In particolare sono stati prorogati sino al 31
dicembre 2022 sia i crediti di imposta a parziale
L’importo delle risorse destinate agli interventi in materia di energia nel 2022 è stato in totale di quasi
(di cui 5,5 disposti in novembre, a fronte di 5,5 miliardi erogati nel complesso del 2021).
Il DL 176/2022 ha prorogato la riduzione delle accise sui carburanti sino alla ne dell’anno, con un onere complessivo previsto
di 1,4 miliardi. Il successivo DL 179/2022 ha stabilito – limitatamente al periodo dal 1° al 31 dicembre – valori delle accise
leggermente più elevati.
Nelle valutazioni uciali del Governo questo importo risulta di circa 57 miliardi e non include: (a) gli interventi disposti dai
DD.LL. 176/2022 e 179/2022 (5,6 miliardi); (b) gli interventi residuali precedenti (2,5 miliardi); (c) l’esonero contributivo
Saldo primario
Spesa per interessi
Debito (2)
Fonte:
Nota di aggiornamento del Documento di economia e nanza 2022
pubblicata il 4 novembre 2022.
20122013201420152016201720182019202020212022
tasso lordo BOT (3)
tasso lordo BTP decennali (2)
onere medio (1)
vita media residua (4)
4,5
5,0
5,5
6,0
6,5
7,0
7,5
8,0
8,5
-1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
(1) Rapporto tra la spesa per interessi nei 4 trimestri terminanti in quello di
riferimento e la consistenza del debito alla ne del corrispondente trimestre
dell’anno precedente. – (2) Media mensile del rendimento a scadenza
del titolo benchmark scambiato sul mercato telematico dei titoli di Stato. –
(3) Rendimento all’emissione calcolato come media ponderata, sulla base
delle quantità assegnate, dei tassi composti di aggiudicazione alle aste di
emissione regolate nel mese. – (4) Scala di destra.
Secondo le valutazioni uciali, gli interventi espansivi del disavanzo disposti in novembre sono stati
25, approvata dal Parlamento lo scorso
percentuali di PIL nel 2023 e di 0,1 punti nell’anno successivo (tav. 11); nel 2025 è
invece prevista una correzione di 0,2 punti
2022 al 4,5 nell’anno in corso; continuerebbe a diminuire negli anni successivi, collocandosi al 3 per cento
L’ampliamento del disavanzo nel 2023 è nalizzato soprattutto a prorogare e in alcuni casi a potenziare
– quasi esclusivamente per il primo trimestre dell’anno – le misure volte ad attenuare l’impatto dei rincari
manovra include misure che aumentano il disavanzo per 21,2 miliardi nel 2023 (12,5 in media nel biennio
25), divise in misura eguale fra maggiori spese e minori entrate. Per quanto riguarda le maggiori
spese, la gran parte è destinata alla sanità , alla proroga di alcuni incentivi agli investimenti, al comparto
del pubblico impiego, alle modiche al sistema pensionistico, nonché a quelle relative all’assegno unico e
universale. Tra le minori entrate i principali interventi riguardano la proroga per un anno del taglio di 2
punti percentuali dei contributi sociali a carico dei lavoratori con reddito non superiore a 35.000 euro e il
Audizione preliminare all’esame della manovra economica per il triennio 2023-25
, testimonianza del Capo del Servizio Struttura
economica della Banca d’Italia F. Balassone, Camera dei deputati, Roma, 5 dicembre 2022.
Oneri di sistema
Riduzione IVA gas
Bonus sociale
Contributi a imprese
Energivore (3)
Gasivore (3)
Altre
IVA)
Famiglie
Indennità una tantum
Rivalutazione pensioni
Esonero contributivo
Autotrasporto
Altro (4)
Totale
le misure di spending review disposte
Nota di aggiornamento del Documento di economia e
e viene estesa la platea di persone siche cui si applica la at tax in forma piena o incrementale.
Questi interventi trovano sostanziale copertura in aumenti di entrate o in riduzioni di spesa. Tra i
(4miliardi nell’anno in corso)
; tra le seconde si segnalano la modica dei criteri di indicizzazione al
costo della vita delle pensioni (3,3 miliardi nel 2023 e circa 6,5 in ciascuno dei due anni successivi, al
0,4 in media nel biennio successivo) e le modiche al Reddito di cittadinanza (un miliardo all’anno).
Documento programmatico di bilancio
(DPB) la Commissione europea ha ritenuto il testo presentato dall’Italia in
linea con gli orientamenti di bilancio contenuti nelle raccomandazioni del
Consiglio del 12 luglio 2022. Richiamando queste ultime, la Commissione ha
evidenziato la necessità per il nostro paese di contenere l’incremento della spesa
pubblica corrente, al ne di perseguire una politica di bilancio prudente nell’anno in corso e nel
biennio successivo, e ha invitato il Governo a monitorare le misure di sostegno, adeguandole a
eventuali mutamenti del contesto economico. Ha inoltre raccomandato di aumentare gli investimenti
risorse del Dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri fondi europei. Di contro, ha sottolineato
Piano nazionale di ripresa e resilienza
(PNRR) per il primo semestre
dello scorso anno – l’Italia ha ricevuto 21 miliardi (10 miliardi di sovvenzioni e
11 di prestiti) relativi alla seconda tranche dei fondi del PNRR, portando a quasi
67 miliardi il totale dei nanziamenti ricevuti sinora. In forza del raggiungimento
Ministero dell’Economia e delle nanze ha inviato alla Commissione europea la
richiesta di pagamento della terza rata delle risorse previste dal piano; l’erogazione
dell’importo dovuto, pari a 19 miliardi, avverrà al termine dell’iter di valutazione nei prossimi mesi.
2.10
congiunturali più recenti, quelle predisposte nell’ambito dell’esercizio previsivo coordinato dell’Eurosistema
e pubblicate lo scorso 16 dicembre
. Nello scenario di base il PIL, dopo una crescita di quasi il 4 per cento
nel 2022, rallenterebbe nel successivo triennio, espandendosi dello 0,6 per cento quest’anno e dell’1,2
sia nel 2024 sia nel 2025. L’inazione, salita quasi al 9 per cento in media nel 2022, scenderebbe
al 6,5 quest’anno e più decisamente in seguito, portandosi al 2 per cento nel 2025. Queste proiezioni,
Proiezioni macroeconomiche per l’economia italiana (esercizio coordinato
dell’Eurosistema
, 16 dicembre 2022.
ancorché puntuali, continuano ad avere un carattere puramente indicativo dato il contesto di incertezza
La guerra in Ucraina continua a rappresentare un fattore di forte instabilità per il
nel 2023, per ridursi gradualmente nel biennio successivo (cfr. il riquadro:
Le ipotesi sottostanti
allo scenario macroeconomico
); il commercio mondiale rallenta in misura signicativa quest’anno
25. Itassi
di interesse nominali, per i quali si ipotizza un andamento in linea con le attese di mercato,
Le proiezioni per l’Italia qui presentate aggiornano quelle elaborate nell’ambito dell’esercizio
coordinato dell’Eurosistema, pubblicate lo scorso 16 dicembre, e sono basate sulle informazioni
la domanda estera ponderata per i diversi mercati di destinazione delle esportazioni italiane,
aumentata del 6,5 per cento nel 2022, rallenta al 2 nel 2023 e cresce in media di poco più
Domanda estera potenziale (1)
Dollaro/euro (2)
Prezzo del greggio (2) (4)
Prezzo del gas naturale (2) (5)
Tasso Euribor a 3 mesi (2)
Tasso BOT a 1 anno (2)
Tasso BTP a 10 anni (2)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia e Istat.
Consumi delle famiglie
Investimenti ssi lordi
investimenti in beni strumentali
Esportazioni totali
Importazioni totali
Variazione delle scorte (2)
PIL (dati grezzi) (3)
Prezzi (IPCA)
Deatore del PIL
Occupazione (ore lavorate)
Occupazione (numero di occupati)
Tasso di disoccupazione (4)
Saldo di conto corrente della bilancia dei pagamenti (6)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia e Istat.
(4) Medie annue; valori percentuali. – (5) Calcolata confrontando il prezzo dei manufatti esteri con il deatore delle esportazioni italiane di beni (esclusi
il prezzo del greggio (qualità Brent), ssato sulla base delle quotazioni dei contratti futures, si
riduce progressivamente nell’orizzonte di previsione, portandosi a 73 dollari nel 2025 (era a
102 lo scorso anno); il prezzo del gas si colloca a circa 77,5 euro per megawattora nella media
il tasso di interesse a tre mesi sul mercato interbancario (Euribor), pari allo 0,4 per cento
nel 2022, aumenta al 3,4 nel 2023 e si riduce leggermente nel successivo biennio, al 2,8 per
il tasso di interesse sui buoni del Tesoro poliennali (BTP) a scadenza decennale aumenta
no al 4,7 per cento nel 2025 (3,1 nel 2022), in linea con i tassi a termine impliciti nella
lo scenario incorpora le disposizioni delineate nella legge di bilancio per il triennio 2023-25
Piano nazionale
al 6,5 nella media di quest’anno, per poi scendere in misura più pronunciata, al
Le ore lavorate continuerebbero a espandersi nel triennio, a un passo inferiore a
quello del prodotto. Il numero degli occupati crescerebbe lungo l’orizzonte a
tassi ancora più contenuti, rispecchiando il graduale recupero del margine
intensivo di utilizzo del fattore lavoro. Il tasso di disoccupazione si ridurrebbe
I consumi delle famiglie – che nel 2022 hanno riesso il ritorno alle abitudini di
biennio 2024
25. Il tasso di risparmio, diminuito al 7,1 per cento nel terzo trimestre del 2022,
Gli investimenti crescerebbero in media quasi del 2 per cento nel triennio
25. La componente dei beni strumentali sarebbe frenata, soprattutto
nella prima parte dell’orizzonte di previsione, dal peggioramento delle
L’inazione si
’06’07’08’09’10’11’12’13’14’15’16’17’18’19’20’21’22’23’24’25
2022
2023
2024
2025
importazioni
esportazioni
consumi delle famiglie
investimenti fissi lordi
PIL
compensati dal progressivo rientro dell’incertezza. La spesa per costruzioni, ancora sostenuta per
deriverebbe dalle risorse messe a disposizione dal PNRR, che si tradurrebbero soprattutto in un forte
incremento degli investimenti pubblici. Complessivamente il rapporto tra investimenti totali e PIL si
collocherebbe oltre il 20 per cento, appena al di sotto dei livelli massimi toccati nell’ultimo ventennio
(g. 42).
sospinte dall’andamento delle componenti della domanda a più elevato contenuto
delle tendenze osservate durante il 2022. La dinamica del PIL stimata per il 2024
Le proiezioni sull’andamento dell’attività economica sono lievemente più favorevoli di quelle degli altri
principali previsori per il 2023 e in linea per il 2024 (tav. 13). Le stime di inazione per l’anno in corso
sono comparabili con quelle formulate dagli altri previsori privati e istituzionali; per il 2024 sono più
elevate di quelle della Commissione europea e inferiori a quelle dell’OCSE.
investimenti totali
investimenti in costruzioni
media 1999-2007
media 1999-2007
'98'00'02'04'06'08'10'12'14'16'18'20'22'24
6
8
10
12
14
16
-4
-2
0
2
4
6
8
al
ri
d
fam
consu
al
do
del
conto
corr
ente (
'
un’incertezza eccezionalmente elevata, associata all’andamento dei prezzi e
della disponibilità di materie prime (su cui incidono in particolare i possibili
sviluppi del conitto in Ucraina), all’evoluzione del commercio internazionale,
Nel complesso i rischi per la crescita sono orientati prevalentemente al ribasso.
I rischi per l’inazione sono invece più bilanciati: a quelli verso l’alto nel breve termine,
duraturo della domanda aggregata.
al peggioramento della qualità del credito. In tale scenario il prodotto si ridurrebbe di quasi l’1 per
FMI (ottobre)
OCSE (novembre)
Commissione europea (novembre)
Consensus Economics (gennaio)
Banca d’Italia (ottobre)
Banca d’Italia (gennaio)
Fonte: FMI,
World Economic Outlook
, ottobre 2022; OCSE,
, novembre 2022; Commissione europea,
European Economic Forecast.
, 4, 2022.
i al consumo per l’intera
2022
2023
2024
2025
scenario di base
scenario avverso
2022
2023
2024
2025
scenario di base
scenario avverso