
(AGENPARL) – ven 20 gennaio 2023 La Commissione d’inchiesta ha ascoltato Armando Gradone sui temi legati al
contrasto e alla prevenzione della criminalità nel territorio
(Acs) Perugia, 20 gennaio 2023 – La Commissione d’inchiesta antimafia
dell’Assemblea legislativa, presieduta da Eugenio Rondini, ha ascoltato
l’informativa del prefetto di Perugia, Armando Gradone, sui temi legati al
contrasto e alla prevenzione della criminalità nel territorio.
Il Prefetto ha fornito dati che i consiglieri regionali della Commissione
hanno giudicato di estremo interesse per la prosecuzione e l’orientamento
delle attività istituzionali: Nell’ultimo quinquennio, dal 2017 al 2021 (i
dati del 2022 non sono ancora definitivi) si può notare come il totale dei
reati sul territorio di Perugia si attesta nel primo triennio (2017-2019)
intorno ai 24mila casi. Nel 2020 invece c’è una forte diminuzione, oltre
il 30 per cento, ma si tratta di cifre condizionate dalla pandemia e dai
lockdown. Nel 2021, che può essere considerato un anno “normale”, viene
segnalato comunque un decremento molto significativo: rispetto ai 24mila
degli anni precedenti siamo vicini ai 21mila. E i dati, ancora provvisori,
relativi al 2022 individuano 20mila 400 delitti commessi nel territorio
perugino.
“Rispetto al 2020 – ha detto il Prefetto – c’è stato un
riallineamento ma siamo comunque molto al di sotto di quanto avveniva in
precedenza. Il delitto che maggiormente incide sui cittadini è quello
relativo ai furti, che incide per circa la metà (11mila) della delittuosità
totale e condiziona molto la percezione di sicurezza che hanno i cittadini. I
furti in appartamento – ha spiegato Gradone – non hanno come vittima solo
il cittadino o la famiglia che li subisce, ma in qualche caso anche interi
condomini, essendo fatti che vengono partecipati da tante persone e ciò fa
assumere al fenomeno dei furti un peso importante, anche se c’è stata una
diminuzione nel numero. Anche i reati legati allo spaccio di stupefacenti
preoccupano, per la presenza di gruppi criminali per lo più etnici,
albanesi, nigeriani e tunisini, che movimentano quantitativi importanti di
ogni genere di sostanze stupefacenti. I gruppi nigeriani si segnalano anche
per altri reati che incidono molto, come lo sfruttamento della prostituzione.
In aumento le frodi informatiche legate al sempre più massiccio utilizzo
degli acquisti online”.
Per quanto riguarda la presenza delle mafie in Umbria, il Prefetto ha detto
di basarsi sui fatti più che sulle analisi di scenario, vale a dire su dati
ricavati da procedimenti e condanne per reati di associazione mafiosa.
Guardando ai fatti, “l’Umbria non mostra fenomeni di consorterie di tipo
mafioso ma ha indubbiamente caratteristiche di zona franca, che si presta per
attività di riciclaggio, quindi parliamo di vulnerabilità. Il lavoro della
Prefettura su questo versante, oltre che attraverso un monitoraggio costante
svolto insieme a enti locali e associazioni, nonché grazie alla stretta
collaborazione con Procura e forze dell’ordine, si concretizza nelle
interdittive alle imprese su cui gravano sospetti. Quelle intraprese dalla
Prefettura di Perugia possono vantare un tasso di successo del 100 per cento:
nessun provvedimento è stato censurato in sede di contenzioso”.
“Non dobbiamo vedere la mafia dappertutto – ha sottolineato il Prefetto –
ma dobbiamo sviluppare un olfatto particolare per fiutare queste cose. A
Perugia da anni ci sono diversi soggetti originari della Calabria ma che
ormai sono umbri, perché hanno studiato qui o lavorano qui, sono umbri a
tutti gli effetti ma hanno mantenuto relazioni con la terra di origine e in
qualche caso utilizzano proventi acquisiti da cosche calabresi. Parliamo di
piccole attività nel campo dell’edilizia, della ristorazione, recentemente
anche compravendita di piccole imprese”.
Gradone ha poi ricordato il “Tavolo regionale con l’assessore Melasecche
per creare una sinergia di interventi, con nostre risorse provenienti dal
Fondo nazionale per la sicurezza e altre risorse distribuite ai comuni
tramite appositi bandi: nel quinquennio 2018-2022 sono state attribuite
risorse a 22 comuni della provincia di Perugia per poco meno di un milione di
euro. Queste risorse vanno a beneficio di progetti di videosorveglianza,
scuole sicure con prevenzione e contrasto dello spaccio, prevenzione delle
truffe agli anziani, anche il progetto dei comuni lacustri per il contrasto
all’abusivismo commerciale nella stagione estiva. La progettualità ha una
dimensione regionale, riguarda anche Terni, che ha avuto 70mila euro
destinate alla prevenzione dello spaccio di stupefacenti. Nella provincia di
Perugia inoltre, ben 26 comuni hanno avviato progetti vicinato per il
controllo del territorio da parte di gruppi di cittadini. Una sinergia che ci
deve essere non solo fra istituzioni e forze dell’ordine ma a tutti i
livelli”.
Il presidente della Commissione antimafia Eugenio Rondini ha ringraziato il
Prefetto per la “importante disamina della situazione in provincia di
Perugia” ed ha annunciato che fra gli impegni dell’organo di inchiesta di
Palazzo Cesaroni c’è la “necessità di uscire fuori e impegnarsi in
un’opera di sensibilizzazione su queste tematiche, ad esempio cominciando
dalle scuole”.
Oltre al presidente Rondini hanno preso parte all’incontro i consiglieri
regionali del PD Simona Meloni (vicepresidente) e Fabio Paparelli, Stefano
Pastorelli e Paola Fioroni (Lega), Vincenzo Bianconi (gruppo Misto), Eleonora
Pace (FDI) e Francesca Peppucci (Forza Italia). PG
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74455
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO